Monitoraggio Corecom sulle emittenti tv calabresi, nessun linguaggio offensivo sulle differenze di genere

Le emittenti televisive calabresi non offendono la differenza di genere e né il pubblico giovanile. A dirlo è il Corecom. «Nessun rilievo è stato sollevato con riferimento all’uso di un linguaggio poco rispettoso delle differenze di genere o che possa turbare un pubblico giovanile». Ѐ questo l’esito del monitoraggio effettuato dal Comitato per le comunicazioni della Calabria per il periodo 18-24 settembre su tre emittenti televisive regionali individuate attraverso il criterio oggettivo del sorteggio. L’iniziativa rientra nelle attività previste nell’ambito dell’attuazione del Protocollo “Pari opportunità e comunicazioni”.

Il protocollo siglato tra consiglio regionale della Calabria, Commissione Pari opportunità, Comitato regionale per le comunicazioni e Ordine dei giornalisti della regione Calabria lo scorso 14 luglio prevede, infatti, attività di sensibilizzazione da affiancare ad azioni di monitoraggio e ricerca volte a individuare criticità e tendenze nelle attività di narrazione (storytelling) del maschile e del femminile, a prescindere dai mezzi e dai generi comunicativi.

L’esito del monitoraggio è stato illustrato nei giorni scorsi nella sede del Corecom alla presenza del presidente Fulvio Scarpino, e componenti Mario Mazza e Pasquale Petrolo, nell’incontro con la presidente della Commissione Pari opportunità del consiglio regionale della Calabria, Anna De Gaio; collegato in remoto il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Giuseppe Soluri.

Dopo un’attenta revisione delle trasmissioni, il Comitato ha constatato con soddisfazione che nessuna di esse ha mostrato criticità significative. In particolare, sono stati presi in esame i contenuti riguardanti temi sensibili quali i “femminicidi e le violenze di genere”, sia all’interno dei notiziari sia all’interno delle programmazioni sportiva. L’assenza di segnalazioni o rilievi rilevanti ha sottolineato il rispetto degli standard etici e la sensibilità dimostrata dalle emittenti calabresi nell’affrontare tali tematiche delicate e cruciali.

«Con questa iniziativa abbiamo avviato concretamente il percorso di crescita ed emancipazione necessario per abbattere ogni tipo di discriminazione di genere, a partire da quelle ancora presenti nelle comunicazioni e nei media – ha dichiarato il presidente del Corecom Fulvio Scarpino – Nei prossimi mesi svilupperemo altre attività importanti, puntando l’attenzione alla formazione attraverso master e corsi finalizzati a promuovere il rispetto della differenza di genere, non solo nel linguaggio».

La presidente della Commissione Pari opportunità del consiglio regionale della Calabria, Anna De Gaio, si è detta soddisfatta dell’avvio del percorso collaborativo sancito dal protocollo d’intesa siglato nei mesi scorsi che «si riempie di contenuti. Un percorso per la cui realizzazione assicuriamo la massima collaborazione. E siamo davvero soddisfatti del fatto che in questo primo monitoraggio nessun rilievo è stato sollevato con riferimento all’uso di un linguaggio poco rispettoso delle differenze di genere o che possa turbare un pubblico giovanile».
Apprezzamento tanto per l’iniziativa quanto per l’esito del monitoraggio è stato espresso dal presidente dell’Ordine dei giornalisti, Giuseppe Soluri, che ha sollecitato il Comitato ad estendere il monitoraggio anche alle trasmissioni e alle pubblicazioni diffuse sul web, registrando la disponibilità del presidente Scarpino a procedere in tale direzione. (rcz)

Piccantissima: la grande festa di Cropani in memoria di Luigi Stanizzi

Cultura, spettacolo, animazione, musica, performance, degustazioni gastronomiche, questi gli ingredienti azzeccati della “Piccantissima sera” che si è tenuta sul lungomare di Cropani, organizzata dalla Pro Loco presieduta da Angelino Grano. L’evento, moderato dal giornalista Luigi Stanizzi, ha registrato notevole presenza di pubblico nonostante il maltempo che fino a qualche ora prima sì è abbattuto sulla Costa Jonica.

Il presidente Grano ha consegnato una targa ricordo con questa motivazione: Alla Felice Memoria di Antonello Stanizzi  (1953-2017) Giornalista – Big nazionale della Pubblicità – Primo Presidente della Pro Loco – che amò profondamente il suo Paese natale e il Mar Jonio promuovendoli incessantemente con tutti i mezzi di informazione, non mancando mai all’appuntamento di Agosto per 40 anni con la moglie Meris Berti.

Con infinita gratitudine. Pro Loco di Cropani – Ordine dei Giornalisti. Egli amava dire: Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.

Ha ritirato il riconoscimento Francesca Stanizzi per nome e per conto del figlio di Antonello, Tommaso Federico Maria Stanizzi, che ha inviato il seguente toccante messaggio «Vorrei ringraziare tutti voi. Il Comune, L’Ordine dei Giornalisti della Calabria, la Pro Loco e tutti i presenti per aver dedicato del tempo a mio padre. Vi posso affermare, con sicurezza e fierezza che Antonello Stanizzi ha speso la Sua intera vita per la Sua terra. In ogni occasione pubblica o privata che fosse, con un orgoglio sincero e mai stucchevole ha affermato e confermato le Sue origini. Si nasce Calabresi, ma nascere Calabresi è un privilegio che va custodito e rafforzato nel tempo. Non basta ricordare, bisogna agire per il proprio paese e la propria terra. Questo è stato Antonello Stanizzi, un Calabrese fiero un Calabrese vero». Dopo i doverosi e sentiti ringraziamenti di Francesca,  Il cantautore Michele Stanizzi, eccezionalmente, ha eseguito il suo brano inedito “Orme Cancellate” scritto per Antonello. Una targa ricordo è stata anche collocata sul Lungomare, al Lido Levato ex Lido Campagna mitico ritrovo estivo fin dagli Anni Sessanta. Il presidente Angelo Grano ha annunciato che per dare continuità ideale al primo presidente della Pro Loco, nominerà Luigi Stanizzi presidente onorario pregandolo di collaborare all’interno dell’organismo mirato alla promozione del territorio.

 Il moderatore ha fra l’altro puntualizzato che non è casuale la fama di Cropani per le opere d’arte, per il mare, le sue tradizioni, ma è frutto di un lungo impegno promozionale partito da molto lontano. Senza andare troppo indietro nel tempo ha ricordato l’attività di valorizzazione del paese attraverso libri, articoli, servizi radiofonici e televisivi, convegni, teatro, premi, eventi, sagre, portata avanti da Alfonso Dolce, Padre Remigio Lepera, Tommaso Le Pera, Saverio Grande, Don Nicola Arrotta, i giornalisti Antonello, Luigi e Rosario Stanizzi, i sindaci, la Pro Loco naturalmente, la Comunità Montana, il Gal di Franco Colosimo, le associazioni, ecc.. Insomma, la fama di cui gode l’intero paese è stata una conquista di chi ha lavorato per crearla, prendendo spunto da ogni aspetto positivo.

Chiusa la parentesi con una breve presentazione del libro Antonello Stanizzi a più voci, una sorta di biografia collettiva molto apprezzata che racconta Cropani dagli Anni Cinquanta ai giorni nostri; la serata è andata avanti con il saluto del presidente del Consiglio comunale Paolo Colosimo, che ha avuto parole di elogio nei confronti degli organizzatori assicurando il costante sostegno dell’amministrazione comunale. 

È seguita l’originalissima esibizione, molto attesa,  dell’umorista Franco Verdiglione che ha imitato  i versi di alcuni uccelli e animali, suscitando tanta allegria. Grande festa musicale infine con l’apprezzata  cover band dei Nomadi “Un pugno di sabbia”, capitanata energicamente dal cantautore cropanese Michele Ligaró, che è andata avanti fino a tarda ora coinvolgendo il pubblico in canti e balli. Michele Ligarò in pratica è diventato il mattatore di uno spettacolo davvero divertente, alternando brani ad aneddoti e curiosità,  dando ogni tanto anche qualche punzecchiatina: “Ma che mi significa avere a Cropani via Tirana? Intitoliamo anche qualche strada a personalità di Cropani che hanno fatto qualcosa di buono per il nostro paese!!!”  

Ma naturalmente la “Piccantissima sera” è stata celebrata soprattutto davanti agli stand, dove il pubblico ha  degustato le più preziose pietanze tipiche calabresi, tra cui l’Illustrissimo Morzello catanzarese in  pitta, l’impareggiabile baccalà, le deliziosissime crespelle semplici o con la sarda, e rinfrescanti birre Esperia. Insomma, neanche la  pioggia ha fermato la quattordicesima edizione della kermesse, riuscita al di sopra di ogni migliore aspettativa. 

I GIORNALISTI CALABRESI IN PRIMA LINEA PER LA LEGALITÀ

5 settembre – Seconda tappa del giro di ricognizione sul ruolo e lo stato di salute dell’informazione in Calabria: questa volta, a Reggio, la delegazione dei giornalisti calabresi guidata da Carlo Parisi, segretario nazionale aggiunto della Federazione della Stampa e segretario del Sindacato giornalisti della Calabria, ha incontrato il procuratore Giovanni Bombardieri. Un incontro cordiale e, per molti aspetti, appassionato, denso di proposte, intese e speranze, che, al Cedir di Reggio Calabria, ha concluso il confronto avviato tra i rappresentanti degli istituti di categoria dei giornalisti con i titolari delle Direzioni Distrettuali Antimafia calabresi. La Procura diretta da Bombardieri ha, infatti, competenza sulla provincia di Reggio Calabria, mentre quella di Catanzaro, retta da Nicola Gratteri, protagonista della “prima tappa”, ha anche quella sulle province di Cosenza, Crotone e Vibo Valentia.
«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure»  È ricordando l’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana che il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, ha accolto Carlo Parisi, il delegato Fnsi alla legalità, Michele Albanese, e il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.
Bombardieri, reggino come Gratteri (uno è di Riace, l’altro di Gerace) si è insediato appena il 22 maggio scorso, ma – aveva anticipato Gratteri – «è uomo onesto che ha il senso dell’organizzazione dell’ufficio e, soprattutto, l’intelligenza necessaria per distinguere subito chi è sincero e chi recita una parte»”. Dote importante in una provincia come quella di Reggio Calabria nella quale è presente, e in maniera pesante, «la cosiddetta zona grigia, non molto meno pericolosa della ‘ndrangheta cruda e violenta».
Considerazione che ha subito chiamato in causa un argomento delicato, quello delle minacce e intimidazioni a danno dei giornalisti: «Occorre un impegno serrato e costante – hanno chiesto al procuratore i rappresentanti di Sindacato e Ordine dei giornalisti – per far luce sugli episodi che vedono vittime gli operatori dell’informazione e assicurare alla giustizia gli autori di tali vergognose azioni».
Appello che Bombardieri ha accolto senza alcun indugio, sottolinenando la propria “fermezza nel perseguire i colpevoli degli atti di violenza e intimidazione ai giornalisti: è inaudito che i professionisti dell’informazione, in Calabria come altrove, debbano temere per la propria incolumità semplicemente perché garantiscono alla comunità civile un diritto sacrosanto”.
Sul tappeto, quindi, l’importanza di “garantire il sistema informazione, tutelando le aziende serie e regolari”.
«Una lotta possibile e vincente – hanno incalzato Parisi, Soluri e Albanese, dialogando con il titolare della Procura reggina – se portata avanti con l’impegno e il controllo di tutte le forze in campo. A cominciare dal contrasto all’abusivismo: se l’informazione non è fatta da giornalisti e da giornali qualificati, seri e scrupolosi, il rischio è altissimo. Per i lavoratori, certo, ma anche per la collettività, troppo spesso costretta a fare i conti con notizie false messe in giro, magari sui social, da falsi giornalisti o da chi li scimmiotta». Già. Quelle «“fake news” che continuano ad avvelenare la buona informazione – hanno ribadito i rappresentanti di Sindacato e Ordine dei giornalisti – lasciando passare falsità e messaggi sbagliati: occorre fare fronte comune per tutelare verità, professionalità e lavoro nel rispetto, ancora una volta, della legalità».
A cominciare dalle modalità di accesso alle conferenze stampa che «dev’essere consentito solo ai giornalisti, – hanno ribadito Parisi, Soluri e Albanese – e, a tal fine, è indispensabile una selezione nell’accredito per far sì che partecipino giornalisti veri e qualificati o comunque giornalisti freelance che lavorino per testate regolari. Non quanti si improvvisano  giornalisti scrivendo su un blog o, peggio, sui social network, e che non fanno altro che creare confusione e concorrenza sleale a danno di quelle aziende che, invece, rispettano professionalità, dignità e lavoro. In una parola, la legge».
«Allo stesso modo – è stato l’ultimo punto all’ordine del giorno in un incontro che alla formalità ha preferito l’operatività – non bisogna inviare comunicati stampa a chiunque, specie sui social».
In sintonia con il procuratore Bombardieri, dunque, sia il Sindacato che l’Ordine dei giornalisti hanno assicurato “la massima disponibilità a fornire tutti gli elementi caratterizzanti delle testate regolarmente registrate e qualificate e, soprattutto, rispettose del lavoro e della dignità professionale dei giornalisti”. Perché è anche su questo piano che si gioca la battaglia per la legalità: attraverso la difesa e la tutela del lavoro. (rrc)