CALABRIA, IL TRIONFO DI INTERIM E F.F,
ALLA ZES COMMISSARIO A MEZZO SERVIZIO

di SANTO STRATI – È la regione dove trionfa l’interim e il facente funzione è una figura tipica della geografia calabrese: non ci sono titolari, non se ne trovano (?), ma soprattutto non se ne cercano. A causa delle sospensioni provocate dalla Legge Severino o da inchieste giudiziarie, in tutta la Calabria da tempo ormai ci siamo abituati ai facenti funzioni, ovvero sostituti con poteri limitati all’ordinaria amministrazione, in attesa di nuove nomine, di nuove elezioni, o eventuale ritorno dei titolari. L’ultima scandalosa nomina ad interim è di appena qualche giorno fa: il commissario della Zes, il colonnello della Finanza Federico D’Andrea, nominato quattro mesi fa, ha dato le dimissioni per ragioni personali e quindi la ministra per il Sud Mara Carfagna, cui compete la nomina, di concerto con il Presidente della Regione Occhiuto, s’è trovata a individuare un nuovo commissario. Ci sono in Calabria decine di personalità con pagine e pagine di curriculum, competenza e capacità, e qualche volta specifica esperienza, che sarebbero in grado di assolvere all’impegnativo compito di occuparsi (finalmente, dopo sei anni di fumo senza arrosto) della Zona Economica Speciale di Gioia Tauro. Ma evidentemente ai piani alti sconoscono competenze e qualità dei calabresi.

Difatti, cosa fa la ministra, cui abbiamo in più occasioni riconosciuta brillante capacità e pragmatismo esecutivo? Mica nomina un nuovo commissario, chiama, invece, l’attuale commissario della Zes campana, avv. Giuseppe Romano, e gli assegna l’interim della Zes Calabria. Con tutto il rispetto per il commissario campano che ha già il suo da fare con la Zes campana (ma non ci sarebbe anche un evidente conflitto di interesse?) ma che cosa si fa, da parte del presidente Occhiuto – che ha un pur consolidato rapporto di cordialità e amicizia con la Carfagna da quando ricopriva il ruolo di capogruppo alla Camera per Forza Italia –, a subire un’imposizione del genere? Perché, chiamatela come volete, ma è una scelta che non può essere digerita dai calabresi e men che meno avrebbe dovuto essere accettata da Occhiuto. Forse il Presidente era distratto o è stato sepolto dai curricula degli aspiranti commissari e ha preferito lasciare il gravoso incarico alla ministra… Scherzi a parte, ci sembra doveroso rilevare che il Presidente che sta lavorando in modo pazzesco forse dovrebbe fermarsi un attimo a tirare il fiato, guardarsi intorno, cercarsi un po’ di collaboratori giusti e intelligenti (possibilmente con la sola voglia di fare il bene dei calabresi) e mettere mano a un po’ di cose trascurate nella Regione. Si rilegga il Principe di Machiavelli: senza consiglieri adeguati (e preparati) – insegna il dotto fiorentino – non si va da nessuna parte.

La Sanità è la spina nel fianco della Regione, lo sappiamo, e Occhiuto ci sta dando dentro con grande abilità, individuando le risorse giuste per risalire la china. Però, poi, succede che, senza avvisarlo, gli chiudono i punti di primo soccorso nelle località turistiche a stagione già iniziata. Qualcuno lo ha avvisato prima? Ma non è solo la sanità: la reputazione della Regione dovrebbe essere tra le priorità della Presidenza, abbinata a piani di marketing territoriale che – senza offesa per l’assessore competente – sembrano troppo legati all’improvvisazione e alla voglia di apparire più che di fare. A questo proposito, si fa un gran parlare di turismo delle radici: un modo intelligente di conciliare visitatori calabro-discendenti che hanno voglia di scoprire o riscoprire i luoghi che hanno dato i natali ai propri avi, e il gigantesco mercato turistico che quest’idea potrebbe generare in termini di incoming. Si tratterebbe di centinaia di migliaia di calabresi da attrarre a visitare i luoghi delle origini, ma servono incentivazioni serie e non gadget ricordo. Tariffe aeree scontate, buoni carburante, contributi per il soggiorno, organizzazione di visite guidate, etc. E per fare questo, quale migliore auto-promozione di quella che può venire dai calabresi nel mondo? Peccato che la Consulta (un ente ufficiale previsto da una legge regionale) che doveva essere nominata entro due mesi dalle elezioni e dall’insediamento del nuovo presidente ancora aspetta di vedere individuati i suoi componenti.

Presidente Occhiuto, abbia uno scatto d’orgoglio (che di sicuro non le fa difetto, per fortuna) e cominci da subito ad alzare la voce: trovi il commissario ideale per gestire la Zes che non riguarda solo Gioia Tauro ma lo sviluppo dell’intera regione e si prenda la briga di decidere, personalmente, una volta per tutte come comporre la Consulta dei calabresi nel mondo. Una risorsa, quella dei calabresi che vivono fuori della Calabria, che la Regione (come ente) ha sempre sottovalutato e mai utilizzato a dovere. Sono testimonial gratuiti, autentici e appassionati, pronti a offrire il loro tempo e la loro disponibilità per promuovere la loro terra. Che non è dei padri (come sostiene l’assessore Orsomarso con una discutibile campagna di marketing territoriale) ma è di tutti i calabresi. orgogliosi e fieri, specie se lontani, dei luoghi da cui sono partite le loro famiglie di origine. Serve subito un commissario per la Zes, calabrese, che conosca il territorio, e abbia a cuore il bene della Calabria e dei calabresi: persone per bene e competenti ce n’è in abbondanza. La Calabria non ha bisogno di supplenti e vergognosi interim. Di facenti funzioni ne abbiamo già troppi e ne faremmo volentieri a meno. (s)

LA RIVOLTA TRASVERSALE DI LEGA E PD CONTRO LA NOMINA DEL COMMISSARIO AD INTERIM

La nomina ad interim assegnata al commissario della Zes campana, avv. Giuseppe Romano, ha sollevato un polverone di polemiche (più che giuste) in maniera trasversale. SI ribella i democrat, ma anche la lega per voce del suo commissario regionale avv. Gianfranco Saccomanno non le manda a dire.

«Si apprende – scrive in una nota l’avv. Sacomanno – che dopo le dimissioni di Federico D’Andrea, da commissario per la zona economica speciale per la Calabria, forse il ministro per il Sud, Mara Carfagna, abbia indicato a succedere l’avvocato Giuseppe Romano, già Commissario Zes della Campania, giusto decreto del 27 ottobre 2021, registrato alla Corte dei conti in data 24 novembre 2021.

«“L’indiscrezione, dal carattere informale – dice Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega in Calabria – ci lascia perplessi sia nei tempi e sia nei passaggi burocratici. Ci auguriamo, pertanto, che rimanga tale e che non corrisponda al vero. Però, sul punto una piccola riflessione è necessaria”.

«Prima la nomina – dice ancora – di un commissario che in Calabria si è visto ben poco e, quindi, si son persi mesi importanti per portare avanti un progetto di rilevante valore per la nostra regione, poi la indiscrezione sulla indicazione del commissario della Campania che, certamente, avrà tutti i requisiti e professionalità, ma non ha, sicuramente, conoscenza della Calabria, dei suoi territori, dei suoi ambienti e delle dinamiche difficili in cui bisogna operare”.

«E poi ci chiediamo: se nell’ottobre-novembre 2021- prosegue – l’avvocato Giuseppe Romano è stato nominato commissario Zes della Campania può operare anche in Calabria con possibili conflitti di interesse? Ci auguriamo che la indiscrezione sia solo tale e che, finalmente, si guardi alle risorse calabresi che sono tante e che spesso vengono dimenticate per puntare a presunti fari esterni che a volte rimangono solo luci spente”.

«La Lega – conclude – ha tante potenzialità di enorme rilievo e spera di poterle mettere a disposizioni dei calabresi e per la crescita vera della regione, anche se finora ciò non è accaduto».

Anche il gruppo del PD alla Regione ha reagito con particolare veemenza alla nomina del commissario (ad interim) della Zes Calabria.  «Lascia davvero perplessi  la nomina di Giuseppe Romano alla guida della Zona economica speciale dell’area calabrese» – sostengono i consiglieri regionali del Pd Mimmo Bevacqua, Ernesto Alecci,  Franco Iacucci, Nicola Irto e Raffaele Mammoliti che mettono in discussione soprattutto le modalità con le quali si è arrivata alla sua indicazione.

«In pratica il governatore Roberto Occhiuto, accettando supinamente la decisione assunta dalla ministra per il Sud, Mara Carfagna, ha avallato l’indicazione di Giuseppe Romano che già sta guidando la Zona economica speciale della Campania – proseguono i consiglieri regionali – Non mettiamo di certo in discussione meriti e competenze di Romano, ma è inevitabile chiedersi come mai la scelta debba essere ricaduta su un soggetto che è già impegnato in Campania e non potrà dedicarsi a tempo pieno nella nostra Regione che, invece, avrebbe bisogno di una guida stabile per avviare finalmente la Zona economica speciale».

«In Calabria non esistevano altre competenze in grado di assumere questo compito? – chiedono ancora i consiglieri dem – Procedendo in questo modo per nomine così strategiche, cercando quindi solo di compiacere i propri riferimenti politici romani, si finisce soltanto con lo svilire la Calabria e di mettere in secondo piano le sue reali necessità». (rrm)