La Giornata internazionale della libertà di stampa è stata celebrata a Reggio Calabria con un meeting che ha visto protagonisti la Fidapa Morgana di Reggio Calabria rappresentata dalla sua presidente avv. Cinzia Iadicola unitamente alla dott.ssa Titti Fazzari, già pediatra, del gruppo Nati per leggere e al dott. Alfonso Molea, editore del Testo editor con sede della casa editrice a Catanzaro, in un evento organizzato e promosso dall’avv. Eliana Carbone.
L’avv. Eliana Carbone ha, introducendo il discorso, sottolineato che la Giornata internazionale della libertà di stampa fu proclamata il 03/05/1993 dall’Assemblea generale delle Nazioni unite per ricordare il seminario dell’Unesco che portò alla redazione della Dichiarazione di Windhoeck (Namibia), un documento in cui si affermarono i principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media promulgato dai giornalisti africani a Windhoeck nel 1991.
«Da allora – ha continuato l’avv. Carbone – la Giornata internazionale della libertà di stampa si celebra ogni anno il 3 maggio e l’Unesco in occasione di questa Giornata la ricorda conferendo il premio Unesco Guglielmo Cano ad individui ed organizzazioni che si sono attivati per difendere la libertà di stampa ovunque e soprattutto a maggior ragione quando l’hanno fatto in una situazione di pericolo e il nome del Premio è stato scelto in onore di un giornalista colombiano Guillermo Cano Isaza, ucciso mentre usciva dalla sede del giornale in cui lavorava a Bogotà, El espectador, per ordine dei potenti della droga colombiana che erano stati offesi dai suoi articoli.
A questo punto l’avv. Eliana Carbone ha passato la parola all’avv. Cinzia Iadicola che ha riferito che il tema della parità di genere è il fulcro centrale della mission dell’associazione da lei rappresentata anche all’interno di quella che è la libertà di stampa, la libertà di informazione, che sono diritti costituzionalmente garantiti, perché se da una parte è vero che la normativa esiste però ancora purtroppo di fatto non si è ancora raggiunto l’obiettivo della parità di genere.
«Infatti – ha proseguito l’avv. Iadicola – nel settore dell’informazione, della stampa vi sono molte donne impiegate come giornaliste a livello sia nazionale che internazionale ma nonostante ciò, dalle ultime ricerche nelle ultime statistiche, le donne purtroppo non sono considerate alla stessa stregua dell’uomo e pari all’uomo che lavora come giornalista, questo perché delle tantissime donne giornaliste solo poche ricoprono un ruolo apicale e pochissime hanno spazio nelle redazioni sia di testate on-line che di riviste off-line e di conseguenza spesso il loro contratto è a tempo determinato con stipendio più basso e di conseguenza non hanno lo stesso potere retributivo e pensionistico degli uomini».
L’incontro meeting è proseguito poi con l’intervento della dott.ssa Titti Fazzari del gruppo Npl che ha evidenziato come la libertà di stampa sia un parametro fondamentale per valutare la libertà di un popolo è la democrazia di un paese.
«E’ importantissima la libertà di stampa – ha detto La dott.ssa Fazzari – fondamentale anche e soprattutto per una corretta formazione dei giovanissimi, che è l’obiettivo che il gruppo Npl persegue attraverso un’attività di promozione della lettura condivisa nei bambini da 0 a 6 anni in esecuzione di un programma che è sia di salute, in quanto produce degli effetti benefici accertati sullo sviluppo cognitivo, relazionale ed emozionale del bambino che legge in età precoce, ma che è anche un programma culturale con valenza sociale in quanto penetra e raggiunge le realtà più periferiche là dove ci sono le persone quasi irraggiungibili c che per motivi logistici, di posizione sociale non possono avere accesso ai libri».
La dott.ssa Titti Fazzari – ha continuato la sua relazione – dicendo che «i volontari del gruppo Npl nei loro incontri di lettura con i bambini invitano le famiglie a svolgere questa buona pratica della lettura condivisa attraverso libri di qualità, in cui i valori di tolleranza, condivisione, solidarietà, amicizia, rispetto ed amore per la natura e per la bellezza siano ben rappresentati e raccontati e che l’editoria di qualità non può prescindere dalla libertà di stampa perché rifugge dai modelli stereotipati, dai valori incasellati».
«Concludendo – ha detto la dott.ssa Fazzari – i bimbi che sono cresciuti, nutriti, amati, curati attraverso la lettura condivisa in età precoce diventeranno lettori con capacità critica, guardiani della libertà di stampa nella loro società».
Ed infine ha relazionato l’editore dott. Alfonso Molea il quale ha precisato che parlare di libertà nel senso più alto, nobile del termine è sempre un’aspirazione, un dover essere, pur essendo pienamente consapevoli che nonostante il livello di libertà da noi, grazie all’art. 21 della Costituzione, e nel mondo occidentale in generale è di gran lunga superiore che in altre realtà, è pur vero che l’individuo non sarà mai completamente libero di dire e di fare ciò che pensa e vuole in quanto fattori esterni condizionano sempre il suo volere e ciò vale in qualsiasi campo e per qualsiasi attività e se entrano in gioco aspetti economici emergono anche aspirazioni, interessi, debolezze e allora non sempre la libertà di pensiero può manifestarsi nella sua pienezza.
«La stampa – ha proseguito il dott. Molea – è quasi sempre espressione di un gruppo editoriale che ne delinea l’indirizzo culturale e l’orientamento ideologico e quindi per arrivare ad un maggiore livello di libertà bisognerebbe, a mio avviso, svincolare l’attività editoriale dal mondo imprenditoriale che sta dietro e lo sostiene. Quante sono le aziende editoriali autonome e indipendenti? Sarà possibile sorreggersi senza alcun supporto economico? L’unica soluzione sarebbe quella di svincolare la gestione editoriale dai poteri finanziari privati e promuovere una normativa che sostenga le attività editoriali solo con contributi statali e pubblici».
Il dott. Molea ha quindi concluso il suo intervento parlando della situazione di quei popoli privati dei Diritti umani imprescindibili in quanto sottoposti a dittature e la cui privazione potrebbe terminare solo con la fine delle stesse dittature, che sarebbe da attuare attraverso una strategia internazionale di cui tutti gli Stati democratici si dovrebbero fare promotori e sicuramente sarebbe auspicabile, sulla scia degli avvenimenti che vengono denunciati dalla stampa internazionale e da parte di Amnesty international, imporre veti e condizioni seri agli Stati che limitano o abrogano il diritto di stampa. L’incontro-meeting è terminato con la piena soddisfazione dei partecipanti per avere celebrato una giornata Internazionale così importante come quella che celebra la libertà di stampa. (rrc)