Quella della candidatura dei Bronzi a patrimonio Unesco è «una sfida ambiziosa che ci proietta oltre l’anniversario», ha dichiarato il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio, Carmelo Versace.
A Reggio, infatti, si è svolta al Museo Archeologico Nazionale la conferenza internazionale che ha messo a confronto per più giorni esperti, studiosi, istituzioni su un tema ancora di grande attualità, a cinquant’anni dal ritrovamento delle due magnifiche statue bronzee.
In chiusura e per rilanciare l’attività di studio, analisi, promozione e valorizzazione che, secondo il Sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace «non deve fermarsi al momento delle celebrazioni del cinquantenario, ma deve andare oltre, deve aprire una prospettiva futura anche al territorio e alla Città che ospita i Bronzi sulla base di una proiezione e di una visione condivisa», è stata data comunicazione dell’iniziativa in capo alla Città Metropolitana di Reggio Calabria relativa all’istituzione di un tavolo di lavoro finalizzato all’avvio di una procedura Unesco
L’idea progettuale è stata presentata da Patrizia Nardi, esperta in valorizzazione del patrimonio culturale e candidature Unesco, su introduzione del dott. Fabrizio Sudano, Segretario Regionale del Ministero della Cultura, del prof. Daniele Castrizio e del folto pubblico di studiosi ed istituzioni presenti in sala.
Fabrizio Sudano ha sottolineato la piena disponibilità alla collaborazione ad una prospettiva che non può non ingenerare condivisione, a livello territoriale così come a livello nazionale, evidenziando il valore delle connessioni e della sussidiarietà tra Enti.
«I Bronzi di Riace sono patrimonio universale a prescindere da un percorso Unesco – ha detto Patrizia Nardi – ma un progetto internazionale di questo tipo apre ambiti straordinari perché avora sui processi di consapevolezza, ciò che implica percorsi di formazione e di educazione al patrimonio che sono alla base del coinvolgimento attivo di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella tutela, nella salvaguardia e nella fruizione; perché produce opportunità di cooperazione internazionale che moltiplicano le possibilità di espressione di un territorio; perché determinano la possibilità di operare attraverso piani strategici di gestione che sono fondamentali per lo sviluppo sostenibile di qualsiasi area, anche quella più problematica».
Il primo step sarà la costituzione del tavolo di Coordinamento tecnico-scientifico a cura della Città Metropolitana che vedrà la luce nelle prossime settimane, lavorerà al piano di fattibilità partendo dall’attenzione alla Convenzione Unesco del 2001 sul Patrimonio archeologico subacqueo e che coinvolgerà, a vari livelli, esperti Unesco di fama internazionale, soggetti di competenza ministeriale, la Direzione del Museo, gli enti pubblici territoriali e regionali, le università, la componente di comunità così come da indirizzo delle Raccomandazioni Unesco e della Convenzione di Faro.
«Una sfida davvero importante per tutti noi – ha infine commentato Versace – un obiettivo di squadra che abbiamo voluto lanciare in questo periodo caratterizzato dalle celebrazioni del cinquantesimo anniversario, ma che intende andare oltre, innalzando l’asticella delle ambizioni per un territorio, che ha ancora tanto da raccontare». (rrc)