Se la Calabria politica non riesce da anni ad esprimere un ministro (l’ultimo è stato Marco Minniti, in precedenza c’erano stati Loiero, Casalinuovo, Mancini e Misasi), la Calabria del merito rischia di entrare prepotentemente nel Governo dei Migliori presieduto da Mario Draghi. I nomi di due donne calabresi, affermatesi ai vertici del mondo universitario italiano, sono entrati nell’intricato puzzle che MrBCE dovrà risolvere entro la fine della settimana per dare vita al suo Gabinetto di Salvezza Nazionale. Ma chi sono Luisa Torchia e Antonella Polimeni, date come possibili ministre dell’Esecutivo Draghi? La prima potrebbe diventare il potente Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, la seconda ministra dell’Università.
Luisa Torchia è catanzarese, compirà 64 anni il prossimo 15 aprile, dal 1994 è professore ordinario di diritto amministrativo. Ha insegnato nelle Università di Catanzaro e di Urbino e presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di Roma, tenendo corsi di Diritto amministrativo, Diritto pubblico, Diritto pubblico dell’economia, Amministrazione comparata. Dal 2003 insegna presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di RomaTre, tenendo i corsi di Diritto amministrativo I e II e di Diritto amministrativo europeo. Conosce molto bene non solo il mondo universitario, ma anche i palazzi del potere, essendo stata consulente di Palazzo Chigi e di altri ministeri. Ha fatto una bella esperienza con Sabino Cassese ed è considerata una delle maggiori esperte di diritto amministrativo.
Antonella Polimeni, la prima Rettrice nella storia dell’Università La Sapienza di Roma, è nata nella Capitale 58 anni fa, ma nelle sue vene scorre sangue amaranto perché la sua famiglia è rigorosamente reggina. Già preside della facoltà di medicina e odontoiatria, oggi guida la più grande Università europea, fondata nel 1303, con undici facoltà, 120 mila studenti e quasi 5mila professori e ricercatori.
II governo Draghi diverrebbe in questo caso l’Esecutivo “più calabrese” degli anni recenti, non per merito di una politica debole e quasi inesistente, ma solo per i veri meriti di due donne straordinarie. Che ci auguriamo non dimentichino le loro radici ed indirizzino le risorse del Recovery Fund anche verso la regione più periferica e dimenticata del Paese. (drs)