di SANTO STRATI – Primo, lusinghiero (e clamoroso), successo di Roberto Occhiuto: il neopresidente a nemmeno sette giorni dall’insediamento ha ottenuto dal Consiglio dei Ministri di ieri sera l’incarico di commissario della sanità in Calabria. Finisce l’era dei generali, dei prefetti e dei manager un po’ distratti e comincia una nuova fase. Intendiamoci, il presidente Occhiuto non ha la bacchetta magica, ma con questo risultato dimostra di avere le idee chiare per quel che riguarda la Calabria. La sanità torna ai calabresi e il suo “commissariamento” prelude a un ripensamento generale degli interventi necessari per rimettere le cose a posto. Certo, serviranno collaboratori capaci e competenti ad affiancare il presidente e, già solo in Calabria, Roberto Occhiuto ha solo l’imbarazzo della scelta: ci sono medici, manager della sanità, professionisti fino ad oggi mortificati e vilipesi, in grado di mostrare il talento necessario per far tornare il sorriso ai calabresi. A cominciare da quelli costretti ai cosiddetti viaggi della speranza, quel “turismo” sanitario obbligato che in termini monetari costa ogni anno alla Regione un esborso di oltre 300 milioni per pagare le prestazioni eseguite da ospedali del Nord (spesso guidati da valenti professionisti calabresi), ma quasi il doppio ai degenti e ai loro familiari costretti a seguirli e ad assisterli lontano da casa.
È un risultato che apre la strada a un nuovo modo di intendere la politica e far diventare, finalmente, i calabresi, la Calabria, protagonisti e artefici del proprio futuro. Il premier Mario Draghi, in Consiglio dei Ministri, ha accolto la richiesta del presidente Occhiuto di intestargli il commissariamento della sanità. Una questione delicata e, per certi versi, imbarazzante, visti i risultati conseguiti fino ad oggi da undici anni di commissariamento, con l’ultima altalena dei papabili al ruolo, regolarmente rinunciatari o silurati ancor prima della nomina. La verità è che si è davanti a una svolta epocale: non si risolverà il problema sanità in pochi mesi, ma si cercheranno (e si potranno trovare) le soluzioni con l’impegno di tutti. E ci si augura l’apporto trasversale dell’opposizione per portare a profitto questa opportunità di riscatto: sarebbe un’ottima base di partenza per una consiliatura che si preannuncia difficile e complicata.
È stato lo stesso presidente Occhiuto ad annunciare l’incarico sui social poco dopo le 17: «Questo pomeriggio sono stato a Palazzo Chigi, ed è arrivato il primo importante frutto del lavoro svolto nelle ultime settimane: il Consiglio dei ministri ha deciso di nominarmi commissario per la sanità in Calabria. Dopo oltre un decennio la gestione di questo delicato settore torna, così, ai calabresi.
Avevo preso un solenne impegno con i cittadini in campagna elettorale: questo obiettivo è stato raggiunto già con il primo Cdm dopo la mia proclamazione a presidente.
Ringrazio il premier Draghi – al quale ho chiesto un incontro per approfondire i temi che riguardano la Calabria -, il ministro dell’Economia Franco e quello della Salute Speranza, e ringrazio il commissario uscente Guido Longo.
Da domani sarò, dunque, impegnato anche su questo delicato fronte, e sulla riforma della sanità si misurerà il successo o meno del mio governo regionale.
Chiederò all’esecutivo nazionale di adoperarsi per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale proprio sul commissariamento della sanità in Calabria, affinché il commissario possa essere coadiuvato da esperti selezionati da lui stesso e dal governo.
La sfida sulla sanità la dobbiamo vincere, e se ci sarà un vero gioco di squadra sarà meno arduo primeggiare in questa difficile partita. Io sono pronto a giocare in attacco, per far voltare definitivamente pagina alla Regione, per consentire ai calabresi di avere finalmente i servizi e l’assistenza che meritano. Ci vorrà un po’ di tempo, ma ci riusciremo».
Se tutto il centro-destra esulta per questo straordinario risultato, anche da sinistra arrivano le prime attestazioni di stima. Tra le prime congratulazioni quelle del sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà: «Auguri di buon lavoro al Governatore Roberto Occhiuto, nominato dal Consiglio dei Ministri Commissario per la Sanità in Calabria. Il ritorno alla politica di questo delicato settore è certamente una buona notizia per la Calabria, in linea con quanto auspicato nei mesi scorsi dal movimento dei sindaci che a gran voce, ed in maniera univoca, aveva chiesto al Governo un netto e tangibile cambio di passo nella gestione della sanità in Calabria. Un obiettivo che adesso è in capo al Presidente della Regione, con il quale dialogheremo rappresentando le istanze del territorio calabrese, con l’obiettivo di risolvere le tante criticità ad oggi presenti e di valorizzarne le migliori eccellenze. Il diritto alla salute, da tempo purtroppo compromesso in larga parte del nostro territorio, è certamente uno dei bisogni primari per i calabresi. Da istituzioni responsabili e da primi rappresentanti delle nostre comunità, lavoreremo offrendo piena collaborazione al Presidente Occhiuto perché sia garantito un pieno e reale diritto alla salute per tutti i cittadini calabresi».
Anche il sen. Ernesto Magorno (Italia Viva) ha espresso il suo apprezzamento: «Si tratta di un risultato straordinario che restituisce la sanità ai calabresi. Buon lavoro al neo presidente che, sicuramente, lavorerà tanto per portare la nostra regione agli standard che merita».
La sottosegretaria al Sud Dalila Nesci (Cinque Stelle) ha spiegato le ragioni della scelta: «Come Governo – ha detto – abbiamo voluto nominare Commissario alla Sanità della Calabria il presidente della Regione con l’obiettivo di rafforzare e rilanciare il sistema sanitario. Siamo pronti ad una leale collaborazione con il Presidente Occhiuto perché il tema della sanità necessità di un impegno trasversale.
Secondo il deputato Francesco Cannizzaro «La prima conquista dell’era Occhiuto è di quelle che segnano già la storia della nostra Regione: la nomina di Roberto a Commissario equivale a riconsegnare la sanità in mano ai calabresi dopo 11 anni di scelte calate dall’alto e di personaggi che poco o nulla avevano a che fare con la Salute pubblica. Risultati disastrosi a cui ora dovremo trovare rimedio noi, nel più breve tempo possibile».
Eguale entusiasmo mostrano altri deputati di Forza Italia, Maria Tripodi e Sergio Torromino. Per la deputata di Reggio «era la notizia che tutti aspettavamo. Finalmente – ha detto Maria Tripodi –, dopo anni di mala gestione, la sanità viene restituita ai calabresi e al suo presidente, eletto dai cittadini. L’esperienza, le competenze e le capacità maturate in tutti questi anni, unite al grande amore che nutre per la sua terra, sono sicuramente una garanzia per affrontare questa sfida importante e difficile». Secondo Sergio Torromino: «è una bellissima notizia per i calabresi, che dopo anni di immobilismo meritano una persona capace di affrontare questa difficile sfida e di mettere finalmente ordine nel caos di un settore tanto delicato quanto importante per la vita dei cittadini». Anche il neodeputato Andrea Gentile, appena subentrato a Roberto Occhiuto alla Camera, ha voluto sottolineare il significato di questa nomina: «è una svolta epocale. Finalmente, dopo una lunga stagione di immobilismo, la nostra Regione potrà uscire dal pantano grazie alla guida di una personalità politica esperta, autorevole e competente. Sono certo che, grazie al grande impegno del presidente Occhiuto, anche la Calabria, presto, riuscirà a dare ai calabresi i servizi sanitari di qualità che meritano. Noi, in Parlamento, saremo sempre al fianco di Roberto per realizzare il nuovo progetto sanitario del quale il nostro territorio ha urgente bisogno».
Come c’è riuscito Occhiuto? Non era impresa facile, né meno che meno da superare in un tempo così breve: l’esperienza politica, l’ottima conoscenza delle forze partitiche e del peso dei singoli ministri, con i quali i rapporti era buoni e si avviano a diventare ottimi, hanno pesato non poco. La verità, incontrovertibile, è che la Calabria aveva bisogno di un Presidente “politico”, non personaggi – pur di spicco – ma privi di esperienza e di competenza politica. È un segnale evidente di cosa dovremo o potremo aspettarci: la Giunta può attendere, il Consiglio regionale entro il 15 vedrà la sua prima convocazione, la macchina regionale scalda i motori. Ma sarebbe far torto all’evidenza se non si dicesse che Roberto Occhiuto ha già conquistato la pole position per la gara più importante e più impegnativa della sua vita e non solo politica. Quello che i calabresi aspettano è una visione strategica, una visione di futuro, che guardi alla salute, al lavoro, alle infrastrutture e, soprattutto, pensi ai giovani. Hanno (abbiamo) rubato il futuro ai giovani calabresi: è tempo di cominciare a restituirglielo con i dovuti interessi. Le premesse ci sono tutte, vedremo. (s)