“Partecipiamo in Salute”, il manifesto per istituire un Tavolo permanente sulla Sanità Pubblica

Si intitola Partecipiamo in Salute: insieme per promuovere un diritto il manifesto programmatico per l’istituzione di un Tavolo permanente sulla Sanità Pubblica, a cui la Società Italiana di Promozione della Salute – Delegazione Calabria, guidata da Giuseppe Firgiuele, propone di di aderire, «nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ciascun soggetto in campo».

«L’epidemia da Covid-19 – si legge in una nota – ha amplificato i difetti del Sistema Sanitario Nazionale, evidenziandone i limiti, noti peraltro da tempo e persistenti a causa del fallimento di alcune azioni rimaste meramente sulla carta, quale ad esempio quella del potenziamento della medicina territoriale. Questa inerzia delle politiche sanitarie non è stata però casuale, ma dovuta ad una mancanza di vision da parte dei decisori istituzionali, tutto ciò ha di fatto determinato il restare sempre schiavi di una gestione del settore sanitario in ‘continua emergenza’ con costi economici e umani significativi».

La Calabria, purtroppo, ne ha risentito tantissimo, poiché è di gran lunga la regione italiana col peggiore sistema sanitario, commissariata da oltre un decennio, vittima di durissimi tagli di posti letto e di personale sanitario, di una forte emigrazione sanitaria, dove le Aziende Sanitarie sono in profonda crisi finanziaria. Il Sistema Sanitario Calabrese va, quindi, ridisegnato nel suo complesso attraverso una chiara progettualità, secondo un modello indirizzato alla promozione di stili di vita salutari e alla prevenzione, all’innovazione tecnologica, all’ equità e sostenibilità, e soprattutto al superamento delle disuguaglianze. Alla luce di tutto questo, il presidente regionale calabria, nonché Componente del Direttivo Nazionale, della Società Italiana di Promozione della Salute, dott. Giuseppe Furgiuele, è intervienuto sull’argomento «come Società Scientifica Nazionale abbiamo il dovere deontologico e morale di fare la nostra parte cercando di dare un supporto concreto a questa rivoluzione organizzativa».

«La pandemia – prosegue la nota – che ha rilanciato e legittimato il ruolo degli esperti non può essere affrontata in modo standardizzato e riduttivo ma richiede una visione pluridisciplinare e sistemica con un forte coinvolgimento di tutti gli attori di un territorio, in considerazione delle specificità locali. L’incontro e il confronto infatti fanno sempre bene, rappresentano un’opportunità di crescita e aiutano a comprendere i problemi da angolazioni diverse».

«Se questo nuovo strumento – conclude la nota – verrà utilizzato con un metodo chiaro e capace di generare risultati positivi, contribuirà naturalmente a mettere le basi per affrontare le due grandi sfide del Ssn tra loro concorrenti: da un lato il controllo sulla spesa sanitaria, dall’altro il miglioramento della salute degli italiani. Aspettiamo le adesioni al manifesto programmatico per condividere ed elaborare proposte inerenti la programmazione delle politiche sanitarie anche attraverso la costituzione di tavoli tecnici territoriali che svolgano il ruolo di laboratori di buone pratiche». (rrm)