Il coordinatore della campagna elettorale per le regionali 2021 del Movimento 5 Stelle, Massimo Misiti, ha evidenziato come «Il 3 e 4 ottobre rappresentano un’occasione unica per la Calabria, che dovrò alzare la voce e la testa, riabilitarsi non solo agli occhi dell’Italia intera in termini di credibilità e concretezza, ma nei confronti del calabrese stesso che soffre i beceri attacchi di chi propone solo slogan».
«Un appuntamento – ha aggiunto – a cui nessuno deve mancare per decidere il nuovo corso della storia per questa terra meravigliosa».
Quella del 3 e 4 ottobre, per Misiti, «è una sfida appassionante che vede tutti gli aspiranti governatori alle prese con dibattiti e incontri. All’osservatore attento appare evidente come le coalizioni abbiano messo in campo nuove leve e vecchi nomi della politica».
«Ma una riflessione, che condivido – ha proseguito – è legata alla presenza della Lega in Calabria. Una Lega che mostra ben due facce, e non è chiaro se facciano parte di una stessa medaglia. Avremo una Lega improntata e caratterizzata dall’operatività dove a far da traino ci saranno le politiche del lavoro, delle tutele e del rilancio, come mostra il presidente del Veneto? O resterà ferma sui trasformismi locali che hanno come punto saldo quello di promuovere ambizioni personali locali e spartizione di poltrone, come ampiamente dimostrato da chi ha gestito la regione fino ad oggi dichiarando, prima a se stesso e poi ai suoi vicini di pensiero, di essere il migliore in assoluto? E la coalizione di cui fa parte la Lega subirà in silenzio la politica affaristica e poco trasparente fino a qui evidenziata?».
«Si continuerà nel becero clientelismo – ha detto ancora – che vedrà alla fine tutti abbarbicati ad uno scranno o ci sarà spazio per parlare di produzione e gestione delle risorse in modo costruttivo. Il Movimento 5 Stelle opera in direzione del #cambiamento, della trasparenza, di quella politica a servizio del territorio che metta al centro le esigenze di una Calabria da troppo tempo abbandonata a sé stessa e che ha perso fin troppe occasioni».
«È il momento – ha concluso – di dimostrare l’amore per la propria terra, e sentirsene parte integrante, e laddove i sondaggi parlano di una disaffezione alla politica e di una indecisione crescente sul recarsi alle urne o meno è necessario invertire la tendenza». (rrm)