Il Museo della Sibaritide e il “Vito Capialbi” celebrano il “Dies Natalis di Roma”

Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide di Cassano allo Ionio e il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, hanno ricordato  il Dies Natalis di Roma, il Natale di Roma.

Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide lo ha fatto attraverso alcune immagini di Copia, nome augurale che indica abbondanza, scelto dai romani per la colonia latina dell’antica Sybaris dedotta nel 194 a.C. in una situazione territoriale di decadenza. 

La città, completamente romanizzata, vive un progressivo sviluppo, divenendo nell’84 a.C. municipium romano e vivendo un periodo di pace e prosperità. La floridezza del centro raggiunse il culmine in età Agustea: le numerose riforme in campo legislativo, amministrativo, religioso economico, inaugurano una nuova stagione per l’impero. Nelle fonti letterarie la città continua ad essere chiamata Thurii nonostante sulle monete compaia il nome Copia. Copia-Thurii divenne una tranquilla città dell’impero, ricordata da Cicerone come “luogo appartato, con una campagna ben coltivata e con uno dei pochi porti praticabili della costa Ionica”.

Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, invece, ha ricordato la fondazione di Roma celebrandola sui suoi canali social; la ricorrenza è stata messa in relazione ad un’altra fondazione che riguarda da vicino il territorio vibonese, ossia la deduzione della colonia latina di Valentia.

Sono trascorsi ben 2773 anni dalla fondazione dell’Urbe! Secondo la tradizione infatti, la Città fu fondata il 21 aprile del 753 a.C., sul colle Palatino; la data fu definita da Marco Terenzio Varrone, il quale la stabilì tenendo conto della lista dei consoli e degli anni di regno dei sette re di Roma. 

La città ebbe origine, secondo il mito, per volontà di Romolo che una volta presi gli auspici tracciò il “sulcus primigenius”, ossia i confini sacri della città, delimitando tutto il Palatino e dandogli il nome di Roma! 

Nel corso del tempo l’Urbe assunse sempre maggiore importanza e potenza, espandendo il suo dominio sulla penisola italica e su tutto il Mediterraneo. Livio riferisce che nel 192 a.C. venne dedotta una colonia nel territorio dei Bretti, con il nome di Valentia.  Le élite cittadine di Vibo Valentia furono legate sin da subito alle principali personalità politiche di #Roma, come dimostrano le domus del quartiere S. Aloe nei pressi del quale sono stati ritrovati anche il bellissimo ritratto marmoreo di Agrippa, genero e generale di Augusto, e la statua di palliato esposti nel Museo.

Un “ricordo” davvero suggestivo che testimonia l’antica storia (Sybaris e Hipponion) di questo straordinario lembo di Calabria. (rrm)