L’OPINIONE / Giusy Iemma: No ai tagli ragionieristici sulle guardie mediche

di GIUSY IEMMA – I sindaci del territorio catanzarese, in occasione dell’assemblea dei giorni scorsi, hanno trovato un importante momento di sintesi per incidere, attraverso gli organismi previsti dalla legge regionale, sulle scelte in atto in ambito sanitario che toccano da vicino le nostre comunità. L’argomento più attuale e urgente su cui i sindaci saranno chiamati a confrontarsi e a determinarsi è sicuramente la nuova programmazione della rete sanitaria territoriale, disposta dalla Regione Calabria, che così come è prospettato rischia di tradursi in un concreto smantellamento del servizio di continuità assistenziale.

L’esigenza di recepire le disposizioni dell’Accordo Collettivo Nazionale non può avere come conseguenza una serie di tagli ragionieristici alle guardie mediche, togliendo riferimenti certi e stabili ai territori. L’ambito di Catanzaro, e la Calabria in genere, soffrono di carenze storiche e di peculiarità non indifferenti e ogni processo di riorganizzazione non può non tenere conto dell’esigenza di salvaguardare la piena accessibilità all’assistenza sull’intero territorio.

I presidi di prossimità sono insostituibili per tante persone, soprattutto anziane, considerando le criticità delle aree interne, esposte al rischio isolamento, e la fondamentale e necessaria vicinanza che i servizi devono avere rispetto ai cittadini. Tagliare queste postazioni avrà come effetto quello di far ricadere tutto il carico di lavoro sui Pronto soccorso che, già in crisi con la fuga dei medici verso altri lidi, saranno ancora più sotto pressione.

La questione si intreccia, dunque, con la non più rinviabile esigenza di riorganizzare fattivamente la medicina territoriale nella direzione di una maggiore vicinanza e prossimità, garantendo alle persone percorsi di semplificazione, riconoscibilità, accoglienza. C’è da parte nostra la volontà e l’impegno di sostenere, in maniera collegiale, l’azione dei sindaci i quali non si tireranno indietro rispetto al diritto alla salute dei cittadini che va difeso e rappresentato nella fondamentale interlocuzione con l’Asp e con la Regione Calabria. (gi)

L’OPINIONE / Mariaelena Senese e Walter Bloise: Paventato taglio guardie mediche un attacco alle aree interne

di MARIAELENA SENESE E WALTER BLOISE – Il paventato taglio delle guardie mediche rappresenta, se realmente concretizzato, un provvedimento che rischia di compromettere ulteriormente il già fragile sistema sanitario delle aree interne e di colpire duramente le fasce più deboli della nostra popolazione.

Non possiamo accettare che decisioni di tale portata vengano prese senza un confronto con le parti sociali e senza considerare l’impatto devastante che avranno sui cittadini. I territori più isolati, che già soffrono di carenze infrastrutturali e di servizi essenziali, verrebbero privati di un presidio fondamentale per la tutela della salute pubblica.

Gli anziani, le famiglie con bambini e coloro che vivono lontani dai centri urbani non possono essere abbandonati, né privati di assistenza medica nelle ore notturne o durante i fine settimana.

Il tutto in una regione che è costretta a fare i conti con una medicina del territorio destruttura, dove sono stati chiusi 18 ospedali, sono stati effettuati tagli lineari, è stato bloccato il turnover del personale medico e sanitario, non sono stati stabilizzati tutti i precari.

Una regione in cui, a fronte di una media nazionale di 2.140 euro, la spesa corrente più bassa in sanità si registra in Calabria con 1.748 euro.

Ma non solo. La nostra regione è in perenne sofferenza per quanto riguarda la dotazione organica del sanitari, mancano i medici di famiglia e il dato è allarmante: in Calabria nel 2026 saranno 135 in meno. Nei fatti il deficit di medici di medicina generale si attesta ad oltre 3100 professionisti.

Nel nostro territorio i medici mancanti – considerando tutte le specializzazioni – sono 2.500, mentre sono 450 le richieste di trasferimento all’estero.

Chiediamo con forza alla Regione Calabria di attivarsi immediatamente per un confronto aperto e costruttivo, al fine di trovare soluzioni alternative che non penalizzino i cittadini. La tutela della salute è un diritto costituzionale che non può essere sacrificato sull’altare dei tagli e delle razionalizzazioni a tutti i costi.

La Uil Calabria e la Uil Fpl non possono che essere al fianco delle comunità più colpite da questo provvedimento e non esiterà a intraprendere tutte le azioni necessarie, sia a livello istituzionale che sindacale, per tutelare i diritti dei cittadini e per garantire che il sistema sanitario calabrese non crolli ulteriormente sotto il peso di scelte scellerate e miopi.

La salute non è un lusso, è un diritto per tutti! (ms e wb)

[Mariaelena Senese e Walter Bloise sono rispettivamente segretaria generale Uil Calabria e segretario generale Uil Fp Calabria]

d’Ippolito, Misiti, Auddino (M5S): emendamento per carenze guardie mediche

I deputati del Movimento 5 StelleGiuseppe d’IppolitoMassimo MisitiFabio Auddino, hanno presentato specifici emendamenti alla nuova legge di Bilancio per coprire le gravi carenze di organico medico nelle postazioni del 118 e nelle Guardie mediche della Calabria.

Se approvati, tali emendamenti «consentirebbero di inquadrare meglio questi professionisti indispensabili a salvare vite umane, di pagarli di più, di reclutarne molti altri e formarli a modo, nonché di stabilizzare quelli precari già in servizio».

«La situazione della Calabria è pesantissima – ha spiegato d’Ippolito – mancano troppi medici per i trasporti in ambulanza e le Guardie mediche sono ancora più scoperte. Come Movimento 5 Stelle avevamo promesso un intervento legislativo in grado di assicurare l’ampliamento certo di questi organici, posto che ad oggi gli stipendi e le condizioni contrattuali degli interessati sono umilianti, lesivi delle professionalità e tali da scoraggiare il lavoro medico nell’emergenza-urgenza, come indicano le recenti e continue vicende nell’Asp di Catanzaro e nelle restanti aziende sanitarie della regione. Questi medici meritano corrispettivi più elevati e le garanzie, anche previdenziali, legate al ruolo, aspetti che i nostri emendamenti affrontano in maniera strutturale e definitiva».

«Ci auguriamo — ha concluso D’Ippolito — che questa nostra iniziativa venga sostenuta dai parlamentari di tutte le altre forze politiche, nell’interesse dei cittadini calabresi, costretti a disservizi insopportabili, e degli altri territori italiani, in cui il problema è parimenti accentuato quanto irrisolto».

Pitaro (Misto): Intervenire subito per ripristinare Guardie mediche nel Crotonese

Il consigliere regionale del iGruppo Misto, Francesco Pitaro, ha chiesto al commissario ad acta, Guido Longo, al direttore generale del Dipartimento Salute della Regione e al Commissario dell’Asp di Crotone, affinché intervengano per ripristinare il funzionamento delle guardie mediche nel Crotonese.

«La Calabria – ha spiegato – è ancora nel pieno di una pandemia e in diversi comuni della provincia di Crotone non tutti i turni delle guardie mediche sono regolarmente coperti, con la conseguenza che comprensori popolosi restano privi del primario servizio sanitario essenziale. Altro che rete sanitaria pronta e funzionante! Nei comuni di Santa Severina, Strongoli, Melissa, Cirò Marina, Umbriatico, Verzino, Roccabernarda e Belvedere Spinello si sta profilando una situazione paradossale e vergognosa, che oltraggia il diritto alla salute costituzionalmente riconosciuto».

Le guardie mediche, ha ricordato Pitaro «hanno l’irrinunciabile compito di svolgere, nell’ambito della medicina d’urgenza, un servizio medico primario e principale anche per la definizione del quadro anatomico-clinico e l’individuazione del trattamento più adeguato del paziente».

«L’assenza di certezze e rassicurazioni – ha proseguito – sta destando nelle comunità interessate allarme e preoccupazione. Se poi si considera l’istituzione della zona rossa nei comuni di Roccabernarda e Belvedere Spinello, si può ben comprendere la gravità di una condizione non più tollerabile».

«Chiedo – ha concluso – che venga fissato con urgenza un incontro – motivo per cui ho trasmesso l’atto anche al Prefetto di Crotone – al fine di esaminare congiuntamente, anche alla presenza degli amministratori dei Comuni coinvolti, la problematica esposta e attivare al più presto guardie mediche pienamente operanti e in continuo servizio senza interruzione alcuna». (rkr)