di PINA AMARELLI – Sono da apprezzare e sostenere il metodo adottato e la strada intrapresa dal presidente Roberto Occhiuto, da una parte, di inquadrare il perseguimento degli obiettivi di sviluppo turistico della Calabria all’interno di una strategia unitaria e coerente e che connetta tutti i dipartimenti regionali e, dall’altra, di costruire una nuova narrazione, per una terra inedita ed inesplorata, attraverso i Marcatori Identitari Distintivi (Mid) finalizzata ad internazionalizzare ed a destagionalizzare i territori calabresi come destinazioni esperienziali.
Non possiamo che esprimere soddisfazione rispetto all’obiettivo, che ci sembra ormai largamente condiviso, di superare la percezione esclusivamente balneare e quindi stagionale regione .Ha fatto quindi bene il presidente a sottolineare che la Calabria può e deve ambire ad essere destinazione di Serie A. Può e deve farlo avviandosi ad intercettare i tanti target e segmenti ad oggi inesplorati, non inseguendo più soltanto l’eventuale domanda turistica esistente, ma investendo sulla domanda potenziale globale, sui tanti potenziali viaggiatori culturali ed esperienziali di tutto il mondo, alla dichiarata ricerca di tutto ciò che, solo perché identitario e distintivo, è capace di emozionarli.
Che è poi ciò che abbiamo fatto da sempre nella nostra esperienza familiare ed imprenditoriale con la liquirizia calabrese che da umile ed anzi infestante prodotto della terra è diventata icona ricercata e reperibile su tutti gli scaffali e di lusso del mondo.
Crediamo in questa nuova narrazione turistica regionale, tutta ancora evidentemente da mettere a terra anche perché essa sintetizza lo stesso approccio che, declinato sulla liquirizia calabrese, oggi considerata ufficialmente un Marcatore Identitario Distintivo (Mid), noi abbiamo di fatto inaugurato con l’apertura nel 2001 del Museo della Liquirizia che si è aggiunto all’Archivio dichiarato dal Ministero per i Beni e le attività culturali di rilevante interesse storico nazionale.
Sono, queste ultime, due visioni e chiavi di lettura dell’impresa culturale ma anche della progettazione turistica che, insieme alla capacità di fare rete con realtà importanti come Confindustria cultura, Museimpresa, l’Associazione Italiana delle Aziende Familiari (Aidaf) e quella delle Dimore storiche italiane (Adsi), rappresentano del resto i tre pilastri fondamentali sui quali si è sviluppa e consolidata tutta la nostra reputazione aziendale internazionale. (pa)
[Pina Amarelli è presidente dell’Amarelli Sas di Rossano]