Italia Veloce, Russo (Cisl Calabria): necessarie e urgenti altre infrastrutture

Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria, ha rilevato come nel piano Italia Veloce del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti siano poche le opere prioritarie per la Calabria, ribadendo la necessità e l’urgenza di altre infrastrutture.

«Non possiamo che restare perplessi – ha dichiarato Tonino Russo – quando leggiamo che tra le opere prioritarie comprese nel piano “#italiaveloce” del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti e legate, per lo snellimento delle procedure, al “Decreto semplificazioni”, a fronte di una previsione di spesa per tutto il Paese di 196,7 miliardi, con 131,3 miliardi di risorse  già assegnate e un fabbisogno residuo di 65,4, sono previste per la Calabria solo tre infrastrutture, peraltro programmate da molto tempo».

«Si tratta, infatti – ha spiegato il segretario generale di Cisl Calabria – degli svincoli autostradali di Cosenza sud e di Cosenza nord tra Rende e Montalto, di cui si parla da quarant’anni e attesi almeno dal 2008, cioè dall’accordo sulla progettazione tra Anas e Provincia di Cosenza; del completamento del 3° megalotto della S.S. 106 Jonica (finanziato quasi vent’anni anni fa), per il quale l’apertura del cantiere è stata annunciata nel maggio scorso dalla Ministra De Micheli (ma i lavori non sono ancora iniziati); del collegamento veloce tra l’aeroporto di Lamezia Terme e la stazione ferroviaria. Opere senza dubbio importanti, che speriamo saranno avviate e completate, ma assolutamente insufficienti a colmare l’enorme divario infrastrutturale tra la Calabria e il resto del Paese».

«Accanto alle poche opere previste come prioritarie per la Calabria, infatti – ha sottolineato Russo – ce ne sono altre senza le quali le stesse infrastrutture contenute nel piano #italiaveloce del MIT vedrebbero non pienamente sviluppata la loro potenzialità per il miglioramento della viabilità. Parliamo dell’A2 e della S.S. 106, per le quali si registrano, come è arcinoto, vere e proprie emergenze sul piano della sicurezza L’A2 deve essere completata per tutta la lunghezza del tracciato che attraversa la Calabria: ai due nuovi svincoli, certamente utili per l’area urbana di Cosenza e per il territorio che ospita l’Università della Calabria, devono aggiungersi i lavori sul tratto Cosenza-Altilia (27 km), il più pericoloso come dimostrano gli incidenti mortali purtroppo registrati, sul tratto Morano-Firmo (21 km) e nell’area di Pizzo (11 km): in tutto 59 km».

«E – ha aggiunto – se per la S.S. 106 apprezziamo la notizia della velocizzazione dell’iter del progetto della strada a quattro corsie per il tratto della S.S. 106 Jonica Sibari-Mandatoriccio, via Corigliano Rossano, siamo in attesa che abbiano inizio i lavori per il 3° megalotto (un tracciato di 39 km da Roseto Capo Spulico a Sibari, con una previsione di sette anni per il completamento; un cantiere che potrebbe dare occupazione a regime a circa tremila lavoratori, indotto compreso), è fondamentale per lo sviluppo del territorio la progettazione del percorso a sud di Sibari, attraverso Corigliano Rossano, per giungere a Catanzaro e liberare Crotone dall’isolamento. Se ne parla nella delibera CIPE n. 36/2019, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 20 del 25/01/2020 e riguardante l’approvazione dell’aggiornamento 2018-2019 del contratto di programma 2016-2020 tra MIT e Anas S.p.a., che prevede oltre tre miliardi di investimenti per il rinnovamento delle infrastrutture calabresi e riguarda diversi interventi tra i quali, per restare sulla costa jonica, anche il prolungamento dallo svincolo di Gerace verso Locri».

«È altresì importante accelerare – ha sottolineato il segretario generale Russo – lo studio di fattibilità per il collegamento Crotone-Catanzaro, che ha già il parere favorevole dei Sindaci del territorio e che metterà finalmente le aree interne interessate da quel percorso in comunicazione con il resto della regione. Pur di far fronte all’esigenza di accelerare alcuni interventi – propone Tonino Russo – si proceda a scomporre i megalotti, come appunto è stato fatto per il tratto Rossano-Sibari diviso in due blocchi: Mandatoriccio-Rotatoria Aranceto (Rossano); Rotatoria Arcanceto-Sibari, tratto per il quale si è in fase di redazione del progetto definitivo e si possono allocare subito le risorse, inserendolo tra le opere prioritarie per un migliore collegamento della terza città della Calabria con il territorio regionale, accorciando distanze e limitando disagi non più sopportabili in un Paese europeo, per realizzare il collegamento veloce con l’aeroporto di Crotone, per mettere in sicurezza un percorso che l’Aci ha inserito tra i dieci più pericolosi d’Italia».

«È questo il momento  – ha proseguito Russo – di utilizzare tutte le risorse disponibili, anche quelle in arrivo dall’Ue, per collegare i territori, spalmando gli interventi sull’intera Calabria, puntando tra l’altro a realizzare il sogno di trasformare in lavoro tutte le forme di assistenzialismo, pur necessarie in assenza di occupazione, ma certamente diseducative. Auspichiamo che vada in questa direzione il tavolo del partenariato convocato nei giorni scorsi dalla Regioneper la riprogrammazione dei Programmi Operativi dei Fondi strutturali 2014-2020, per utilizzare le risorse comunitarie nel contrasto degli effetti sanitari, economici e sociali della crisi e per il rilancio economico e sociale, per ricorrere a tutte le possibilità messe a disposizione dalle recenti modifiche ai regolamenti europei».

«La questione delle infrastrutture – ha concluso il segretario generale della Cisl calabrese – è centrale e strategica per lo sviluppo della Calabria: lo è per la mobilità, per la sicurezza delle persone, per il lavoro, perché realizzare opere vuol dire creare occupazione in una terra che – lo abbiamo affermato e spiegato mille volte – chiede investimenti produttivi e non assistenzialismo». (rrm)

“Italia Veloce”, Santelli e Catalfamo: La Calabria non può più rimanere isolata

Se l’obiettivo del programma Italia Veloce – illustrati dal ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli – era quello di ridurre il gap infrastrutturale tra Nord e Sud, quello rilevato dalla presidente della Regione Calabria, Jole Santelli e dall’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Domenica Catalfamo, arriva come una doccia fredda: «si scopre, invece – hanno rilevato – che per la Calabria ad esempio si continuerà a percorrere 30 km in un’ora, dato che di interventi che dovrebbero risolvere l’isolamento della regione non se ne vede traccia, nemmeno per i progetti in attesa di completamento da decenni».

Una beffa, dunque, se si pensa che il  buon proposito del piano di «realizzare un Paese più equo e veloce in termini di raggiungibilità rispetto ai tempi di viaggio, un Paese nel quale l’80% della popolazione vive a meno di 1 ora da una stazione dell’alta velocità» sfuma, appena si arriva alla voce “Calabria”.

«Restano fuori – hanno spiegato la presidente Santelli e l’assessore Catalfamo – la linea ferroviaria ionica con i ben noti interminabili viaggi nelle tratte Reggio-Catanzaro e Catanzaro-Lamezia, per non parlare dell’alta velocità sulla direttrice tirrenica, della SS 106 nell’area meridionale della regione a forte rischio isolamento e priva di alternative, della trasversale delle Serre eterna incompleta e dell’area metropolitana di Reggio Calabria. Né si parla delle disastrate reti stradali secondarie che collegano il territorio interno alle reti primarie e alle ferrovie. I pochi interventi del piano effettivamente dedicati per la Calabria sono puntuali e non incidono sul grave deficit infrastrutturale. La gran parte degli investimenti continua ad essere prevista nelle regioni del centro-nord del paese e in parte nelle restanti regioni meridionali».

La presidente Santelli e l’assessore Catalfamo concludono evidenziando che «la Calabria non può più essere lasciata nel suo atavico isolamento, mentre il Paese aspira a diventare più “veloce” e più “connesso” secondo i “buoni” propositi del Governo. La Calabria affronterà le sue sfide e farà valere tutte le proprie evidenti ragioni». (rrm)