Al lungo – e desolante – elenco di primati – negativi – di cui è protagonista la Calabria, se ne aggiunge uno nuovo, che riguarda il mare, fiore all’occhiello della nostra regione: la Calabria è nelle posizioni più alte delle classifiche dell’illegalità. È quanto è emerso dal dossier Mare Nostrum 2021 di Legambiente, su dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto, dove viene rilevato che tra le regioni dove si concentra il maggior numero di reati, al primo posto troviamo la Campania (con 4.206 illeciti, il 18,9% di quelli registrati a livello nazionale), seguita da Sicilia, Puglia, Lazio e Calabria.
Secondo il dossier, infatti, la Calabria è al quinto posto, con 1.934 reati; 2.030 persone denunciate e arrestate; 911 sequestri effettuati. Rispetto ai chilometri di costa, si trova all’11esimo posto con 1.934 reati su 715,7 Km di costa (2,7 reati per km). Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento nelle regioni costiere, la Calabria è al quarto posto, con 1.082 infrazioni accertate, 1003 persone denunciate e arrestate e 353 sequestri effettuati.
La Calabria si colloca al quarto posto anche nella classifica del mare inquinato con 458 infrazioni accertate, 635 persone denunciate e arrestate e 275 sequestri effettuati. Posizione numero quattro anche nella pesca illegale con 374 infrazioni accertate, 373 persone denunciate e arrestate e 280 sequestri effettuati. Ammontano a 40446 kg i prodotti ittici sequestrati su 715,7 km di costa.
Il segno meno davanti alla percentuale dei reati accertati nel 2020 non incide, tuttavia, in modo significativo sul trend negativo delle illegalità perpetrate ai danni di mare e coste, sottolinea Legambiente: dal 1999 al 2020, infatti, si sono registrati 378.068 illeciti, di cui 206.532 nelle sole quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, dove si è concentrato il 54,6% del totale nazionale. Un’incidenza che lo scorso anno è cresciuta, arrivando al 55,3% dei reati. Un capitolo spinoso, anche per il 2020, è rappresentato dalle storie d’ordinario abusivismo edilizio, come evidenzia un altro dato inedito elaborato da Legambiente: quello sulle ordinanze di demolizione degli immobili abusivi eseguite che raggiungono appena il 24,3% nei Comuni costieri. Uno stallo che perdura ormai da troppi decenni, di fronte al quale l’associazione chiede a gran voce che della demolizione dell’abusivismo storico si occupi direttamente lo Stato, nella figura dei prefetti.
Forti segnali d’allarme arrivano poi dalle inchieste raccontate nel capitolo di “Mare Monstrum” dedicato ai casi d’inquinamento legati a depuratori inesistenti o mal funzionanti, scarichi fognari abusivi, sversamenti illegali di liquami e rifiuti e soprattutto dal lavoro di ricerca, svolto anche quest’anno, sullo sfruttamento selvaggio delle risorse ittiche del Mediterraneo. Problemi annosi che, secondo Legambiente, richiedono finanziamenti adeguati per mettere in regola sistemi fognari e di depurazione, l’introduzione di nuove norme e sanzioni per il contrasto alla pesca illegale, il recepimento della normativa europea sulla gestione delle aree portuali e dei rifiuti prodotti dalle navi, una regolamentazione stringente per lo scarico dei rifiuti liquidi.
«Il dossier Mare monstrum – ha spiegato la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – rivela che la nostra regione è sempre stabilmente ancorata nelle posizioni più alte delle classifiche dell’illegalità. L’attività della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, anche grazie alla legge n.68/2015 sugli ecoreati, sta lentamente modificando lo stato delle cose. Tuttavia, particolarmente gravi continuano ad essere i dati relativi all’abusivismo edilizio, alla mala depurazione ed alla pesca illegale che interessano le bellissime coste ed i mari calabresi».
«È necessaria – ha evidenziato – da parte delle Amministrazioni preposte un’opera di prevenzione e controllo a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Ed è inoltre incomprensibile, in uno Stato di diritto, che omissioni ed abusi non vengano colpiti e sanzionati con celerità, nel rispetto della normativa vigente, ripristinando, oltre ai luoghi, anche quel clima di legalità e rispetto delle regole, così importanti per il vivere civile e per il benessere della collettività».
La storica campagna di Goletta Verde inizierà il suo viaggio dalla Liguria ed arriverà in Calabria il 23 luglio a Crotone dove resterà sino al 25. Goletta dei Laghi, invece, partirà da Avigliana, in Piemonte, ed arriverà in Calabria sui Laghi Silani, Arvo e Cecita (31 luglio ed 1 agosto).
Insieme alle due campagne torna inoltre il servizio SOS Goletta di Legambiente, in difesa di mari, laghi e fiumi: chiunque noti scarichi anomali, chiazze sospette o inquinamento lungo le coste e le spiagge del proprio territorio, può segnalare all’associazione compilando l’apposito form sulla pagina dedicata. (rrm)