I segretari di Felsa Cisl, e Cisl Calabria, rispettivamente Gianni Tripoli e Tonino Russo, hanno evidenziato come «con l’avvio della fase di censimento emanata attraverso l’avviso del 22 agosto u.s. a cura del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria, si apre finalmente il fronte della stabilità per i lavoratori della l.r. 15/2008».
«Un percorso più volte sollecitato e fortemente voluto dal sindacato nel corso dei vari anni – hanno ricordato – che hanno caratterizzato l’iter vertenziale che interessa circa 600 lavoratori calabresi attualmente utilizzati in attività socialmente utili presso vari enti locali senza alcuna forma di protezione sociale e/o contributiva. Sfruttati e il più delle volte presi in giro da una certa classe politica che vedeva come fumo negli occhi qualunque possibilità di dare stabilità a centinaia di famiglie calabresi».
«Solo l’atteggiamento responsabile del sindacato, che siede al tavolo, che con paziente costanza spinge, sollecita e promuove iniziative, confronti, non lesinando anche momenti di forte mobilitazione – hanno aggiunto – ha portato finalmente ad avviare quello che in tanti anni è stato richiesto a gran voce dai lavoratori tutti: lavoro serio e dignitoso».
«Giudichiamo positivamente, pertanto – hanno proseguito – la pubblicazione del summenzionato avviso, che rappresenta (così come fu per l’epoca l’approvazione della L.R. 29/2019 successivamente giustamente novellata) un ulteriore tassello di non meno fondamentale importanza verso la stabilizzazione e il costante miglioramento dei rapporti di lavoro per gli appartenenti alla L.R. 15/2008».
«Siamo certi – hanno detto ancora – che il percorso che guarda al rafforzamento delle fila delle professionalità idraulico forestali calabresi, porterà indubbi benefici anche al sistema della forestazione fortemente carente di personale con una operazione vantaggiosa anche per la finanza pubblica, dato che le risorse per l’avvio della contrattualizzazione dei lavoratori sono già storicizzate. Un modo nuovo e diverso che metterà peraltro la parola fine ai troppi anni in cui in Calabria si è pensato di erogare servizi pubblici attraverso centinaia di lavoratori precari».
«Come Felsa Cisl e Cisl Calabria – hanno concluso – continueremo nell’azione di monitoraggio e di stimolo affinché non si abbia a disperdere il tempo necessario per le successive fasi che interesseranno il passaggio da lavoratore precario a lavoratore vero. Proprio per queste ultime ragioni, auspichiamo una immediata ripresa del confronto con al Regione Calabria per affrontare con appositi tavoli gli altri temi irrisolti del precariato calabrese: i lavoratori TIS, gli appartenenti ai bacini di precariato di cui alle Leggi Regionali 12/2014, 31/2016, e 40/2013. Bisogna finalmente mettere la parola fine a queste sacche di atipicità lavorativa». (rcz)