Premio Covid, Fials Catanzaro: No a differenziazione del pagamento per il personale sanitario

La Fials Catanzaro ha scritto al commissario dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro in merito all’erogazione del Premio Covid, chiedendo di non fare differenziazione del pagamento per il personale sanitario e di assegnare la quota minima di 250 euro.

«L’Azienda Ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” in merito alla erogazione del premio Covid si determini in maniera equa con tutto il personale del comparto sia esso in servizio presso il Presidio Pugliese che presso il Presidio Ciaccio facendo presente che non si può accettare anche e soprattutto per la pace sociale, nonché della giustizia in se, che vengano predisposti pagamenti che nei fatti sanciscono l’esistenza di personale di serie A e personale di serie B in una realtà sociale oggi così pesante», si legge nella lettera inviata dai rappresentanti sindacali Germana Fodaro, Antonio Febbraio, Michele Camera e Stefano Candido.

La sigla sindacale, inoltre, rispettando quanto fatto sin qui positivamente dal Governatore e dal Dipartimento della Salute della Regione Calabria chiede «agli stessi un fattivo intervento e controllo affinché non si abbiano a verificare ingiustizie sociali per chi ha rischiato la propria vita per salvare quella degli altri».

Nelle premesse, tra l’altro, la Fials ha evidenziato come «l’Azienda Ospedaliera Pugliese – Ciaccio sia significatamente una Azienda Ospedaliera Unica e non divisibile rispetto ai due Presidi (stesso bilancio, stesse disposizioni, stesse regole, etc…)  e, dunque, anche rispetto alla erogazione del premio Covid di cui chiede «l’erogazione con la massima urgenza» e precisa «come per il personale tutto del comparto si debba utilizzare una metodologia di applicazione mantenendo la pari dignità per tutti i dipendenti in servizio sia che prestino la loro opera presso il Presidio Pugliese che presso il Presidio Ciaccio».

In particolare la Fials sottolinea come anche presso il Presidio Ciaccio siano state erogate prestazioni sanitarie correlate ed in prima linea per contrastare le infezioni da Covid-19.

Nell’elenco della Fials ci sono: attività di Triage e fino alla sistemazione della postazione della Protezione Civile ( attivata solo nel mese di novembre 2020 sempre con personale del Ciaccio) esplicata presso i locali interni del Presidio Ciaccio con l’utilizzo del personale infermieristico a turni e per la sanificazione con il personale O.S.S. a turni; disposizione del blocco delle ferie anche per tutto il personale del comparto in servizio (personale che per diversi mesi stante il rischio da infezione Covid-19 ha dovuto necessariamente allocare in abitazioni diverse dalla propria famiglia); esplicazioni degli esami strumentali (TC; RM; Dialisi; gastrocolonbiopsia) con l’accompagnamento dei pazienti da parte del personale sanitario del comparto a turni dal Presidio Ciaccio al Presidio Pugliese, trasferimenti in rianimazione quasi tutti attraverso il 118 e rintracciabili tramite sala operativa del 118.

E ancora: ricoveri in DH da parte di pazienti provenienti direttamente dall’esterno a cui per le disposizioni in essere era obbligo esperire il tampone rapido e poi molecolare prima di qualsiasi prestazione sanitarie con attese temporali anche di 4 o 6 ore se non di intere nottate, tracciabili attraverso le impegnative; rrogazione di prestazioni Picc con pazienti ad alto rischio da esterni sempre con l’obbligo del tampone rapido e poi molecolare, tracciabili attraverso le impegnative; vaccini somministrati sempre dal personale del Ciaccio presso la Direzione Sanitaria del Ciaccio sia per tutto il personale in servizio sia per tutti i pazienti interni ed esterni; trasferimento di pazienti risultati positivi dal Presidio Ciaccio al Presidio Pugliese con conseguenti infezioni da Covid anche per il personale del comparto in servizio, certamente tracciabili con le certificazioni mediche in essere. (rcz)

 

Il Pugliese-Ciaccio di Catanzaro in prima linea nella prevenzione del melanoma

L’Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro in prima linea nella prevenzione del melanoma, grazie alla giornata di prevenzione svoltasi nei giorni scorsi, dove i cittadini hanno potuto usufruire di una visita gratuita per monitorare e prevenire l’insorgere del melanoma.

«Siamo fieri di avere organizzato questo incontro con i cittadini presso la nostra struttura, eccellenza nel trattamento del melanoma, grazie alle competenze e all’approccio multidisciplinare – ha dichiarato lavv. Francesco Procopio, Direttore Generale dell’OspedalePugliese Ciaccio di Catanzaro –. Questa giornata è un ulteriore passo verso la normalità dopo un biennio difficile, che stava distogliendo risorse ed attenzione alle patologie che non fossero il Covid. Il melanoma è una patologia in continua crescita in Italia e nel mondo, per questo sono fondamentali giornate come queste, per sensibilizzare la popolazione alla prevenzione».

Il melanoma, tumore maligno della cute con un’incidenza in costante crescita in tutto il mondo sia presso il sesso maschile (+4.4% per anno), che quello femminile (+3.1% per anno), è dovuto alla trasformazione maligna delle cellule presenti nello strato più profondo dell’epidermide, dette melanociti.

Tra i tumori che colpiscono entrambi i sessi presso una popolazione sotto i 50 anni, il melanoma è il terzo per casi in Italia. Ad essere colpiti sono prevalentemente soggetti con un’età compresa tra i 30 e i 60 anni.

«Una corretta e sistematica opera di sensibilizzazione, accompagnata da screening mirati sono l’arma più efficace contro questa malattia – ha dichiarato il dottor Giancarlo Valenti, Direttore SOC Dermatologia presso l’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro –. Per combattere il melanoma, è fondamentale la prevenzione con visite periodiche eseguite da dermatologi esperti per il controllo dei nei, anche in assenza di sintomi, al fine di intervenire tempestivamente qualora ci fosse un piccolo campanello d’allarme».

«La battaglia al melanoma con un approccio multidisciplinare si è rivelato fondamentale sia in fase di prevenzione che di cura della patologia – ha spiegato ladottoressa Teresa del Giudice, Dirigente medico SOC Oncologia presso l’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro –. La presenza di un team dedicato con competenze specifiche rende il nostro centro un’eccellenza nel trattamento del melanoma. Al dermatologo, fondamentale nella fase di prevenzione e diagnosi, si affianca la professionalità dell’oncologo, coadiuvato dall’anatomo patologo e dal chirurgo. Questa nostra sinergia rappresenta la miglior strategia per un appropriato ed efficace percorso diagnostico-terapeutico, personalizzato alle esigenze di ogni singolo paziente».

Tra i comportamenti che possono ridurre il rischio di sviluppare tumori della pelle: l’esposizione al sole in maniera moderata sin dall’età infantile, evitando assolutamente le ustioni;  fare uso di cappelli, occhiali da sole e creme protettive adeguate al proprio tipo di pelle; non esporsi durante le ore più calde (tra le 10 e le 16); evitare l’uso di lampade o lettini abbronzanti (gli ultravioletti artificiali sono classificati come sicuri cancerogeni per l’uomo).

«Purtroppo tra i tanti effetti secondari della pandemia da COVID-19 non si può dimenticare l’impatto che ha avuto il virus sui nostri ospedali che si sono trovati a gestire l’iperafflusso di pazienti positivi, a scapito delle attività ordinarie, così come l’attività di diagnosi precoce del melanoma – ha evidenziatoil Prof. Ignazio Stanganelli Direttore Skin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna, Professore Associato dell’Università di Parma e Presidente dell’ Intergruppo Melanoma Italiano (IMI) –. Proprio uno studio dell’IMI ha evidenziato come nel trimestre febbraio-aprile 2020, in confronto allo stesso periodo del 2019, il numero di prime visite e biopsie effettuate sia diminuito del 30% ed è stata registrata una diminuzione del 20% delle diagnosi di melanoma, con un potenziale incremento di neoplasie cutanee diagnosticate in fase avanzata, o tardivamente».

La mattinata, che ha avuto un’ottima rispondenza della cittadinanza agli screening gratuiti contro il melanoma, ha visto anche un incontro educazionale presso la Sala Riunioni dell’Ospedale, dove sono il dott. Vito Barbieri, Direttore SOC Oncologia, il dott. Giancarlo Valenti, Direttore SOC Dermatologia, la dott.ssa Teresa del Giudice, Dirigente medico SOC Oncologia e il dott. Pierfrancesco de Giacomo, Dirigente medico Dermatologia, hanno sottolineato, a giornalisti e cittadini, l’importanza della diagnosi precoce per combattere il melanoma, l’arma più efficace per aumentare la probabilità di guarigione, unitamente ai nuovi trattamenti disponibili.

Le numerose campagne di prevenzione, la crescente attenzione della popolazione, l’importante sostegno delle autorità ospedaliere e regionali negli anni stanno dando importanti risultati. Si evidenzia, infatti, una riduzione dei melanomi avanzati a favore di quelli iniziali.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie al supporto incondizionato di Novartis. (rcz)

CATANZARO – Abramo: potenziare strumentazione reparto di Microbiologia del “Pugliese-Ciaccio”

Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha sottolineato che è necessario potenziare la strumentazione del Reparto di Microbiologia del “Pugliese-Ciaccio” per «supportare il lavoro del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp, che sta facendo il possibile per risolvere le criticità nel tracciamento dei contagi e nella comunicazione degli esiti dei tamponi».

«Devo, infatti – ha aggiunto – sottolineare che l’Azienda sanitaria, tramite il commissario Luisa Latella, ha sempre garantito massima disponibilità nel contrasto della lotta al Covid. Allo stesso modo, non posso non evidenziare la grande mole di lavoro a cui è sottoposto chi è in servizio nel reparto di Microbiologia del “Pugliese”, la struttura che, più di ogni altra in questa regione, processa i tamponi: nel nostro ospedale hub arrivano quotidianamente migliaia di tamponi non solo da Catanzaro e provincia, ma spesso anche da altri territori, da Reggio a Cosenza, da Vibo Valentia a Crotone».

«Il lavoro di questo reparto – ha proseguito il primo cittadino – recentemente rafforzato dall’assunzione di nuovo ed essenziale personale, si scontra tuttavia con la penuria di reagenti e apparecchiature necessarie a sostenere tutto il pregresso. Anche facendosi in quattro, medici, biologi e tecnici non possono processare più tamponi di quanto stiano già facendo. Per questo motivo credo sia indispensabile che si predisponga un piano di acquisto di nuovi reagenti e macchinari per consentire un consistente aumento della lavorazione dei tamponi naso-faringei».

«È il momento – ha concluso il sindaco Abramo – che le istituzioni intervengano, perché le risorse economiche ci sono, facendo in modo che la rete fra azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e l’Asp diventi più efficiente e tempestiva». (rcz)

Guariti i due pazienti del Nord ricoverati a Catanzaro. L’amarezza di Tallini per il Tg1

È una bellissima notizia la guarigione dei due pazienti del nord Italia che il 19 marzo scorso avevano trovato ricovero ospedaliero al Pugliese di Catanzaro: l’impegno costante dei medici e di tutto il personale sanitario li ha fatti uscire dalla terapia intensiva. Sono già tornati a casa e a suggello e conferma del grande cuore dei calabresi bastano le parole che hanno avuto nei confronti di chi li ha assistiti: «Siamo stati amati e curati da medici, infermieri e operatori socio sanitari. La Calabria è la nostra nuova patria». «Questi risultati – ha detto il dottor Antonio Talesa referente delle emergenze in Calabria – si possono raggiungere anche qui, l’importante è lavorare sodo e con umiltà: qui le professionalità non sono mai mancate». E il dottor Talesa non ha mancato di ringraziare i suoi collaboratori che hanno permesso di raggiungere un risultato che appariva molto difficile: il dottor Scozzafava della terapia intensiva e i dottori Cosco e Quintieri del reparto di malattie infettive. Una storia a lieto fine, dunque, se non fosse che il Tg1 ieri, dando notizia della guarigione di un paziente bergamasco ricoverato a Palermo abbia del tutto trascurato quella bella pagina di solidarietà calabrese..

A questo proposito, il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini non ha potuto trattenere la propria amarezza: «È davvero imperdonabile – ha scritto in una nota indirizzata alla Rai – la mancanza di attenzione del Tg1 verso la Calabria. Nell’edizione di ieri sera, 19 aprile, è stato mandato in onda un servizio da Palermo per raccontare la storia di un paziente bergamasco ricoverato in quell’ospedale e guarito grazie alle cure dei sanitari siciliani. Non un cenno, né tantomeno un servizio per raccontare la bella pagina di sanità calabrese, con i due pazienti lombardi, uno di Bergamo e l’altro di Cremona, ricoverati nella terapia d’urgenza dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro e guariti grazie all’assistenza medica e al calore umano degli operatori sanitari calabresi. Nulla da togliere ovviamente alla bella storia di Palermo, ma come è possibile che il Tg1 abbia trascurato una storia ancora più bella, quella di Catanzaro. Le dimissioni dei due pazienti lombardi è stato un momento veramente commovente e intenso di questa battaglia che stiamo conducendo contro l’epidemia. Io credo che i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari del “Pugliese” meritassero questo riconoscimento da parte del Telegiornale principale del servizio pubblico. È stata una pagina bellissima non solo perché l’ospedale di Catanzaro ha salvato due vite, ma anche perché ha trasmesso un’immagine di solidarietà nazionale, di un Sud spesso dimenticato che è però capace di grandi cose. Il ringraziamento dei due pazienti lombardi e il loro desiderio di tornare in Calabria per le vacanze resteranno scolpiti nella nostra memoria. La mia non è una protesta, ma solo un’amara considerazione che spero venga recepita dai vertici della RAI e dal direttore del Tg1 Giuseppe Carboni».