LAMEZIA TERME – Si presenta il libro di Marcello Vitale

Domani sera, a Lamezia Terme, alle 21.30, al Residence La Marinella, è in programma la presentazione del libro La bolgia dei dannati di Marcello Vitale, Presidente Aggiunto Onorario della Corte di Cassazione (già Presidente della Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Roma).

Ad accompagnarlo nella presentazione i giornalisti Tiziana Bagnato e Gianfranco Manfredi, a seguire il reading di Savina Scaramuzzino. La serata sarà occasione per andare oltre le maglie del libro, edito da Cairo, e affrontare quell’ampio spettro di questioni che da un lato riguardano la magistratura, dall’altro il Sud con le sue piaghe.

Vitale trasferitosi, agli inizi della sua carriera di magistrato a Torino, ha lì svolto per circa un quinquennio (dagli anni “difficili” della “contestazione studentesca” agli albori del “terrorismo”) le funzioni di sostituto Procuratore della Repubblica. Rientrato in Calabria ha nel tempo ricoperto numerosi incarichi, tra i quali quelli di: componente titolare (per circa nove anni) della Corte di Assise di Catanzaro, Consigliere Pretore Dirigente e Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, Presidente della Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Catanzaro.

Nel corso della sua attività si è occupato, sia da inquirente che da giudicante, di numerosi procedimenti a carico di organizzazioni criminali di stampo mafioso riportando minacce che ne hanno imposto per lungo periodo la scorta da parte dei baschi verdi della Guardia di Finanza.

È stato membro eletto in Roma della Segreteria Nazionale di UNICOST, gruppo di maggioranza della magistratura italiana dell’A.N.M., nonché Presidente della Giunta Distrettuale A.N.M. della Magistratura Calabrese.

Roma festeggia “La bolgia dei dannati” di Marcello Vitale

È un romanzo avvincente La bolgia dei dannati di Marcello Vitale (edizioni Cairo) che è stato presentato venerdì allo Spazio Tritone della Fondazione Sorgente Group, accolto e festeggiato dal presidente Valter Mainetti e la moglie Paola.

Marcello Vitale, presidente aggiunto onorario della Cassazione e già Presidente della Prima Sezione penale del tribunale di Roma, non è al suo primo romanzo (ne ha pubblicati quattro). Calabrese, con l’orgoglio dell’appartenenza a una terra difficile, Vitale racconta di un omicidio in un legal thriller che si dipana in un’inchiesta intricata e molto complessa. È ambientato in Calabria, dove il protagonista (un magistrato con caratteristiche oggi sempre più rare da trovare) torna dl Nord a lavorare per scelta personale. È l’occasione per ritrovare i profumi della terra che gli ha dato i natali, ma che allo stesso tempo lo costringerà a fronteggiare non solo situazioni di mafia, ma anche sette occulte, dark web e mille altre difficoltà quotidiane. Introdotto dal direttore de Il Foglio Claudio Cerasa, Marcello Vitale ha parlato del suo romanzo con il magistrato Valerio De Gioia e il giornalista e scrittore Emilio Orlando. 

«Cerco di trasfondere  nelle mie opere – ha detto Vitale – le esperienze umane e culturali. In magistratura, peraltro, specie nel campo penale, le esperienze non mancano. Ne La bolgia dei dannati, ho inteso trasferire lo scenario di questa società inquieta, caduta nella “bolgia” del Covid, ma già sprofondata nel disastro ambientale e ora nella guerra. Una società impregnata di cattiveria, sete di denaro, erotismo da frustrati. Dove anche la tecnologia e il web in particolare, diventa un ambiente per community criminali e per lo sviluppo di sette diaboliche». (s)

A Roma venerdì si presenta il libro del magistrato Marcello Vitale

Venerdì 24 giugno, a Roma, nella sede de Il Foglio, è in programma la presentazione del libro del magistrato di origini calabresi, Marcello Vitale, dal titolo La bolgia dei dannati, edito da Cairo.

Discutono con l’autore il direttore della testata Claudio Cerasa, Valerio De Gioia, giudice della quarta sezione penale del Tribunale di Roma ed Emilio Orlando, giornalista e scrittore. Ad accompagnare l’evento il reading dello sceneggiatore, commediografo, attore e regista cinematografico e teatrale Massimiliano Bruno.

Per il Presidente Aggiunto Onorario della Corte di Cassazione (già Presidente della Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Roma) Vitale, si tratta di una nuova fatica letteraria stavolta ambientata in Calabria. Un legal thriller, come lui stesso lo definisce, in cui ad anellarsi sono grandi temi come la ‘ndrangheta, la passione, l’oscuro mondo dei social. Protagonista un magistrato, guarda caso, che faticherà non poco a trovare la soluzione di un delitto.  Il procuratore Aurelio Rasselli dopo anni di lavoro al Nord e un matrimonio finito male, decide di tornare a prestare servizio al suo paese d’origine calabrese, Larodi.

Arrivato in pieno lockdown, il giudice si trova alle prese con l’omicidio del camionista Giorgetti, ucciso in quello che sembra essere un agguato di ‘ndrangheta. Contemporaneamente, scompare un giovane del posto. Rasselli entra in contatto anche con il mondo oscuro del web e con una setta religiosa composta da individui che utilizzano profili falsi per venerare un sedicente «Santone». Tra varie difficoltà, alla fine, il procuratore Aurelio Rasselli riuscirà a individuare il colpevole.

Tanti gli elementi che ricordano il libro “Cani sciolti per i morti di ‘ndrina e di mafia” scritto quando era procuratore di Lamezia.

Un libro corposo negli intrecci tematici ma snello nella lettura che si appresta a scalare le classifiche dell’estate. (rrm)

SOVERATO – Stasera si parla del bel romanzo di Marcello Vitale

Si parla stasera a Soverato alle 21.30 alla pineta di Lungomare Europa di Nessuno mi può giudicare il bel romanzo del magistrato-scrittore Marcello Vitale. L’evento è organizzato dalla Kalibreria per la rassegna Kalibri d’Autore.

Saluti del presidente del Consiglio comunale di Soverato Emanuele Amoruso. Dialoga con l’autore il giornalista e scrittore Gianfranco Manfredi.

Nessuno mi può giudicare è una bella storia d’amore ambientata nella Torino del 1968: un racconto di una passione permeato di sentimenti contrastanti, tra la contestazione, il protofemminismo e la necessità di un affetto che si sa destinato a non durare. Un libro che si legge tutto d’un fiato e introduce in una stagione, quasi già dimenticata, quando il germoglio della contestazione avrebbe, purtroppo, aperto poi la strada non solo alla giusta ribellione giovanile, ma anche all’epilogo disastroso dei gruppi extraparlamentari e agli anni di piombo. (rcz)