IL MINISTRO DELL’INTERNO SALVINI A FERRAGOSTO A SAN LUCA

14 agosto – Assume un particolare significato la visita del ministro dell’Interno Matteo Salvini a San Luca, domani per Ferragosto. Secondo la tradizione il capo del Viminale avrebbe dovuto trascorrere la giornata ferragostana nella sala operativa del dicastero, invece Salvini ha preferito far sentire la presenza dello Stato nel luogo simbolo della ‘ndrangheta. Alle 9 deporrà a San Luca, una corona al monumento commemorativo dell’agguato al brigadiere dei Carabinieri Carmine Tripodi in località Ponte Cucuzza quindi visiterà la sede del Municipio e la Caserma dei Carabinieri. Alle 9,45 nella villa confiscata alla famiglia Pelle, in località Giardino, firmerà la consegna dell’immobile alla Curia Vescovile e successivamente presiederà la riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Al termine della riunione il Ministro Salvini terrà una conferenza stampa e illustrerà i dati sull’ultimo anno di attività del Ministero dell’Interno. La visita si concluderà al santuario della Madonna di Polsi, dove sarà accolto dal Vescovo, Mons. Francesco Oliva.

L’on. Domenico Furgiuele con Matteo Salvini

Secondo l’on. Domenico Furgiuele Lega) «La scelta del ministro degli interni Matteo Salvini di trascorrere il ferragosto  in quei territori di Calabria dove lo Stato , in più di un’occasione, ha brillato per inesistenza riuscendo  ad essere  più latitante dei latitanti, è motivo di grande fierezza, e non credo per i soli militanti e simpatizzanti della Lega, il cui numero peraltro continua a crescere nella nostra regione. Matteo Salvini non è persona che si accontenta delle dritte di autorevoli consiglieri istituzionali o, peggio, delle solite narrazioni ( dossieristiche e letterarie) quando c’è da leggere e capire  una realtà complessa come quella dei territori di frontiera della Calabria. Il nostro leader predilige un approccio diretto, uno studio costante e personale dei fenomeni che impediscono ad una terra nobile di affrancarsi dallo strapotere mafioso.
«I mesi a venire – ha detto ancora Furgiuele – dimostreranno la rude concretezza (rude perché quando c’è da affrontare la ‘ndrangheta bisogna essere tosti, non ‘convegnistici’ o fighetti) del modus operandi di Matteo Salvini e della Lega nei confronti del cancro mafioso»

Il sen. Marco Siclari

Il sen. Marco Siclari (FI) che sarà presente a San Luca a proposito della visita del ministro Salvini ha detto: «La lotta alla criminalità non va in ferie e questo lo dimostra, soprattutto, chi ogni giorno lotta sul territorio per porre fine a una delle principali piaghe della nostra terra.  Apprezzo e condivido l’iniziativa di Ferragosto del Ministro dell’Interno contro la ndrangheta, da sempre consapevole che questa battaglia non ha e non deve avere colore politico».
«Questa è una lotta – ha dichiarato il sen. Siclari – che interessa tutti e la mia presenza non è puramente politica. Voglio rappresentare la voglia di riscatto di tanti calabresi stanchi di essere etichettati, stanchi di vedersi sopprimere e sottrarre linfa economica da realtà corrotte. La mia generazione, in particolare, sta ancora pagando le brutture inflitte dalle realtà criminali che per anni hanno sottratto lavoro, costretto la gente onesta a scappare per cercare di sopravvivere e obbligato gli imprenditori a non crescere. Questo cancro ha piegato in due il futuro dei nostri giovani e della nostra terra soggiogandola a logiche criminali che non appartengono alla maggioranza di cittadini calabresi che dimostrano di essere onesti e che chiedono solo di realizzarsi onestamente senza dover scappare. Dobbiamo lottare per dare finalmente l’opportunità a tutti i giovani di restare in Calabria e sviluppare l’enorme potenziale inespresso della nostra terra benedetta da Dio e maledetta da alcuni uomini».

Mimmo Tallini

Il segretario-questore del Consiglio regionale, Mimmo Tallini, ha così commentato: «La scelta del ministro dell’interno di presidiare il Paese nel giorno di Ferragosto non dalle comode stanze del Viminale, com’è ormai prassi consolidata, ma da San Luca, il “paese che non vota mai”, è un segnale forte che le Istituzioni calabresi non debbono sottovalutare. Se il ministro a cui è demandata la sicurezza dei cittadini e il coordinamento della lotta alla criminalità organizzata decide di fare partire da San Luca la sua sfida contro la ‘ndrangheta, ebbene questo atto non può e non deve essere catalogato come mera propaganda. Sarebbe un gravissimo errore, a mio parere, non fare sentire al ministro dell’interno – che in questo caso spoglia le sue vesti di leader della Lega – la solidarietà e la vicinanza delle Istituzioni. Non può e non deve essere la battaglia solitaria di Salvini, ma deve essere la battaglia collettiva della Calabria onesta contro un cancro che corrode ogni prospettiva di sviluppo della nostra terra. Non bisogna nemmeno nascondersi dietro un dito o fare vuota demagogia. San Luca, nell’immaginario collettivo degli italiani, non è il paese natale di Corrado Alvaro, bensì un luogo che evoca efferati fatti di sangue e l’orrenda pratica dei sequestri di persona degli anni Ottanta. D’altro canto, la circostanza che da tre anni non vengano tenute elezioni comunali contribuisce a rafforzare questa immagine di paese di frontiera. Proprio la presenza delle istituzioni locali deve contribuire a riequilibrare questo giudizio troppo netto e in buona parte ingiusto. San Luca deve tornare ad essere solo la patria di Corrado Alvaro e il Santuario di Polsi, che Salvini visiterà, dovrà essere indicato solo come il centro della religiosità e della pietà popolare della Calabria. Per questi motivi, superando ogni pregiudizio di natura ideologica o di schieramento, penso che sia assolutamente indispensabile che tutti coloro che ricoprono cariche istituzionali siano idealmente a Ferragosto accanto al ministro dell’interno, alle forze dell’ordine, alla magistratura antimafia, tutti impegnati a debellare il grande male che tormenta la Calabria». (rp)

IL SEN. SICLARI RICORDA IL GIUDICE SCOPELLITI AL SENATO

7 agosto – 27 anni fa, il 9 agosto 1991, nella campagne di Campo Calabro (RC) veniva barbaramente ucciso da mano mafiosa il giudice Antonino Scopelliti, un calabrese ibero e coraggioso che ha sempre creduto nella giustizia e non si è lasciato in alcun modo intimidire (era la pubblica accusa al processone di Palermo contro la mafia) e che costituisce un luminoso modello di onestà e correttezza per le nuove generazioni,
Il senatore reggino Marco Siclari (FI) ha chiesto alla presidente Casellati di ricordare il giudice Antonino Scopelliti in aula del Senato. Una richiesta prontamente accolta dalla seconda carica dello Stato.
“Il giudice è quindi solo, con le menzogne cui ha creduto, le verità che gli sono sfuggite, solo con la fede cui si è spesso aggrappato come naufrago, solo con il pianto di un innocente e con la perfidia e la protervia dei malvagi. Ma il buon giudice, nella sua solitudine, deve essere libero, onesto e coraggioso”.
È con le parole del Giudice Antonino Scopelliti, barbaramente trucidato il 9 agosto 1991, mentre era in vacanza in Calabria, sua terra d’origine, in località Piale (frazione di Villa San Giovanni, sulla strada provinciale tra Villa San Giovanni e Campo Calabro), che il senatore Marco Siclari ha voluto ricordare, a due giorni dal  27 anniversario della morte, una figura che rimarrà indelebile nella storia per il coraggio di opporsi senza remore a quello che rappresenta un cancro per la nostra terra.
«L’assassinio di Antonino Scopelliti – ha detto il senatore azzurro – è una ferita doppia per lo Stato. In primo luogo è stato ucciso un valente magistrato impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata. In secondo luogo lo Stato, ancora oggi a distanza di quasi trent’anni, non è riuscito a dare ai familiari ed alla cittadinanza tutta la verità dei fatti. Mandanti ed esecutori non sono stati assicurati alla giustizia e così facendo ci siamo resi complici di un altro e più grave reato: abbiamo ferito la fiducia nella giustizia. È doveroso ristabilire la verità storica dei fatti, assicurare alla giustizia tutti i responsabili di quell’efferato delitto contro lo Stato per ricordare e commemorare degnamente Antonino Scopelliti, fulgido esempio di eroismo».

SEN. SICLARI (FI): OLIVERIO IN RITARDO SULLA SANITÀ IN CALABRIA

Il senatore Marco Siclari (FI), capogruppo di Forza Italia in commissione igiene e sanità ha commentato l’incontro avuto tra il presidente della Regione Calabria Oliverio e i DG di Aziende ospedaliere e Asp calabresi per valutare l’attuale situazione dopo i dati anticipati dal rapporto Svimez.
«Il Governatore della Calabria Mario Oliverio  – ha detto Siclari – si è accorto con anni di ritardo dell’emergenza sanitaria in Calabria. Oliverio avrebbe dovuto fare almeno una riunione a settimana considerando l’emergenza sanitaria in Calabria che non permette ai nostri cittadini di ricevere cure adeguate ed efficienti in Calabria. Invece, il Governatore si ricorda solo oggi, dopo che il disastro, perpetrato con la complicità del commissario e dei direttori da lui nominati, è balzato agli onori della cronaca locale e nazionale, di prendere provvedimenti ed entrare nel merito di una situazione ormai paradossale.
«Il ministro Grillo e il Governo M5S – Lega, che hanno ufficialmente affermato di non voler accogliere la mia proposta di “fine commissariamento della sanità in Calabria”, sono i nuovi complici del dramma sanitario che, dal 5 giugno, non faccio altro che denunciare mostrando i dati allarmanti che vedono la Calabria ultima come prestazioni e servizi sanitari come i Lea e prima come migrazione sanitaria. Nonostante i miei molteplici appelli, il Governatore ed il Governo M5S – Lega sono rimasti sordi a ogni richiesta e solo adesso, che raccogliamo l’ennesima figuraccia a livello nazionale, Oliviero chiama a raccolta i dirigenti.
Altro che piano di rientro, la Calabria ha un saldo negativo rilevante di 319,5 milioni di euro.
«È arrivato il momento di pretendere i fatti, il tempo degli incontri è finito, il commisariamento è fallito perché ha portato all’aggravamento dei conti e al peggioramento della sanità. Adesso, che la mia voce rimbomba ogni giorno in Senato, il presidente Oliverio si è accorto di una situazione disastrosa che può vedere una speranza solo con la fine del commissariamento che purtroppo questo Governo ha deciso, proprio ieri, di mantenere ancora nonostante i danni alla salute ai cittadini calabresi. È una vergognosa e immonda ingiustizia sociale», ha concluso il senatore azzurro. (rp)

TRIPODI (FI): OLTRE 150 AMMINISTRATORI LOCALI PER FORZA ITALIA IN CALABRIA

La deputata Maria Tripodi (FI) ha sottolineato la nuova ripartenza del partito in Calabria. «Forza Italia in Provincia di Reggio – ha detto – a poco più di due mesi dai nuovi assetti sanciti con la nomina del collega Francesco Cannizzaro, a coordinatore provinciale, è presente, radicata e torna ad essere protagonista, con l’adesione ufficiale di 150 amministratori locali. Linfa di rinnovamento e anticamera di quel radicamento capillare sul territorio, necessario, come più volte ribadito dal Vice Presidente Tajani per il rilancio del nostro movimento. Fondamentale, per consolidare anche il primato reggino conseguito a livello nazionale, già nelle ultime elezioni politiche che hanno visto l’elezione di tre parlamentari rappresentanti del territorio».
«La sinergia creatasi tra la sottoscritta e i colleghi Siclari e Cannizzaro non può che incoraggiare ancor di più il percorso di aggregazione già in atto, che ha il fine di potenziare la struttura e la più ampia partecipazione, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Forza Italia ha il compito di trovare l’alternativa al disfattismo pentastellato e di porre fine a un governo regionale a trazione pd, che ha spinto la Calabria nel baratro e Reggio fanalino di coda tra le città Italiane. All’appello del nostro unico leader Silvio Berlusconi, che ci invita a tenerci pronti per le sfide future, rispondiamo con i fatti, con dinamismo, con il lavoro concreto e la consueta dedizione quotidiana che è propria di chi ogni giorno è orgoglioso prima di tutto, di militare sotto le insegne azzurre che per 25 anni hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi un autentico  baluardo di Libertà, e che mai potranno cedere a sirene populiste».

VILLA SAN GIOVANNI HA DI NUOVO IL SUO SINDACO, SCELTO DAI CITTADINI

12 luglio – Finalmente si è conclusa l’incredibile vicenda del sindaco di Villa San Giovanni, eletto dai cittadini, sospeso dalla legge Severino, rimpallato per diversi mesi da rinvii di udienze. Di sicuro una vicenda, unica in Italia, che farà giurisprudenza e suggerirà i necessari correttivi alla legge Severino, che, in questo caso, ha mostrato grandi criticità da sanare per il futuro.
Comunque, Giovanni Siclari, scelto dai villesi, è tornato alla poltrona di sindaco e potrà esercitare a pieno tutte le sue funzioni. La prima seduta del Consiglio comunale con SIclari sindaco è stata dunque una grande festa: ad accogliere il sindaco eletto è stata una sala gremita di cittadini e autorità. Presenti tutti i sindaci dell’area dello Stretto, consiglieri regionali, i parlamentari Maria Tripodi e Francesco Cannizzaro e il senatore Marco Siclari. Dopo i saluti il presidente del consiglio Antonino Giustra ha consegnato tra gli applausi la fascia tricolore al sindaco Giovanni Siclari che, con entusiasmo misto a commozione, ha ringraziato quanti hanno atteso con pazienza il suo rientro. Dopo aver salutato tutti i presenti, la famiglia, l’intero consiglio, le Forze dell’Ordine cittadine, ai presidenti dell’associazioni culturali, sportive e di volontariato presenti, è stato dato spazio a due messaggi importanti quello di Nico D’Ascola e Rosanna Scopelliti entrambi costanti sostenitori di Siclari in tutta questa lunga attesa e non solo.
«Carissimo Giovanni, mi congratulo sinceramente per la conclusione delle vicende che sino ad ora non ti hanno consentito di svolgere le funzioni di Sindaco – ha scritto l’onorevole Nico D’Ascola – L’augurio che ti faccio è che tu possa meritare la fiducia che gli elettori ti hanno manifestato a conclusione del mandato. Non si è uomini politici sol perché si viene eletti ma lo si diventa allorquando, concluso il mandato, si è data dimostrazione di esserne stati degni».
Non meno importanti le parole dell’onorevole Rosanna Scopelliti: «Da oggi finalmente i Villesi potranno essere amministrati dal Sindaco che hanno votato. Ti aspetta un compito gravoso, ma sono profondamente convinta che farai bene e lo eserciterai con disciplina e onore, come vuole la nostra Costituzione per ogni incarico politico e amministrativo ma, soprattutto, come vuole quella legge non scritta che vede nell’impegno politico e amministrativo il servizio più alto che si può rendere al Popolo. So che farai bene, e nel nostro piccolo con la Fondazione intitolata a papà che presiedo, siamo pronti ad esserti al fianco per diffondere quella cultura della legalità e del ricordo dei nostri martiri caduti per difendere lo Stato che entrambi abbiamo a cuore».
Il Sindaco ha poi dedicato un sentito ringraziamento per l’importante lavoro svolto «a chi mi ha sostituito quest’anno, la Vice Sindaca Mariagrazia Richichi, gli assessori e i consiglieri, per la determinazione, il coraggio, la serietà e l’orgoglio con i quali hanno affrontato le molteplici difficoltà sopravvenute, senza mai tentennare o dimostrare la minima perplessità. È passato un anno dalla competizione elettorale che ha sancito la mia elezione a sindaco. Un anno nel quale questa amministrazione, questa città, hanno dovuto affrontare prove difficili». Parole di profondo orgoglio nel ringraziare la città, la Prefettura e quanti hanno garantito durante la sua assenza una guida ribadendo che le parole chiave della sua amministrazione saranno trasparenza e legalità.
«Non basta – ha detto Siclari – l’orgoglio per essere un degno sindaco e amministratore, bisogna avere ben altro, il forte senso di responsabilità, che dobbiamo sentire ancora più forte dopo l’importante esito della commissione d’accesso che ha sancito la Legalità dell’amministrazione e dell’Ente. La cittadinanza ci ha affidato l’alto e prestigioso compito di amministrare il Paese. Tocca a noi ricambiare tanta fiducia con altrettanto impegno e dedizione. Impegno e dedizione che mi aspetto anche da voi consiglieri di minoranza, non ci deve guidare la contrapposizione ideologica tra destra e sinistra, ma la capacità di scegliere tra opzioni diverse, quella che sa portare il migliore beneficio alla città, con questi presupposti avrete in me un vostro attento ascoltatore. Lavorando uniti e convinti di operare per il bene della città riusciremo a superare ogni difficoltà, ogni divisione, al di là di ogni democratico e corretto confronto politico. La mia solitudine decisionale, non sarà mai un’imposizione, ma sarà sempre il risultato del mio confronto costante con la comunità. Questa fascia la indosso io, ma la portiamo tutti assieme. Dobbiamo sentire il peso e la responsabilità che comporta, perché con questa fascia portiamo il peso delle speranze della nostra città, dei nostri concittadini, dei nostri figli». (rrc)

SICLARI (FI): PER UNIRE IL PAESE SERVE IL PONTE SULLO STRETTO

«Unire la Sicilia al Sud, il Sud all’Italia e l’Italia in Europa è la strada giusta per il rilancio del nostro Paese. Non si può parlare di unire la Sicilia al resto d’Italia trascurando l’unica vera infrastruttura che può consentire questo: il ponte sullo Stretto». Così è intervenuto il senatore Marco Siclari durante l’incontro con Fondazione delle Strade e delle Reti, alla presenza di Pietro Lunardi (già Ministro della Infrastrutture), il Ministro Toninelli ed esperi in maniera, rappresentando l’importanza delle grandi opere.
«Ho ribadito come senza grandi opere, senza alta velocità e senza completare il corridoio Berlino/Palermo, non verrà mai completata L’Unità di Italia. Completate il corridoio Berlino – Palermo (legge obiettivo 2001 del Governo Berlusconi). Noi abbiamo costruito L’Unità di Italo, loro vogliono interrompere il collegamento veloce Italia -Europa (tav Brennero) e uccidere il Sud che sarà ulteriormente isolato senza il ponte sullo Stretto. Il Meridione merita attenzione ma se non si comprendono le vere esigenze di queste regioni, fino ad oggi tagliate fuori da ogni piano di sviluppo, non si può pensare di parlare di unità», ha concluso il senatore Siclari.
Sullo stesso argomento, da segnalare la bella intervista che il senatore ha rilasciato lunedì al Quotidiano del Sud, durante la quale ha insistito sulla necessità di istituire una Commissione Permanente sul Mezzogiorno per sbloccare l’iter della grandi opere al Sud. (rp).