Il Mudiac – Museo Diffuso d’Arte Contemporanea di Catanzaro ha ufficialmente aperto le sue porte al pubblico. Lo scorso 9 luglio, infatti, è stato inaugurato il Museo promosso da Altrove in collaborazione con la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Alla presenza di Vincenzo Costantino, Edoardo Suraci e Paola Galuffo, progettisti e curatori di Mudiac, affiancati dagli artisti Giorgio Bartocci e Andrea De Luca la cittadinanza ha potuto conoscere da vicino il progetto e approfondire gli strumenti digitali integrati.
«Mudiac è uno spazio di esplorazione, conoscenza e racconto esteso sul territorio – hanno sottolineato Costantino e Suraci –. È uno strumento che permette di volgere lo sguardo alla cultura ed alla sua fruizione spostando l’attenzione sul patrimonio, non come elemento distaccato dalla quotidianità, ma come attivatore collettivo che aggiunge valore ai luoghi».
A fargli eco le parole del sindaco Nicola Fiorita, che non ha potuto presenziare all’evento, ma che ha voluto sottolineare tramite una nota: «Già qualche mese fa, quando il Mudiac cominciava a prendere corpo, ho avuto modo di apprezzarne lo spirito di condivisione e l’obiettivo di partecipazione che l’idea del museo portava con sé. Mi piace pensare che ci sia grande sintonia tra la vostra iniziativa e la spinta di fondo che ha animato il nostro impegno nei confronti della Città. Abbiamo un grande bisogno di condividere e di partecipare, perché Catanzaro e la sua comunità devono poter ritrovare un senso di appartenenza che oggi appare compromesso e al quale l’arte e la cultura possono dare un contributo enorme».
Mudiac è un progetto che ha pochissimi eguali oggi in Italia, che si sviluppa nell’area urbana della città di Catanzaro e mette a sistema le numerose opere d’arte presenti nello spazio pubblico della città, con l’obiettivo di valorizzarle e renderle pienamente fruibili, come mezzo capace di trasmettere la vocazione turistico-culturale della città capoluogo di Regione. Opere d’arte che sono il risultato di un processo di rigenerazione urbana iniziato nel 2014 attraverso il festival Altrove, evento d’arte pubblica che si è distinto in Italia e in Europa per qualità e risultati.
Tra queste trovano spazio le opere di artisti di primo piano nel panorama internazionale dell’arte urbana: Gonzalo Borondo, Clemens Behr, 108, Erosie, Alberonero, Giorgio Bartocci, Andreco, 3ttman, 2501, Domenico Romeo, Gue, Ekta, THTF e tanti altri, localizzate tra i quartieri centrali e quelli più periferici della città.
Mudiac nasce per essere della comunità e creato con la comunità, per rinnovare il tessuto creativo e far crescere il senso di riappropriazione degli spazi, dando valore a ciò che esiste. «La costruzione partecipata rappresenta uno degli elementi fondanti del progetto: negli scorsi mesi sono stati organizzati una serie di laboratori, incentrati sullo sviluppo degli aspetti di fruizione e racconto del museo, che hanno visto la partecipazione di numerosi cittadini», ha ribadito Paola Galuffo.
Innescando percorsi di partecipazione e di riattivazione, Mudiac ha l’obiettivo di far riscoprire al territorio la propria identità aggregando e rafforzando la comunità che ne diventa custode. I luoghi della comunità diventano ambiente di creazione e sperimentazione aperti a tutti i processi cognitivi e percettivi, sociali e tecnologici. Un processo inclusivo capace di generare impatto urbano, sociale e culturale. (rrc)