Saccomanno (Lega): Indispensabile seria stabilizzazione di Lsu-Lpu

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha ribadito che «appare importante e rilevante sostenere l’effettiva stabilizzazione dei Lsu e Lpu».

«Con la Legge n. 76 del 28 maggio 2021, di conversione del Decreto Legge n. 44  dell’1 aprile 2021, all’articolo 8, comma 2 – ha spiegato – è stata prevista una ulteriore proroga al 31 luglio 2021 per continuare il processo di stabilizzazione dei lavoratori LSU/LPU della Regione Calabria, interessati dalla procedura di cui al Decreto interministeriale dell’8 ottobre 2014, in base a quanto previsto dall’articolo 1, comma 207, terzo periodo della Legge 27 dicembre 2013, n. 147».

«Con la medesima Legge n. 76 del 28 maggio 2021, all’art. 8 comma 3 del Decreto Legge n. 44 dell’1 aprile 2021 – ha concluso – le parole “pari a 5 milioni di euro per l’anno 2021” sono state sostituite dalle seguenti “pari a 10 milioni di euro per l’anno 2021”. Ma, questo non basta più. Tutti devono intervenire, ognuno per le proprie competenze, affinché questi e tutti i lavoratori precari abbiano una dovuta e seria stabilizzazione. La Lega farà di tutto affinché ciò avvenga nel più breve tempo possibile». (rrm)

Valente e Biondo (Uil Calabria): Molti amministratori insensibili a problematiche Lsu-Lpu

I segretari generali di Uiltemp CalabriaUil CalabriaOreste ValenteSanto Biondo, hanno denunciato come molte amministrazioni «che utilizzano ex Lsu/Lpu non hanno provveduto all’aumento contrattuale», nonostante le lotte fatte per avere un contributo aggiuntivo di 20 milioni di euro, con il riconoscimento degli ex Lpu da parte del Ministero competente, e per vedere riconosciuta la quota  Regionale, utile per arrivare ad un contributo complessivo di 18mila euro da destinare ad ogni lavoratore in utilizzo fino a quiescenza dello stesso lavoratore.

«Questo non è accettabile – hanno evidenziato – in una situazione economica sempre più grave, dovuta al protrarsi degli effetti della pandemia che si sommano a quelli di una guerra alle porte dell’Europa, che penalizza soprattutto queste famiglie per la maggior parte monoreddito. Evidentemente, questi amministratori sono poco sensibili alle problematiche dei lavoratori, che da anni fanno andare avanti la macchina amministrativa degli enti locali presso i quali prestano la loro opera professionale, nella maggior parte dei casi offrendo i servizi minimi necessari alle nostre comunità».

«Ed è per questo che invitiamo, ancora una volta ed a gran voce – hanno ribadito – tutte le Amministrazioni che ancora non hanno provveduto ad aumentare le ore ai lavoratori a farlo nel più breve tempo possibile, per evitare che vadano disperse le risorse  aggiuntive messe a disposizione dallo Stato e dalla Regione, ma anche integrando  le stesse con  fondi comunali, laddove possibile».

«Occorre dare dignità economica a questi lavoratori – hanno proseguito – che da più di venti anni prestano servizio negli enti locali. In questa ottica, poi, è positiva la delibera della giunta regionale che mette 30 milioni di euro per la proroga dei Tis. Adesso, però, è determinante trovare una soluzione definitiva per uscire da questo lungo periodo di precarizzazione del lavoro».

«L’obiettivo della nostra organizzazione – hanno concluso – è stato sempre quello di fare avere loro un contratto full-time e continueremo ad impegnarci fino a raggiungere l’obiettivo, al fine di fare ottenere il giusto riconoscimento a questa categoria di lavoratori che per molti anni ha dovuto lottare per vedere riconosciuti nient’altro che i propri diritti essenziali». (rcz)

La Uil Calabria incontra la Regione per i ritardi sugli aumenti contrattuali dei lavoratori Lsu/Lpu

La Uil CalabriaUil Fpl CalabriaUil Temp Calabria, hanno incontrato l’assessore Regionale al Lavoro, Giuseppina Princi, il dg del Dipartimento Lavoro, Roberto Cosentino e il Funzionario del Dipartimento, Pasquale Capicotto, per la discussione sull’aumento orario per i Lavoratori ex Lsu/Lpu.

Si tratta di un incontro che si è reso necessario «a seguito degli inaccettabili ritardi che si stanno registrando in ordine all’adesione alla manifestazione di interesse per l’aumento contrattuale da parte delle Amministrazioni Comunali. Appare, infatti, paradossale che, dopo aver conseguito l’importante risultato dell’aumento di risorse con ulteriori 20 mln messi a disposizione dal Ministero, ancora oggi troppi enti non abbiano proceduto ad avviare l’iter amministrativo per la revisione al rialzo dei livelli retributivi, qualcuno probabilmente più interessato a fare cassa a discapito della finalità della norma che invece mira al miglioramento delle condizioni lavorative attese da tempo».

«Per non vanificare gli sforzi sin qui fatti dalle Organizzazioni Sindacali e dalla Regione Calabria – viene spiegato in una nota – che hanno sottoscritto un dettagliato Accordo Quadro, si è concordato di fissare, a stretto giro, un incontro con l’Anci Calabria, perché si possano dirimere tutte le perplessità avanzate dagli Enti e procedere ad una soluzione concordata che soddisfi le legittime aspettative dei lavoratori».

«Come Uil – conclude la nota – abbiamo anche posto il problema degli ex Lsu/Lpu stabilizzati nelle precedenti tornate, poiché rimane obiettivo di questo sindacato il miglioramento delle condizioni lavorative e retributive  di tutti i lavoratori. In ordine ai mancati trasferimenti ai Comuni delle residue risorse finanziarie per il 2021, il Dipartimento ha assicurato saranno effettuati a breve». (rcz)

Lavoro, accordo quadro tra Regione e sindacati per gli Lsu-Lpu

È stato raggiunto un accordo quadro tra la Regione Calabria e i sindacati «che salvaguardi i lavoratori ed al contempo fornisca linee guida a quegli enti territoriali che fruiscono del loro prezioso contributo nell’erogazione dei servizi ai cittadini», ha spiegato la vicepresidente della Regione, Giusi Princi.

Sottoscritto da Giusi Princi in quanto titolare della delega al Lavoro, dal Direttore Generale del Dipartimento Lavoro e Welfare Roberto Cosentino e dai Sindacati, questo protocollo apre la via ad una manifestazione d’interesse a cui presto saranno chiamati ad aderire tutti gli enti del territorio calabrese beneficiari delle somme contributive.

«Al fine di ripartire il fondo regionale storicizzato in maniera equa tra ex Lsu e Lpu stabilizzati secondo le procedure della legge n. 147/2013 e successive modifiche e integrazioni – ha spiegato – Giusi Princi – con le sigle tutte abbiamo convenuto di modificare il precedente riparto stabilito con DDG 13412/2018 e di assegnare ai singoli LSU-LPU stabilizzati nei vari Enti del territorio calabrese, quale contributo pro capite, l’importo complessivo di € 18.000, quindi con un incremento significativo rispetto al precedente contributo pari a € 13.096. La quota pro capite stabilita tramite l’accordo quadro è finanziata per € 8.703,78 quale quota Regionale e per € 9.296,22 quale quota ministeriale. L’accordo è mirato all’incremento dell’orario lavorativo già osservato da ogni singolo lavoratore fino al tetto massimo previsto dalle vigenti disposizioni di legge, a maggiore tutela dei lavoratori e beneficio dell’Ente a cui sono assegnati».

«I contributi oggetto dell’accordo quadro, sia nella quota nazionale che regionale – ha precisato il vicepresidente della Calabria – vengono trasferiti in relazione all’assunzione del singolo lavoratore, pertanto seguiranno la vita lavorativa dello stesso, anche in caso di trasferimento da un Ente all’altro. Ovviamente, le risorse oggetto dell’Accordo Quadro trasferite agli enti utilizzatori dovranno essere opportunamente rendicontate alla Regione Calabria per l’intera somma del contributo annuo».

«Continuiamo nel solco tracciato sin dai primi giorni di insediamento della Giunta Occhiuto – ha concluso Giusi Princi –condivisione con le parti sindacali, tutela dei livelli occupazionali, trasparenza amministrativa, e uniformità delle procedure finanziarie nelle azioni per cui è previsto il finanziamento regionale». (rcz)

Salvatore Cirillo: dal decreto Milleproroghe il giusto riconoscimento ai lavoratori socialmente utili

Il segertario-questore del Consiglio regionale Salvatore Cirillo (Coraggio Italia) ha espresso la sua soddisfazione per l’accoglimento nel decreto milleproproghe del provvedimento a favore dei Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità (lsc-lpu) , impegnati negli enti locali calabresi in attività ormai indispensabili, soprattutto in questa fase storica caratterizzata dall’alto numero di pensionamenti.

«Sinergia d’intenti e consapevolezza – ha commentato Cirillo alla notizia arrivata da Montecitorio – rappresentano i pilastri di un percorso politico nel quale intendo lavorare per affrontare le istanze dei Cittadini, con l’intento di poterle risolverle senza dover continuare a rimandare. Il provvedimento normativo incluso nel Decreto Milleproroghe, all’art. 1 comma 26 e 27 , riguarda quei lavoratori lasciati per moltissimi anni ad attendere la stabilizzazione con la solita promessa rinnovata di anno in anno. Oggi, per queste persone e per le loro famiglie, c’è un risultato tangibile concretizzato da un percorso intrapreso sin dall’insediamento del Presidente della Regione Calabria e sostenuto sia in Parlamento sia in Consiglio regionale anche dagli esponenti di Coraggio Italia».

In tal senso – ha affermato il consigliere Cirillo – «visto lo straordinario risultato raggiunto in pochissimo tempo, vorrei rivolgere un particolare ringraziamento allo stesso Presidente Roberto Occhiuto. Oggi – continua Cirillo – prendiamo atto che il Governo, accogliendo le nostre sollecitazioni e prevedendo l’inserimento di tali istanze nel Decreto Milleproroghe – appena assegnato alla Camera – in materia di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità consente fino al 31 marzo 2022 (come riportato nella comunicazione della Regione Calabria, Dipartimento Lavoro e Welfare) il completamento delle procedure di assunzione a tempo indeterminato, avviate ai sensi dell’articolo 1, comma 207, terzo periodo, della legge n. 147 del 2013, nei confronti dei lavoratori socialmente utili (LSU) e di pubblica utilità (LPU) della regione Calabria.

Inoltre – conclude con soddisfazione il Consigliere Cirillo -, per i lavoratori di pubblica utilità di cui si avvalgono le diverse amministrazioni pubbliche della regione Calabria,  la copertura finanziaria è stata resa possibile grazie all’approvazione di un emendamento approvata in Consiglio regionale lo scorso 23 Dicembre u.s. (presentato dallo stesso consigliere Cirillo ndr) che si va ad aggiungere alle risorse del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione che consentiranno di innalzare sia il numero delle ore lavorative e, di conseguenza, anche lo stipendio degli stessi lavoratori, sino ad oggi per molti di loro fonte di particolari difficoltà e non di sicurezza economica». (rp)

Cisl Calabria: Stabilizzazione ex Lpu Calabria, si attivi tavolo di confronto con Assessorato competente

Tonino Russo, segretario generale della Cisl CalabriaLuciana Giordano, segretaria generale Cisl Fp Calabria, hanno espresso soddisfazione per l’approvazione, da parte del Senato, degli interventi di modifica che hanno riguardato anche i Lavoratori precari provenienti dall’ex bacino Lsu/Lpu della Calabria, e chiedono, per «chiudere con pieno successo tutta la partita si ritiene necessario, dunque, attivare immediatamente un Tavolo di confronto presso il competente assessorato regionale della Calabria».

«Un risultato tutt’altro che scontato – hanno detto – frutto di un’azione sindacale senza fine che ha visto tutte e tre le Sigle confederali impegnate in prima linea assieme alle Federazioni di Categoria del pubblico impiego e dei Lavoratori atipici con proposte di emendamenti da inserire nei veicoli normativi in corso di approvazione e con una trama di fittissime interlocuzioni con i vari esponenti della deputazione parlamentare calabrese, che a vario titolo si sono spesi in questa ventennale vertenza. Una storia che si conclude, dunque, a lieto fine si potrebbe dire ma ancora manca qualche passaggio prima di mettere in definitiva sicurezza questo bagaglio umano che ha attraversato la tempesta di un precariato lungo una vita e che vede certamente una salvezza ma su una scialuppa troppo piccola per garantire una dignitosa sopravvivenza alle intemperie e alle onde lunghe della vita».

«Troppo esiguo è, infatti – hanno proseguito – per molti di questi Dipendenti il numero di ore previsto dai contratti di lavoro che i Sindaci calabresi hanno voluto o potuto garantire. Talmente limitato da non assicurare neppure quelle tutele fondamentali che stanno alla base dei diritti riconosciuti dal nostro Ordinamento giuridico. Per questo l’azione che dovrà caratterizzare il nostro impegno dovrà concentrarsi adesso, innanzitutto sulla trasformazione dei rapporti di lavoro degli ultimi 600 ex LPU da tempo determinato a tempo indeterminato e contestualmente nello sforzo di rinvenire nelle pieghe dei bilanci dei singoli Enti le risorse necessarie a un graduale ma assolutamente necessario incremento orario».

«Impegno che non ci spaventa sicuramente – hanno concluso Russo e Giordano – visto il lungo e tortuoso tragitto percorso per arrivare a quest’ultimo passaggio normativo, che corona una lotta sindacale durata un ventennio e che ha visto la Cisl protagonista fin dal primo momento». (rcz)

Lavoratori Lsu-Lpu, la Cisl Calabria si rivolge ai parlamentari calabresi: rivedere emendamenti alla manovra finanziaria

Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria, Luciana Giordano, segretaria generale Cisl Fp Calabria e Carlo Barletta, segretario generale FeLsa Cisl Calabria, hanno rivolto un appello ai parlamentari calabresi affinché «rivedano gli emendamenti alla manovra finanziaria su lsu-lpu e precari della pubblica amministrazione», in quanto «così come sono stati formulati non risolvono, infatti, né il problema della stabilizzazione dei primi, né il superamento del precariato».

«Per quanto riguarda lsu-lpu, infatti – hanno spiegato – l’emendamento presentato al punto 2, reintroduce i limiti determinati dal riferimento alla dotazione organica e al piano dei fabbisogni, abrogando di fatto la deroga che era stata introdotta dall’art. 1, comma 495 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, che invece riconosceva per il solo anno 2020 la possibilità di stabilizzare i citati lavoratori anche in posizione sovrannumeraria in deroga alla dotazione organica, al piano di fabbisogno del personale e ai vincoli assunzionali. È quantomai necessario, che dette deroghe siano riconfermate e prorogate per tutto l’anno 2021, anche in considerazione del fatto che per le pubbliche amministrazioni è prevista una copertura finanziaria dedicata di 59 milioni da parte del Governo nazionale e di 39 milioni da parte della Regione».

«Altra questione da risolvere  hanno aggiunto i segretari Cisl –riguarda l’inquadramento del personale proveniente dall’ex bacino Lsu/Lpu nelle Categorie C e D. Orbene, visto che non tutti i Comuni stanno procedendo a espletare le procedure concorsuali riservate, per titoli ed esami, dei lavoratori da inquadrare nei profili  professionali  delle aree o categorie per  i  quali  è  richiesto  il  titolo  di  studio superiore  a  quello  della  scuola  dell’obbligo, è necessario inserire nell’emendamento alla legge di bilancio 2021 una proroga al 31 dicembre 2021 per lo svolgimento di dette procedure selettive».

«Per quanto riguarda il secondo punto – hanno evidenziato – superamento del precariato nella Pa, l’articolo 4 bis della legge 77/2020 modifica il decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, in materia di superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni fissando la data per maturare il requisito al 31/12/2020. Considerata l’attuale impossibilità delle amministrazioni stesse di bandire concorsi pubblici a causa dell’emergenza Covid, è necessario prevedere deroghe al fine di consentire agli Enti di bandire, in base al piano del fabbisogno del personale, procedure concorsuali riservate appunto a tale personale nel biennio 2021-2022».

«Se questi due punti non saranno inseriti nella manovra finanziaria – hanno concluso Russo, Giordano e Barletta – gli emendamenti saranno inefficaci per quegli stessi fini per i quali sono stati proposti. È, dunque, necessario intervenire con urgenza con le integrazioni proposte per garantire un futuro a migliaia di lavoratori e famiglie che da anni attendono di essere liberati dall’incertezza che sta segnando le loro vite». (rcz)