L’appello di Sposato (Opi Cosenza) ai colleghi: non abbandoniamo i pazienti in questa fase

Il presidente dell’Ordine degli Infermieri di CosenzaFausto Sposato, lancia un appello ai colleghi: «non abbandoniamo i pazienti in questa fase».

«Capiamo le difficoltà di alcuni colleghi ed i problemi reali – ha spiegato – riconducibili alla sfera salutare di altri, ma non possiamo tollerare che alcuni invece ricorrano ad altri mezzi per non lavorare. È una questione di dignità, di professionalità riconosciuta e di responsabilità».

Sposato cita l’articolo 3 del codice deontologico: «Rispetto e non discriminazione. L’Infermiere – ha ricordato il rappresentante dell’intera categoria – si prende cura della persona assistita, nel rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza, delle sue scelte di vita e concezione di salute e benessere, senza alcuna distinzione sociale, di genere, di orientamento della sessualità, etnica, religiosa e culturale. Siamo professionisti e conosciamo, dal principio, i rischi cui possiamo incorrere».

Da qui due appelli, distinti ma paralleli rivolti alle aziende ospedaliere ed ai privati.

«La sicurezza da adottare sempre e comunque – ha detto Sposato –. Ed il ricambio generazionale: l’età media supera i 54 anni ed è necessario assumere per far sì che chi ha dato tanto, in tutti questi anni, rifiati e dia il cambio».

Poi, il presidente Sposato ha annunciato che «ci è stato comunicato l’esito di una sentenza seguita dai nostri consulenti, che è già giurisprudenza. L’Opi mette a disposizione gratuitamente un ufficio legale, per far valere il proprio diritto per il tempo perso durante il cambio divisa. Migliaia e migliaia di infermieri potranno chiedere alle aziende la differenza retributiva mancante. Per noi l’ennesima vittoria e l’impegno mantenuto con iscritti, colleghi e l’intera categoria». (rrm)

COSENZA – Fausto Sposato confermato presidente dell’Opi Cosenza

Fausto Sposato è stato riconfermato presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche di Cosenza.

La conferma è arrivata nel corso delle elezioni del Consiglio direttivo, che ha votato all’unanimità il presidente Sposato. Insieme a lui, eletto Marco Laratta, vicepresidente; Adriana Imbrogno segreatario e Fabrizio Chiappetta tesoriere. Angela Greco, invece, ricoprirà l’importante ruolo di presidente dell’Albo speciale. Nel consiglio eletto, infine, Giuseppe Bonasso.

«Come fatto in questi anni – ha dichiarato il presidente Sposato – continueremo, insieme a tutta la squadra, lo sviluppo delle politiche professionali e ci impegneremo nel difficile compito dell’infermiere di comunità. L’attenzione, sempre costante, alle tematiche della professione e l’impegno continuo verso un miglioramento, in ogni ambito, del nostro ruolo. Oggi apprezzato e riconosciuto».

Da qui il ringraziamento pubblico e doveroso verso «tutti i colleghi che hanno votato e quelli che quotidianamente sono impegnati, nel pubblico e nel privato, allo svolgimento della professione nel migliore dei modi. Fiducia e impegno sono il nostro motto», ha rimarcato Sposato. Si riparte, dunque. Con tante nuove idee in cantiere che presto saranno rese pubbliche. “Un futuro migliore”, questo l’auspicio.
«La professione infermieristica  – ha concluso Fausto Sposato – ha assunto un ruolo importante, fondamentale ed imprescindibile per la situazione sanitaria nella provincia di Cosenza ed in Calabria. Per questi motivi, l’Opi continuerà ad esercitare quel ruolo completo attraverso cui identificarsi e lavorare con profitto». (rcs)

COSENZA – L’Opi Cosenza: trattamenti inversamente proporzionali al nostro contributo

Il presidente dell’Ordine Professioni InfermieristicheFausto Sposato, e tutto il direttivo, hanno fatto proprio l’appello lanciato dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), rispetto al comportamento che si sta tenendo a livello professionale verso i suoi iscritti, esaltati come “eroi” la mattina e trattati come merce di scarso valore la sera nei provvedimenti delle istituzioni nazionali e regionali.

«Gli infermieri  – si legge in una nota – stanno dando tutto, anche la salute nell’emergenza COVID-19 e tutti lo riconoscono, per primi i cittadini. Ma dallo Stato, nonostante le citazioni e gli encomi per i quali ringraziamo (ma che a questo punto dobbiamo pensare di dover considerare solo di facciata), stanno ricevendo solo ‘pannicelli caldi’ come segnale di rispetto per il loro impegno, la loro professionalità, la loro volontà di non lasciare mai solo nessuno. Valori che, comunque, non verranno mai meno in questa emergenza».

«Tutto questo accade – ha sottolineato la Federazione di Cosenza – in un momento in cui atteggiamenti che portano a una scarsa considerazione di alcuni professionisti rispetto ad altri, hanno conseguenze non solo professionali, ma soprattutto morali e psicologiche, sicuramente dannose e controproducenti sia per i professionisti che, di riflesso, per gli assistiti».

E la FNOPI, in questo, senso ha inviato una lettera a tutte le figure istituzionali coinvolte, dal premier ai ministeri, dalla Protezione Civile alle Regioni, dove si sottolineano una serie di sperequazioni alla categoria, dall’emanazione della circolare della Protezione Civile che recluta ‘solo’ 300 medici lasciando alla scelta volontaria gli infermieri che invece anche loro dovrebbero essere reclutati a livello nazionale al decreto Cura Italia che prevede concorsi e assunzioni a tempo indeterminato per i medici all’INAIL mentre lascia solo contratti precari (Co.Co.Co.) di collaborazione agli infermieri.

Dal reclutamento dei militari per il quale i medici, così come lo sono i laureati di altre discipline, sono inquadrati nei ruoli degli ufficiali, mentre gli infermieri, laureati anch’essi e anche specializzati, si fermano a livello di sottufficiali fino a bandi regionali sempre solo come Co.Co.Co o partite Iva per gli infermieri con compensi di 13-19 euro l’ora.

 «Gli infermieri – scrive la Federazione – finora sono la gran parte di quegli operatori sanitari risultati positivi a COVID-19 e molti di loro sono anche deceduti per colpa dell’epidemia. Gli infermieri sono quei professionisti che accolgono i pazienti, gli sono vicini e spesso li supportano in momenti in cui altrimenti resterebbero del tutto soli».

In ultimo, ma non meno importante, il messaggio sulla sicurezza dei professionisti impegnati in questi momenti drammatici: «Lo ribadiamo da tempo: stiamo combattendo una guerra a mani nude; occorre che sia i Dpi, i dispositivi di protezione, sia la salvaguardia complessiva del singolo operatore siano argomento di discussione affinché si trovi, immediatamente e senza altri tentennamenti, una soluzioni», hanno scritto Sposato ed i colleghi del direttivo di Cosenza. (rcs)