Consigliere supplente: ritirato il provvedimento a Palazzo Campanella

È mancato l’accordo in Consiglio regionale, già nella fase di discussione durante la riunione dei capigruppo, per varare il provvedimento che istituisce il “consigliere supplente” a coprire il posto del consigliere che diventi assessore. Anche se la maggioranza aveva i numeri per votare la norma, si è preferito rinviare pur tra i mugugni di Fratelli d’Italia (rimane così fuori l’attuale sindaco di Locri Giovanni Calabrese) e vari maldipancia in tutta la minoranza. 

Sull’iniziativa legislativa per introdurre l’incompatibilità fra consigliere regionale e assessore, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, ha riferito all’Aula la decisione assunta nella riunione della maggioranza che ha preceduto la seduta.

«La proposta legislativa – ha detto il Presidente Mancuso – dei gruppi di maggioranza, finalizzata a introdurre – anche in Calabria così com’è stato tranquillamente fatto in altre Regioni – l’incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di assessore, poggia su solide basi costituzionali e statutarie.

«È una proposta che non comporta alcun aggravio di spesa, tantomeno un sovvertimento delle norme dello Statuto regionale, perché, qualora fosse approvato, il provvedimento legislativo non modificherebbe la previsione statutaria di 30 consiglieri e di 7 assessori che, infatti, rimane inalterata.

Si tratta, infatti, di una proposta di legge che, introducendo la figura del consigliere – supplente, attua un principio fondamentale dello Stato di diritto e delle democrazie liberali: l’incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di assessore.

Tutto ciò, per distinguere nettamente la funzione di controllo e vigilanza, tipica del consigliere regionale, da quella gestionale che spetta all’assessore.

Tuttavia, pur essendo la proposta condivisa all’unanimità da tutta la maggioranza, proprio per affrontare, con maggiore serenità e in una logica di sistema le problematiche istituzionali, si è convenuto – nel corso di una riunione del centrodestra – di  riproporre, nei prossimi mesi, alle Commissioni competenti e all’Aula, l’iniziativa legislativa che introduce la figura del consigliere-supplente assieme a una serie di altre modifiche dello Statuto e del Regolamento, con l’obiettivo fondamentale di migliorare l’architettura istituzionale della Regione, per renderla più trasparente, democratica ed efficiente.

Ribadendo la giustezza politica e legislativa del provvedimento che intendiamo rinviare, auspico che tutte le forze politiche presenti in Aula, sui temi istituzionali e sulle questioni di più stringente attualità, si adoperino, per recuperare, nella fisiologica dialettica maggioranza-opposizioni, i tratti della leale collaborazione e della responsabilità, requisiti indispensabili per garantire alla Calabria realistiche prospettive di futuro».  (rrc)

Giacomo Crinò: perché è utile il Consigliere supplente

Il consigliere regionale Giacomo Pietro Crinò, relatore del provvedimento sul cosiddetto “consigliere supplente” contesta le posizioni della minoranza: «Il centrosinistra e gli altri detrattori – ha detto – stravolgono ad arte il senso della proposta di legge regionale conosciuta come quella sul “consigliere supplente». Non ci può essere altra spiegazione alla campagna contro che viene portata avanti, pur sapendo di interpretare erroneamente contenuti e obiettivi. Parlano impropriamente di “poltronificio”, di aumento di spesa, e fanno riferimento a precedenti iniziative del genere che non riuscite ad arrivare in porto. Partiamo dal primo appunto: lo Statuto regionale calabrese prevede 30 consiglieri e 7 assessori. La proposta di legge inserita all’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale convocato per lunedì prossimo non intacca minimamente le norme statutarie. Al contrario, la proposta presentata rafforza la rappresentanza all’interno della massima assemblea elettiva della Regione. Dovrebbe essere superfluo soffermarsi sulla questione sollevata riguardante l’aumento di spesa in caso di “consigliere supplente”. A supporto della proposta di legge c’è una relazione finanziaria che dà la massima legittimità al provvedimento e stabilisce che nessun aumento di spesa è previsto per la nuova figura istituzionale, in caso di approvazione della stessa proposta. E questo dovrebbe essere abbastanza chiaro soprattutto a chi ha familiarità con tali procedimenti e per chi ha avuto la possibilità di visionare anzitempo gli atti allegati alla proposta di legge. Ma ci sentiamo in dovere di spiegarlo ai Cittadini tutti, di chiarire in maniera onesta che nessun aumento di spesa contempla tale nuova legge. Nessun impegno di spesa e, pertanto, nessuna variazione di bilancio è necessario per dare concretezza all’istituto di incompatibilità tra la carica di Assessore e quella di Consigliere regionale, che sta alla base della proposta di legge. La conoscenza di tutto ciò fa comprendere il comportamento di tutti coloro che anche in queste ore gridano chissà a quale scandalo, a quale beffa nei confronti dei Calabresi. Questa è solo demagogia, populismo, propaganda ingannevole. Chi ora punta il dito contro una proposta di legge che mira principalmente a conferire agli Organi regionali la massima efficienza, sa di mentire, sa di alterare la verità. Significa ingannare la comunità calabrese con trovate che con la realtà dei fatti non hanno nulla da dire. Ai Cittadini abbiamo tutti il dovere di parlare il più chiaro possibile e, in questo caso, dire papale papale la verità che si conosce ma che si vuole diffondere pretestuosamente in maniera distorta. Sembra che in Calabria sia anche difficile migliorare la democrazia, rafforzarla sempre più in direzione della volontà popolare sovrana. Non si spiega, allora, come mai in altre Regioni da anni è in vigore una legge simile e da noi suscita, a giudizio di qualcuno, oscenità. Allora deve essere chiaro a tutti che chi continua a parlare contro la proposta di legge che portiamo nei prossimi giorni all’esame del Consiglio regionale, lo fa con una chiara intenzione di ingannare i Calabresi, coscienti di farlo. Il dibattito nella seduta prevista, che seguirà alla mia relazione di presentazione, permetterà di tagliare ogni tipo di speculazione, ogni tipo di attacco precostituito e basato su semplici fantasie». (rcz)

Sposato (Cgil): Indecente la legge regionale sul consigliere supplente

Il segretario generale di Cgil Calabria, Angelo Sposato, ha dichiarato come «la legge regionale sul consigliere supplente, o meglio salva-aggiungi poltrone, proposto dai partiti di maggioranza in consiglio regionale è indecente».

«Uno schiaffo al disagio – ha spiegato – che vivono migliaia di cittadini calabresi, famiglie, lavoratori che non riescono ad arrivare a fine mese. In Calabria ci saremmo aspettati un taglio alle indennità dei Consiglieri regionali più pagati d’Italia ed invece ci troviamo di fronte ad una proposta per aumentare poltrone e privilegi. Bene hanno fatto le opposizioni ad intervenire in maniera decisa».
«Chiediamo  – ha proseguito – ai consiglieri di maggioranza il ritiro immediato della proposta di legge in questione ed altresì di impegnarsi nel dare risposte alle numerose vertenze regionali che insistono su crisi aziendali e precariato».
«Un’approvazione di una legge simile provocherebbe – ha concluso – un’ulteriore sfiducia dei cittadini verso una politica autoreferenziale che pensa esclusivamente ai propri interessi». (rcz)