In Calabria cade il vincolo di esclusività degli infermieri

Anche in Calabria è caduto il vincolo di esclusività degli infermieri. Ciò permetterà agli infermieri calabresi dipendenti di esercitare la libera professione oltre l’orario lavorativo istituzionale presso altri enti del Servizio Sanitario Regionale, strutture private (anche) accreditate o anche in favore di singoli utenti.

Un punto d’arrivo che segue il via libera contenuto nella legge 26 maggio 2023, di conversione del decreto legge n. 34 dello stesso anno, nella quale erano confluite le indicazioni fornite dalla Conferenza delle Regioni.

Sono già diversi i regolamenti attuativi della procedura di rilascio delle autorizzazioni adottati, o in via di attuazione, dalle Asp (in quella di Catanzaro è già in vigore) o da altre Aziende del territorio regionale.

Giovanna Cavaliere, presidente di Opi Catanzaro, esprimendo soddisfazione e orgoglio per il risultato, ha evidenziato come, così, si «apre una nuova stagione per la nostra professionalità e la nostra incidenza sul territorio».

«Siamo di fronte –  hanno aggiunto dall’ Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catanzaro – a un passo gigantesco per l’idea di assistenza che si apre al territorio».

«Anche grazie all’attuazione del Pnrr – hanno proseguito – saranno notevoli i benefici di cui si avvantaggeranno le cure a domicilio e il comparto sanitario nel suo complesso considerato».

«A trarne i maggiori benefici, com’è facile intuire – hanno spiegato – le categorie svantaggiate, che potranno godere di un servizio aggiuntivo, eliminando il difficile, e spesso “chilometrico”, impegno di spostarsi per raggiungere ospedali e ambulatori».

L’Ordine degli Infermieri di Catanzaro, inoltre, espresso un plauso al consigliere regionale Antonello Talerico, «per avere seguito e monitorato con dovuta compiutezza l’intera vicenda e con il quale l’Ordine, attraverso la presidente Cavaliere, si è più volte positivamente interfacciato su problemi e questioni di primo rilievo, tra cui, ovviamente, il vincolo di esclusività».

All’indirizzo del consigliere Talerico numerosi sono stati, infatti, i solleciti con cui la presidente Cavaliere ha chiesto con ripetizione delucidazioni  oltre che interventi decisi e concludenti per risolvere definitivamente e positivamente la vicenda.

«Un sincero grazie glielo dobbiamo –  ha evidenziato ancora l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catanzaro – sia per la determinazione, sia per la incisività con cui ha preso a cuore la problematica, dimostrando di essere politico che su questioni di rilevanza particolare agisce indipendentemente dagli steccati ideologici e di appartenenza».

«A lui, dunque – ha aggiunto l’Opi Catanzaro – ma anche al commissario dell’Asp di Catanzaro Antonio Battistini, che ha impresso sin dall’inizio un cambio di passo al divenire della soluzione, il merito di aver guardato oltre con un occhio particolarmente attento ai fabbisogni dei pazienti calabresi e compreso che su certe materie non si può e non si deve perdere tempo».

Poi la chiosa con «l’auspicio che altri seguano il suo esempio in modo da imprimere la definitiva e positiva accelerata della sanità calabrese». (rcz)

CATANZARO – Sabato il corso di Opi sulla prevenzione delle infezioni

Sabato 4 novembre, a Catanzaro, nella Sala convegni e centro simulazione Opi, si terrà il corso Le infezioni correlate all’assistenza: Le buone pratiche e la formazione per prevenirle e controllarle.

L’evento è stato organizzato dall’Opi Catanzaro e sarà inaugurato da Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Infermieri.

«La partecipazione della nostra presidente nazionale – sottolinea Giovanna Cavaliere, presidente Opi Catanzaro – oltre a quella di Maria Mongardi, presidente dell’Associazione Nazionale Infermieri Prevenzione Infezioni Ospedaliere (Anipio),  società scientifica che ha reso possibile la realizzazione dell’evento, testimonia l’eccellente lavoro che abbiamo svolto e stiamo svolgendo in chiave di rafforzamento della professionalizzazione del ruolo infermieristico mediante iniziative che, in maniera particolare, pone l’accento sull’aspetto teorico e pratico della formazione in vista della soddisfazione ultima dei pazienti».

Due le sessioni previste dal programma dei lavori: teorica al mattino (moderatore il giornalista Francesco Pungitore), pratica nel pomeriggio (moderatrici le dottoresse Serafina Fiorillo, Giovanna Cavaliere e Caterina Puntoriero), mentre saranno nove i crediti che verranno assegnati  alla figura professionale di Infermiere e Infermiere Pediatrico.

All’Opi Catanzaro, dunque, prosegue il percorso della formazione in simulazione nell’ambito di processi formativi che rappresentano una metodologia che ha l’obiettivo primario di migliorare la qualità e, soprattutto, l’efficacia dell’attività clinico assistenziale.

Anche il corso di sabato prossimo, attraverso lo sviluppo delle competenze professionali, mira a garantire l’eccellenza delle cure e dell’assistenza e intende ribadire l’idea che la simulazione non è una tecnologia: è una metodologia didattica.

È utile per insegnare le competenze cliniche, ma anche per il lavoro di team e per la comunicazione. Può essere utilizzata per standardizzare il training, soddisfare le linee guida basate sulle prove e raggiungere obiettivi specifici.

Fanno parte del Comitato Scientifico, le dottoresse Giovanna Cavaliere, Emilia Cutullè, Giulia Maretti, Maria Mongiardi, Eleonora Nisticò, Rosaria Palermo, Anna Rotella e il dottor Antonio Ciambrone.

Quello Organizzativo, inoltre, è composto dalle dottoresse Emilia Cutullè, Deborah Borza, Arianna Conidi, Maria Cristina Ferlaino, Patrizia Renna e Anna Rotella.

Nel ruolo Responsabili Scientifiche, infine, accanto alla presidente Cavaliere ci sono Anna Rotella e Maria Mongiardi.

«La professione di infermiere – ha spiegato la presidente Cavaliere – sta attraversando un momento dalla duplice facciata. Da una parte, anche grazie alla prospettiva dell’infermiere di comunità e di famiglia, c’è l’esaltazione derivante da un ruolo divenuto nel tempo sempre più decisivo e strategico per il comparto sanità. Dall’altra, la carenza di personale infermieristico sta proponendo la necessità di renderla attrattiva attraverso meccanismi che invoglino i giovani a intraprendere questo percorso esaltante e impegnativo».

«Ecco perché abbiamo rafforzato ulteriormente il naturale collegamento con la Federazione nazionale – ha concluso – nell’ambito di una comune e condivisa strategia per indurre chi di competenza a mettere mano strutturalmente al modello organizzativo della sanità pubblica, per impedire che gli infermieri restino congelati in un appiattimento professionale che, agli occhi dei giovani, non è per nulla attrattivo». (rcz)

Infermieri dall’India, Opi Catanzaro: Valorizzare chi ha studiato in Italia

L’Ordine degli Infermieri delle Professioni Infermieristiche di Catanzaro ha commentato la questione degli infermieri dall’India, sottolineando la necessità di «valorizzare, innanzitutto, gli infermieri che hanno studiato e svolto il tirocinio in Italia, agendo su tutte le leve a disposizione per trattenerli nel nostro Servizio sanitario nazionale, scongiurando le fughe all’estero».

La questione investe la carenza di personale «le cui  soluzioni tampone –hanno evidenziato la presidente Giovanna Cavaliere assieme al Direttivo e le Commissioni Albo Infermieri e Albo Infermieri Pediatrici –, come gli accordi con Paesi extraeuropei, non ci vedono certo sulle barricate, ma anche noi auspichiamo un cambio di paradigma e una programmazione complessiva che tenga conto di una maggiore attrattività della professione e delle nostre proposte operative e concrete già avanzate in tutte le sedi».

Rispetto alla possibilità di stringere accordi con l’India, l’Opi ha auspicato «che si torni ad esercitare la verifica, attraverso gli Ordini territoriali, delle competenze accademiche e relativa certificazione del titolo di studio come accadeva regolarmente in epoca pre Covid per la verifica della competenza dei percorsi di studi, della conoscenza della lingua e della deontologia affinché nel nostro Paese non esistano assistiti di serie A e assistiti di serie B rispetto alle competenze infermieristiche».

«Come preannunciato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, è arrivato il momento di mettere in campo – hanno detto – strumenti ad hoc per favorire il rientro dall’estero dei troppi infermieri che hanno lasciato il nostro Paese».

Secondo i dati della Federazione, gli infermieri stranieri presenti in Italia al 31 dicembre 2022, con regolare procedura di ingresso, erano 25.061.

Ma a questo dato bisogna aggiungere circa undicimila infermieri immessi durante la pandemia da Covid-19, e altri 1.800 per gli effetti del decreto Ucraina, per un totale di circa 38 mila unità.

Pur continuando a battere sul “chiodo” della carenza di personale, l’Opi Catanzaro conclude ritenendo ponendo l’accento sulla necessità di «lavorare sulle radici profonde della disaffezione alla professione. Vale a dire: l’aspetto economico (gli stipendi degli infermieri italiani sono mediamente il 40% al di sotto della media degli altri Paesi europei) e l’aspetto organizzativo (è una professione che ha scarsi sviluppi di carriera e che soffre di modelli ancorati a logiche vecchie, non più attuabili nell’attuale complessità del sistema)». (rcz)

Con la “Cerimonia del Caduceo” premiati gli infermieri del 118 di Catanzaro

È stato consegnato, al Personale Infermieristico del 118 di Catanzaro, il Premio Fondazione il Caduceo, consegnato dall’omonima Fondazione in collaborazione con gli Ordini dei Farmacisti delle Province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia nel corso di una cerimonia svoltasi al Teatro Politeama di Catanzaro.

Un riconoscimento conferito «per la presenza coraggiosa, continua, e instancabile espressa anche durante la fase più acuta della pandemia. Per la capacità di essere sempre in prima linea a prestare soccorso e cure con le necessarie adeguate competenze. Per il senso profondo di sicurezza, solidità e responsabilità collettiva espresso non solo dall’efficacia degli interventi ma anche dal metodo e dalla partecipazione umana».

«La nostra presenza “Cerimonia del Caduceo” – ha sottolineato il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catanzaro, Giovanna Cavaliere – per la quale ringrazio il presidente della Fondazione Carlo Barbalace, è stata, tra le altre cose, un momento di forte e significativa interazione e interdisciplinarietà sanitaria accompagnata, anche, dall’obiettivo di creare sinergia in favore del benessere dei pazienti e dell’utenza».

«L’esperienza Covid, drammatica e non ancora conclusa – ha detto – durante la quale l’intero mondo infermieristico si è speso (e continua a spendersi) con  straordinaria abnegazione, anche sacrificando il bene della propria vita, ha dimostrato che in sanità da soli non si va lontano».

«Necessitano sinergie e unità d’intenti. Ecco perché salutiamo con estremo favore la volontà del presidente dell’Ordine Provinciale dei Farmacisti di Catanzaro, Vitaliano Corapi di voler intraprendere con noi un virtuoso e reciproco percorso di crescita che, di sicuro, non potrà che fare bene alla sanità regionale».

«Non potrà che essere così visto che «il sistema di emergenza- urgenza della provincia di Catanzaro – annota l’infermiere coordinatore del Servizio 118, Pasquale Costantino – è investito di numerosissimi compiti istituzionali che in condizioni ottimali vengono gestiti in maniera altrettanto ottimale. Purtroppo in più di venti anni dalla sua nascita il servizio è stato sovraccaricato di numerosi altri servizi con personale sempre più risicato. Alla carenza ormai cronica di personale medico si sta aggiungendo inevitabilmente quella degli infermieri che nel periodo pandemico si sono distinti tutti per lo spirito di sconfinato attaccamento  alla professione».

Attaccamento alla professione che il presidente della FNOPI, Barbara Mangiacavalli ha messo in risalto nel messaggio inviato e letto durante la manifestazione del “Caduceo”.

«L’obiettivo è la massima qualificazione delle nostre professioni – ha detto – indispensabili nella gestione dell’emergenza e della quotidianità, in ospedale e sul territorio e trovare una soluzione unica a livello nazionale per offrire la migliore tutela della salute a tutti i cittadini».

Per l’Opi Catanzaro si schiudono “nuovi percorsi”, da affrontare con  i neo laureati infermieri.

Quelli che durante il corso della Cerimonia hanno prestato giuramento alla professione ed a cui è stata consegnata la pergamena di benvenuto «simbolo – ha concluso il presidente Cavaliere – della realizzazione di un primo “step” per poter poi accedere alla professione e consacrare la nostra vita al servizio dell’umanità. Un simbolo alto e nobile di un “mestiere” antico quanto il mondo, ma che ha saputo plasmarsi alle mutate condizioni della storia umana trasformando l’infermiere in un “esponente” della sanità competente, aggiornato e manager».  (rcz)

 

CATANZARO – All’Opi la formazione è sempre più virtuale

L’Opi Catanzaro ha messo in piedi e realizzato nella sala convegni e nel Centro di Simulazione della propria sede istituzionale, un corso teorico-pratico, La simulazione: apprendere sfruttando l’errore.

Una via innovativa in scia con l’idea rivoluzionaria di formazione e comunicazione lanciata dall’Ordine da un anno a questa parte che, dopo l’acquisto e la “messa in opera” del manichino di ultima generazione “Anna”, ha trovato ulteriore concretezza nel simposio che vedeva responsabili scientifici il presidente dell’Ordine, Giovanna Cavaliere, il responsabile del Centro di Simulazione, Antonio Ciambrone e il dott. Pietro Maglio, anestesista e rianimatore all’azienda ospedaliera “Pugliese  – Ciaccio” di Catanzaro oltre che componente del Servizio Elisoccorso della Regione Calabria.

Moderato dalla responsabile della Comunicazione e Formazione Opi Catanzaro Emilia Cutullè, il corso si è snodato nella parte teorica del mattino e in quella pratica pomeridiana.

«Grazie alla collaborazione con la “SimulKare” – ha commentato il presidente Giovanna Cavaliere assieme al Direttivo – società che si sta imponendo nel settore della simulazione, abbiamo dato vita a un’iniziativa emozionante con dei manichini ultramoderni e di ultima generazione per la formazione degli iscritti in modalità interattiva con l’obiettivo di evitare l’errore e con la ripetizione delle manovre».

Il presidente inoltre, fa sapere che «gli iscritti Opi Catanzaro sono rimasti esterrefatti da questo modo innovativo di fare simulazione, attraverso simulatori ultramoderni Simulkare» e che «riproporremo questa formazione nel prossimo autunno, portando nuovi simulatori».

Dopo gli spaccati introduttivi, via alle relazioni con Antonio Ciambrone che ha posto l’accento su La simulazione nella Formazione.

Quindi Pietro Maglio e le argomentazioni concernenti le “Abilità tecniche e non-tecniche”.

A seguire Deborah Borza: «Costruire uno scenario in simulazione” la sua analisi, mentre nel loro intervento congiunto Mariacristina Ferlaino e Arianna Conidi hanno analizzato “Il Debriefing dopo lo scenario in simulazione”.

Poi le simulazioni pratiche di gruppo, le esercitazioni “Sim Scenario Canvas” e le manovre eseguite sul manichino “Skill Trainer” tra cui l’ecografia transesofagea a realtà virtuale.

Prima del Corso l’assemblea degli iscritti aveva approvato il Bilancio Preventivo 2021.

«Si tratta di un ottimo documento contabile che porta ad una riprogrammazione degli obiettivi prefissati dall’Ordine nella proficua ottica di riduzione e contenimento della spesa» è stato evidenziato nel corso dei lavori. (rcz)

CATANZARO – L’Opi ha celebrato la Giornata Internazionale dell’Infermiere

L’Opi Catanzaro ha celebrato, al Parco della Biodiversità di Catanzaro, la Giornata Internazionale dell’Infermiere, con l’iniziativa dal titolo Eroi sempre, non solo nelle emergenze, per «rafforzare l’idea di un ruolo dell’infermiere moderno, nuovo, professionale e competente».

Ma anche di prossimità e sempre legato ai territori e ai pazienti, il cui benessere rappresenta l’obiettivo primario dell’azione infermieristica. E anche sabato scorso, sia pure in una dimensione ludica, il ruolo è stato interpretato con il solito, costante, coinvolgimento.

A cominciare dall’apertura della “Giornata”, con il Camper della Salute dell’Avis Catanzaro a fare da punto di riferimento per visite e screening di routine: saturazione, pressione arteriosa, battito cardiaco e glicemia.

Nella nuova logica empirica varata da Opi Catanzaro, non è mancata la dimostrazione pratica di primo soccorso con defibrillatore su manichino.

I volontari dell’Associazione Nazionale di Volontariato e Protezione Civile “Angeli Blu” di Borgia hanno attirato l’attenzione di chi, soprattutto giovani, si sono avvicinati agli stand allestiti nella piazzetta del Parco.

In uno di essi, all’ora di pranzo, la degustazione di prodotti tipici calabresi offerti da alcuni ditte del comprensorio.

Cibo mediterraneo per assicurare salute e longevità. In pratica “Corretta alimentazione”, su cui ha discusso il dottor Francesco Iannelli, dietista ed esperto in regimi alimentari.

In scia la dottoressa Emilia Cutullè, responsabile della Formazione e Comunicazione di Opi Catanzaro, con il suo approfondimento su Diabete e alimentazione.

Quindi la “Passeggiata della salute”, tra i percorsi del Parco, per ribadire l’importanza del movimento e, a seguire, la dimostrazione su manichino del dottor Luca Torcasio con un approfondimento intorno a Blsd e disostruzione delle vie aeree.

E poi spazio ai bambini tra animazione e i giochi: intrattenimento assicurato dall’associazione “Trilly” fino a conclusione della “Giornata” culminata nella consegna dei gadget.

«Una “Giornata” in semplicità – ha aggiunto la Cutullè – all’insegna dei rapporti con gli altri. La nostra bellezza è stata quella di rimanere con la gente e per la gente, in un continuo contatto umano in cui ciascuno doveva e necessitava di sentirsi accolto ed ascoltato. Oggi l’Opi di Catanzaro è stata orgogliosa di essere stata per una “Giornata” un eroe “diverso”». (rcz)

Congresso nazionale dell’Opi, gli affanni della sanità calabrese si superano col contributo degli infermieri

Grande successo, a Catanzaro, per il Congresso della Federazione Nazionale Ordine Professionale degli Infermieri, patrocinato dal ministero della Sanità e organizzato dall’Opi Catanzaro, da cui è emersa, in maniera unanime, la consapevolezza che gli affanni della sanità calabrese «sono da superare  soprattutto (e anche) con l’essenziale contributo degli infermieri, che vanno coinvolti ai tavoli istituzionali».

Competenza, conoscenza, professionalità, prossimalità ai territori con l’obiettivo primario del benessere del paziente anche in vista della nascita degli ospedali e delle case di comunità e degli obiettivi del Pnrr i temi caldi dell’iniziativa veicolata come moderatore da Silvestro Giannantonio, responsabile della Comunicazione Fnopi.

Argomenti che hanno trovato riassunto nel titolo del convengo dal titolo Ovunque per il bene di tutti. Infermieristica di prossimità per un sistema salute più giusto ed efficace.

Nei saluti del presidente di Opi Catanzaro, Giovanna Cavaliere, l’essenza della “nuova frontiera” raggiunta dall’Ordine che «punta su formazione e comunicazione, grazie pure al Centro di Simulazione attivo alla nostra sede, come vettori per rilanciare un ruolo da protagonisti e su un rafforzato e sinergico rapporto con le istituzioni pubbliche, sanitarie e universitarie».

Non sono mancati spunti interessanti nel videomessaggio di Andrea Mandelli, vicepresidente Camera dei Deputati e presidente Fofi.

Ma anche quelli della politica locale: Roberta Gallo, vicepresidente del consiglio comunale di Catanzaro; da Filippo Mancuso, presidente del consiglio regionale della Calabria; Michele Comito, presidente Commissione Sanità Regione Calabria: Filippo Pietroparolo, assessore regionale Organizzazione e Risorse Umane che ha parlato anche a nome del presidente della Giunta, Roberto Occhiuto e Fernando Sinopoli, vicepresidente della Provincia di Catanzaro, pure in rappresentanza del consigliere regionale Francesco De Nisi.

E poi proprio il mondo degli infermieri, tanti, con i consiglieri nazionali della Fnopi Giancarlo Cicolini (Opi Chieti), Nicola Draoli (Opi Grosseto), Mariacristina Magnocavallo (Opi Campobasso – Isernia), Carmelo Spica (Opi Catania) oltre ai calabresi Stefano Moscato (Opi Vibo) e Susy Ranieri (Opi Catanzaro).

Quindi le flotte rappresentative di Opi Cosenza, Opi Crotone, Opi Vibo Valentia e Opi Reggio Calabria.

«La sfida per un nuovo infermiere è lanciata – ha evidenziato il segretario Fnopi, Barbara Mazzoleni– Competente e moderno lo è già, dobbiamo solo farlo riconoscere per tornare ad essere attrattivi per i giovani in cerca di lavoro con una nuova prospettiva di carriera che non sia solo organizzativa».

Come dire: dalla responsabilità pandemica è emerso uno schema professionale moderno e svecchiato, espressione di buone pratiche infermieristiche.

A proposito di nuove frontiere, nel corso del congresso sono stati premiati quatto progetti di buone pratiche infermieristiche: Un team Picc all’interno del Dipartimento Oncoematologico dell’azienda ospedaliera “Pugliese  – Ciaccio” di Catanzaro”, presentato da Paolo Marinaro, infermiere al Dipartimento di Oncoematologia del presidio ospedaliero “Ciaccio” di Catanzaro; “L’infermiere in Diabetologia al Pst di Squillace”, a cura di Emilia Cutullè, responsabile Comunicazione e Formazione Opi Catanzaro, dipendente Asp Catanzaro.

E ancora: “L’infermiere e la formazione in simulazione: stato dell’arte. Abstract”,  di cui ha parlato Antonio Ciambrone, responsabile del Centro di Simulazione attivo all’Opi Catanzaro, in servizio al reparto di Rianimazione e Anestesia all’azienda ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro; “Triage Pediatrico”, discusso da Rossella Scalise e Maria Pennisi, infermiere pediatriche.

Chiusura con l’invito collettivo a fare rete: «Senza unità non si va da nessuna parte con l’obiettivo di portare sempre più in alto la sanità calabrese», è stato messo in evidenza. (rcz)

Infermieri di prossimità, a Catanzaro fa tappa il congresso nazionale dell’Ordine degli Infermieri

L’11 maggio, a Catanzaro, fa tappa il congresso nazionale dell’Ordine degli Infermieri, all’Hotel Perla del Porto, di cui si discuterà del tema Ovunque per il bene di tutti. Infermieristica di prossimità per un sistema salute più giusto ed efficace su input dell’Opi Catanzaro.

Si comincia alle ore 9.30 con il saluto delle autorità e l’introduzione dei lavori. L’attenzione, poi, si sposterà sulla presentazione e premiazione dei progetti di buone pratiche infermieristiche. Conclusioni e chiusura dei lavori attesi per le ore 11.00.

«Il congresso – ha sottolineato il presidente di Opi Catanzaro Giovanna Cavaliere, anche a nome del Direttivo – sarà l’occasione per ribadire l’indispensabile ruolo degli infermieri, eroi non solo nelle “grandi occasioni” ma da sempre in prima linea per il primario obiettivo del benessere del paziente».

Accanto a lei Cosimo Cicia, vice presidente FNOPI; Silvestro Giannantonio, responsabile della Comunicazione FNOPI; Emilia Cutullè, responsabile Comunicazione e Formazione Opi Catanzaro; Antonio Ciambrone, responsabile Centro di Simulazione Opi Catanzaro e Susy Ranieri, presidente Commissione d’Albo Infermieri Pediatrici Opi Catanzaro e componente del Direttivo FNOPI.

Prevista, tra gli altri, la presenza di rappresentanti del mondo sanitario calabrese. Attesi anche esponenti della politica regionale di centro, centrodestra e centrosinistra. (rcz)

Nella sede dell’Opi Catanzaro al via il corso “Formazione in Simulazione”

Nella sede dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catanzaro, ha preso il via il corso Formazione in Simulazione, diretto dal prof. Pier Luigi Ingrassia, direttore scientifico del Centro di Simulazione “Cesi” all’Università degli Studi di Novara.

Parte attiva del progetto anche il dott. Pietro Maglio, anestesista, rianimatore e specialista in Terapia del Dolore all’azienda ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro oltre che componente del Servizio Elisoccorso della Regione Calabria.

Venti gli infermieri partecipanti, impegnati in prove teorico – pratiche su “Anna”, il manichino di ultima generazione in dotazione del Centro (anche) attraverso la riproduzione di interventi in scenari di emergenza e gravità simili a quanto avviene nel mondo reale.

Divenuti formatori, o “facilitatori”, saranno chiamati a istruire i futuri colleghi e non solo.

Come ha ricordato Ingrassia, i corsisti al termine del periodo di formazione saranno in grado di: comprendere il meccanismo della simulazione ad alta fedeltà, i suoi vantaggi e i suoi limiti per applicare in modo appropriato la simulazione in un curriculum; costruire uno scenario di simulazione ad alta fedeltà utilizzando strumenti facili e intuitivi, quale il Sim Scenario Canvas; sapere allestire un ambiente di simulazione adeguato (setting, sala regia, sala debriefing), condurre una familiarizzazione e un briefing efficace; condurre uno scenario di simulazione; comprendere i principi base della riflessione critica successiva allo scenario di simulazione, riconoscendo la differenza fra feedback e debriefing.

«Sicuramente un’era nuova – ha sottolinea la presidente di Opi Catanzaro, ∫ – che ha come obiettivo il benessere del paziente e il cambio del metodo di formazione degli iscritti. Ce lo chiedono soprattutto i neo laureati,   che “spingono” per colmare le lacune universitarie in chiave squisitamente pratica».

Le fa eco la responsabile della Comunicazione e Formazione di Opi Catanzaro, Emilia Cutullè, secondo cui «siamo di fronte ad una diversa visione mentale della formazione e della comunicazione in grado di concretizzare le buone pratiche infermieristiche e proiettare l’Ordine in una dimensione innovativa che coinvolge non solo gli infermieri», mentre per il Responsabile del Centro di Simulazione, Antonio Ciambrone «la Vision in un’ottica di lungo periodo, pone l’obiettivo di far diventare la struttura un polo formativo e un luogo d’incontro per il mondo universitario e le altre strutture sanitarie regionali e nazionali, supportandone gli aspetti formativi, condividendo esperienze e conoscenze».

Concetto ripreso con insistenza da Maglio: «Bello lavorare insieme in sinergia. Farlo in simulazione ci consente di riprovare più volte fino a trovare l’errore ed eliminarlo. Il sogno è da qui partire per un grande Centro di Simulazione di tutte le strutture sanitarie calabresi».

Caterina Mercuri, infine, infermiera al reparto di Neurochirurgia all’azienda ospedaliera “Pugliese  – Ciaccio” di Catanzaro, a nome dei partecipanti, esprime compiacimento «per un’iniziativa che contribuirà a innalzare ulteriormente la dimensione professionale ed a proiettarla in maniera definitiva verso quella professionalità richiesta da un mondo in continua evoluzione e cambiamenti».

Prossime tappe a luglio e ottobre. Nell’attesa ci saranno delle prove pratiche di approfondimento extra corso. (rcz)

Noemi Amato (Opi Cz): Noi, infermieri pediatrici, costretti a emigrare dopo la laurea

«La nostra figura professionale non è riconosciuta come dovrebbe». È il grido d’allarme lanciato dalla giovane infermiera pediatrica iscritta all’Opi CatanzaroNoemi Amato, che è in attesa di un contratto per iniziare a prestare servizio negli hub vaccinali.

«Si tratta di un problema fondamentale – ha aggiunto la professionista assieme anche a nome di alcune colleghe -. Uno dei tanti che riguardano gli infermieri pediatrici e dal quale poi ne scaturiscono altri. Sin dai tempi in cui frequentiamo l’università ci viene evidenziato e ribadito più volte come la scelta che stiamo intraprendendo non sia la migliore, perché la Facoltà di Infermieristica Pediatrica non offre molti sbocchi professionali e il lavoro è quasi inesistente».

«Una volta laureati, almeno al Sud – ha continuato – le opportunità lavorative latitano anche per via del fatto che le strutture private disposte ad assumere infermieri pediatrici sono in numero limitato e, purtroppo, tutte dislocate al Nord Italia. Senza dimenticare, inoltre, che i bandi di concorso (tra l’altro circa dopo 17 anni  ne è stato indetto uno dall’Asp Catanzaro “solo” per due pediatriche), le manifestazioni di interesse o gli avvisi pubblici i cui tempi biblici sono ampiamente noti, risultano esigui e spesso fuori regione».

La professionista guarda anche agli ospedali e reparti pediatrici «spesso “occupati” da infermieri che di competenza «sul bambino», rispetto a noi che siamo stati formati con uno specifico corso di laurea, hanno poco o niente. Anche per questo, ma non solo, la “soluzione finale” è l’essere costretti ad andare chilometri e chilometri lontani dalle nostre case e dalla nostra terra».

Poi conclude con un interrogativo: «Come mai, pur con uno specifico Corso di Laurea, la nostra figura professionale non gode del riconoscimento che le spetta?»

Dal canto suo la presidente Opi Catanzaro, Giovanna Cavaliere, coglie l’occasione per ribadire un concetto espresso in queste ore anche dalla Federazione Nazionale Infermieri.

«Sono più poveri gli infermieri – ha dichiarato la presidente –, che oggi sono professionisti sanitari laureati da oltre 25 anni, e assai più povera è la qualità e la sicurezza nelle corsie: un problema concreto, ormai sotto gli occhi di tutti».

Le fa eco, in conclusione, Susy  Ranieri, presidente Commissione d’Albo Infermieri Pediatrici dell’Opi Catanzaro e componente della omologa Commissione FNOPI secondo cui « stiamo assistendo all’impoverimento, in tutti i sensi, negli ultimi anni, della professione infermieristica». (rcz)