di GUIDO LEONE – Il tema della disabilità continua ad essere uno dei più difficili da affrontare nel nostro sistema scolastico, nonostante l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisca da tempo un punto di forza del nostro sistema educativo. L’attuale assetto di strumenti e pratiche che garantiscono l’inclusione di tutti gli alunni nelle scuole italiane è il frutto di una stratificazione normativa lunga decenni. Un percorso complesso, fatto di piccoli passi e di grandi balzi in avanti.
Tuttavia anche se esiste una normativa che esige la piena inclusione scolastica, sono evidenti e persistenti da tempo varie criticità di non poco conto, dalla insufficiente assistenza in classe alla presenza di barriere architettoniche, alla carente formazione degli insegnanti di sostegno, agli inadeguati e talvolta assenti servizi di supporto, che le varie indagini nazionali evidenziano impietosamente.
Incremento degli alunni disabili in Calabria
Nel frattempo nelle scuole italiane aumenta di anno in anno il numero degli alunni disabili. Quest’anno gli alunni disabili negli istituti italiani di ogni ordine e grado statali sono 290.089, sul una popolazione scolastica di 7.286.151 allievi. L’incremento è di 12.249 unità rispetto all’anno scorso. La presenza dei minori è concentrata per lo più nella scuola primaria: 110.060. Seguono la secondaria di II grado con 84.003, la secondaria di I grado con 76.475, la scuola dell’infanzia con 19.551. Nell’anno scolastico 2015-2016 gli allievi disabili erano in tutto 216.452 a conferma del trend di continua crescita.
Anche in Calabria si registra un incremento continuo, con 502 scolari in più rispetto all’anno precedente.
Nella nostra regione gli allievi in questione sono così distribuiti: scuola dell’infanzia 680, primaria 3992, media di primo grado 2.161, scuole superiori 3.177. Gli allievi portatori di handicap nelle scuole della provincia di Reggio Calabria sono in tutto 3.062, 204 in più rispetto all’anno scolastico precedente, così distribuiti: 168 nelle scuole dell’infanzia, 980 nella primaria, 787 nella media di primo grado, 1.127 nelle superiori.
Area del sostegno: i docenti
Aumenta, al contempo, il contingente dei docenti di sostegno: questa figura è molto importante non solo per il processo formativo dell’alunno disabile, ma anche per promuovere il processo di inclusione scolastica. Sempre secondo dati ministeriali al 6 settembre u.s. nell’anno in corso i posti di sostegno risultano in totale 186.205. In Calabria i posti di sostegno risultano 7.725. Si prendono cura ogni giorno di bambini e ragazzi con i disturbi più disparati. Certo non tutto è positivo, nel senso anche che troppi docenti, almeno il 40% del totale, sono ancora precari.
L’ultimo report del Miur pone l’accento su una criticità ben nota: la stragrande maggioranza degli insegnanti di sostegno oggi non è in possesso della specializzazione. Per essere più chiari, dieci anni fa per il sostegno venivano impiegati nel 40% dei casi supplenti non specializzati e nel restante 60% dei casi insegnanti di ruolo con specializzazione sul sostegno. Oggi le percentuali sono invertite: in 6 casi su 10 ad affiancare un alunno con disabilità è un insegnante senza preparazione specifica.
Gli insegnanti specializzati sul sostegno, poi, hanno un vincolo di permanenza sulla cattedra dedicata alla disabilità di durata quinquennale. Trascorsa questa data molti docenti lasciano per transitare su disciplina curricolare. Ogni anno sono oltre 5mila i docenti di sostegno ce chiedono il passaggio. Con la conseguenza che non poche sono le ripercussioni sul benessere dell’alunno con disabilità che ,invece, ha diritto a un insegnante competente e stabile nel tempo.
Quello della continuità didattica, perciò, resta un obiettivo che il Governo dovrà assolutamente affrontare.
Il dettaglio delle tipologie della disabilità
Entrando nel dettaglio delle tipologie di disabilità, occorre distinguere fra disabilità visiva, uditiva e psicofisica. La disabilità psicofisica si specifica in disabilità intellettiva, motoria e nella tipologia “altra disabilità”, all’interno della quale vengono considerati gli alunni con problemi psichiatrici precoci, con disturbi specifici di apprendimento – qualora certificati in conformità con altri disturbi – e con sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd). Per tutti gli ordini e gradi di scuola, la disabilità intellettiva rappresenta la tipologia più diffusa, contando il 69,5 % del totale degli alunni con disabilità, e il 27% si caratterizza per problemi psichiatrici, deficit attenzione, iperattività.
Minori sono le percentuali degli alunni che hanno una forma di disabilità motoria, visiva o uditiva: gli alunni con disabilità motoria sono circa il 2,8% del totale, gli alunni con disabilità uditiva sono circa l’1,9% del totale e gli alunni con disabilità visiva si approssimano all’1,3 % del totale degli alunni con disabilità.
Analoga situazione è riscontrabile per l’anno in corso nella provincia di Reggio Calabria dove prevale la minorazione psicofisica.
Nell’infanzia i disabili psicofisici sono 162, più due della vista e quattro dell’udito. Nella primaria i disabili psicofisici risultano 964, della vista 7 e 9 dell’udito. Nella secondaria di I grado gli allievi con minorazione psicofisica sono 757, dell’udito 18 e della vista 12. Anche nelle scuole superiori la prevalenza riguarda i disturbi psicofisici con 1.079 presenza,seguono i minorati dell’udito 27 e della vista 21.
Aumentano gli alunni con DSA e Bisogni Educativi Speciali (BES)
Per tutti gli ordini di scuola la percentuale di alunni con DSA sul totale alunni frequentanti le regioni meridionali sono molto basse, rispettivamente pari all’1,9% per la scuola primaria, al 3,3% per la scuola secondaria di I grado e al 9,7% nella secondaria di II grado. Nel dettaglio delle singole regioni, i valori più elevati si rintracciano in Liguria e Valle d’Aosta con l’8% di alunni Dsa sul totale dei frequentanti nell’a.s. 2019/2020 e rispettivamente l’8,4% e l’8,3% nell’a.s. 2020/2021. Sempre dal rapporto del Miur si registra che, come già registrati negli anni precedenti, le percentuali più contenute sono presenti in Calabria, con l’1,6%.
Entrando nel dettaglio delle tipologie di disturbo, nell’a.s. 2020/21, il focus ministeriale rileva 198.128 alunni con dislessia, 99.769 con disgrafia, 117.849 con disortografia e 108.577 con discalculia.
In termini di composizione percentuale, i disturbi più diagnosticati sono quelli di dislessia, pari al 37,8% del totale, seguiti dai disturbi di disortografia con il 22,5%, dai disturbi di discalculia e di disgrafia, rispettivamente con il 20,7% e il 19% del totale.
Il tema dell’inclusività a scuola riguarda anche gli alunni che necessitano della predisposizione di un percorso didattico personalizzato avendo disturbi specifici dell’apprendimento, patologie importanti, ma non sufficienti per avere una certificazione riconosciuta (disturbi evolutivi specifici), oppure quanti provengono da contesti socio-culturali svantaggiati o alunni stranieri che non conoscono la lingua e la cultura italiana.
In Italia, gli alunni che presentano un Bisogno educativo speciale che non rientri in quelli normati dalla L. 104 rappresentano quasi il 9% degli alunni iscritti. Più della metà sono alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (53%); l’altra quota più importante è rappresentata dallo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale (35%).
L’attenzione rivolta ai Bisogni educativi speciali è aumentata progressivamente con la crescita di questo fenomeno dovuta alla più attenta osservazione dei ragazzi da parte di docenti e genitori, alla maggiore riconoscibilità, rispetto al passato, di molti disturbi che interferiscono con l’apprendimento e all’aumento di studenti provenienti da altri Paesi.
Non c’è dubbio, la legislazione italiana in tema di diritti delle persone con disabilità e, in particolare, l’inclusione scolastica, rimane tra le più avanzate al mondo, tuttavia i livelli di attuazione delle norme e di erogazione dei servizi nelle diverse realtà del nostro Paese sono ancora troppo eterogenei,
Con l’evolversi delle politiche d’inclusione, il campo d’intervento si è esteso nel 2010 anche a chi ha difficoltà di apprendimento (DSA, ad esempio i dislessici) e nel 2012 ai cosiddetti bisogni educativi speciali (BES), studenti che incontrano forme di disagio psicologico, sociale o linguistico, anche temporanee, fra i quali i giovani stranieri. Per i disabili certificati il modello italiano è fondato sull’insegnante di sostegno, che collabora con i docenti curricolari di materia, per i quali la normativa prevedrebbe la corresponsabilizzazione nel percorso inclusivo. DSA e BES non hanno, invece, insegnante di sostegno.
L’ultimo rapporto Istat sull’inclusione scolastica mette in evidenza una serie di criticità, non ultime l’inadeguata edilizia scolastica con le sue persistenti barriere, la modesta integrazione fra didattica e tecnologie, l’emarginazione dalle attività scolastiche sia in aula che fuori, sia nelle gite. Per non parlare, come già detto, della continuità didattica gravemente insufficiente, e poi, della inesistente formazione specifica per la gran parte dei docenti di sostegno.
L’obiettivo della piena inclusione degli allievi con disabilità, DSA e BES non sembra essere adeguatamente realizzato.
Intanto,positiva è la recente notizia che i Ministeri dell’Interno e per le Disabilità con decreto apposito hanno stabilito i criteri di riparto del Fondo pari a 100 mln di euro per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità e il piano di riparto a favore dei comuni per l’anno 2022. Sono 337 le amministrazioni calabresi interessate per un ammontare di 2.834.154 euro. Per quanto riguarda le risorse appannaggio di province e città metropolitane, che saranno veicolate dalle regioni, una ipotesi di riparto nel decreto di Ministero per le Disabilità e per gli Affari regionali prevede per la Calabria la somma di 4.379.593 euro.
A questo si aggiunge il fondo del Piano regionale per il diritto allo studio per l’a.s. in corso che sarà assegnato ai Comuni per predisporre negli istituti scolastici il servizio di assistenza specialistica in tema di disabilità.
Piano reso operativo in questi giorni dall’Assessorato regionale all’Istruzione. (gle)