Il racconto / Gregorio Corigliano: Scusi c’è il lavoro? Torni l’anno prossimo

di GREGORIO CORIGLIANO – Scusi, finalmente, c’è? «Chi»? Il lavoro! «E lo cerca qui, perché»? Non è l’ufficio provinciale del lavoro? «Certo, ma qui è l’ufficio, non il lavoro»! Se c’è l’ufficio, c’è il lavoro, se no che ufficio è? Lo dice la parola stessa: ufficio provinciale del lavoro. Significa che da voi si distribuisce il lavoro a chi lo cerca. «Non è così, come dice lei, amico mio»! Ed allora come è? «Qui si fanno le pratiche per vedere di organizzare al meglio, quasi scientificamente, i posti di lavoro»! Visto, lo dice lei stesso, come organizzare. Con scienza e, quindi, coscienza, spero, i posti di lavoro. Quindi siete tutti impegnati a fare lavori di matematica, trigonometria, algebra per far quadrare i conti in modo da poter procedere, in un secondo tempo, alla distribuzione dei posti tra quanti anelano ad un posto e sono in fila da anni. Applicavano la legge di Taylor, senza conoscerla, forse. Alcuni sono diventati vecchi, vero? «Aspetti, io sono solo il centralinista, assunto con la legge sulle categorie protette perché non vedente e non sono a conoscenza di come i dirigenti stiano lavorando. So che lavorano da anni, perché sento i ticchettii delle macchine da scrivere, i fischi dei gessetti sulle lavagne (quelli che facevano “arrizzicare” le carni) le porte che sbattono, un tram tram (guardi che si dice tran tran, mi inserisco) nei corridoi, poi c’è chi grida, chi urla, chi entra, chi esce. Insomma, da non vedente capisco che c’è gran movimento, quindi significa che lavorano, altrimenti non si sarebbe sentita una mosca volare!» Vabbè, non parli mi passi il dirigente.

Si inserisce di nuovo perché, mi dice, che il dirigente non risponde. «Signore, aspetti in linea, per non perdere la priorità ricevuta, perché capisco che c’è gente in attesa!» Gente in attesa? Lo so bene, i miei figli sono in attesa da trent’anni di un posto! «No, in attesa di parlare col dirigente che non riesco a beccare mai, in tutta la mattinata perchè sarà nella sala riunioni e, a dire la verità, passo la linea, ma poi non la prende nessuno!».

Dimenticando che è cieco, pardon, non vedente, gli chiedo la cortesia di andare a vedere, poi mi riprendo, e gli chiedo di mandare qualcuno. «No, signore son tutti là, presi e compresi ad organizzare numero, graduatorie e distribuzione dei posti, almeno così mi hanno detto, pregandomi di dirlo a quanti avrebbero telefonato e cosi sto facendo, come con Lei, ma piuttosto mi perdoni ma sento il cicalino che mi avverte che ci sono altre telefonate in corso e chiude!» io, che chiamo da un paesino della provincia non so come fare, però sono contento perché finalmente ho trovato un posto che si chiamava “Ufficio del lavoro e della massima occupazione” al quale mi aveva indirizzato un conoscente che si chiamava “collocatore” comunale ma che, alla fine, non era stato messo nelle condizioni di collocare proprio nessuno. Indirizzava le persone a questo ufficio. Io mi ero appena laureato ed ero convinto, con una telefonata, di aver trovato o quasi il posto.

Papà. Lo sai che ho trovato il posto? Davvero? Come, dove, quando? Così racconto al mio genitore quello che mi era capitato: la telefonata, la sala riunioni, i consigli del telefonista, le graduatorie. Mio padre mi guarda e parla… con gli occhi. Volendomi dire «che beata illusione». Lui che era riuscito a vincere un concorso nel 1948 al ministero della pubblica istruzione e raggiungeva la scuola dove insegnare, distante assai da casa, con un guzzino. Come devo andare a Reggio, chiedo a mio padre. Non c’era soluzione diversa dalla ferrovia. Altra avventura, insomma mi organizzo e, alzatomi prestissimo, alle cinque del mattino, tra autobus e treno, raggiungo Reggio. Vado a quell’ufficio del lavoro e chiedo del centralinista del giorno prima. Era assente per malattia. Lo sostituiva un altro collega, sempre della stessa categoria protetta. Gli spiego la questione facendogli il riassunto della telefonata.

Il lavoro, i posti, le graduatorie. Anche il mio nuovo interlocutore mi dice che, a suo sapere, la riunione “dei posti” era in corso. Mi fa entrare e mi dice di attendere nella sala della terza porta a destra. Un freddo cane, mi siedo fiducioso ed attendo il mio turno. Si fanno le 14, ma non mi chiama nessuno. Mi alzo, con uno scatto, vado nella sala riunioni ma non trovo “anima criata” come avrebbe detto Camilleri. Mi arrabbio e grido perché mi sentivo preso in giro. Deluso e sconfortato, prendo le scale – l’ascensore era rotto – manco a dirsi. Saranno state le masse di disoccupati che quotidianamente raggiungevano la sede della “massima occupazione” che non aveva sopportato i richiedenti lavoro. Qualcuno mi dice di tornare l’anno prossimo, e poi l’altro ancora fino a quando… il lavoro non sarebbe giunto a me. Cosa che non è mai avvenuta. Quell’ufficio non c’è più: abolito. Era una presa in giro con quella denominazione. In compenso oggi si celebra la storica festa del lavoro ed in tutte le Prefetture viene consegnata l’onorificenza della “Stella ai Maestri del lavoro” che, ancora e non si sa per quanto, non c’è! Ed i giovani fischiano alla luna, come e più di prima! (gc)

L’assessore Calabrese: Il 13 novembre insedieremo il tavolo del Lavoro

«Per il prossimo 13 novembre abbiamo convocato il Tavolo sul lavoro». È quanto ha annunciato l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Professionale, Giovanni Calabrese, nel corso della presentazione del rendiconto sociale Inps per la Calabria nella sede dell’istituto previdenziale di Lamezia Terme.

«Ne faranno parte l’Inps, l’Inail, i rappresentanti sindacali, le Camere di commercio, le categorie datoriali – ha aggiunto –. Ci confronteremo su questa importante tematica, nello specifico sulle azioni da mettere in campo per il contrasto al precariato e per la lotta ai lavori atipici con l’utilizzo di fondamentali strumenti come la formazione e l’uso delle nuove tecnologie. Per invertire la rotta è necessario il lavoro di squadra». (rcz)

Il 4 settembre il convegno della Cisl sulla “Partecipazione al lavoro”

Partecipazione al lavoro. Contrattazione e dialogo sociale per lo sviluppo del territorio è il tema del convegno organizzato dalla Cisl Calabria lunedì 4 settembre, a Lamezia Terme, nella sala dell’Unioncamere Calabria, alle 15.30.

I lavori saranno aperti dal segretario generale della Cisl regionale Tonino Russo e conclusi dal Segretario generale Luigi Sbarra.

Interverranno: Antonino Tramontana, Presidente di Unioncamere Calabria; Aldo Ferrara, Presidente di Unindustria Calabria; Klaus Algieri, Presidente di Confcommercio Calabria; Franco Napoli, Presidente di Confapi Calabria; Roberto Occhiuto, Presidente della Giunta regionale della Calabria. Coordinerà la giornalista Sarah Incamicia.

«Abbiamo promosso questa iniziativa – spiega Tonino Russo, Segretario generale della Cisl Calabria – perché lo sviluppo di un territorio e dell’intero Paese è indissolubilmente legato al dialogo e al confronto tra le parti sociali. Perché il tema della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, per una più piena democrazia economica, è oggi centrale per la crescita e per la dignità del lavoro. Di ciò la Cisl è fermamente convinta e per questo promuove una legge di iniziativa popolare affinché sia data concreta attuazione all’art. 46 della Costituzione che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende».

«Anche in Calabria, all’insegna dello slogan #unpostoaltavolo, è stata avviata e procede la raccolta delle firme per portare la proposta in Parlamento. Vogliamo che sia riconosciuto ai lavoratori il giusto protagonismo, il diritto a collaborare, a sentirsi e ad essere parte attiva e non meramente esecutiva nella gestione delle imprese. Il convegno di lunedì 4 settembre – ha concluso Russo – sarà per la Calabria un’occasione importante di confronto tra sindacato, parti datoriali e Regione per guardare insieme, ciascuno con la sua specificità, alla crescita del nostro territorio». (rcz)

 

Precari storici, la consigliera Straface: Un altro passo avanti

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha evidenziato come «continua l’impegno della Regione Calabria, su impulso del Presidente Occhiuto, nei confronti dei precari legge 15/2008 per creare le condizioni di un possibile transito in Calabria Verde».

«Abbiamo messo in pratica – ha proseguito – una riforma del lavoro che era attesa da tanti anni e con la legge regionale n.11 del 6 maggio 2022 abbiamo creato le condizioni affinché si possa finalmente lavorare per cercare di dare stabilità lavorativa a quanti rientrano nel bacino del precariato storico calabrese e che hanno diritto a condizioni dignitose in grado di garantire un futuro alle loro famiglie. Per troppo tempo questi lavoratori, e sono diverse centinaia, sono stati illusi e poi messi da parte senza avere la possibilità di raggiungere quella stabilizzazione che sarebbe dovuta arrivare già da tempo».

«Nei tanti tavoli, ultimo quello del 19 giugno scorso, insieme all’assessore Gallo, all’assessore Calabrese, al dott. Oliva Direttore di Calabria Verde e al Dirigente del Dipartimento Lavoro e Welfare dott. Cosentino – ha spiegato – abbiamo avuto modo di discutere delle problematiche relative alla Legge 15 sul precariato del lavoro, con la presenza dei sindaci e dei rappresentanti sindacali. Da qui l’attuale ricognizione avviata dal Dipartimento Lavoro regionale che servirà a capire quanti lavoratori di questo bacino possano essere in grado di essere inquadrati in Calabria Verde, dopodiché l’azienda provvederà a verificare il fabbisogno e a predisporre gli eventuali atti necessari.
Un risultato importante che volevamo fortemente e che ci potrebbe permettere di eliminare una delle sacche storiche del lavoro precario in Calabria». (rcs)

La consigliera Straface: In arrivo nuove misure a sostegno della cittadinanza

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha reso noto che «con l’emanazione  della legge n.85 del 3 luglio 2023 riguardante Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro sono stati istituiti il Supporto per la Formazione e il Lavoro e l’Assegno di Inclusione».

«La Regione – ha spiegato – si sta già attivando per mettere in campo gli strumenti attuativi per dare sostegno alla platea di beneficiari, fra cui gli ex percettori di reddito di cittadinanza, che avranno così modo di avviare percorsi di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale utili all’inserimento nel mondo del lavoro».

«In Calabria sono quasi 12mila i soggetti ex beneficiari del reddito di cittadinanza – ha proseguito – che sono interessati dalle politiche attive, di cui più di quattromila nella sola provincia di Cosenza. Il 70% di questi beneficiari è già stato preso in carica da programmi quali Gol o D.Lgs. 150 mentre il restante 30% sarà interessato da queste nuove misure. Dal 1° settembre 2023 sarà operativo il Supporto per la Formazione e il Lavoro, che garantirà l’accesso a corsi di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale ad una platea di beneficiari di età compresa fra i 18 e i 59 anni che abbiano un Isee inferiore ai 6mila euro e siano attivabili al lavoro. A costoro sarà garantito un supporto economico di 350,00 euro mensili per una durata di 12 mesi».

«Dal 1° gennaio 2024 – ha spiegato – entrerà invece in vigore l’Assegno di Inclusione, che sostituirà ufficialmente il reddito di cittadinanza e sarà rivolto a nuclei con disabili, minori, over 60 e i componenti svantaggiati inseriti in programmi di cura e assistenza certificati. Questa misura sarà vincolata ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa».

«Con questi strumenti siamo in grado di dare una risposta concreta alla forte richiesta occupazionale che si registra nella nostra regione, problematica che stavamo già affrontando con la riforma del mercato del lavoro, voluta fortemente dal Presidente Occhiuto, che abbiamo approvato dopo ben 22 anni. La risposta alla carenza occupazionale – ha concluso – non è l’assistenzialismo ma la formazione e l’incrocio di domanda e offerta con una rete di centri per l’impiego funzionale e capace di garantire sbocchi professionali a quella parte di cittadinanza esclusa per ora dal mondo del lavoro». (rrc)

L’assessore Calabrese: Pronto il nuovo piano di Supporto per la formazione e il lavoro

«Siamo pronti per dare attuazione alla nuova misura prevista dal DL 48/2023, il Supporto per la Formazione e il Lavoro». È quanto ha reso noto l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese, spiegando che si tratta di un provvedimento «che ci porterà ad avere un quadro più chiaro sull’individuazione dei percorsi formativi e inserimento al lavoro e già stiamo lavorando con i Cpi calabresi per superare il reddito di cittadinanza e garantire l’accesso alla nuova misura degli ex percettori».

Infatti, il decreto-legge 4 maggio 2023 n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85, recante “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”, all’articolo 12 istituisce, dall’1 settembre 2023, il Supporto per la formazione e il lavoro, misura che si rivolge a coloro che hanno tra i 18 e i 59 anni, considerati attivabili al lavoro e hanno un Isee non superiore a 6mila euro.

Questi soggetti potranno beneficiare di un sostegno al reddito pari a 350 euro mensili (per un massimo di 12 mesi non rinnovabili) a condizione che frequentino corsi di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale o altra misura di attivazione lavorativa, per la loro durata.

Per accedere a tale percorso di attivazione al lavoro gli interessati dovranno rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, dimostrando di essersi già rivolti ad almeno tre Agenzie per il lavoro o ad altri enti autorizzati all’attività di intermediazione.

Un lavoro sinergico e questa misura che va a scardinare il concetto di assistenzialismo e permetterà ai soggetti di trovare risposte immediate, arriva nel momento in cui la Regione Calabria sta adottando misure nette e dirette sul lavoro. Infatti la nuova riforma sul lavoro, modificata dopo 21 anni, e la predisposizione del piano delle politiche attive per il lavoro e la formazione professionale a cui Calabrese sta dando seguito con agenzie di formazione e associazioni datoriali, potranno portare concretamente la nostra Regione ad invertire i dati sulla disoccupazione.

Per l’attuazione del Supporto per la formazione e il lavoro sono in corso di emanazione i decreti attuativi relativi all’individuazione delle misure per il coinvolgimento, nei percorsi formativi e di attivazione lavorativa e nelle more dell’emanazione dei decreti attuativi anche la Regione Calabria, attraverso la rete dei Centri per l’Impiego, ha avviato una campagna informativa rivolta ai potenziali beneficiari, in particolare ai soggetti ex percettori di reddito di cittadinanza privi dei requisiti per la prosecuzione, oltre le sette mensilità previste per l’anno 2023.

«In tale contesto di transizione – come spiega anche il Dipartimento welfare e lavoro guidato dal direttore generale, Roberto Cosentino – la presa in carico di tali soggetti nel programma GOL, con l’assegnazione delle misure di accompagnamento e formazione, è sicuramente un passaggio essenziale per poter fruire della nuova misura prevista dal Governo, nonché per quanto già previsto per il raggiungimento dei target. I beneficiari del Reddito di cittadinanza cui è stato sospeso il beneficio in Calabria (Dati Anpal) sono circa 11622 di cui circa 5400 già presi in carico d.lgs 250 e circa 3000 sono stati già presi in carico con il programma Gol e altre misure di politiche attive».

Questo il quadro dei beneficiari del RdC a cui è stata sospesa la fruizione della misura, con l’evidenza di coloro i quali non sono stati presi in carico dai servizi ed a cui prioritariamente sarà rivolta l’attenzione da parte dei CPI calabresi. (rcz)

Dalla Cgil un piano strategico enogastronomico e culturale per un lavoro dignitoso

«Bisogna fare una battaglia contro la precarietà e mettere a regime un sistema che possa dare qualità di servizi e del lavoro mettendo insieme i vari turismi che abbiamo in Calabria, beni culturali, enogastronomia, turismo religioso e puntare su una Carta Turistica unica in Calabria. Anche la Regione deve avviare una discussione profonda sul rilancio del settore e sui diritti dei lavoratori». È quanto ha dichiarato Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria, nel corso dell’iniziativa del sindacato svoltasi al Castello di Squillace e organizzata con la collaborazione delle federazioni di categoria che si occupano di turismo e agroalimentare (Filcams e Flai Cgil).

Per Sposato, infatti, «il settore turistico è in crescita, ma occorre stimolarlo, sia dal punto di vista dell’offerta sia in termini di qualità dei servizi e del lavoro. Le potenzialità del settore non corrispondono, infatti, alla qualità del lavoro: contratti irregolari, sfruttamento, utilizzo di contratti impropri».

La segretaria generale Flai Cgil Calabria, Caterina Vaiti, mette l’accento sulla creazione di “percorsi di cibo”: «Il turismo enogastronomico deve essere strettamente legato al turismo culturale, unendo le bellezze paesaggistiche e turistiche a dei percorsi del cibo che partano dal nord al sud della Calabria. In questo è fondamentale la collaborazione tra comuni per far sì che la persona che, ad esempio, sceglie la meta balneare sia incentivato ad andare anche nell’hinterland con dei percorsi studiati e sinergici per poter apprezzare le specialità locali e il cibo del luogo».

«Importante – ha aggiunto Vaiti –  è che i due ministeri, quello del Turismo e quello dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste siano connessi e che a cascata lo siano anche gli assessorati regionali. In Calabria non abbiamo un assessorato al Turismo, perché la delega è rimasta al presidente della Regione, mentre riteniamo sarebbe opportuno che ci sia un assessorato ad hoc e che gli assessorati possono viaggiare insieme».

«Occupare la cultura, questa la provocazione che vogliamo lanciare stasera da Squillace da dentro un castello. Se abbiamo ancora meravigliosi castelli in Calabria – ha affermato il segretario generale Filcams Cgil Calabria Giuseppe Valentino – è perché c’erano le corti, i re e le regine che man mano abbiamo cacciato per vivere in democrazia».

«Oggi paradossalmente gli stessi castelli che i Comuni hanno acquisito in nome per conto del popolo ci vengono privati, non sono fruibili se non a pagamento, e così per altri luoghi meravigliosi e di interesse paesaggistico che siano parchi archeologici, attrattive turistiche e culturali.  Abbiamo bisogno di costruire una cultura alternativa che permetta alla Calabria di diventare una terra di libertà in tutti i sensi. L’iniziativa di ieri è stata una piccola tappa in un percorso nel quale l’obiettivo è quello di mettere il sistema turistico sottosopra. C’è bisogno – ha concluso – di ripensare ad un sistema turistico fruibile da tutti e che attivi dal basso le imprese, le associazioni, il territorio e naturalmente le lavoratrici ed i lavoratori i cui diritti devono essere garantiti nel rispetto dei CCNL di settore».

Al termine dell’evento, moderato dal giornalista Pietro Melia e a cui hanno preso parte anche Enzo Scalese, Segretario Generale Cgil Area Vasta,  Andrea Coinu, vice presidente Effat (European Federation of Food, Agriculture and Tourism Trade Unions), Francesco Perino, presidente EBTC (Ente Bilaterale Turismo della Calabria), Carolina Scicchitano, direttore amministrativo e finanziario Gal Serre Calabresi e Franco Caccia, assessore Turismo e Programmazione del Comune di Squillace, si è tenuto un aperitivo di solidarietà alle popolazione delle Marche e dell’Emilia Romagna. (rcz)

Lavoro donne, intesa tra Commissione Regione Pari Opportunità, Calabria Lavoro e Anpl

Creare migliori condizioni di lavoro per le lavoratrici nella nostra Regione, oltre che promuovere l’adozione di politiche a favore della parità di genere e delle pari opportunità nel mondo del lavoro e al contrasto dei fenomeni di molestie e discriminazione di genere. Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa siglato tra la Commissione regionale per l’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità fra uomo e donna (Crpo), guidata dalla presidente Anna De Gaio, l’Azienda Calabria Lavoro (Acl), nella persona dell’avv. Elena Maria Latella ed Anpal Servizi S.p.A., rappresentata dal dott. Michele Raccuglia, Responsabile della macroarea sud jonica – Regioni Campania e Calabria.

Il protocollo nasce dall’impegno e dall’azione sinergica tra la coordinatrice d’area – provincia Catanzaro – della Commissione, dott.ssa Daniela De Blasio e la Responsabile Osservatori, Ricerche e Statistiche di Azienda Calabria Lavoro, dott.ssa Simona Caracciolo. 

In particolare, l’Osservatorio sul lavoro femminile istituito in seno ad Acl, in virtù dei compiti di documentazione, ricerca, studio sulle questioni relative al lavoro delle donne in Calabria nonché delle attività di verifica ed elaborazione di proposte idonee a favorire l’inserimento lavorativo, l’autoimprenditorialità e la creazione di imprese a beneficio delle donne, condivide tematiche convergenti con le attività istituzionali della Crpo, tanto da indurre il Commissario straordinario a sostenere la sottoscrizione del protocollo.

In tale contesto un ruolo di fondamentale importanza riveste Anpal Servizi, che sarà in grado di mettere a punto strumenti e metodologie a supporto delle esigenze e delle azioni programmate per le finalità del suddetto protocollo.

Lo scopo del protocollo è anche quello di attuare una campagna di sensibilizzazione e promozione del tema sempre più attuale del “Sistema di Certificazione della parità di genere” introdotto dal Pnrr, ponendosi, tra gli altri, l’obiettivo di incentivare l’accesso al mercato del lavoro delle donne, migliorando i loro percorsi di carriera e contrastando il gender pay gap, nonché rendendo più semplice la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Considerando l’importanza di garantire pari opportunità di accesso al mondo del lavoro per tutti i cittadini, le parti concordano di collaborare per promuovere politiche e azioni finalizzate a favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle donne sul territorio regionale.

Verranno, altresì, promosse politiche attive del lavoro volte a garantire pari opportunità senza discriminazioni di genere, età, disabilità e provenienza; sarà dato sostegno alle imprese che promuovono politiche interne di parità di genere e di eliminazione delle discriminazioni; verrà favorita la partecipazione delle donne alla formazione professionale e rafforzate le azioni volte a prevenire e contrastare ogni forma di violenza o discriminazione di genere sul luogo di lavoro.

Infine, la raccolta delle informazioni statistiche inerenti al mondo del lavoro nel territorio regionale, con particolare riferimento ai dati di genere e alle dimissioni delle lavoratrici madri fino al terzo anno di età del bambino, saranno di supporto all’attività di monitoraggio dell’osservatorio del mercato del lavoro femminile.

A tal proposito, la presidente De Gaio sottolinea l’importanza di istituire un Tavolo di monitoraggio per l’analisi del contesto territoriale sui temi della conciliazione, delle pari opportunità e della non discriminazione. Azienda Calabria Lavoro ed Anpal servizi, infine, supporteranno la Crpo nell’azione di informazione sulla legislazione in materia di pari opportunità e discriminazioni di genere. 

Sottoscritto protocollo tra Regione e Unioncamere

È stato sottoscritto, tra l’assessore regionale alle politiche per il lavoro e formazione professionale, Giovanni Calabrese, e il presidente di Unioncamere Calabria, Antonino Tramontana, il protocollo d’intesa per l’attuazione del programma Garanzia occupabilità lavoratori (Gol), con particolare riferimento al sistema della domanda di lavoro.

All’iniziativa, che si è svolta nella sala conferenze di Unioncamere Calabria a Lamezia Terme, hanno preso parte anche il dirigente generale del dipartimento lavoro e welfare, Roberto Cosentino e il dirigente del settore lavoro e welfare Cosimo Cuomo. Presenti, la segretaria generale di Unioncamere Calabria, Erminia Giorno, e Michele Raccuglia di Anpal servizi Calabria.

«Quello che sottoscriviamo oggi è il primo protocollo del genere tra Regione e sistema camerale. L’obiettivo della Regione Calabria – ha evidenziato Calabrese – è di creare una forte sinergia con Unioncamere per contribuire alla diffusione del programma Gol presso le imprese. Pertanto è necessario promuovere insieme azioni mirate e percorsi condivisi per determinare i reali fabbisogni delle imprese, favorendo politiche di sviluppo delle competenze in base alle richieste dal mercato del lavoro».

«In Calabria viviamo un paradosso – ha proseguito – abbiamo tante imprese ma anche un alto numero di disoccupati. Come Regione, attraverso una serie di misure legate alla formazione come, ad esempio, il prossimo bando che sarà rivolto alle aziende turistiche, intendiamo realizzare, di concerto anche col mondo sindacale, un piano straordinario per il lavoro nei settori dell’edilizia, del turismo e dell’agricoltura. Il percorso è avviato. L’obiettivo è di passare dalle politiche passive alle politiche attive del lavoro».

Il presidente Tramontana si è detto certo che «la sinergia strategica tra Regione Calabria e Unioncamere rappresenti una metodologia di lavoro imprescindibile per realizzare la messa in rete delle competenze e l’impiego delle risorse necessarie per garantire la più efficace azione politico-istituzionale a beneficio delle imprese e del territorio».

«Pertanto – ha affermato – il sistema camerale regionale, rappresentato da Unioncamere, ha accolto con favore la sottoscrizione di questo protocollo per l’attuazione del programma Gol che ha la scopo di favorire l’incontro domanda-offerta di lavoro anche attraverso il coinvolgimento del sistema delle imprese nella rilevazione dei trend e dei fabbisogni formativi e professionali di breve, medio e lungo periodo e nella definizione di specifiche analisi dello skill gap esistente». (rcz)

Fillea Cgil: «Governo non faccia cassa su chi ha perso un proprio caro sul lavoro»

«Non si faccia cassa su chi ha perso un proprio caro sul lavoro. Non si porti avanti un provvedimento indegno, che infierisce su chi già paga lo scotto della perdita di un proprio caro. Un taglio che svilisce, ancora di più di quanto il governo non stia già facendo, la dignità dei lavoratori e si accanisce ancora una volta sui più deboli». Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria, commenta così la riduzione delle risorse del fondo di risarcimento per i familiari di vittime del lavoro.

«Le cronache sono inclementi e segnano il ritmo incessante di morti bianche, specie in Calabria. Il Governo anziché investire sulla sicurezza sul lavoro, individuando, magari, risorse straordinarie, va a comprimere quelle esistenti. Un ulteriore segnale di uno Stato sociale sempre più assente e di un approccio da parte del governo lontano dal Paese reale, dalla vita quotidiana, dal sudore della fronte di chi tutti i giorni si reca sui cantieri o nelle fabbriche. Ridurre il sostegno economico a chi resta senza un marito o una moglie, un padre o una madre, significa segnare ulteriormente il suo futuro», afferma Celebre.

«Ci opponiamo fermamente e porteremo anche queste ragioni nella manifestazione del 24 giugno a Roma per il diritto alla salute e alla sicurezza. Chiediamo – conclude – che il governo ci ripensi, faccia marcia indietro e individui le risorse necessarie da dedicare anche ai controlli, alle ispezioni, al personale, all’innovazione tecnologica e alla ricerca scientifica». (rcz)