Dizionario Biografico della Calabria, da oggi anche Emilio Argiroffi e Felice Migliori

di PINO NANO – È il classico uovo di Pasqua che IcsaicIstituto per la Storia dell’Antifascismo fà ai suoi iscritti e agli storici che sono in qualche modo legati e collegati con l’Istituto. Approfitta infatti della vigilia delle prossime feste di Pasqua il giornalista Pantaleone Sergi – storico inviato di Repubblica e oggi anche scrittore affermato per via dei suoi romanzi di successo – per annunciare che la sua macchina da guerra non si ferma neanche in questo particolare periodo dell’anno, e che il Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea ha superato la soglia degli 800 personaggi calabresi biografati e raccontati con metodo scientifico.

Gli ultimi “ritratti” Pantaleone Sergi li dedica ad uno dei più interessanti e affascinanti poeti e letterati calabresi, Emilio Argiroffi, e ad un grande chirurgo come Felice Migliori,  riproposto e ripreso da una biografia originaria che a suo tempo aveva redatto il Presidente dell’Associazione Chirurghi calabresi Antonino Petrassi. Ma tanti altri ancora come loro in questa Enciclopedia tutta calabrese. Eccole le ultime biografie pubblicate, tra parentesi troverete indicati anche i rispettivi autori.

Emilio Argiroffi (Letterio Licordari); Vincenzo Bona (Luigi Aliquò Lenzi e Filippo Aliquò Taverriti); Francesco Cacozza (Antonio Orlando); Salvatore Cortese (Katia Massara); Italo Covelli (Bruno Zappone); Raffaele Gaudio (Carmela Galasso); Francesco Gianniti (Franco Liguori), Silvio Messinetti (Aldo Lamberti); Felice Migliori (Antonio Petrassi);Antonio Pujia (Francesca Raimondi); Umberto Baglioni (Letterio Licordari); Aldo Casalinuovo (Aldo Lamberti); Luigi Cipparrone (Leonilde Reda); Alfredo De Simone (Pantaleone Andria); Fausto Gullo (Pantaleone Sergi); Antonio Catricalà (Pino Nano); Alighieri Mazziotti (Francesca Raimondi);  Paola Caterina Misefari (Antonio Orlando); Amedeo Perna (Francesco Russo); Carlo Spadei (Giuseppe Zangari);  Francesco Zaffino (Giovanni Mobilia); Girolamo Arcovito (Domenico Coppola); Diego Carpitella (Massimo Distilo); Corrado Catenacci (Donato D’Urso); Saverio Gatto (Enzo Le Pera); Francesco Maruca (Leonilde Reda); Concetta Mazzullo (Rocco Liberti); Franco Mosino (Francesca Raimondi); Gaetano Repaci (Carmela Galasso, Bruno Zappone); Italo Sangineto (Gabriele Petrone); Angelo Vaccaro (Franco Liguori); Moisé Asta (Leonilde Reda); Antonino Basile (Franco Liguori); Giuseppe Casciaro (Franco Emilio Carlino); Letterio Di Francia (Francesca Raimondi); Lucantonio Giuliani (Leonardo Falbo); Ercole Lupinacci (Gianfranco Castiglia); Francesco Quattrone (Fabio Arichetta); Domenico Romano Carratelli (Pino Nano); Tiberio Smurra (Giuseppe Ferraro); Vincenzo Spinelli (Pantaleone Sergi); Domenico Bianchi (Francesco Prantera); Francesco Calàuti (Enzo Romeo);Antonio Capua (Luigi Ambrosi); Antonio Cristiani (Antonio Pileggi); Vincenzo De Cristo (Antonio Orlando); Enzo Domestico (Kabregu), (Nicola Bavasso); Pietro Drosi (Simona Anna Vespari); Annibale Montalti (Franco Emilio Carlino); Vincenzo Morello (Rastignac), (Luca Irwin Fragale); Vincenzo Sprovieri (Fabio Arichetta).

La verità e che siamo in presenza di una vera e propria Enciclopedia dei personaggi che hanno segnato la storia della Calabria, e che il giornalista Pantaleone Sergi di fatto dirige per conto dell’Icsai – l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo, di cui è presidente lo stesso l’ex parlamentare cosentino Paolo Palma, giornalista di grande tradizione professionale e politica anche lui. Oltre 800 calabresi, dunque, racchiusi e raccolti per la prima volta in assoluto nel grande scrigno digitale della rete.

Lo abbiamo già scritto in passato, chi l’avrebbe mai immaginato appena qualche anno fa che a 75 anni compiuti un grande inviato speciale come lo è stato per mezzo secolo Pantaleone Sergi per il giornale di Eugenio Scalfari si sarebbe poi trasformato in uno storico del nostro tempo? Lui si schermisce “Ma sono in pensione e ho più tempo di prima per studiare la mia terra e e gli uomini che ne sono stati protagonisti”. Eccola la vera magia del silenzio che nelle redazioni dove si lavora è solo un lontano miraggio. (pn)