di ANTONIETTA MARIA STRATI – Più istruzione e meno dispersione. Sarebbe un vero e proprio sogno se fosse così, ma è quello a cui punta l’Osservatorio Regionale Istruzione e Diritto allo Studio, presentato proprio in occasione della vista del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha scelto la Calabria come luogo ideale per presentare l’Agenda Sud.
Questo perché «partire dalla Calabria è un gesto di grande attenzione verso questa terra straordinaria con straordinarie opportunità», ha detto il ministro, sottolineando che è dalla Calabria che parte il segnale «al Mezzogiorno e a tutto il Paese, perché è inaccettabile che si continuino a leggere report dell’Ocse e di altre agenzie che danno risultati purtroppo drammaticamente diversi per quanto riguarda le performance degli studenti di una parte del paese e del Mezzogiorno».
Dichiarazioni che trovano concretezza nei dati diffusi dal neonato Osservatorio: nella nostra regione, lo 0,7% degli studenti del primo ciclo di istruzione abbandona gli studi, contro lo 0,6% del Sud e dell’Italia. Numeri alti anche su quanti studenti, appartenenti al secondo ciclo di istruzione, decidono di abbandonare gli studi: sono il 2,9%, contro il 4,1% del Sud e il 3,3% registrato a livello nazionale.
Nella nostra regione, poi, è davvero alto il numero degli studenti che, finita la scuola secondaria di I grado, ha gravi carenze in matematica (48%) e in italiano (50%); mentre gli studenti della scuola secondaria di secondo grado sono il 54,9% per l’italiano e il 58,6% in matematica, contro il 46,4% del Sud e il 49,8% per le rispettive materie. Un fenomeno che è anche influenzato dal reddito: Nei Comuni in cui i residenti hanno un reddito pro capite inferiore a 15 mila euro, infatti, le competenze di base in italiano e matematica sono sotto la media.
Dati che confermano già quelli presentati dalla Svimez, che fotografano un’Italia divisa in due, dove al Centro-Nord il tasso di abbandoni è del 10,4%, nel Mezzogiorno del 16,6%. Con i dati presentati dall’Osservatorio, poi, si può facilmente vedere come in Calabria la situazione sia piuttosto allarmante, considerando l’alto tasso di dispersione scolastica, soprattutto a Cassano allo Ionio, Fagnano Castello, Melito di Porto Salvo e Spezzano Albanese.
Da qui l’intenzione della Regione di avviare una serie di interventi mirati proprio a combattere questo fenomeno, grazie ai dati forniti dall’Osservatorio. Con tali dati, si potranno definire le linee guida per salvaguardare le autonomie scolastiche e i punti di erogazione del servizio in quelle aree caratterizzate da maggiore disagio socio-economico, dispersione scolastica e bassi livelli apprenditivi degli studenti; supportare i Comuni, le Province, la Città Metropolitana nella definizione dei Piani di dimensionamento.
Per combattere questo fenomeno, poi, è stato annunciato che la Regione destinerà oltre 200 milioni dei fondi comunitari, regionali e nazionali per dare sostegno finanziario ai Comuni per garantire l’accesso all’istruzione e l’erogazione di servizi, come mense per incentivare il tempo pieno, assistenza specialistica e trasporti; sostegno alle famiglie attraverso borse di studio e aiuti per acquistare i libri di testo. Ancora più importante, questi fondi saranno destinati alle istituzioni scolastiche per ampliare l’offerta formativa, affiancato dalla dotazione di nuove tecnologie, percorso di potenziamento e percorsi laboratoriale e sostegno alla conoscenza del territorio intra e fuori regione.
Oltre 50 mln, poi, saranno destinati per il rafforzamento degli investimenti per realizzare una scuola aperta e inclusiva, in grado di rendere partecipi gli studenti con Bes e disabilità fisiche e sensoriali. Altri 50 milioni, infine, saranno destinati alla riqualificazione degli edifici scolastici per rendere le Scuole sicure, efficienti, accessibili, attrattive, innovative e inclusive.
Tra gli obiettivi, poi, c’è quello del potenziamento della formazione professionale e terziaria Its Academy – IeFp – Istituti Tecnici Superiori, in modo da creare correlazione con le politiche per il lavoro la transizione della formazione/lavoro; la verticalizzazione degli interventi per incentivare l’Alta formazione sulla base dei fabbisogni territoriali in termini di competenze e figure professionali, rafforzando la rete con il mondo universitario.
Ma non c’è solo il lavoro della Regione, pronta a contrastare il fenomeno della dispersione: l’Agenda Sud. Un «percorso per dare una opportunità di successo formativo ai giovani, in particolare ai giovani del Mezzogiorno – ha spiegato Valditara –. Il Pnrr già interviene in modo importante con risorse, noi oggi andiamo oltre, intendiamo dare una visione e una strategia che finora è mancata andando ad affrontare le tematiche che danno luogo a dispersione esplicita e implicita».
Il progetto vedrà coinvolte, nella sua sperimentazione – dalla durata di due anni –, 150 Scuole nel Mezzogiorno, che saranno individuate grazie gli Invalsi «sulla base di dati oggettivi, la dispersione, l’abbandono in corso di anno, le assenze, la fragilità nei risultati dell’apprendimento e il contesto socio economico», ha spiegato ancora il ministro.
«Questa sperimentazione si articola su 10 punti – ha illustrato il ministro –. Il primo è mettere al centro studenti con percorso di insegnamento più personalizzato. Poii, la necessità di avviare una didattica innovativa e laboratoriale, superando il paradigma della lezione frontale, quindi sperimenteremo nuove metodologie didattiche. Una scuola aperta a tutti più vicina ai ragazzi e aperta tutto il giorno, anche nel periodo di sospensione delle lezioni, e un orario delle lezioni più flessibile».
«Quarto punto: più docenti, potenziamento dell’organico nelle scuole di primo e secondo grado di primo e secondo grado nelle materie di base, italiano, inglese, matematica – ha detto ancora – in media ci saranno almeno 4 docenti in più per scuola. Quinto punto: una retribuzione aggiuntiva ai docenti per incarichi aggiuntivi oltre quelli dell’orario normale. La formazione dei docenti coordinata dall’Invalsi, chi lavorerà delle scuole avrà una formazione molto forte e particolare, dobbiamo lanciare questa forte sfida per vincere determinate realtà. Il coinvolgimento delle famiglie: anche questa è una novità assoluta, organizzazione di gruppi di supporto alla genitorialità, perché dobbiamo ricostruire quella grande alleanza tra genitori e docenti, tra famiglia e scuola che dopo il Covid si è sfilacciata».
«Il supporto dell’Invalsi nell’analisi dei dati e monitoraggio complessivo. Promozione del tempo pieno oltre l’orario scolastico, anche con investimenti importanti nelle mense, favorire le attività e la prativa sportiva con investimenti sulle palestre scolastiche e convenzioni con le strutture. Infine, valutazione dell’impatto e replicabilità sui territori: vogliamo, di intesa con i presidenti delle Regioni e con le espressioni dei territori, costruire progetti di sviluppo straordinario per fare esplodere le potenzialità che la il Mezzogiorno e in particolare la Calabria può esprimere».
«Ad esempio – ha ricordato il ministro – a Reggio si farà il Ponte, c’è bisogno di gestire il dopo – ha spiegato – il Ponte può essere una straordinaria occasione di crescita ma per potenziare lo sviluppo durante e il dopo abbiamo bisogno di una scuola che sia capace di far esprimere questo livello di formazione. Cosenza ha una straordinaria università: dobbiamo costruire un percorso della formazione scolastica che che sia collegato alle possibilità offerte dalle università con il supporto di competenze di alto livello per il radicamento delle imprese».
Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel corso del suo intervento ha ribadito che «la scuola dovrebbe essere sempre tenuta fuori dalla questione dell’autonomia differenziata», questo perché «la scuola è il luogo dove devono essere garantiti i diritti per tutti e quindi deve essere fuori dai percorsi di autonomia differenziata perché bisogna garantire a ciascuno il diritto di formarsi che sia nato a Crotone o a Bergamo».
«I dirigenti scolastici sono in trincea nelle scuole della Calabria. Noi abbiamo necessità di bravi dirigenti scolastici che creino le condizioni per un futuro migliore nella nostra Regione», ha concluso.
Soddisfazione, poi, è stata espressa dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso: «Il progetto-pilota ‘Agenda Sud’ contribuirà, con l’obiettivo di colmare il divario Nord -Sud in relazione all’abbandono scolastico e alle competenze specifiche, a offrire ai ragazzi meridionali migliori opportunità formative».
«Nella nostra regione – ha spiegato – permangono percentuali di ‘dispersi’ più elevate rispetto alla media nazionale. Per questo, è fondamentale, come sta facendo la Regione istituendo l’Osservatorio sulla dispersione scolastica, promuovere iniziative concrete per contrastare la povertà educativa».
«La povertà educativa – ha concluso – non è solo una questione di giustizia sociale ma anche di interesse collettivo: gli individui e le comunità che non hanno accesso all’istruzione e alla cultura sono più vulnerabili alle malattie, alla disoccupazione e alla criminalità». (ams)