Mercoledì 6 luglio, alle 19, al Museo del Presente di Rende il finissage della mostra di Angelo Gallo Cyan Carpet a cura di Roberto Sottile.
Gli Uccelli senza ali e le Anatomie Forzate, protagonisti della precedente mostra Anatomie Forzate, aprono lo scenario, facendo da prologo, a Cyan Carpet, terza tappa di un percorso artistico che, ibridando diverse tecniche multimediali e non, mette in discussione i canoni tradizionali dell’esperienza estetica.
Grazie ad Angelo Gallo, l’opera d’arte diviene senziente, affermando il proprio potere e prendendo di fatto il controllo sulla coscienza umana, è un’opera alla quale il suo creatore ha “ridato voce” e che si smarca completamente dalla visione classica e antropocentrica della quale siamo profondamente impregnati,
Una mostra sensibile, dove partendo dalla serie Anatomie Forzate, l’artista ha accompagnato lo spettatore all’incontro con le Anatomie Sensibili, in un percorso visivo e sensoriale che ha ristabilito un nuovo rapporto tra uomo e natura.
«Questo percorso ha vissuto un’ulteriore evoluzione ad oggi ed in mostra siamo riusciti a vederne le conseguenze. Penso abbia portato anche nei fruitori delle conseguenze, o meglio, qualche spunto di riflessione, forse una nuova volontà di crescita personale. L’intenzione era quella di creare delle rotture. Principalmente verso me stesso e la mia espressione, poi verso gli altri, cercando di suggerire un pò le stesse domande che mi sono posto nel processo di creazione. Molti addetti ai lavori hanno detto che ho creato anche una spaccatura nel territorio e che ce ne fosse bisogno. Penso che un pò sia così, Cyan Carpet ha decisamente mostrato al territorio che è possibile fare arte contemporanea anche in Calabria, che ci si può esprimere a prescindere dal luogo».
«Probabilmente ora, gli artisti ed i musei calabresi, inizieranno a lavorare con un’apertura diversa. Ciò che mi spiace un pò è che si son mossi poco i tavoli noti. È sempre meglio evitare la presenza altrimenti bisogna poi ammettere che c’è qualcosa di buono in giro e ciò rende vane tutte le lamentele e le autocelebrazioni antiquate. Li ringrazio comunque per ciò che hanno mostrato nel panorama in questi ultimi anni perché ciò mi ha dato modo di rendermi conto di tutto ciò che non vorrei mai essere o diventare».
Un percorso che ha richiamato l’attenzione di tutti i nostri sensi, un’immersione totale in cui il baricentro si è spostato da noi all’arte, dal soggetto all’oggetto.
La questione in gioco non è cosa proviamo solitamente noi di fronte all’opera ma cosa sente l’opera di fronte a noi e, soprattutto, come questo suo sentire condizioni il nostro agire. Cambiare posto, non sentirci al centro del mondo. Tutto il percorso segnato dal Cyan Carpet è stato il tentativo di collocarci in una zona tutt’altro che attiva, di essere noi gli oggetti inerti sotto osservazione.
Ad intervenire saranno Valentina De Filippis, Elisabetta Longo, Marilena Morabito e Roberto Sottile i cui testi saranno contenuti nel catalogo edito da Galileo Editore che sarà presente con un suo rappresentante all’evento di chiusura.
Saranno presenti inoltre gli artisti firmatari del “Manifesto del Sensibile”, la cui introduzione e il cui capitolo iniziale faranno parte della pubblicazione editoriale.
Un manifesto artistico in piena regola, che interroga l’artista per giungere a comunicare a tutte le persone. L’arte non più come punto di osservazione privilegiata sulla vita quotidiana di tutti noi, ma come bisogno e possibilità di un nuovo sensibile punto di vista, accessibile a tutti. (rcs)