Aceto (Coldiretti): In Calabria produzione dell’olio ridotta al 60%

In Calabria quest’anno la produzione dell’olio si è ridotta, per varie circostanze, di circa il 60%. È quanto denunciato da Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, spiegando come «il rischio che si sta verificando in Calabria, seconda regione produttrice di olio extravergine di oliva, è che l’immissione di olio extravergine d’oliva a basso costo, spesso di dubbia provenienza e qualità, possa danneggiare gravemente il nostro patrimonio agroalimentare di biodiversità, fatto da oltre 100 varietà di olive coltivate dal “Pollino allo Stretto”, per un totale di 25 milioni di piante, che insistono sul 24% della Superficie Agricola Utilizzata, e circa 70mila aziende comprese quelle per autoconsumo(dati Istat) oltre 160mila ettari di cui 13mila dichiarati Igp».

«Una vera e propria  ricchezza dalla quale – ha aggiunto – si produce  olio extravergine (3 Dop e 1 Igp) oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori».

«Le preoccupazioni sono fondate, soprattutto quando si pensa alla qualità e alla sicurezza alimentare. Non possiamo permettere che la concorrenza sleale danneggi il mercato dell’olio d’oliva e le nostre produzioni di alta qualità», ha ribadito Aceto.

Coldiretti, infatti, ha denunciato come «l’arrivo di 65 milioni di litri di olio extra Ue nel 2024 alimenta il rischio di frodi e inganni ai danni dei cittadini e fa crollare i prezzi del vero extravergine italiano».

Una denuncia che arriva dopo un blitz degli agricoltori, saliti a duemila con l’arrivo di produttori da altre regioni, per presidiare il porto di Civitavecchia in occasione dell’arrivo di una nave carica di prodotto estero. Una decina di barche con le bandiere gialle sono salpate dallo scalo romano per intercettare i natanti mentre gli olivicoltori guidati dal vicepresidente nazionale della Coldiretti, Davide Granieri, si sono radunati sulla banchina con cartelli e slogan per chiedere misure immediate.

Un grido di allarme contro la concorrenza sleale, considerata l’alta qualità del prodotto Made in Italy e il fatto che quello straniero finisce spesso per essere venduto come tricolore, sfruttando il prezzo più basso.

«L’olio tunisino, ad esempio – denuncia Coldiretti –, viene venduto oggi sotto i 5 euro al litro, con una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano che punta a costringere gli olivicoltori nazionali a svendere il proprio al di sotto dei costi di produzione. A favorire le importazioni dalla Tunisia è anche l’accordo stipulato dalla Ue che prevede l’importazione annuale, nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre, di 56.700 tonnellate di oli vergini d’oliva, nella cui categoria merceologica sono compresi olio extravergine d’oliva, olio vergine d’oliva e olio lampante, senza applicazione di dazi doganali».

«L’obiettivo di chi acquista olio straniero – ha spiegato l’Associazione – è realizzare margini sempre più alti di profitto tramite speculazioni che mettono all’angolo i produttori nazionali e inondano i mercati di prodotto di bassa qualità. Un fenomeno che spinge ulteriormente il pericolo di frodi ai danni dei consumatori, contro i quali si sono peraltro intensificati i controlli delle forze dell’ordine, del Masaf e dell’Icqrf».

A questo proposito, Coldiretti solleva un punto cruciale relativo al Regolamento UE 2020/761, che disciplina l’importazione preferenziale di olio d’oliva dalla Tunisia.

«È fondamentale – ha rimarcato l’Associazione – garantire che l’olio importato rispetti gli stessi elevati standard di qualità e sicurezza che caratterizzano l’olio extravergine d’oliva made in Italy».

«L’assenza di un controllo rigoroso sulla qualità e sulla provenienza dell’olio importato – ha sottolineato – potrebbe compromettere la fiducia dei consumatori e mettere a rischio la reputazione dell’olio italiano, considerato uno dei migliori al mondo».

In risposta a questa situazione, Coldiretti e Unaprol chiedono la creazione di un Registro Telematico Unico europeo, simile al sistema italiano Sian.

«Questo strumento – ha concluso l’organizzazione –, garantirebbe maggiore trasparenza e tracciabilità, permettendo di tutelare i consumatori e valorizzare il prodotto autentico». (rrm)

La Camera di Commercio di Cs in campo per potenziare filiera dell’olio evo

La Camera di Commercio di Cosenza scende in campo per potenziare la filiera dell’olio extravergine d’oliva, e lo fa aderendo al progetto Potenziamento della filiera dell’olio di oliva extravergine di qualità in Calabria e valorizzazione ambientale ed energetica dei residui e dei sottoprodotti.

Il progetto ha come partner l’Organizzazione di produttori olivicoli (As.Pr.Ol), l’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria – dipartimento Agraria  e, tra i  partner con compiti di ricerca e formazione,  l’Azienda Speciale Promocosenza,  che si avvarrà della collaborazione di Dintec, società in house del sistema camerale, con consolidata esperienza nel settore, per un  supporto operativo  in alcune fasi di svolgimento dello stesso, che si andrà dunque ad arricchire di  contributi qualificati e concreti.

L’obiettivo è quello di individuare un programma di ricerca e sperimentazione per definire i criteri di una gestione sostenibile per l’ambiente che rappresenti un processo economicamente valido per le aziende e garantisca una produzione di qualità al consumatore. In particolar modo, il progetto si propone di ottimizzare le operazioni colturali e di trasformazione attraverso il reimpiego dei residui e dei sottoprodotti con la loro valorizzazione all’interno di un’economia circolare applicata alla filiera dell’olio.

La Camera di Commercio di Cosenza sostiene da tempo il settore olivicolo e per questo motivo il laboratorio della sua azienda speciale ha conseguito l’accreditamento Accredia sulle principali prove analitiche a supporto della qualità dell’olio. La divisione laboratorio di Promocosenza, infatti, per le prove relative all’olio, svolgerà la parte delle analisi sulla qualità del prodotto pre e post utilizzo del compost e parteciperà ai seminari divulgativi. 

Con il coinvolgimento di Dintec si va nella direzione del miglioramento dei processi. La società ha una consolidata esperienza nella qualificazione delle produzioni agroalimentari e possiede numerose e diversificate capacità: tecnologiche; normative; di analisi di mercato; di analisi territoriale; di analisi delle dinamiche aziendali anche delle microimprese. Il suo supporto a Promocosenza sarà prezioso anche nella parte relativa alla definizione di un disciplinare di filiera che regolerà, tra l’altro, la produzione e l’utilizzo del compost e nell’attività di comunicazione e diffusione dei risultati che seguirà alla realizzazione del progetto. (rcs)

Modifica parametri olio evo, le Regioni seguono la proposta della Calabria

Tutte le regioni d’Italia, facendo propria la proposta avanzata dalla Regione Calabria, hanno preso posizione contro la ventilata modifica dei parametri dell’olio extravergine di oliva proposta dal Comitato olivicolo internazionale, chiedendo, formalmente, al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, di intervenire presso il Coi per sensibilizzare sulla necessaria protezione della produzione oleicola nazionale.

La convergenza è maturata nei giorni scorsi, cristallizzata al termine della seduta della commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, coordinata dall’assessore regionale veneto Federico Caner che, nel corso dei suoi lavori, ha preso in esame le possibili criticità derivanti dall’ipotesi di riduzione dei livelli di acidità, nonché di altre caratteristiche chimiche degli oli evo.

«Continuiamo a difendere con determinazione la produzione nazionale di qualità degli oli extra vergine d’oliva e ancor di più – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – quella dell’Italia meridionale, che non deve essere penalizzata da eventuali scelte che potrebbero tener conto unicamente di parametri di acidità determinati dal clima, ma che non intaccano assolutamente le proprietà organolettiche e si salubrità».
«Facciamo sentire – ha concluso – la nostra voce affinché venga valorizzato il grande patrimonio dei tanti oli di grande pregio, venga tutelata l’economia di numerose aree del Paese ed evitata una svalutazione generale della produzione Made in Italy». (rcz)

Molinaro (Lega) contesta presa di posizione dell’assessore Gallo su modifica parametri olio evo

Il consigliere regionale della LegaPietro Molinaro, ha inviato una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, contestando la sua presa di posizione in merito alla battaglia contro la modifica dei parametri dell’olio extra vergine di oliva.

Nella missiva a Gallo, Molinaro ha definito «affrettata ed inopportuna» la sua presa di posizione. Molinaro ha proseguito affermando che «la Calabria è la seconda regione italiana per la produzione di olio di oliva, ed una presa di posizione del suo Assessore all’Agricoltura non può essere assunta con tanta faciloneria ed approssimazione, perché rischia di danneggiare anni di impegno che la filiera italiana sta esprimendo per qualificare e tutelare l’olio extra vergine di oliva italiano».

Al contrario di quanto affermato da Gallo, secondo Molinaro sarebbe utile giungere a dei parametri più restrittivi e qualificati perché «purtroppo  i maghi miscelatori di oli riescono artificiosamente ad arrivare ai parametri attuali degli oli evo. Una restrizione dei parametri invece consentirebbe di tutelare chi realmente fa qualità dal campo alla bottiglia».

E Molinaro ha espresso a Gallo anche il suo rincrescimento per il metodo che l’assessore ha utilizzato per decidere la posizione che ha ritenuto di assumere. Per Molinaro «la Regione Calabria ha il dovere di discutere una presa di posizione di questa portata innanzitutto con tutto il mondo agricolo coinvolto. E questo non è certamente accaduto, a differenza di quanto affermi. Ho letto dai giornali il comunicato stampa di Coldiretti che contrasta completamente con la posizione presa e non mi risulta che altre organizzazioni, eccetto una che hai citato, abbiano espresso la tua medesima posizione. La rispettabilissima di una sola organizzazione non può diventare la posizione della Regione Calabria che, al contrario, deve confrontarsi realmente con tutti prima di decidere una tesi da sostenere poiché è di una certa portata».

Molinaro ha concluso la sua lettera, invitando Gallo «a rivedere completamente la posizione assunta, avviando uno specifico approfondimento con le organizzazioni, i tecnici del settore e le parti interessate».

«La Regione Calabria  – ha concluso – può e deve essere leader nella definizione delle politiche di tutela dell’olio extra vergine di oliva, ma la scelta delle politiche che incidono su migliaia di produttori devono essere decise alla luce del sole». (rcz)

GIOIOSA – Il convegno sull’Olio evo

6 ottobre – Oggi, a Gioiosa Ionica, alle 18.00, presso il Teatro al Castello, si svolgerà il convegno dal titolo “Olio Evo tra vulnerabilità ed eccellenza. Il punto di vista delle aziende olearie”.
L’evento è stato organizzato nell’ambito del progetto “La Cultura al Centro..Storico”, promosso dall’Associazione Don Milani, Gruppo teatro Grotteria, Circolo Studi Storici “Le Calabrie”.
Intervengono Antonio Fazari, dottore agronomo, ed Emanuele Spada, dotto agronomo. Modera Cristina Briguglio.
Nel corso del convegno si parlerà, dunque, della situazione delle Aziende Olearie in Calabria, delle strategie future e cambiamenti del panorama olivicolo alla luce del marchio IGP Calabria. Al termine dell’evento, è prevista una degustazione guidata di differenti cultivar ed indicazioni utili al consumatore per l’acquisto consapevole dell’olio. (rrc)