GLI IMPRENDITORI COSENTINI OTTIMISTI
SEGNALE IMPORTANTE PER LA RIPARTENZA

Cresce e migliora la fiducia degli imprenditori cosentini per il prossimo futuro. È quanto emerge dal rapporto redatto da Demoscopika e promosso dalla BCC Mediocrati, giunto alla 17esima edizione dal titolo L’economia in Provincia di Cosenza. Dinamiche congiunturale e sistema del credito, che ha evidenziato come «le imprese prevedono per il 2021 una ripresa dei ricavi che sarebbe, però, ancora insufficiente a recuperare i livelli pre-pandemia» mentre le previsioni riferite agli investimenti rimangono invece generalmente più prudenti».

«Sale di 9 punti dal 5,7% al 14,6% – si legge – la quota degli operatori economici che prevedono una ripresa (somma della modalità “positivo” e “molto positivo”), mentre gli imprenditori che prevedono ancora una recessione dell’economia (somma dei giudizi “negativo” e “molto negativo”) – che l’anno precedente in cui è scoppiata la crisi Covid erano la maggioranza – si dimezzano passando dal 52,6% al 26,2%».

«Aumenta, anche – si legge ancora nel rapporto – la percentuale di quanti sono convinti che la situazione rimarrà stabile (dal 41,7% al 59,2%) per cui il saldo (differenza tra previsioni positive e negative) migliora sensibilmente di 35,3 punti percentuali, ma continua comunque a restare in area negativa, passando da -46,9% a -11,6%».

Da sottolineare, poi, come «i giudizi negativi degli intervistati, superano quelli positivi, con un picco di aspettative negative per la situazione economica regionale (-42,6%)».

«Nel 2021 – viene spiegato nel rapporto – l’indice di fiducia generale migliora sensibilmente registrando un forte “rimbalzo”. Dopo il crollo verticale dell’anno precedente in cui era sceso (-37,7 punti) ad un punto minimo (53,1) della serie storica, recupera ben 35,3 punti attestandosi all’88,4 ai livelli del 2019. Prima della crisi Covid l’indicatore era risultato in tendenziale crescita raggiungendo il suo picco massimo nel 2018 (98,5%). Una risalita che era iniziata dal lontano 2014, dopo il minimo storico toccato nel 2013 (40,9).

«Partendo dai volumi di vendita (fatturato) – viene rilevato – dopo la rilevante flessione del 2020 (42,2 punti) l’indicatore previsionale per il 2021 recuperando quasi tutti i punti persi (36,9 punti), supera anche se di poco quota 100 rientrando nell’area positiva di crescita (100,8) del periodo preCovid (2018-2019). Positivo anche l’andamento del fattore cash-flow, che si attesta a quota 100 risalendo di 40,3 punti segno evidente di un miglioramento delle aspettative sulla liquidità e sugli incassi futuri, dopo il forte calo dell’anno precedente (30,8 punti) che aveva visto scendere l’indicatore a 63,9».

«Le attese su una ripresa degli investimenti – viene evidenziato – evidenziano il rialzo più consistente, +47,2 punti, attestandosi a 97,6; un dato che mostrerebbe una maggiore propensione da parte degli imprenditori ad intraprendere progetti di sviluppo aziendale, come reazione alla crisi Covid del 2020, in cui l’indicatore aveva subito il calo vistoso, 53,5 punti, passando da 103,9 a 50,4 il valore più basso dopo le aspettative sull’economia regionale. Ricordiamo che nel periodo ancora precedente, 2014-2018, l’indicatore nonostante la lieve flessione del 2017 (-3,6), aveva segnato una crescita verticale di ben 62 punti che lo aveva portato in area positiva (108,1)».

Demoscopika, inoltre, ha rilevato come si registra «un miglioramento delle aspettative sulla situazione finanziaria esterna ossia della fiducia verso il sistema bancario e la disponibilità di credito, che segnano il rialzo comunque più contenuto rispetto agli altri fattori, pari a 21,8 punti, risalendo a quota 86,3».

In sintesi, «dopo il brusco calo dell’anno 2020 determinatosi a seguito della grave crisi pandemica che aveva fatto scendere le aspettative ai minimi storici, nel 2021 si rileva un forte “rimbalzo” e miglioramento dell’indice di fiducia, segno evidente di una reazione molto positiva di contrasto alla crisi da parte degli imprenditori, che lascia ben sperare ad una futura ripresa».

Tuttavia, «l’entità della crescita nei prossimi mesi dipenderà in modo cruciale dall’esito positivo della campagna vaccinale. In tale ambito, potrebbe incidere favorevolmente la rapida e piena attuazione degli interventi in corso di definizione nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che privilegiano, tra gli altri, gli investimenti volti al recupero dei ritardi nel campo della digitalizzazione e quelli volti a fronteggiare il cambiamento climatico e a promuovere la sostenibilità ambientale».

La sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, intervenuta alla presentazione del rapporto a Rende, ha ribadito la necessità, da parte del tessuto produttivo, «i interventi strutturali per innovarsi e rafforzarsi e stiamo lavorando proprio in questo senso, riservando particolare attenzione ai terrori».

«Come Governo, tramite il PNRR – ha aggiunto – abbiamo voluto investire 50 miliardi di euro sulla transizione digitale perché è fondamentale per la competitivà della nostra economia. Abbiamo, inoltre, destinato 35 miliardi a Istruzione e ricerca perché riteniamo fondamentale favorire il trasferimento tecnologico e l’integrazione tra università e imprese. Altri 700 milioni sono stati stanziati per istituire le ZES al Sud, una priorità per lo sviluppo economico e sociale che inverta la rotta dei tagli e consenta di colmare i divari.  Continuano a lavorare per il bene dei cittadini, in sinergia con tutte le realtà che concorrono a definire il sistema Paese».

«Gli istituti di credito – ha concluso –giocano un ruolo cruciale per sostenere il tessuto produttivo, in particolare è fondamentale il ruolo esercitato dalle banche di credito cooperativo che, per la natura mutualistica della loro missione, sono essenziali ai fini del sostegno alle economie locali.  Sono convinta che, se lavoreremo insieme, potremmo cogliere la storica occasione – conclude Nesci – di far ripartire l’economia e di renderla ancora più solida, equa e prospera». (rrm)