Peste suina, Filcams Cgil chiede tavolo di confronto

Giuseppe Valentino, segretario generale di Filcams Cgil Calabria, e Valerio Romano, segretario generale Filcams Area Metropolitana di Reggio Calabria, hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di convocare un tavolo per definire un protocollo straordinario di salute e sicurezza per il contenimento della peste suina.

Un protocollo che «permetta alle persone di lavorare – hanno detto – o, in alternativa, di avere dei sostegni e che soprattutto metta a disposizione dispositivi di protezione individuale che come denunciato sono completamente carenti».

I segretari, infatti, si son detti preoccupati dalle notizie relative alla diffusione della Peste Suina nel territorio Reggino: «siamo solidali con le comunità coinvolte per l’apprensione per la situazione di pericolo che pende sulla loro salute e sui danni potenziali all’economia del territorio».

«Sicuramente non aiuta in questo l’azione della Regione Calabria – hanno detto – che ha istituito una zona rossa senza tener conto di alcune situazioni che bene hanno fatto le guide alpine ed il Cai a sollevare, perché come è efficacemente raccontato nelle dichiarazioni pubbliche i lavoratori, il Turismo non è solo svago, per molti spesso invisibili ed ignorati, rappresenta il proprio lavoro e la propria stessa vita». (rcz)

Consiglio regionale approva mozione di Giannetta per fermare la peste suina

Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato la mozione del consigliere regionale, Domenico Giannetta, per contrastare la diffusione del virus della PSA (Peste Suina Africana).

Ad integrazione dell’ordinanza emanata nei giorni scorsi dal Presidente della Giunta regionale Occhiuto, che istituisce la “zona infetta” e regolamenta i comportamenti da adottare nei ventisei comuni rientranti nella stessa, il consigliere Giannetta impegna la Giunta ad accelerare il selecontrollo nei comuni limitrofi, per scongiurare il dilagare della peste suina e ad attivare un sistema organico, univoco, unitario per tutta la Calabria, per la disciplina – attraverso l’adozione di protocolli e procedure – del selecontrollo e di ogni altra azione utile a circoscrivere il propagarsi della peste suina e arginare ogni possibile conseguenza che da essa possa derivare, in particolare sugli allevamenti, sull’attività venatoria e su tutto l’indotto. (rrc)

Peste Suina, Irto (PD) presenta interrogazione per chiedere interventi a Reggio

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha depositato una interrogazione a risposta a scritta al ministro della Salute, al ministro degli Affari regionali e al ministro dell’Agricoltura per chiedere immediati interventi in merito all’espansione della peste suina nella Provincia di Reggio Calabria.

«Il 25 aprile scorso purtroppo nel territorio della Città di Reggio Calabria è stata rinvenuta la prima carcassa di cinghiale risultata positiva al test sulla P.S.A. – si legge nell’interrogazione – e, invero, è stata conclamata la positività di diversi cinghiali rinvenuti morti nel territorio della Provincia di Reggio Calabria in diversi allevamenti di suini semi bradi».

La situazione, dunque, desta particolare preoccupazione e necessita di un’attenzione particolare. E se grazie alla collaborazione di alcune squadre di caccia al cinghiale in braccata operanti nei Comuni di Reggio Calabria e di Cardeto il Commissario dell’Ambito territoriale di Caccia RC1 si è riusciti a risalire alla posizione georeferenziata delle carcasse rinvenute fino alla data odierna, «ciò che preoccupa è che ufficialmente nessuno ad oggi scriva o diffonda la notizia di queste carcasse tanto che i comuni della Provincia di Reggio Calabria non risultano inseriti tra i Comuni italiani in cui è stata riscontrata la malattia». 

Considerato che ufficialmente i Comuni Calabresi non sarebbero tra quelli colpiti dalla P.S.A. e che, invece, la tempestività degli interventi e del monitoraggio risultano essere gli unici strumenti per bloccare la diffusione a macchia d’olio di questa epidemia letale, il senatore Irto ha interrogato il ministro della salute, il ministro degli affari regionali e le autonomie e il Ministro dell’Agricoltura al fine di sapere «se intendano chiarire il motivo per cui sul sito del Ministero della Salute, la Provincia di Reggio Calabria non risulti interessata dalla grave problematica della P.S.A.; se l’Ufficio del Commissario nazionale per l’emergenza P.S.A. sia stato dotato di fondi sufficienti agli interventi programmati; se e quali iniziative intendano adottare necessarie ad indennizzare gli operatori della filiera suinicola calabrese colpiti dalle restrizioni sull’abbattimento, la movimentazione degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati e, infine, quali azioni intendano adottare al fine di utilizzare la dotazione finanziaria, allo scopo integrata affidata al Commissario di intesa con le Regione Calabria, per i necessari interventi sul campo». (rp)

Peste suina, Regione: Attivati tutti i protocolli per eliminare malattia

Iole Fantozzi, direttore generale del Dipartimento Tutela della Salute e servizi socio-sanitari della Regione Calabria, in merito al caso di peste suina africana rinvenuto in un cinghiale di Cardeto, in Provincia di Reggio, ha reso noto di aver prontamente attivato la segnalazione all’Istituto Zooprofilattico, il quale ha provveduto a confermare il test eseguito in prima istanza e sta completando tutto l’iter diagnostico di conferma del caso.

«I competenti uffici del Ministero della Salute e del commissario di governo per la peste suina africana – continua la nota – sono stati informati per applicare le azioni conseguenziali previste dal manuale operativo per le emergenze da Pesti Suine nei selvatici. Su iniziativa della struttura regionale, d’intesa col commissario nazionale Psa, si è attivata immediatamente tutta la struttura tecnica composta dalla Direzione Generale del Dipartimento Tutela della Salute, dal Commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria, dall’Autorità competente locale in materia di Psa (Servizi Veterinari ASP), dal Ministero della Salute e dall’Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno (Izsm), per porre in essere la strategia complessiva per l’eliminazione della malattia dal territorio reggino».

«Nella giornata di ieri (sabato ndr), presso la sede dell’Asp di Reggio Calabria – dice ancora la nota – si è tenuta una riunione tecnica presieduta dal Commissario nazionale PSA, il quale ha elogiato la tempestività e correttezza degli interventi adottati dalla Struttura regionale e fornito i primi elementi a carattere normativo ed organizzativo».

«I lavori sono proseguiti con l’intervento del Responsabile del Centro di Referenza nazionale (Cerep) con l’ausilio del quale – conclude la nota – sono state predisposte tutte le direttive necessarie per produrre gli atti conseguenziali da porre in essere nei prossimi giorni. Il tutto si è svolto in un clima di cooperazione che porterà a fronteggiare la malattia con la dovuta efficacia». (rcz)

Peste suina: approvato il piano per abbattere migliaia di cinghiali in Calabria

Per arginare e contenere la diffusione della pesta suina è stato approvato dalla Regione Calabria un Piano d’intervento, firmato dal Presidente occhiuto nella sua veste di Commissario ad Acta per la Sanità,  per abbattere decine di migliaia di cinghiali presenti sul territorio calabrese.

Il provvedimento, concertato con l’assessorato regionale all’Agricoltura guidato da Gianluca Gallo, si è reso necessaria poiché anche in Calabria, come nel resto d’Italia, negli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento della popolazione di cinghiale (Sus scrofa), che ha provocato degli squilibri notevoli nell’ecosistema agro-silvo-pastorale del territorio e che da qualche tempo desta grande preoccupazione per l’impatto negativo, anche dal punto di vista sanitario, in riferimento alla possibile diffusione della peste suina africana.

Per tale motivo, tenuto conto del riconosciuto ruolo epidemiologico dei cinghiali nella propagazione della malattia, la Regione ha programmato una serie di misure tese a consentire la gestione e il controllo dei cinghiali. Il Piano in questione, di durata quinquennale, si applica su tutto il territorio regionale (compresi i Parchi nazionali e regionali, Riserve regionali, foreste regionali, territori a caccia programmata, oasi di protezione, istituti faunistici quali AA.TT.VV. nonché AA.FF.VV., aree urbane e periurbane) ed integra i Piani di controllo e prelievo selettivo redatti da vari enti della Regione Calabria (Parchi nazionali e regionali) e Dipartimento Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione.

Nello specifico, il dca adottato prevede l’abbattimento dell’80% dei capi indicati nel Piano, in numero di 82.000 unità, ai fini di un progressivo depopolamento degli ungulati. Inoltre, si demanda ai selettori ed ai cacciatori il monitoraggio delle attività, con invito agli stessi a voler segnalare ai competenti servizi veterinari il rinvenimento di ogni cinghiale morto (anche a seguito di incidente stradale) o carcassa parzialmente predata, ovvero di cinghiale abbattuto che mostrava ante mortem comportamenti anomali di qualsiasi tipo. (rcz)