LA LETTERA / Salvatore Tolomeo: Quando l’applicazione di tariffe ridotte per i calabresi e residenti fuori?

di SALVATORE TOLOMEO – Caro Direttore, si avvicina Natale e, come ogni anno, per i Calabresi fuori Regione si presenta il problema di come affrontare il viaggio per trascorrere le feste natalizie col resto delle famiglie rimasto in Calabria.

È bello vedere che in un mondo globalizzato ancora resiste questo sentimento di affetto e di legame alle tradizioni. Credo che possiamo considerarci quasi unici in queste buone abitudini.
Ma a questo si frappone il problema della mobilità e dei suoi costi con i prezzi di treni ed aerei che improvvisamenti schizzano in alto se non pianificato il viaggio con mesi di anticipo, ma non sempre è possibile prevederlo con certezza.

E, così, ritorna attuale la domanda alle Istituzioni Calabresi: a quando un intervento autorevole per obbligare le compagnie aeree ad applicare le tariffe ridotte ai nativi in Calabria e residenti fuori? Viste le buone relazioni tra Regione e Trenitalia perchè non si concordano agevolazioni per i Calabresi di ritorno? Mi pare che Sardegna e Sicilia già hanno provveduto a erogare agevolazioni per i loro emigrati che rientrano.

Anche la Calabria ha adottato un provvedimento ma non per i viaggiatori, bensì per le imprese turistiche per il periodo estivo fino alla bassa stagione. Ma i Calabresi in Calabria ci tornano per stare in famiglia, e di questa opportunità non ne usufruiscono neanche in estate.

Sarò ripetitivo, ma se esistesse attiva la Consulta Emigrazione della Regione Calabria questo sarebbe stato un tema da affrontare e risolvere con l’ascolto delle Istituzioni. Che manca e tutto è silenzio. (st)

[Salvatore Tolomeo è presidente dell’Associazione Calabria Oltre Confine]

LA LETTERA / Salvatore Tolomeo: La Consulta dimenticata dai calabresi

di SALVATORE TOLOMEO – Caro Direttore, per il secondo anno consecutivo ho letto su Calabria.Live del successo del premio “Calabresi nel Mondo” conferito dall’Associazione Brutium di Roma a Calabresi illustri nel Mondo.
Ma in due anni non ho visto un solo nome di un calabrese fuori Italia. Eppure ce ne sarebbero forse più che in Italia. Dimenticanza oppure millanteria per ingigantire l’importanza di una lodevole iniziativa esclusivamente salottiera, come prediliggono i premiati e i partecipanti che si astengono dall’accettare inviti a manifestazioni all’aperto che registrano 15/20 mila presenze come avviene a Rho e Pieve Emanuele (Milano).

Ma non è da sola la Brutium: diverse Associazioni, sia pure limitate al territorio locale, si autodefiniscono “Calabresi nel Mondo”, creando una inflazione di tale denominazione che non si capisce più quale in realtà è rappresentativa.

Dovrebbe essere la Consulta Emigrazione della Regione Calabria, organismo istituzionale deputato a rappresentare effetivamente “I Calabresi nel Mondo”.  Ma questa è entrata in un periodo buio della sua storia: Dopo tre anni dall’insediamento del Presidente Occhiuto, è ancora priva del Direttivo e del Vice Presidente, che dovrebbero guidare l’attività ora pari a zero.

Dopo un primo tentativo di affidare l’incarico di consigliere regionale delegato all’Emigrazione a Salvatore Cirillo, non formalizzato per la mancata volontà di interesse operativo da parte della Presidenza, nei mesi scorsi si è ritentato con l’incarico a Giovanni Greco, ex sindaco di Castrolibero, che pure ha rinunciato per lo stesso motivo. La Consulta Emigrazione Calabresi nel Mondo non desta interesse e, forse, è considerata una palla al piede dalla quale liberarsi.

Se così non è, la Regione dia un segnale concreto anche per disciplinare questa inflazione di rappresentanti dei Calabresi nel Mondo che creano solo confusione. (st)

[Salvatore Tolomeo è presidente dell’Associazione Calabria Oltre Confine]

La lettera / Angelo Sposato: Otto anni intensi, pieni e impegnativi come segretario della Cgil Calabria

di ANGELO SPOSATO – È giunto a termine il mio mandato da Segretario generale della Cgil Calabria. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutte e tutti coloro che in questi anni ci hanno dato la forza, gli stimoli, il coraggio per affrontare vertenze e sfide complicate, in una regione difficile e inquieta.

Sono stati otto anni intensi, pieni, impegnativi.

Ci siamo dovuti confrontare con un quadro socioeconomico e istituzionale molto compromesso, con situazioni e vertenze storiche aperte che ci hanno portato a mobilitazioni che in alcuni casi hanno paralizzato la nostra Regione, con migliaia di lavoratori precari da stabilizzare e numerose vertenze territoriali. In questi otto anni in Calabria si sono succeduti tre presidenti di regione, un facente funzioni, quattro commissari alla sanità, la pandemia, interi settori commissariati che hanno determinato rallentamenti e cambiamenti nelle relazioni e confronti istituzionali, nei tavoli di programmazione e nei risultati.

Abbiamo cercato, tutti insieme e con scelte coraggiose, di avviare un processo di riforma della nostra organizzazione in Calabria, alla luce dei cambiamenti della società e del mondo del lavoro, secondo le regole e i nostri dettati congressuali.
Ciò non sarebbe stato possibile senza la vicinanza delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei tanti giovani che si sono avvicinati alla Cgil. A loro sarò sempre grato per avermi manifestato, quotidianamente, attraverso i diversi canali il loro sostegno e con la partecipazione alle tante iniziative e mobilitazione fatte in Calabria e a livello nazionale.
Un ringraziamento alla segreteria regionale, all’assemblea generale della Cgil Calabria, alle categorie e Camere del lavoro, alle associazioni con le quali abbiamo intrapreso iniziative e percorsi di legalità attraverso le costituzioni di parte civile in importanti processi contro la Ndrangheta e per aver condotto insieme la campagna per la raccolta firme per i referendum contro l’autonomia differenziata e la precarietà del lavoro. Un ringraziamento alla Cgil Nazionale, a tutte le strutture confederali e categoriali nazionali, regionali e territoriali per la vicinanza data in momenti tragici per la nostra regione, in particolare per la manifestazione di Steccato di Cutro.
Un grazie agli amici e compagni di Cisl e Uil Calabria (come non ricordare la manifestazione nazionale unitaria a Reggio Calabria nel luglio 2019 dopo 50 anni) a tutte le associazioni, alle forze politiche, alle rappresentanze parlamentari, regionali, alle istituzioni, ai Sindaci, a tutta la stampa e i media della Calabria per le attenzioni alle questioni sociali e per il lavoro fatto insieme.
Grazie a tutte le compagne ed i compagni, ai volontari, pensionate e pensionati di tutte le strutture della Cgil in Calabria che sono la nostra spina dorsale.
Lunedì 28 ottobre l’assemblea generale della Cgil Calabria eleggerà, su proposta della Cgil Nazionale, il nuovo Segretario generale.
Un grazie a tutte/i coloro che ho incrociato in questi anni e che mi hanno dato la loro amicizia e stima e donato la possibilità di conoscere, di sapere, di crescere, di confrontarci.
Un grazie particolare alla mia famiglia, a mia moglie e mia figlia per avermi sempre capito e sostenuto.
Un grazie di cuore alla Calabria che ha bisogno delle cure e del sostegno di tutti noi, da qualunque ruolo e funzione.
Noi dobbiamo continuare ad essere costruttori di futuro, di lavoro, di pace e di speranza. Grazie per avermi dato l’onore di servire una causa giusta. (as)
[Angelo Sposato è segretario generale uscente Cgil Calabria]

La Lettera/ Italia del Meridione: Presidente Occhiuto, sblocchi il turnover nell’Ente Calabria Verde

Caro Presidente Occhiuto, tante volte abbiamo sentito esaltare le bellezze del nostro territorio regionale, dove si può sciare guardando il mare, tante volte abbiamo avuto riconoscimenti sulle bellezze dei nostri Borghi, delle nostre coste e tante altre caratteristiche peculiari della nostra Regione. Tante volte si è avuta la sensazione di voler far passare queste bellezze come fossero merito nostro, mentre ne siamo solo dei fortunati fruitori, in molti casi del tutto immeritatamente.

La nostra Regione ha tre Parchi Nazionali, con tante aree decretate patrimonio dell’Unesco, riconoscimenti di cui dovremmo essere non solo orgogliosi ma soprattutto custodi gelosi e responsabili nel mantenerle e tramandarle alle future generazioni. Tutto ciò attraverso la cura del territorio, facendo propria la necessità di agire sulla prevenzione tesa ad arginare le sempre più frequenti intemperanze naturali dovute ai cambiamenti climatici e, fenomeni ancor più gravi, oltre che odiosi ed inconcepibili, degli incendi.

Proteggere la bellezza e la particolarità più unica che rara del nostro territorio, dunque, è un dovere morale oltre che materiale.

Questa auspicata necessaria consapevolezza, tra le altre cose, porterebbe benefici economici, occupazionali, turistici, ambientali e, tema molto importante e altrettanto triste, frenerebbe lo spopolamento incessante dei nostri Borghi, soprattutto quelli situati nelle aree interne del nostro territorio, attraverso interventi strutturali e non più una tantum.

La chiave di tutto ciò, passa, a nostro avviso, dallo sblocco del turnover nell’Ente Calabria Verde, forse l’unica “industria” che possediamo e che, dopo le necessarie riforme ed i necessari accorgimenti al sistema generale – in verità già in atto attraverso l’eliminazione dei consorzi di bonifica e la più equa ridistribuzione sul territorio degli operai rimasti – produrrebbe tutti i benefici sopra illustrati.

C’è un dato che dovrebbe farci riflettere, ed è l’età media degli operai rimasti che non consentirà, tra non più di due anni, di avere ancora risorse umane da impegnare nel servizio antincendio, dal momento che il turnover bloccato crea movimenti solo in uscita, con circa 350/400 operai che ogni anno vanno in pensione ed il fisiologico aumento di età tra quelli, sempre di meno, rimasti.

Ci vorrebbe, quindi, un vero atto d’amore verso la nostra terra, manifestato concretamente nel coraggio di intervenire sullo sblocco del turnover in questo comparto, strategico oltre che vitale per tutto il nostro territorio regionale. Per quanto esposto, ci rivolgiamo, dunque, a lei,  Presidente Occhiuto, certi di incontrare la sua sensibilità sulla questione e l’amore per la nostra Regione e le sue infinite, quanto fragili, bellezze. Dobbiamo esserne degni e gelosi custodi attraverso una rinnovata sensibilità ed una più coraggiosa volontà politica, fatta di atti concreti e non di sole buone intenzioni. (Italia del Meridione)

LA LETTERA / Domenico Francesco Richichi: Nessuna restrizione è stata tolta dal Tito Minniti di Reggio

di DOMENICO FRANCESCO RICHICHI – Esimio Presidente Roberto Occhiuto, Egregio Onorevole Francesco Cannizzaro, mi rivolgo a Voi perché sto verificando il vostro impegno per il rilancio dell’Aeroporto dello Stretto. Ho letto sulla stampa che le limitazioni sull’Aeroporto di Reggio sono state eliminate. Mi permetto di fare presente che tale comunicazione, che, pure, apre alla speranza il cuore a tanti reggini, e non reggini, risulta esagerata perché, a persone competenti sull’argomento appaiono e sono, assolutamente, prive di fondamento. Nessuna restrizione è stata tolta.

Vi è, soltanto, l’impegno di Enac a passare l’aeroporto, ai sensi della norma Easa 965, dalla classe C alla classe B. È solo un impegno e non è gratis. Infatti nella dichiarazione, si dice: “ora Sacal dovrà adoperarsi per realizzare interventi che portino ad una revisione delle restrizioni”. Nei fatti bisognerà progettare, da parte di Enav, una nuova procedura più sicura che consenta di abbassare le minime (visibilità, altitudine, condizioni meteorologiche ecc.) con costi, enormi, a carico di Sacal che dovrà procedere alla sua realizzazione. In breve, il cambio di categoria è cosa positiva ma comporterà ulteriori incombenze per garantire la sicurezza dei voli

Le restrizioni se, e quando, verranno tolte – prosegue – avranno una loro ufficialità con la emissione di un “notam” e devono essere riportate sull’a.i.p. Italia, unico organo accreditato. Ci vorranno, comunque, anni. Negli anni in cui sono stato Assessore nella città di Reggio Calabria con deleghe all’urbanistica e alle problematiche dell’Aeroporto, si è affrontata, con successo, la delicata condizione della sicurezza dei voli che sta alla base delle regole emanate da ENAC. In atto l’ottemperanza alle disposizioni ENAC permette l’attività volativa. Di seguito limitazione al volo esistenti”.

Sull’aeroporto “Tito Minniti”, oltre quella del “volo a vista”, la tipologia di traffico consentita è quella dei “voli strumentali” (sostanzialmente i voli commerciali) da effettuarsi con alcune restrizioni.

  • Restrizione 1: L’aeroporto non ha piste classificate strumentali ovvero, si opera in totale assenza dell’ausilio di strumentazioni tali da consentire avvicinamenti e decolli in maniera automatizzata.
  • Restrizione 2: A causa di ostacoli naturali ed artificiali (costruzioni), le procedure, nel tratto finale hanno le seguenti limitazioni:

– la pista principale 15/33 è utilizzabile lato RWY33 (avvicinamento da Pellaro), con una pendenza della superficie di avvicinamento 1:30; raggio nominale della curva di avvicinamento finale 3070 mt. Da tali situazioni morfologiche scaturisce l’obbligo di addestramento specifico degli equipaggi.

– la pista principale 15/33, lato RWY15 (avvicinamento da lato Sbarre), a causa di ostacoli foranti la superficie di avvicinamento ha il punto di contatto retratto di 254 mt, rispetto la soglia, con conseguente diminuzione della lunghezza (LDA) disponibile per gli atterraggi (la lunghezza della pista da 2100 metri si accorcia a 1850 metri.). La particolare condizione morfologica delle aree e della infrastruttura, ha portato le piste dello scalo a poter essere utilizzate solo con procedure di avvicinamento di non precisione.

  • Restrizione 3: Per la pista principale, è in vigore una restrizione emessa da Enac che interessa gli equipaggi: “le compagnie di trasporto pubblico passeggeri (trasporto con più di 9 passeggeri) sono autorizzate ad operare su Reggio Calabria solo se:

– abbiano ricevuto permesso, dalle competenti autorità, ad effettuare avvicinamenti su Reggio del tipo “non stabilizzati” (no ILS)

– abbiano stabilito un programma di istruzione specifico per la qualificazione del pilota responsabile, comprendente un briefing a terra e la familiarizzazione, in volo, tramite ricognizione e/o addestramento adeguato (compreso eventuale simulatore);

– sia assicurata la presenza di un comandante responsabile del velivolo, in possesso di adeguata esperienza, ovvero vanti, almeno, 100 ore volo e 10 tratte, effettuate negli ultimi 120gg consecutivi;

– mantengano la qualificazione per gli avvicinamenti a Reggio conseguibile attraverso almeno un decollo, un atterraggio ed un avvicinamento ogni12 mesi.

Certo che continuerete nell’impegno per l’aeroporto reggino che necessita di limpida verità, oltre che di finanziamenti. (dfr)

[Domenico Francesco Rechichi è già assessore comunale di Reggio Calabria con deleghe all’Aeroporto e all’Urbanistica]