Entra nella fase operativa il protocollo d’intesa tra Confapi Calabria e Arma dei Carabinieri per tutelare imprese a rischio infiltrazioni mafiose

È entrato nel vivo il protocollo d’intesa siglato tra Confapi CalabriaArma dei Carabinieri, con l’obiettivo di tutelare le imprese dal rischio di infiltrazioni mafiose e per promuovere la cultura della legalità e l’imprenditorialità sana dell’economia italiana.

Sulla scia dell’ultimo incontro con l’Arma dei Carabinieri, lo scorso 17 dicembre 2021, alla presenza del Generale Pietro Francesco Salsano, Francesco Napoli, responsabile nazionale del protocollo e presidente regionale di Confapi Calabria, ha mantenuto la promessa di non lasciare l’accordo siglato in un cassetto ma di renderlo concreto, attraverso azioni formative e informative per le imprese che si terranno presso le sedi di Confapi in tutta Italia secondo un programma condiviso con il responsabile regionale dell’Arma dei Carabinieri, Col. Roberto Di Costanzo e il Comando Generale.

Al primo incontro dal titolo Rischio di infiltrazioni mafiose nelle aziende, che si terrà presso la sede regionale di Confapi Calabria, prenderanno parte: il Procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini, il Prefetto della città bruzia, S.E. Vittoria Ciaramella e il Comandante operativo Rc, Ten. Col. Massimiliano Galasso

Il dibattito verterà in particolare su Amministrazione e controllo giudiziario delle aziende: presupposti applicativi.

Il prossimo appuntamento formativo e informativo si terrà nel mese di giugno. (rcz)

L’assessore Varì: Con Riapri Calabria Ter stanziati 18 mln per imprese e professionisti

Il prossimo 4 aprile sarà operativa Riapri Calabria Ter, iniziativa del Dipartimento allo Sviluppo Economico che prevede lo stanziamento di 18 milioni di euro, a fondo perduto, per sostenere le imprese e i professionisti colpiti dalle conseguenze del covid.

Lo ha reso noto l’assessore allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, spiegando che si tratta di «uno strumento immediato per consentire a queste categorie di affrontare l’onda d’urto della pandemia alla quale, purtroppo, si aggiungono anche gli effetti della guerra in Ucraina».

La misura si sostanzia nella concessione di un contributo a fondo perduto, da 2mila a 6mila euro, su una dotazione finanziaria di circa 18 milioni di euro. L’assessore è infatti convinto che «la ripresa economica deve essere supportata con ogni azione possibile, a maggior ragione nel difficile momento che stiamo vivendo, durante il quale il conflitto in Ucraina e le conseguenze economiche che ne stanno derivando hanno notevolmente rallentato il processo di ripresa». Le ripercussioni della pandemia sull’economia locale sono ancora pesantissime: «L’emergenza sanitaria è tutt’altro che conclusa – rimarca Rosario Varì -, e gli effetti sulla base produttiva in Calabria continuano ad essere significativi sia sul piano delle aspettative di crescita che su quello della tenuta economico-patrimoniale delle aziende».

«Abbiamo a disposizione – ha spiegato ancora – una dotazione finanziaria di circa 18 milioni di euro che come Regione Calabria intendiamo orientare verso quelle categorie economiche che, per effetto del Covid, hanno subito per l’anno 2021 un calo del fatturato pari o superiore al 25% rispetto a quello del 2019. Per venire incontro in maniera concreta ai fabbisogni delle imprese e dei professionisti, la Regione erogherà contributi a fondo perduto, da 2mila a 6mila euro, facilmente accessibili anche dai beneficiari delle precedenti edizioni».

In questa edizione del “Riapri Calabria”, infatti, è stata ulteriormente semplificata la procedura di accesso: in una prima fase (dal 4 al 7 aprile) si potrà procedere alla registrazione ed al caricamento delle domande sulla piattaforma. Il “click day” è invece fissato per l’8 aprile, quando si potrà effettuare l’invio delle domande, che saranno valutate fino ad esaurimento delle risorse disponibili e l’erogazione del contributo avverrà in un’unica soluzione, successivamente all’ammissione a finanziamento.

L’avviso pubblico, ad oggi in pre informazione, è disponibile al link https://www.fincalabra.it/web/index.php/aiuti-alle-imprese/bandi?msclkid=dae578b3aac911ecbff1641b459b27c0. Le domande potranno essere inviate esclusivamente in modalità telematica, attraverso lo sportello del soggetto gestore Fincalabra SpA accessibile all’indirizzo www.bandifincalabra.it(rcz)

COSENZA – Si presenta accordo tra Confindustria e Intesa S. Paolo per sostegno a imprese

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 17, nella sede di Via Tocci, la presentazione, con Unindustria Calabria, dell’accordo di collaborazione sottoscritto a livello nazionale da Confindustria e Intesa Sanpaolo, per sostenere le imprese verso la competitività, l’innovazione e la sostenibilità.

Dopo l’introduzione dei Presidenti di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli e di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, presenterà le priorità e gli elementi chiave dell’Accordo la Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo Anna Roscio. Il punto di vista delle imprese sarà offerto dal Vicepresidente di Confindustria per l’Economia del Mare Natale Mazzuca e dal presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante. Ne discuteranno il Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo Stefano Barrese ed il Vicepresidente di Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco Emanuele Orsini. (rcs)

Lotta al malaffare, De Caprio (FI): Necessario tracciare strada per preservare imprenditoria sana

Mancanza di liquidità delle imprese, il welfare alternativo da parte della ‘Ndrangheta, sburocratizzazione, fiducia nelle aziende, accesso al credito, semplificazione per le imprese. È stato su queste tematiche che si è incentrata la seduta della Commissione anti ‘ndrangheta, dove sono stati auditi i referenti regionali delle associazioni di categoria sul fenomeno criminale in Calabria.

Presenti l’ingegner, Domenico Vecchio, di Unindustria, il dott. Politano di Confcommercio, il dott. Laganà di Cna, il dott. Catalano di Casartigiani, il dott. Politi di Confagricoltura e il dott. Aceto di Coldiretti. 

Il presidente dell’assise, Antonio De Caprio, ha voluto evidenziare come sia necessario «tracciare la strada non trovare la strada per preservare l’imprenditoria sana, quella che lotta, con coraggio, ogni giorno. Per contrastare il malaffare, bisogna sostenere chi opera per la crescita e lo sviluppo della Calabria».

«La seduta che ho avuto l’onore di presiedere – ha affermato De Caprio – è stata l’esempio del pragmatismo che si deve instaurare tra istituzioni e mondo imprenditoriale».

«L’obiettivo – ha continuato il presidente dell’antimafia regionale – è quello di valorizzare le eccellenze calabresi, lottando contro le contraffazioni, e creare le condizioni per stipulare un patto istituzionale, teso a sostenere azioni concrete che riguardino la politica e il tessuto socio economico calabrese».

«La Calabria onesta che lavora e produce – ha concluso Antonio De Caprio – merita tutto l’appoggio e il sostegno delle istituzioni». (rrc)

 

Dalla Regione 35 milioni di euro per aiutare le imprese

Sono 35 milioni di euro la somma che la Regione Calabria impegna per supportare la competitività delle realtà produttive e il mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso il miglioramento della risposta alle evoluzioni del mercato e alle trasformazioni socioeconomiche connesse alla pandemia da Covid-19.

A tal fine, la Regione ha pubblicato, in preinformazione, la manifestazione di interesse finalizzata alla costituzione del “Catalogo della formazione continua 2021-2023”, che raccoglie le offerte formative degli enti accreditati rivolte a lavoratori e lavoratrici dipendenti di imprese private calabresi.

Alle agenzie formative accreditate è affidato il compito di definire un’offerta in linea con i fabbisogni delle aziende in termini di rafforzamento delle professionalità, affinché siano adeguate a sostenere le sfide emergenti (aree strategiche per l’innovazione organizzativa e tecnologica) e i processi di rilancio e riconversione delle attività, alla luce dei cambiamenti imposti nell’ultimo anno dall’emergenza epidemiologica.

Possono presentare le proposte gli organismi accreditati per la “Formazione continua” (regolamento regionale 15 febbraio 2011, n. 1), con almeno una sede operativa in Calabria, e le università, le fondazioni degli Istituti tecnici superiori, gli enti pubblici nazionali di ricerca vigilati dal Miur. La seconda fase del modello attuativo della strategia individuata dalla Regione prevede la pubblicazione di uno specifico avviso (anch’esso attualmente in pre-informazione) che, con un impegno complessivo di 35 milioni di euro (a valere sull’Asse 8 del Por Calabria 14/20), assegna alle imprese calabresi un contributo in conto capitale a copertura sia dei costi delle attività di formazione e di riqualificazione (al 100% delle spese ammissibili), sia per i costi salariali lordi del personale (all’80% delle spese ammissibili).

L’importo massimo del contributo concedibile, sulla base di una procedura valutativa a sportello, è pari a 25mila euro nel caso di aiuti per le attività di formazione/riqualificazione del personale, mentre per gli aiuti sui costi salariali lordi del personale è pari a 100mila euro.Possono presentare domanda le imprese (a esclusione di quelle operanti nei settori della pesca e dell’acquacoltura e della produzione primaria di prodotti agricoli) che abbiano subito una perdita di almeno il 10% del fatturato nel corso dell’anno solare 2020 rispetto al 2019.

«Nel quadro della strategia adottata dalla Regione – ha dichiarato l’assessore a Lavoro, Sviluppo economico e Turismo della Giunta regionale, Fausto Orsomarso – sono state individuate due linee di intervento integrate, che si attuano in due fasi distinte, che intendono sostenere i livelli occupazionali e il riallineamento delle competenze dei lavoratori alle necessità di riconversione e ristrutturazione aziendale delle imprese in situazioni di crisi».

«Questo è possibile – ha aggiunto Orsomarso – grazie all’impegno di 35 milioni di euro che si traduce in aiuti in conto capitale destinati alle imprese fino a 100mila euro per la copertura dei costi salariali e fino a 25mila euro per le spese per la fruizione di attività di formazione del personale tra quelle individuate dal Catalogo regionale dell’offerta formativa». «Fin qui abbiamo operato con grande determinazione, per garantire i ristori e gli aiuti in grado di scongiurare la chiusura di tante realtà produttive».

«Adesso – ha concluso l’assessore – vogliamo segnare il tempo della ripartenza, creare un ponte che ci traguardi oltre la crisi, mettendo in campo strumenti di rilancio della competitività delle imprese e investendo importanti risorse sul capitale umano, sulle competenze e sulle professionalità. La capacità di rinnovarsi del sistema produttivo, a fronte delle profonde trasformazioni in atto, è imprescindibile per restituire alla Calabria e al Sud uno sviluppo reale e duraturo». (rcz)

La Camera di Commercio RC: Regge sistema imprese reggino, ma incognite sul futuro

La Camera di Commercio di Reggio Calabria, in un report sul sistema imprenditoriale reggino, ha rilevato che «nonostante la crisi pandemica in atto, il sistema imprenditoriale reggino riesce a sopravvivere, anche se con ripercussioni difficili da stimare per gli anni a venire».

«Al 31 dicembre 2020 – si legge nel report – il numero di imprese registrate risulta pari a 53.429, ovvero il +0,9% rispetto all’anno precedente. Il saldo anagrafico positivo, pari a 468 unità, è dato dalla differenza tra le 2.222 nuove iscrizioni e le 1.754 cessazioni. Un risultato migliore di quello medio regionale (+0,7%) e di quello nazionale (+0,3%) che, tuttavia, merita un’analisi più attenta». 

«I ristori, la Cassa integrazione Guadagni e le altre misure a contrasto degli effetti economici sulle imprese derivanti dai vari lockdown, infatti – continua il report – hanno spinto molte imprese in crisi strutturale a ritardare la chiusura, nell’attesa che gli strumenti di sostegno all’imprenditoria si esauriscano. Ciò è testimoniato dalla evidente battuta d’arresto delle cessazioni, ridottesi di oltre 700 unità (quasi il 40% in meno rispetto al 2019). Anche il numero annuo di iscrizioni si è ridotto notevolmente (-345; il -15,5%), a testimonianza del difficile clima di fiducia degli imprenditori per l’immediato futuro».

«La dinamica positiva delle imprese registrate – si legge ancora – non si riflette sulle imprese attive che, invece, iniziano a diminuire sensibilmente (-2,8% rispetto al 2019), a dimostrazione di come il problema del ridimensionamento produttivo della Città metropolitana sia solo rimandato. Le 43.741 imprese attive al 2020, infatti, hanno annullato la crescita degli ultimi cinque anni, il che può rappresentare una proxy dell’effettivo impatto che la crisi produrrà sul nostro sistema produttivo. Nonostante il difficile momento attuale, l’analisi dei dati delle imprese reggine evidenzia la continuità del processo di ispessimento, ormai in atto da diversi anni: le società di capitali (pari al 18,0% dello stock totale) sono cresciute del +3,9% rispetto all’anno precedente, con un saldo di 358 unità, dato dalla differenza tra 459 iscrizioni e 101 cessazioni».

Le imprese giovanili (il 12,6%), invece, subiscono una brusca battuta d’arresto (-4,3%), per via della maggior fragilità organizzativa e finanziaria che queste fisiologicamente sperimentano.

Sul tema della nati-mortalità delle imprese, occorre anche considerare gli effetti potenzialmente prodotti dalla criminalità organizzata. Come emerge già dalla Relazione della Direzione Investigativa antimafia relativa aI I semestre 2020, a fronte di una fisiologica diminuzione di alcuni reati (ricettazione, contraffazione, rapine, etc.), in linea con la forzata chiusura della mobilità sociale e produttiva, si è assistito ad una rimodulazione per i reati legati all’estorsione ed all’usura inizialmente proposti alle imprese in difficoltà quale forma di welfare sociale alternativo alle istituzioni, salvo poi adottare le tradizionali condotte intimidatorie finalizzate ad acquisire il successivo controllo di quelle stesse attività economiche.

«Il trend del sistema imprenditoriale nel 2020 evidenzia come le imprese giovanili siano quelle che pagano il prezzo più alto perché non ancora sufficientemente strutturate per resistere alla crisi, soprattutto a causa della capacità finanziaria». Questo il commento a caldo del Presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria,  Antonino Tramontana,  all’uscita dei dati annuali del Registro delle imprese.

«Siamo convinti, invece – ha aggiunto – che la creazione e la crescita di nuove imprese giovanili, dinamiche, innovative e qualificate siano fattori strategici per lo sviluppo socio economico di tutto il territorio reggino. Le informazioni sulla nati-mortalità delle imprese  confermano, più in generale, la necessità di dare valore alle competenze del capitale umano, alla sostenibilità  ed  ai processi di digitalizzazione, come tra l’altro indicato nel piano Next Generation Eu, affinché anche il nostro tessuto produttivo possa affrontare i mercati in modo competitivo e tornare a crescere».  (rrc)