Mobilità passiva sanitaria, il PD: Siamo davanti a una vera emergenza

La Calabria e il Sud sono in cima alla lista con un saldo negativo per la mobilità sanitaria passiva. È quanto hanno denunciato i consiglieri regionali del Partito Democratico, commentando i dati degli ultimi report nazionali e la Conferenza delle Regioni che ha appena approvato il volume d’affari relativo alla mobilità sanitaria passiva che sfiora complessivamente i 4,6 miliardi, in crescita di circa 300 milioni rispetto al 2022.

Dati che dimostrano come la mobilità sanitaria passiva in Calabria «continua a essere una delle principali emergenze per la nostra regione: «Stando ai dati diffusi dalla Conferenza nel 2019 – hanno spiegato i dem – il valore della mobilità passiva nella nostra Regione si attestava intorno ai 157 milioni e, dunque, anche dopo la pandemia il dato continua a crescere senza sosta, a ulteriore conferma che quell’emergenza non ci ha insegnato nulla».

«Si tratta di dati drammatici – hanno sottolineato – dietro ai quali si nascondono storie di cittadini e pazienti costretti a viaggi della speranza ed a sopportare ulteriori costi per sottoporsi a prestazioni sanitarie in grado di soddisfare le loro esigenze di cura o che sono costretti, quando ne hanno la possibilità, a rivolgersi alle strutture private. Numeri che destano profonda preoccupazione e che, come più volte ha sottolineato la fondazione Gimbe nei suoi studi, saranno ancora più aumentati dalla scellerata autonomia differenziata voluta dalla Lega».

«Questa è la drammatica realtà che ci troviamo a vivere – hanno proseguito – altro che la narrazione del governatore e commissario alla sanità Occhiuto che racconta rivoluzioni e miracoli che si trovano soltanto sulle sue pagine social. Cosa sta facendo il governo regionale per fronteggiare il fenomeno? Nulla. Anzi, con l’assenso dato all’autonomia differenziata a Roma, ha dato il proprio via libera a peggiorare la situazione».

«Come gruppo e come partito – hanno concluso i consiglieri – proseguiremo il nostro continuo impegno sul territorio per la costruzione di una sanità pubblica e universalistica, a sostegno della quale abbiamo presentato diverse proposte legislative, e che rappresenta l’unica speranza per il diritto alla salute dei calabresi. Insieme al referendum abrogativo dell’autonomia di Calderoli che va bloccata ad ogni costo per evitare che venga sferrato l’ultimo e ferale colpo ad ogni ipotesi di progresso per il Mezzogiorno». (rrc)

 

Irto (PD): C’è discriminazione tra regioni per il vaccino contro la bronchiolite dei neonati

«Il ministro della Salute assicuri a tutti i neonati la somministrazione del vaccino contro la bronchiolite, che è un’infezione virale molto insidiosa, specie nei primi mesi di vita del bambino». È quanto ha chiesto il senatore del PD, Nicola Irto, denunciando come «il Dipartimento ministeriale del farmaco ha fermato la campagna vaccinale anti-bronchiolite, rivolta ai neonati, nelle regioni obbligate a rientrare dal disavanzo sanitario».

«Qui siamo davanti – ha osservato Irto – a un atto gravissimo, a una discriminazione intollerabile. Da un lato, infatti, si blocca la campagna vaccinale in argomento nei territori, come la Calabria, più sguarniti e svantaggiati a livello sanitario. Dall’altro lato, invece, si consente l’utilizzo del vaccino in questione nelle regioni più ricche, a carico dei rispettivi bilanci. Ciò significa differenziare i diritti dei bambini appena nati, la cui salute deve essere una priorità di ogni governo, a prescindere dalle sigle politiche. Oltretutto, la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza impone, per ogni decisione delle istituzioni pubbliche, di considerare sempre il superiore interesse del fanciullo».

«Mi auguro – ha concluso il senatore del Partito democratico – che il ministro della Salute si attivi subito, perché lo Stato ha sempre l’obbligo di tutelare la salute dei cittadini, soprattutto quando sono tanto piccoli di età, dunque più fragili». (rp)

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Domani il dibattito sull’autonomia e sulle emergenze territoriali irrisolte

Domani pomeriggio, a Isola Capo Rizzuto, alle 18, alla Villa Comunale, si terrà il dibattito Autonomia differenziata, la legge che divide l’Italia.

L’evento è organizzato in occasione della Festa dell’Unità e vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Vittoria Baldino, deputata del M5S e di Giusy Iemma, vicesindaca di Catanzaro e presidente regionale del Partito Democratico. I saluti sono di Giovanni Stillitano, del M5S di Isola C.R., Daniela Ventura, dirigente regionale di Italia Viva e Silvana Gagliardi, segretaria Pd Isola C.R. Intervengono, anche, Luigi Raso, coordinatore Provinciale Primavera della Calabria, Nunzia Paese, presidente regionale di Italia Viva, Rosa Tavella, già consigliere regionale Rifondazione Comunista. Modera il giornalista di Epseria Tv Massimo Carlozzo.

A seguire, alle 19.30, l’incontro su Emergenze territoriali irrisolte, le risposte del PD. Dopo i saluti di Carolina Girasole, presidente provinciale PD, intervengono Andrea Filici, segretario PD Isola C.R., Gaspare Cavaliere, capogruppo PD a Isola C.R., e Leo Barberio, segretario provinciale PD. Conclude Ernesto Alecci, consigliere regionale del PD. (rkr)

Bevacqua (PD): Servono interventi immediati per garantire diritto a mobilità

Mimmo Bevacqua, capogruppo del PD in Consiglio regionale, ha chiesto alla Regione «interventi immediati e una programmazione strutturale per quel che attiene mobilità e trasporti».

«Fino ad oggi – ha rilevato – è stata totale l’assenza di interesse da parte del Governatore della Calabria, sempre pronto ad esternare annunci e novità soprattutto a mezzo social, rispetto al bisogno di assicurare non solo ai calabresi ma anche per quanti guardano al nostro mare, alle nostre montagne, alle nostre straordinarie bellezze con interesse ed ammirazione, la concreta possibilità di spostamento tra gli affascinanti borghi e paesaggi del nostro territorio. E in particolare per quel che riguarda le aree interne».

«Fino ad oggi – ha aggiunto il dem – non abbiamo potuto registrare un nuovo atto di programmazione, una risorsa aggiuntiva sull’attuazione dei servizi o una nuova proposta finalizzata ad assicurare ai calabresi il diritto alla mobilità sancito dalla Costituzione. Anzi abbiamo assistito a un atteggiamento quasi rassegnato anche rispetto alle scelte del governo nazionale come nel caso della realizzazione dell’AV con tracciato interno Praia-Tarsia-Cosenza limitandosi a svolgere un ruolo quasi notarile, che oggi vede la nostra regione tagliata da ogni ipotesi di finanziamento fino ad almeno il 2030. Anzi per rispettare i desiderata della Lega e il patto di potere che lega i partiti di governo, si è supinamente dato il proprio assenso alla realizzazione di un Ponte che finirà soltanto per sottrarre ingenti risorse alla mobilità ed allo sviluppo della Calabria. Anche la mobilità urbana ed extraurbana del territorio è fuori dall’agenda di governo».

«Solo per limitare l’analisi alla mia provincia non può consolare – ha proseguito Bevacqua – la recente notizia della concessione di 100 mila vett*km autorizzati alla Città di Corigliano Rossano, considerato che, a distanza di quasi nove anni dall’approvazione della riforma introdotta dalla L.R. 35/2015, in cinque anni di governo del Centrodestra, non si è ancora giunti all’approvazione del livello dei servizi minimi, all’applicazione dei costi standard e alle procedure di gare per l’affidamento dei servizi di TPL. Se quel percorso istituzionale non si fosse interrotto, la Città di Corigliano Rossano avrebbe potuto disporre non di 580 mila vett*Km, ma di ben 880.314 vett*km così come la Città di Cosenza (conurbata con Rende e Castrolibero) di ben 2.256.318 vett*Km, con grande sollievo in termini di risorse per l’azienda municipalizzata Amaco e di servizi per la comunità locale».

«Non c’è più tempo da perdere –  ha ribadito Bevacqua – occorre adottare un nuovo approccio metodologico attraverso il quale un’efficace ed obiettiva programmazione possa consentire di soddisfare i bisogni e le aspettative della comunità. Un approccio in grado di progettare un sistema di trasporto nuovo, semplice, efficace ed integrato, capace di promuovere una Calabria efficiente ed accogliente, idonea a sostenere la sfida della modernità e dello sviluppo”.

Il capogruppo del Pd ha annunciato, inoltre, per la fine del mese di ottobre, un convegno specifico sul tema al quale il gruppo consiliare lavorerà di concerto con il partito regionale per formulare una proposta scevra da strumentalità, ma indispensabile per garantire ai calabresi il diritto alla mobilità. (rcz)

Pd Calabria: Agire subito per impedire diffusione del virus della lingua blu

Il Partito Democratico della Calabria, assieme alle rappresentanze degli allevatori e ai sindaci della Provincia di Crotone, hanno chiesto alla Regione  e alle sue Unità veterinarie di affrontare di petto il problema della diffusione della febbre catarrale, la cosiddetta “Lingua blu”, che ha già danneggiato numerosi allevamenti di animali ruminanti».

Per i dem serve, dunque, un intervento immediato «per stoppare bruscamente la circolazione del virus, per proteggere gli allevamenti sani e per risarcire al più presto quelli colpiti dalla malattia. Non c’è altro tempo da perdere, perché bisogna preservare e sostenere il comparto, che è parte significativa dell’economia del territorio. In passato, purtroppo, la lentezza e la disorganizzazione pubbliche hanno causato la diffusione della peste suina e, di recente, anche un preoccupante aumento dei casi di Tbc bovina».

«È proprio questo il momento di prevenire, con misure mirate ed efficaci, un peggioramento della situazione, che potrebbe essere insostenibile per le aziende del settore, già molto provate dall’aumento generale dei prezzi e dalla diminuzione dei loro ricavi. Ci auguriamo che la Regione Calabria – conclude la nota del Pd calabrese – metta al più presto in atto un piano di interventi coordinati e cominci a risarcire gli allevamenti colpiti dalla “Lingua blu”». (rcz)

Il Pd: In Calabria non avremo più la prevista riqualificazione sismica degli ospedali

«Vergogna, in Calabria non avremo più la prevista riqualificazione sismica degli ospedali: il governo nazionale e quello regionale hanno levato le risorse del Pnrr e le altre al riguardo disponibili». È quanto ha denunciato del Partito Democratico della Calabria, definendolo «uno scippo gravissimo e ingiustificabile, che conferma  l’avversione del governo Meloni verso la Calabria e la sudditanza del governo Occhiuto, zitto, immobile e complice davanti alla continua sottrazione di finanziamenti destinati alla nostra sanità pubblica e alle altre priorità».

«I notabili del centrodestra parlano – hanno osservato i dem – di rilancio della sanità calabrese, di miglioramento dei servizi e di inversione della tendenza. I fatti, però, dimostrano ogni volta le loro bugie clamorose. L’unica verità è che, con l’autonomia differenziata e con i tagli imposti, il centrodestra determinerà l’agonia della sanità pubblica calabrese, con la conseguente impennata dell’emigrazione sanitaria verso le strutture del Settentrione e con ulteriori trasferimenti di residenza in altre regioni».

«Il centrodestra considera la Calabria un serbatoio di voti. La regione sarà invece determinante – hanno concluso i dem calabresi – per il riscatto dell’intero Mezzogiorno, che merita profondo rispetto e gli stessi diritti e servizi essenziali presenti nel Nord». (rcz)

Bevacqua, Iacucci e Mazzuca (PD): Serve confronto aperto cosa sta succedendo all’Ospedale di Cosenza

In una lettera aperta il capogruppo del Pd, Mimmo Bevacqua, il vicepresidente del Consiglio regionale Pd, Franco Iacucci e il presidente del consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, hanno chiesto al direttore generale dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza, Vitaliano De Salazar, «per fornire puntuali spiegazioni su quanto sta accadendo all’interno del principale hub della provincia di Cosenza».

«Ne siamo convinti anche noi, da sempre. Le battaglie meramente politiche e in qualche caso anche strumentali devono stare fuori dalle corsie degli ospedali. Non possono esistere partiti e appartenenze sul diritto alla salute, né battaglie sulla pelle dei calabresi», dicono i dem nella lettera, in cui sottolineano che «non è nostra intenzione colpevolizzare nessuno e non abbiamo ricette last minute da offrire alla piazza mediatica – continuano – la materia è troppo seria e complessa. Ma non possiamo stare a guardare, perché abbiamo delle precise responsabilità morali e civili in nome nei confronti dei cittadini che rappresentiamo».

«Medici che abbandonano il proprio lavoro – si legge nella lettera – polemiche quotidiane con genesi interna al personale medico, gran caos in pronto soccorso nonostante la recente e mediaticamente risonante inaugurazione, subito offuscata dal primo importante temporale di stagione. Un quadro generale che provoca, inevitabilmente, un clima di generale sfiducia nei confronti del presidio, nonostante annunci spendibili e roboanti come quello che giustamente accompagna l’imminente arrivo della professoressa Franca Melfi, luminare di Calabria, a dar manforte al progetto dell’Annunziata».  

«Con quale personale e con quali risorse si procederà al rilancio del nevralgico presidio ospedaliero? – hanno chiesto Bevacqua, Iacucci e Mazzuca –. Siamo qui per capire e, ove possibile o ove concesso, dare una mano. L’ospedale è di tutti e non merita il clima depressivo che si agita dentro e fuori e non lo merita soprattutto il personale medico e paramedico che stoicamente si impegna giorno e notte”.

«Chiediamo, pertanto, un incontro urgente proprio al dg de Salazar – conclude la lettera aperta dei dem –. Si confronti con noi al più presto, così da analizzare insieme le forti criticità presenti. Il nostro è solo spirito collaborativo e costruttivo. Il principale nostro obiettivo è salvaguardare la sanità pubblica e il ruolo e la funzione della rete ospedaliera e dell’hub cosentino».

Bevacqua, Iacucci e Mazzuca hanno poi annunciato una imminente iniziativa del gruppo regionale del Pd, di concerto con il partito provinciale, per affrontare con la massima attenzione la situazione della sanità a Cosenza. (rcs)

Il PD Calabria: Affrontiamo insieme l’emergenza idrica

Il consigliere regionale del Pd, Mimmo Bevacqua, ha ribadito «che, senza una programmazione appropriata e con interventi strutturali adeguati, la emergenza idrica diventerà sempre di più drammatica» e ha ricordato al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «le possibilità perse attraverso il Pnrr per reperire importanti risorse destinate all’ approvvigionamento idrico».

Secondo il dem «crediamo che sia arrivato il momento di valutare tutte le possibilità di utilizzare risorse europee, anche attraverso una rimodulazione del FSC, per concedere contributi ad esempio  alle famiglie calabresi per l’acquisto e l’installazione di serbatoi e autoclavi, sulla scorta di quanto già avvenuto in Abruzzo che ha affidato la gestione degli avvisi per l’assegnazione dei finanziamenti all’Ersi, l’equivalente della calabrese Arrical».

«Ovviamente – ha aggiunto – al netto delle differenze potenziali tra i due enti dal momento che niente in Arrical sembra chiaro e funzionale. L’occasione potrebbe essere utile anche per concedere incentivi per promuovere l’adeguamento e l’innovazione tecnologica del patrimonio edilizio residenziale più datato, garantendo l’approvvigionamento idrico e un’adeguata distribuzione idrica nel corso delle interruzioni sulla rete causate dalla crisi idrica atavica, dai sempre più lunghi periodi di siccità e anche da una pessima manutenzione che deve essere assolutamente migliorata».

«I cambiamenti climatici in atto richiedono risposte importanti da parte delle istituzioni ad ogni livello. Si tratta della sfida più importante che abbiamo da affrontare e, invece, sia il governo nazionale che quello regionale hanno fornito fin qui risposte del tutto parziali e non sufficienti», ha ricordato Bevacqua, sottolineando come «abbiamo registrato, soprattutto durante questa estate, lunghissimi periodi di siccità che, ancora oggi, stanno mettendo in difficoltà l’intero Mezzogiorno, l’agricoltura e anche le famiglie che in città hanno dovuto fare i conti con una inquietante e pericolosa penuria d’acqua. A poco serve adesso diffondere la versione circa una siccità continentale ed epocale che non si può combattere a livello locale. Non è così in Calabria perché le risorse idriche e gli invasi non mancano di certo sul nostro territorio».

Per questo il dem ha chiesto al governo regionale «la massima attenzione sul tema e una concreta valutazione di questa possibilità, offrendo già la nostra disponibilità a lavorare in maniera congiunta su un testo condiviso. Lo abbiamo sempre fatto del resto. Su tutti i versanti. Non sempre, o quasi mai, siamo stati ascoltati». (rcz)

Bevacqua (PD): Inaccettabile e vergognoso scontro Lega-Cei

Il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, ha definito «vergognoso e inaccettabile» l’attacco della Lega alla Cei sul tema dei migranti.

«Basandosi soltanto su articoli apparsi a mezzo stampa – ha aggiunto – il commissario regionale della Lega Sasso e la senatrice Minasi si sono lasciati andare a speculazioni contro la Chiesa, invitando a utilizzare l’otto per mille per l’accoglienza, come se lo stesso fosse destinato a chissà quali altri fini. Non solo. Provocatoriamente i leghisti si sono spinti a chiedere il numero dei migranti che il Vaticano sarebbe disposto a prendere in carica».

«Pare evidente – ha proseguito – che la Lega abbia perso completamente la bussola e il senso della misura. L’attacco violento nei confronti della Chiesa appare del tutto gratuito e figlio del nervosismo indotto dalla posizione assunta dalla Cei sull’autonomia differenziata con la quale il Carroccio vuole spaccare il Paese. Nonché dalle parole di Monsignor Savino, vescovo della Diocesi di Cassano allo Jonio. Invitiamo la Lega ad abbassare i toni e a moderare la deriva populista e di estrema destra assunta nell’ultimo periodo avaro di consensi alle urne».

«Esprimiamo, al contempo – ha concluso – piena vicinanza alla Cei ringraziandola dell’opera meritoria svolta quotidianamente al fianco dei più deboli e a sostegno dell’unità del Paese e dei diritti del Sud. Come Pd proseguiremo senza sosta a sostegno delle battaglie per la giustizia e l’equità». (rcz)

IL PD Calabria: Occhiuto e Di Furia non possono più ignorare gravissime carenze nei servizi sanitari nel reggino

Il Partito Democratico Calabria ha evidenziato come «non ha giustificazioni l’indifferenza imperturbabile che il commissario governativo alla Sanità regionale e i vertici dell’Asp di Reggio Calabria stanno mostrando rispetto ai disservizi nell’ospedale di Locri e in altre strutture assistenziali chiamate rispondere al bisogno di salute dei cittadini».

Per i dem, infatti, rimarcando come il presidente Roberto Occhiuto e la direttrice generale dell’Asp di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, «non possono più ignorare le gravissime carenze e criticità nei servizi sanitari del territorio reggino», si sono detti sorpresi del loro «immobilismo ingiustificato, specie alla luce dei recenti casi di cronaca che hanno confermato una situazione emergenziale insostenibile, non soltanto nel 118, sistematicamente sprovvisto di medici per il trasporto dei pazienti in ambulanza».

«Ora basta, è inammissibile – hanno tuonato i dem calabresi – che pazienti oncologici siano abbandonati al loro destino; che per le prenotazioni vi siano tempi di attesa lunghissimi; che il personale sanitario debba occuparsi di aspetti burocratici a causa della persistente carenza di figure amministrative; che l’accesso all’Assistenza domiciliare integrata sia estremamente difficoltoso; che nomine apicali siano fatte con scarsa trasparenza e che persistano situazioni vergognose riguardo alla pulizia dei locali e scandali come la mancanza di lenzuola per i ricoverati nel reparto di Medicina dell’ospedale di Locri».

«Per la sanità della Calabria è il peggiore periodo di sempre, ma il presidente Occhiuto, probabilmente interessato ad avere un posto di governo nel prossimo autunno, continua a camuffare la realtà, nonostante –ha avvertito il Pd della Calabria – gli assurdi allagamenti in locali pubblici di Pronto soccorso, le nuove dimissioni di primari e l’inspiegabile assegnazione di più incarichi di responsabilità ad alcuni professionisti, che i malati calabresi hanno colto e soffrono». (rrc)