La Cineteca della Calabria alla Mostra di Venezia col Premio 1964 Pop Art Award

La Cineteca della Calabria, guidata da Eugenio Attanasio, torna alla Mostra Internazionale di Venezia per il Premio 1964 Pop Art Award, ideato da Piero Mascitti – che è anche il direttore artistico – in occasione della vittoria alla Biennale di Venezia dell’artista Robert Rauschemberg, che portò la Pop art al successo internazionale.

Da questo episodio la Pop art americana, questa nuova forma d’arte che aveva scandalizzato l’opinione pubblica, viene riconosciuta nel mondo. Il suo stile è più diretto, non si sofferma solo sul riprodurre oggetti ma li inserisce all’interno di un quadro, combinandoli con altri oggetti e con parti dipinte, dando loro un significato soggettivo.

Attanasio, infatti, fa parte della giuria composta da Lele Lanfranchi, collezionista di pop art di fama internazionale; Marilina Bassetti, vicepresidente di Cristie’s Italia; e Mimmo Calopresti, che sceglierà le opere selezionate all’interno delle varie competizioni delle sezioni in concorso.

Il premio 1964 Pop Art Award, infatti, verrà assegnato alla pellicola che possa rappresentare meglio lo spirito della pop art, nel rivolgersi a temi e icone della cultura di massa. L’oggetto sarà un’opera autografa dell’artista Giosetta Fioroni sulla pop art.

Il portavoce storico della Cineteca della Calabria, il giornalista professionista Luigi Stanizzi, ha colto l’occasione per sensibilizzare le testate giornalistiche internazionali, nazionali e locali, generaliste o di settore, nel dare il giusto risalto alle molteplici attività meritorie della Cineteca della Calabria, presieduta da Eugenio Attanasio, che svolge un ruolo leader a livello internazionale, nonostante operi in una regione come la Calabria per molti aspetti decontestualizzata dal resto del mondo.

Calabria, cinema, arte  un trinomio che non si associa con facilità ma che è sempre negli obiettivi della Cineteca della Calabria, unico archivio cinematografico riconosciuto dal Ministero della cultura  sin dal 2001,  attenta a recuperare la memoria storica e a valorizzare il territorio come soggetto di produzione culturale. L’iniziativa veneziana ne segue e precede altre che hanno come intento  la promozione dei progetti di recupero, in Italia e all’estero,  come nel caso di Francesco Misiano, produttore del cinema sovietico degli anni ’20; o di Tony Gaudio, direttore della fotografia  del cinema americano e primo italiano a vincere un Oscar.

Proprio fuori dall’Italia si svolge una parte importante delle attività di promozione, con una consolidata rete di scambi con enti come La Cineteca della Corsica, il Festival Derhumalc di Buenos Aires, gli Istituti Italiani di cultura di Mosca, San Pietroburgo, Cracovia, Berlino, la Casa Zerilli-Marimò, la Cuny di New York che consentono di far conoscere in tutto il mondo il lavoro della Cineteca. In Italia la Cineteca della Calabria lavora di concerto con la Cineteca di Bologna, la Cineteca del Friuli, il Fondi Film Festival, il Napoli Film Fest, Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, Il Museo del Cinema di Torino e tante altre Istituzioni. Dalla sua costituzione, ha ottenuto risultati importanti come il recupero dei documentari di Vittorio de Seta 1954/1959, che Martin Scorsese ha voluto al Tribeca film festival nel 2005, la ristampa dei documentari di Luigi di Gianni, i film di Elio Ruffo, Silvestro Prestifilippo, Andrea Frezza, Giuseppe Ferrara, Mario Gallo e tante altre importanti collezioni. (rrm)