di PINO NANO – Il maestro Colombo Menniti, torna a casa sua, a Mileto, sua terra di origine, dopo aver suonato in tutto il mondo insieme ai grandi interpreti del jazz internazionale, da Tim Ray, a Bob Gullotti, David Ballou, Bronek Suchanek, Tony Scott, Jessie Collins, Michael Howell, Enrico Granafei, Harold Danko ed Eliot Zigmund
La motivazione con cui venerdì sera la sua città natale, gli ha conferito il Premio alla carriera dice testualmente: «Al chitarrista e compositore di musica jazz Colombo Menniti, stimato e noto musicista di fama internazionale. Con un innato talento e grande umiltà nel corso degli anni ha introdotto molte innovazioni nella tecnica chitarristica arrivando a pubblicare un disco di composizioni proprie con il trio di Bill Evans».
È l’ennesima storia di una eccellenza tutta calabrese.
Colombo Menniti nasce a Mileto nel 1966, e qui vive la sua infanzia. Già all’età di cinque anni rivela la sua innata vocazione verso la musica, nonché una fortissima passione verso strumenti come la chitarra la batteria il pianoforte e molti altri. Dopo diversi anni di esperienza nel campo della musica, si trasferisce a Ferrara per frequentare un corso di perfezionamento sotto la guida del maestro Antonio Cavicchi.
Inizia così la sua carriera di jazzista, collaborando con diversi musicisti, da Stefano Cantini, Francesco Petreni, Pierino Munari, Giulio Martino, Ares Tavolazzi, Alessio Urso, Jean Luc Herjers, e molti altri ancora. Per affinare le sue qualità d’improvvissatore, nel 1993 fa il suo primo viaggio negli U.S.A. suonando per alcuni mesi nella città di Boston con musicisti come Tim Ray, Bob Gullotti, David Ballou, Bronek Suchanek e successivamente a New York con Jessie Collins , Michael Howell , Enrico Granafei e la cantante Dominique Plaisant con la quale lavorerà in duo per oltre due anni , nel corso dei quali incisero un disco ” Mistero, Anima, Suono ” . Nel 1994 suona al “Fano Jazz Festival” con Alessio Urso riscuotendo grossi consensi dal pubblico e dalla critica. E nel 1995 partecipa alla rassegna internazionale di Vibo Valentia” Obbiettivo Jazz”, suonando nel gruppo dello storico clarinettista Tony Scott, che nell’ occasione definisce Colombo Menniti come un «musicista di rara sensibilità, fuori dal comune». Nell’ estate del 1996 partecipa poi al tour italiano di Enrico Granafei con Harold Danko e Eliot Zigmund. Nel 2016 costituisce il Colombo Menniti Trio con Francesco Scopelliti alla batteria e Andrea Brissa al contrabasso con cui incide il disco “Five” nel 2017 e “Iridium” nel 2018.
Una carriera di grande successo, che porta il nome del maestro Carmelo Menniti ai vertici della notorietà internazionale, e che in occasione di uno dei suoi viaggi a New York, incide un disco in trio, come leader, “From Now On Everything Will Be Wonderful” con Eddie Gomez, Eliot Zigmund e la partecipazione dell ‘ armonicista italo/americano Enrico Granafei. Nel disco sono presenti alcune delle sue composizioni.
Contemporaneamente al lavoro concertistico e discografico svolto a New York, completa la realizzazione di un metodo (personale) per avvicinare le proprie possibilità esecutive della chitarra jazz a quelle del pianoforte jazz. Poi ancora nel 2000 mette a frutto i suoi “Studi pianistici su chitarra” realizzando un disco di solo chitarra intitolato” P.S.U.M.A.”. Nel 2007 – 2008 realizza un duo con il chitarrista Antonio Cavicchi come tributo al grande pianista Bill Evans.
La cosa più bella di questa storia è che il suo rientro a Mileto, in Calabria, si sia concluso con lui con una serata di grande coinvolgimento popolare e di grande successo corale per via della sua grandezza professionale, ma soprattutto per via della semplicità immensa che caratterizza la sua storia privata da sempre. (pn)