Rita De Lorenzo (Idm): Su violenza di genere servono rivoluzione culturale e leggi adeguate

Rita De Lorenzo, vicesegretaria regionale e dirigente nazionale Italia del Meridione Donne, con delega alle pari opportunità, ha ribadito, in merito alla violenza di genere, che «bisogna  agire con estrema urgenza, attuando “una rivoluzione culturale” che parta dal basso, dalle scuole dell’infanzia e oltre alle leggi servono adeguate forme di prevenzione e di educazione».

«La violenza sulle donne – ha spiegato – è un cancro che ancora oggi si diffonde in ogni ambito della società contemporanea senza limiti geografici e culturali. Dall’inizio dell’anno sono 22 le vittime cadute sotto la furia omicida di uomini, anche sempre più giovani, incapaci di vivere il rapporto con la propria donna semplicemente “alla pari”, senza frustrazioni, nel rispetto dell’altro, senza che questa venga considerata un oggetto di proprietà. Sempre più alto è anche il numero di donne abusate sia fisicamente sia psicologicamente. L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia ha aumentato maggiormente il rischio di violenze in quanto, quasi sempre, questa avviene all’interno della famiglia».

«Le istituzioni – ha evidenziato – devono fornire risposte efficaci, attraverso servizi adeguati e cambiamenti a livello legislativo, per attuare tutte le tutele necessarie. Lo Stato deve dare risposte, sostenendo le donne che denunciano, garantendo indennizzi e sostegni alle vittime di violenza. Il Codice Rosso rappresenta un grande strumento, ma da solo non basta: c’è bisogno soprattutto di formazione di tutti gli quegli operatori che si trovano a rispondere alle richieste di aiuto affinché non le sottovalutino e sappiano da subito riconoscere la gravità della situazione. Il raptus non esiste, sono quasi sempre morti annunciate ed è qui che la prevenzione gioca un ruolo determinante, anche per squarciare il velo di silenzio e a volte di vera omertà che circonda le vittime, non denunciare o voltarsi dall’altra parte è il totale fallimento della società».  

«Italia del Meridione – ha proseguito – è intervenuta più volte sul tema, affiancando e sostenendo le donne vittime di violenza e manifestando apertamente contro ogni violenza di genere. IdM Donne, oggi, ha preso le redini di un percorso e progetto politico che ha alla base il sociale in tutte le sue manifestazioni, non solo contrasto ma proposte e soluzioni ad un fenomeno che esiste e si propaga anche nelle nostre comunità».

«Attivare percorsi di sostegno – ha detto ancora – formare professionisti nei diversi settori, promuovere iniziative educative, sono alla base del nostro manifesto politico ed è in questa direzione che ci stiamo muovendo non soltanto in Calabria ma in tutta Italia, intercettando figure di rilievo ed esperti per formalizzare richieste specifiche agli organi competenti e proporre azioni reali sui territori che non abbiano più il sapore di passarelle a cui, nella maggior parte dei casi, è seguito un nulla di fatto». (rrm)

Idm Donne propone interventi per un uso consapevole di internet da parte dei giovani

In occasione della Giornata mondiale del Safer Internet DayItalia del Meridione Donne ha organizzato un incontro incentrato proprio sull’uso dell’internet.

Il capo Dipartimento Tutela minori e giovani e in qualità di vice segretario regionale, Flora Caruso, ha posto l’attenzione sull’uso improprio di internet da parte degli adolescenti. Gli ultimi dati sono allarmanti un ragazzo su cinque si definisce “sempre connesso”, aumenta il tempo on line dalle 6 alle 10 ore al giorno, con gravi conseguenze che arrivo all’estremo scrivendo pagine intere di cronaca. E la tecnologia, l’uso di internet se pur ha mostrato la propria utilità come strumento di studio, di ricerca, oggi sempre di più di lavoro ed ha accorciato le distanze connettendo il mondo e le diverse culture, ha permesso relazioni e conoscenze prima difficili se non del tutto impossibili, offre anche il suo volto negativo che colpisce soprattutto i più giovani.

Attraverso l’uso improprio delle app, sempre più diffuse e complesse, che conducono all’annichilimento del benessere psicofisico e della serenità, gli adolescenti caduti nelle trappole dei pedofili o peggio del sexcrime, avviati alla ludopatia o vittime di bullismo attivo o passivo, o peggio vengono attraverso il fenomeno delle “challenge” istigati a giochi estremi fino al suicidio.

Se prima era la televisione a catalizzare intere generazioni, con un controllo sicuramente maggiore delle trasmissioni e dei contenuti, oggi internet la sostituisce del tutto ma assume un aspetto ancora più drammatico perché gli adolescenti vengono sempre più abbandonati alla rete in sostituzione delle figure genitoriali, per tempo o per mancanza di strumenti di comunicazione atti alla costruzione di un rapporto fiduciario fondato sull’educazione, sull’incoraggiamento, sulla conoscenza di valori e principi che aiutano i ragazzi a discernere il bene dal male e che dovrebbe essere posta alla base di ogni famiglia.

Le ricerche evidenziano che moltissimi genitori sono consapevoli di tutto ciò, lamentano che i figli passano troppo tempo connessi in rete, si preoccupano che possano imbattersi in qualche sito pericoloso ma difettano, poi concretamente, nella vigilanza e tutela che può partire ad esempio dall’installazione di sistemi di sicurezza, come il parental control, che consentono il monitoraggio degli accessi a siti ritenuti pericolosi, a chat o di app di dubbia affidabilità. Anche se l’arma vincente e l’antidoto ad una sempre maggiore pervasività e perversione della rete sono la conoscenza e la comunicazione, il dialogo che oggi non deve conoscere tabù o limitarsi a determinate e normali problematiche adolescenziali.

Dopo, quindi, un’esposizione attenta del fenomeno attraverso gli interventi di tutte le parti che hanno partecipato all’incontro, si è arrivati all’esposizione di un programma d’interventi che il Dipartimento intende mettere in pratica attraverso la concertazione con il mondo sociale e dell’istruzione, e offrendo il proprio supporto avviando incontri basati sull’informazione e sulla formazione con studenti, famiglie, docenti e figure istituzionali.

L’obiettivo è di dare un contributo attraverso consigli teorici e pratici da parte di esperti. Educare per prevenire i rischi in cui adolescenti e giovani possono incorrere interagendo con un ignoto sempre più pericoloso. Ma anche stimolare i ragazzi a spegnere il loro mondo virtuale e ad interagire con quello reale, attraverso lo sport, l’associazionismo, l’impegno sociale e ambientale, la realizzazione d’incontri e giornate dove i protagonisti siano loro e le loro idee.

Il virtuale, ormai, è parte integrante della quotidianità, quella società parallela ma che ancora ha molti vuoti che spesso vengono colmati dall’illecito, dall’inganno, dal pericolo, questo è il punto focale del problema che deve essere necessariamente affrontato dalla politica e dalle istituzioni attraverso l’informazione, l’educazione e la partecipazione. (rrm)

 

Nominate le referenti per sociale, imprenditoria, arte e spettacolo di Italia del Meridione “Donne”

Sono state nominate le referenti per sociale, imprenditoria, arte e spettacolo di Italia del Meridione Donne, la cui responsabile è Maria Ferraro.

Dal sociale al welfare, dall’imprenditoria al mondo della cultura e dello spettacolo, diverse sono le professionalità che hanno sposato la filosofia e la missione di Italia del Meridione e che intendono impegnarsi in prima persona in un processo di costruzione che le vedrà protagoniste. Prima fra tutte Flora Caruso, nominata vice-segretaria regionale, alla quale sono state affidate, per la sua professionalità, le deleghe alla tutela e recupero dei giovani in situazioni a rischio o di marginalità e quello della formazione come aiuto e sostegno all’occupazione degli stessi. La sezione Mas affidata a Samantha Vicinanzo, si occuperà di musica, arte, spettacolo, anche attraverso un approccio educativo e terapeutico.

Per la divisione imprenditoria femminile è stata nominata Letizia Carbone. Tutte, nella lunga riunione tenutasi qualche giorno fa, hanno espresso l’esigenza di dare slancio al movimento IdM Donne attraverso politiche attive e di sostegno, ognuna impegnata nel proprio campo e attraverso le proprie professionalità. Uno sguardo d’insieme con un valore aggiunto rappresentato dai percorsi di vita e d’impegno professionale.

Il sociale, sotto tutte le sue manifestazione e relazioni, sarà uno dei capisaldi dell’impegno del dipartimento. All’unisono hanno ribadito che «perseguire il bene comune attraverso il riconoscimento dei diritti fondamentali come il benessere psico-fisico e la realizzazione piena della personalità dei cittadini sia elemento imprescindibile della politica».

E hanno aggiunto che: «la difesa e la tutela dei giovani che si trovano in difficoltà o in situazioni di abbandono o inattività rappresenta la negazione di ogni principio democratico e di crescita culturale e sociale di una comunità e quindi del proprio territorio. È necessario creare tutti insieme una vera e propria forza della gente tra la gente, con il chiaro obiettivo di abbattere qualsivoglia divario, questione o barriera e permettere soprattutto alle nuove generazione di guardare a questa regione con le migliori e proficue aspettative di vita, d’investire riconoscendo nei grandi patrimoni, materiale e immateriali che questa terra possiede, un elemento di crescita culturale e economica, e di garantire la partecipazione democratica attraverso l’impegno personale e attivo, queste le conclusione del primo proficuo incontro». (rrm)

In copertina, Flora Caruso