Marcello Anastasi, capogruppo di Noi per Rizziconi, ha presentato una mozione in Consiglio comunale, in cui sono state avanzate proposte per ottenere un sensibile alleggerimento o la cancellazione delle tasse comunali nei confronti di cittadini sulla base di certificate difficoltà economiche, e la dichiarata disponibilità in azioni di volontariato finalizzate all’educazione all’ambiente, lo sviluppo culturale, la tutela e la riqualificazione del patrimonio urbano e paesaggistico.
«C’è bisogno di politiche sociali che supportino nuovi indirizzi ed orientamenti di metodo – ha spiegato l’ex Consigliere regionale, Marcello Anastasi – che prevedano la trasformazione in laboratori di cittadinanza attiva dei luoghi e delle risorse dei servizi. Spero tanto che l’Amministrazione comunale rizziconese non si fermi soltanto ad un semplice apprezzamento in aula riconoscendo la bontà della mia proposta, ma mostri un serio impegno a voler superare eventuali forme di chiusura e di rigidità dal punto di vista burocratico che paralizzano la ricerca e la messa in atto di procedure che renderebbero fattibile quanto proposto, utile anche a prevenire l’ulteriore aggravarsi di scenari incerti e preoccupanti».
«Migliorare la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini – ha proseguito – impegnandosi a tutelare la bellezza del paesaggio, può costituire una scelta seria di crescita civile che renderebbe possibile coniugare lo sviluppo e la produzione di ricchezza collettiva attraverso la centralità ed il rispetto delle persone e dei loro diritti, costruendo un ambito di buona spesa pubblica ed un combinato virtuoso di un’economia che si lega alla giustizia sociale ed ambientale».
«La politica e i decisori che operano negli Enti locali – ha evidenziato – sappiano guardare in tale direzione e cogliere l’enorme valore di pratiche realizzabili e vincenti proprio perché si stanno già realizzando con ottimi risultati. Irrigidirsi nell’ intraprendere percorsi di ricerca di soluzioni nuove e chiudersi nell’ immobilismo, significa rendersi responsabili della crescita delle povertà con il rischio di conflitti e di marginalità sempre più diffuse a sfavore della qualità di vita e della sicurezza dell’insieme delle persone».
«L’aumento della vulnerabilità economico- sociale che oggi investe le famiglie, nelle quali i soldi non bastano più – ha detto ancora – e delle disuguaglianze che alimentano la competizione tra differenti, introducono pesanti segnali di discriminazione e di conflitto che richiamano un’attenzione maggiore di tutti gli Amministratori locali a non dare tutto come fatto scontato e a non abbassare la guardia. Ci si impegni a creare coraggiosamente un più forte sistema di protezione sociale, avendo il coraggio di chiedere la rimodulazione di vecchie “regole”, ormai, inadeguate rispetto alle nuove necessità del momento storico che stiamo vivendo».
«Dare di più a chi parte con meno (è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.» comma 2, art.3 della Cost.), pensare a riparare i danni arrecati, negli ultimi decenni , dalla cosiddetta spesa storica e a non ranicchiarsi in quello che si sa di fare bene o si pensa di fare bene – ha concluso –. Ancora peggio lamentarsi soltanto prendendosela con chi si ritiene responsabile delle nostre difficoltà, ma tenere aperte domande e avere in testa di ricercare nuove soluzioni per favorire la costruzione di coesione e di solidarietà nei territori». (rrc)