Liceo Biomedico, incontro tra Ordine dei Medici e Liceo Da Vinci per “Biologia con curvatura biomedica”

Il Liceo Biomedico si potrebbe arricchire di una nuova disciplina. Si tratta di Biologia con curvatura biomedica, che è stata al centro dell’ultimo incontro svoltosi nella sede dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria e il Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”, che ha dato il via ad un percorso oggi adottato da ben 320 Licei italiani e con il coinvolgimento di 105 Ordini dei medici di tutt’Italia.

Il Liceo Biomedico, inoltre, è quasi realtà: è stata depositata, infatti, alla Camera dei Deputati e al Senato, in attesa di discussione, la proposta del modello didattico – unico nel suo genere – realizzato dall’Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria assieme al Liceo scientifico reggino “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria.

Presenti all’incontro gli studenti del Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria, accompagnati dai professori Salvatore Lauria, Giuseppe Chindemi e Lorena Chiricosta; quelli del Liceo di Cittanova assieme ai professori Manuela Cosentino e Maria Grazia Martino e gli studenti del Liceo di Palmi, accompagnati dal professore Carlo Gino Currao.

«Il percorso, iniziato a Reggio Calabria e poi diventato nazionale – ha affermato nel corso del suo intervento il dottore Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Reggio Calabria – è estremamente importante perché serve ad orientare i ragazzi per una loro possibile iscrizione alla Facoltà di Medicina. Un percorso che sta avendo uno sviluppo davvero interessante perché porterà quasi sicuramente all’istituzione del ‘Liceo ad indirizzo Biomedico’, un successo di grande prestigio sia per il nostro Ordine professionale che del liceo Da Vinci, ambedue da sempre capofila del progetto e quindi anche per tutta la città. Se questo progetto si realizzerà grande merito va sicuramente attribuito alla professoressa Giuseppina Princi la quale si è spesa molto a livello politico presso il ministero della Pubblica istruzione».

«La giornata di oggi, appena svolta – ha proseguito – è quella più importante di questo percorso: riguarda la parte pratica, utile a far conoscere ai ragazzi non solo alcune manovre di assistenza immediata in caso di necessità ma tutti i risvolti dell’attività medica, e cioè cosa significa fare il medico, le prospettive, le difficoltà ed i sacrifici da affrontare ed anche le grandi soddisfazioni che si ottengono esercitando questa bellissima professione. Ringrazio, inoltre, i dottori Domenico Minniti, Luigi Fragomeno, Virginia Bruzzì, Patrizia Genovese, Vincenzo Romeo e Domenico Falcomatà per la loro grande disponibilità in questi incontri teorico-pratici nei riguardi degli studenti». 

«Sono sempre di più orgoglioso, ma l’orgoglio non è quello personale di averci creduto fin dall’inizio – ha precisato il dottore Domenico Tromba, consigliere dell’Ordine, coordinatore Commissione rapporti Scuola – Università e referente nazionale medico del Corso di Biologia con curvatura biomedica ma piuttosto di vedere oggi la Calabria, e Reggio in particolare, considerate come modello dalle scuole di tutto il Paese. L’Ordine dei medici della provincia di Reggio Calabria e il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci sono, infatti, capofila per il modello di orientamento post-diploma in Biologia con Curvatura Biomedica».

«Il progetto di orientamento-potenziamento di biologia con curvatura biomedica– ha spiegato il dottore Domenico Tromba partito dalla Calabria, da Reggio, elevato negli anni su scala nazionale, oggi ha assunto connotati sempre più ampi. Sono adesso ben 320 i Licei italiani che lo hanno sposato per un totale di oltre 30mila studenti e 105 Ordini provinciali dei Medici coinvolti, per un totale di oltre 10mila medici impegnati».

«La Calabria si distingue, oggi più che mai – ha sottolineato – come modello per tutta l’Italia. Oggi si sta cercando di pensare a numerose soluzioni, (test si, test no) oppure valutazione dopo i primi sei mesi di studio, ma non capisco perché non si voglia accettare quello che è già sperimentato e dare inizio alla nascita del liceo Biomedico. Un percorso di studi di questo tipo, se portato a termine, risolverebbe in maniera definitiva l’accesso alla professione medica e nel contempo andrebbe a formare una classe di professionisti che, una volta laureati, andrebbero a coprire la carenza di personale, un problema che la Sanità pubblica sta affrontando in questi anni con non poche difficoltà per i professionisti e, soprattutto, i pazienti»

Per la professoressa Giusi Princi, già preside del Liceo scientifico Leonardo Da Vinci e vicepresidente Regione Calabria, presente all’incontro, si è trattato di un momento significativo “perché rappresenta la conclusione annuale del percorso di biologia con curvatura biomedica nel quale abbiamo fortemente creduto assieme all’Ordine dei medici della provincia reggina, il suo presidente, Pasquale Veneziano, e il dottore Domenico Tromba per realizzare una bellissima realtà che vede coinvolti anche i docenti di biologia del Liceo, in primis la dottoressa Francesca Torretta e tutti gli altri docenti delle scuole coinvolte nel percorso che ha raggiunto davvero numeri importanti.

«Da Reggio Calabria, quindi – ha rimarcato la vicepresidente della Regione Calabria – è partito un modello vincente che ha fatto la storia del Paese perché oggi abbiamo sia alla Camera dei Deputati che al Senato due disegni di legge per i quali stiamo lavorando ed entro il corrente anno si spera che l’iter possa essere concluso. In particolare, si sta lavorando per lasciare una percentuale di posti affinché gli stessi ragazzi che frequentano il Liceo abbiano una corsia preferenziale per l’accesso alla facoltà di Medicina».

Grande la soddisfazione per Francesco Praticò, preside del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci.

«Si tratta di un corso d’eccellenza – ha evidenziato Praticò – che ormai da tanti anni è stato attivato e noi come Liceo siamo scuola capofila a livello nazionale. Devo aggiungere che anche le famiglie seguono con grande attenzione questo percorso e non finirò mai di ringraziare la professoressa Princi, già preside del Liceo da Vinci, che ha avuto anni addietro questa intuizione e che adesso è in via di riconoscimento da parte del Ministero dell’Istruzione».

Una soddisfazione condivisa dalla professoressa Francesca Torretta, docente-referente nazionale del Corso Biologia con curvatura biomedica del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci.

«Speriamo di essere in dirittura d’arrivo perché, come si sa – ha detto – il percorso è stato ormai sperimentato da più di sei anni a livello nazionale ed altrettanti a livello interno. Ogni anno abbiamo fornito tutti i dati di monitoraggio al Ministero e sembra che il percorso dovrebbe essere istituzionalizzato. La sperimentazione è andata benissimo, anche oltre le nostre aspettative, basta vedere il grandissimo numero di adesioni da parte dei Licei italiani e, tra l’altro, quest’anno verrà pubblicato un nuovo bando per l’adesione di nuovi istituti che ancora chiedono di aderire a questo percorso. Un grande successo, quindi, partito da Reggio Calabria»(rrc) 

 

Princi incontra il ministro Valditara: Liceo Biomedico potrebbe diventare vero indirizzo di studio

«Con il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, abbiamo oggi ragionato sulla possibile nascita del liceo biomedico». È quanto ha annunciato la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, a margine del proficuo incontro avuto col ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

«Il progetto di biomedicina – ha spiegato Princi –, ideato e sperimentato in Calabria, presso il liceo scientifico da Vinci di Reggio Calabria, grazie alla positiva collaborazione con l’Ordine provinciale dei medici, potrebbe diventare presto un vero e proprio indirizzo di studio. È stato dapprima sperimentato per 6 anni presso il liceo reggino e, successivamente, riconosciuto quale buona pratica, altri 7 anni a livello nazionale a seguito di un accordo tra il ministero dell’Istruzione e la Federazione nazionale dei medici».

«Attualmente – ha aggiunto – la curvatura sperimentale coinvolge quasi 300 licei italiani, tutti gli Ordini provinciali dei medici d’Italia e oltre 40mila studenti. I risultati della sperimentazione hanno dimostrato l’efficacia del percorso nell’orientare gli studenti, facendo loro capire se hanno l’attitudine, o meno, per la carriera medico- sanitaria, e nel fornire loro le competenze necessarie per affrontare i test di accesso a medicina. La struttura didattica del percorso prevede, infatti, che le lezioni dei docenti siano intervallate da lezioni dei medici e da esperienze pratiche presso strutture sanitarie».

«L’incontro con il con il ministro Valditara – ha proseguito la vicepresidente –, a cui hanno partecipato anche Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, e Roberto Monaco, segretario della Federazione nazionale dei medici e dei chirurghi, è stato molto proficuo. Il Ministro si è complimentato per il felice intuito della proposta partita dalla Calabria e si è impegnato a verificare con il suo capo dipartimento i presupposti tecnico finanziari legati ad un nuovo indirizzo di studi che potrebbe dare alle scuole la possibilità di garantire agli studenti un’offerta formativa coerente con la grande richiesta di medici che c’è nel nostro Paese. La Calabria dell’istruzione riesce anche in un settore come quello sanitario nel quale il presidente Occhiuto è fortemente impegnato per rimediare a 12 anni di commissariamento e per garantire ai calabresi il diritto alle cure».

«È motivo di orgoglio – ha rimarcato Princi – che un modello didattico partito dalla Calabria, abbia fatto scuola al resto d’Italia, e potrebbe tracciare un’impronta indelebile nei regolamenti scolastici in tema di formazione sanitaria nelle scuole secondarie di secondo grado. Con il ministro si è discusso inoltre della possibilità di implementare il programma Agenda Sud, presentato proprio in Calabria, attraverso la disponibilità della Regione di finanziare un campione di 60 scuole in progetti di recupero, d’intesa con USR e sistema universitario».

«Per finire, ci si è confrontati su un tema a cui il ministro tiene molto, che è quello di attivare – ha concluso – con l’Ufficio scolastico regionale, un apposito tavolo che veda anche il coinvolgimento degli istituti tecnici, professionali, degli ITS e delle università. L’obiettivo è di costruire percorsi formativi coerenti con le nuove figure professionali, richieste anche nell’ambito della realizzazione del ponte sullo Stretto». (rcz)