FONDI UE: TALLINI, PIANIFICARE LA SPESA
PER COSTRUIRE IL MODELLO DI SVILUPPO

Progettare il futuro, impegnando i fondi comunitari e pianificando la spesa delle risorse disponibili. Non è un obiettivo impossibile e, anzi, nella due giorni di Germaneto, alla Cittadella regionale, si è potuta anche constatare la disponibilità dell’opposizione per traguardi comuni da raggiungere per il bene della Calabria e dei calabresi. In altre parole, non  è più tollerabile – come è accaduto in passato –  di dover restituire i fondi dell’Europa per mancato utilizzo. Ovvero per assenza di programmazione per l’uso delle risorse a disposizione. I fondi europei non utilizzati tornano in Europa e vanno a chi, più intelligentemente (vedi la Spagna, per esempio) ha una oculata e attenta programmazione di spesa.

A Germaneto si sono formati tavoli tematici e si è discusso tra gli assessori e gli amministratori locali di come rimodulare le risorse europee e come programmare la spesa, proprio nell’ottica di una organica e più attenta politica di investimento. La crescita e lo sviluppo della Calabria sono a portata di mano, visto che l’Europa ci mette il denaro, ma occorre prima impegnarlo in obiettivi specifici e poi saperlo spendere. Cosa che fino ad oggi è avventa in rare occasioni.

È stato il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini a sottolineare l’importanza del lavoro collettivo che si è registrato nella due giorni di Germaneto, il cui slogan Il futuro è Calabria, una volta tanto non è sembrato un vuoto auspicio ma un serio obiettivo. I trattava di valutare e ripensare il programma comunitario dei fondi Por 2021-2027. E stato un lavoro denso e partecipato – ha fatto notare Tallini – quello svoltosi ai tavoli tematici, che si è rivelato non solo solo di vitale importanza, ma ha anche impresso una svolta nel modus operandi quanto mai opportuna: «non è la prima volta in assoluto – ha osservato Tallini – che si avvia un confronto del genere in vista dell’elaborazione della programmazione comunitaria. Ma è forse la prima volta – e di questo occorre riconoscere il giusto merito alla presidente Jole Santelli – che al partenariato viene data realmente l’occasione di essere protagonista del cambiamento».

Il presidente Tallini ha rimarcato il ruolo che spetta all’Assemblea regionale: «Dei risultati di questi tavoli tematici farà tesoro non solo la presidente Santelli, ma anche e soprattutto l’Assemblea che ho l’onore di presiedere che avrà un ruolo-chiave nella definizione delle politiche comunitarie da qui al 2027».

«La partita del futuro della Calabria si gioca qui – ha aggiunto –. Dalla capacità che avremo di trasformare l’emergenza Covid in nuova opportunità. Dalla capacità di utilizzare in maniera manageriale e produttiva ogni euro che verrà dall’Unione Europea. Dalla capacità di essere lungimiranti nella costruzione di un modello di sviluppo che dovrà essere fortemente innovativo e legato all’ambiente».

Il presidente dell’Assemblea di Palazzo Campanella esprime una valutazione positiva sul metodo di lavoro scelto: «Sono certo che si formerà una bella ‘squadra’ di intelligenze e competenze. Poi naturalmente spetterà a chi detiene il potere decisionale – Giunta e Consiglio regionale – tirare le somme e puntare sulle idee vincenti, evitando di commettere l’errore del passato di volere accontentare tutti e disperdere le risorse».

«Ritengo una scelta tesa alla valorizzazione del ruolo complessivo dell’Assemblea –ha proseguito Tallini – quella della presidente della Giunta di coinvolgermi attivamente delegandomi a introdurre i lavori dei sette ‘tavoli’. Così è stata sancita e sottolineata la sinergia di Giunta e Consiglio e, al tempo stesso, l’impegno dei due organi istituzionali nel garantire che le proposte ritenute valide troveranno una trasposizione in provvedimenti amministrativi e atti legislativi».

«Per quanto riguarda, in particolare i singoli ‘tavoli’ – ha continuato il presidente del Consiglio regionale – quello denominato Una Calabria più intelligente, coordinato dall’assessore regionale all’Istruzione, Sandra Savaglio, raccoglie la sfida del futuro che si gioca essenzialmente sull’innovazione e sul digitale. L’innovazione non deve riguardare solo le Città e la qualità della vita dei cittadini, ma deve investire tutti i settori della società calabrese, in particolare il mondo produttivo. Si pensi alle potenzialità dell’agricoltura di precisione con i droni oppure alle applicazioni dell’artigianato digitale».

«Per il tavolo Una Calabria più verde – ha continuato Tallini – coordinato dall’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, devo dire che queste tematiche mi affascinano particolarmente perché sono convinto che la Calabria è uno scrigno verde su cui costruire un modello di sviluppo innovativo e vincente. La mia esperienza nell’istituzione della Riserva di Valli Cupe, divenuta in breve tempo una delle mete più ambite del naturalismo meridionale, mi porta a dire questo. I nostri parchi e le nostre riserve naturali, i nostri mari, le energie rinnovabili, il turismo legato alla natura, sono tutti segmenti di una rivoluzione verde più che mai ‘possibile’ e concreta».

Ancora Tallini: «Crescita e superamento dell’isolamento, sono un binomio indissolubile, come conferma il tavolo tematico denominato Una Calabria più connessa coordinato dall’assessore regionale alle Infrastrutture Domenica Catalfamo. Anche questo tavolo, come gli altri, appare strategico per il futuro della Calabria. Una Calabria connessa con il resto del Paese, con l’Europa, con il Mediterraneo sarà in grado di vincere la sfida della crescita e dello sviluppo. Le grandi infrastrutture sono essenziali in un disegno del genere. Mi piacerebbe conoscere il parere del tavolo su una questione che il Consiglio Regionale ha recentemente affrontato, approvando una specifica mozione, vale a dire la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Noi abbiamo affrontato la questione con serietà, chiedendo al Governo di verificarne la fattibilità alla luce delle nuove tecnologie. Una posizione che trova molti riscontri anche nelle forze governative e in quasi tutte le forze di opposizione parlamentare».

«Compito importantissimo – secondo Domenico Tallini – anche quello del tavolo Una Calabria più sociale affidato al coordinamento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo perché tocca da vicino la vita reale dei cittadini. Senza contare che il sistema socio-assistenziale è una delle più importanti ‘industrie’ della Calabria, che dà lavoro a migliaia di persone che si occupano delle persone bisognose di aiuto. Alzare il livello qualitativo dell’offerta sociale attraverso la migliore utilizzazione possibile delle risorse comunitarie appare un obiettivo ambizioso, ma realizzabile».

«Coordinato dal vicepresidente della giunta e assessore regionale ai Beni Culturali, Nino Spirlì, il tavolo Una Calabria più vicina ai cittadini – ha continuato il presidente del Consiglio regionale della Calabria – non chiama in causa solo con una maggiore efficienza burocratica, con l’alleggerimento delle procedure, ma investe praticamente tutti i settori della vita sociale, economica e culturale. Si tratta di un nuovo approccio al rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini. Mentre quello denominato Una Calabria che funziona, coordinato dall’assessore regionale al Bilancio, Francesco Talarico, s’intreccia col precedente perché la sfida che dobbiamo portare avanti e vincere è quella di una macchina burocratico-amministrativa che – partendo dalla Regione per arrivare alle Province e ai Comuni – sia capace di cambiare passo. La percezione che i cittadini hanno del sistema burocratico pubblico non è per niente positiva. Cittadini e imprese lamentano lentezze, ritardi, incertezze che poi mettono a repentaglio la buona riuscita di un’iniziativa o l’ottenimento di un diritto personale. Digitalizzazione, modernizzazione, formazione possono essere le parole chiave di questo delicato tema».

«Infine – conclude la sua disamina il presidente Tallini – il tavolo tematico denominato Un nuovo modello di sviluppo coordinato dall’assessore regionale al Turismo, Fausto Orsomarso, si può dire che, così articolato e affascinante, racchiuda e si raccordi con tutti gli altri tavolo tematici. Ciò che sta emergendo, è infatti l’esigenza di una forte e veloce modernizzazione del sistema Calabria che, nonostante grandi potenzialità, appare ancora sostanzialmente arretrato rispetto al resto d’Europa. Abbiamo i numeri per recuperare questo gap».

«L’emergenza Covid, paradossalmente – ha concluso – può aiutarci perché il modo come abbiamo contenuto il virus, grazie anche alle condizioni climatiche e ambientali, ci ha consegnato la percezione di una regione sicura. Non è una cosa da poco. È, però, altrettanto evidente che dobbiamo pensare a modelli nuovi di turismo, di agricoltura, di produzione agro-alimentare da esportare all’estero. Sono sicuro che arriveranno idee e suggestioni che risulteranno molto utili alla Regione per varare un programma europeo di alto respiro». (rrm)

Il “futuro” della Regione (in Europa) nella due giorni di Germaneto

Prima giornata di incontri per la due giorni Il futuro è Calabria in corso a Germaneto. Una tavola rotonda sul tema “politica e  società: quali scenari?” per discutere sul  futuro della regione (con massima attenzione ai fondi europei), guardando agli scenari possibili del 2021/2027. È, di fatto, l’evento che dà avvio al nuovo ciclo settennale di programmazione delle risorse comunitarie in Calabria, attraverso una serie di incontri tecnico-operativi con i calabresi rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali e delle amministrazioni locali.

I lavori sono stati introdotti dalla giornalista Cecilia Primerano che ha parlato della Calabria come “di una terra ricca di risorse”. “Ora – ha aggiunto – bisognerà indirizzare questi fondi verso un futuro che sia anche un presente. È necessario essere costruttivi e dare una mano alle istituzioni per costruire qualcosa d’importante”. Il giornalista Salvatore Audia che ha moderato i lavori, prima di dare la parola ai relatori Tilde Minasi (Lega), Domenico Bevacqua (PD), Filippo Pietropaolo (FI), ha messo in evidenza l’importanza del coinvolgimento da parte del presidente della Regione Jole Santelli della rappresentanza istituzionale e della minoranza di governo per definire insieme il futuro della programmazione dei fondi Por per i prossimi sette anni.Un aspetto evidenziato e apprezzato da tutti i relatori.

Bevacqua ha espresso la disponibilità a lavorare insieme, Giunta e Consiglio regionale «per far vivere alla Calabria un protagonismo vero a livello nazionale. Offriamo la nostra disponibilità a questo dibattito – ha sottolineato – con l’obiettivo di riuscire a mettere in campo politiche innovative e green, da concentrare in pochi e mirati interventi per non disperdere risorse ed energie».

«Grazie presidente Santelli – ha esordito Tilde Minasi – per questo avvio di confronto e dialogo su delle tematiche per le quali non ci devono essere scontri e divisioni. Non bisogna ripetere gli errori del passato sull’impiego delle tantissime risorse che forse mai come ora la Calabria ha a disposizione. Dobbiamo avere coraggio. È un’opportunità che non si ripresenta. Bisogna correre cambiando rotta per fare una buona spesa. Sono certa che il presidente Santelli dedicherà grande attenzione alla programmazione delle risorse e sono consapevole che non perderemo di nuovo il treno dell’Europa».

Pietropaolo ha parlato di «un cambio di passo. Dobbiamo essere in grado di incidere in maniera determinante coinvolgendo in questo grande lavoro di programmazione anche i consigliere dell’opposizione. Evitare i piccoli interventi e puntare sulle cinque direttrici indicate nelle linee programmatiche del presidente Santelli per la costruzione del prossimo ciclo di programmazione 2021-2027 che possa incidere sullo sviluppo economico e sociale della nostra regione».

Tutti hanno comunque concordato sul fatto che che la Regione si occuperà della programmazione e del controllo lasciando la gestione agli Enti locali che dovranno essere sostenuti con una task force di supporto e con la sburocratizzazione delle procedure. Fondamentale anche che i Comuni facciano rete in modo da indirizzare le risorse su territori vasti attraverso macro interventi.