La sindaca di Isola C.R. Vittimberga: Occhiuto intervenga per chiusura Punto Emergenza Territoriale

La sindaca di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di intervenire in merito alla chiusura del Punto di Emergenza Territoriale della città.

Una decisione presa e ufficializzata dall’Asp, che per il primo cittadino ha il sapore di beffa, soprattutto dopo gli incontri, svoltosi nei giorni scorsi, per chiedere anche un’ambulanza in più per il territorio.

«Isola Capo Rizzuto non può e non deve rimanere indietro per numerosi motivi, almeno 18.000: si tratta del comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo, e in queste situazioni sono i numeri a fare la differenza», ha detto la sindaca, ricordando come «purtroppo un maggior numero di residenti significa anche un aumento dei problemi sanitari e delle emergenze. Durante i mesi estivi, gli abitanti superano abbondantemente i 100.000, considerando il flusso turistico sulle frazioni, senza dimenticare che Isola è l’unico comune in Calabria che registra annualmente una crescita demografica».

«Inoltre – ha ricordato ancora –, si tratta di un punto strategico dove è possibile, in poco tempo, raggiungere anche i comuni limitrofi come Botricello e Cutro, soprattutto sulle frazioni di San Leonardo e Steccato. È stata proprio la PET di Isola il primo mezzo di soccorso ad arrivare sulla spiaggia di Steccato di Cutro durante il tragico naufragio dello scorso anno, con i sanitari che sono riusciti a salvare decine di vite».

«Proprio per questa serie di motivazioni – ha spiegato – nelle scorse settimane avevamo chiesto, con tanta fiducia, un potenziamento dei servizi: tutti ci saremmo aspettati ma non certo dei tagli, come stabilito dalla delibera n°288 del Servizio Sanitario Regionale del 5 febbraio 2024. Questa decisione non potenzia il servizio esistente come speravamo, bensì ne riduce la capacità di risposta e assistenza sanitaria, mettendo a rischio la comunità».

«Questa volta, non accetteremo scuse – ha concluso –. Isola merita rispetto, e ci batteremo con determinazione usando tutti i mezzi possibili, se necessario anche attraverso sit-in di protesta insieme ai cittadini. La Pet non deve andare via da Isola». (rkr)

  

 

Mammoliti (PD): Regione intervenga su indisponibilità di Pet al Ciaccio-De Lellis

Il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha presentato una interrogazione per chiedere al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, di intervenire sulla indisponibilità della Pet al presidio ospedaliero del Ciaccio-De Lellis di Catanzaro.

Nell’interrogazione Mammoliti chiede «sapere quali atti e  provvedimenti politici e amministrativi e gestionali si intenda porre in atto  tempestivamente al fine di permettere al Presidio Ospedaliero Ciaccio/De Lellis  e ai pazienti che si rivolgono alla detta struttura di poter disporre della necessaria  ed essenziale Pet e al fine di rendere effettivo e concreto e reale anche per i  pazienti del Presidio Ciaccio/De Lellis il diritto alla salute e alle cure sanitarie».

Il consigliere regionale ha ricordato che «il presidio ospedaliero Ciaccio/De Lellis è struttura che svolge continue  prestazioni sanitarie soprattutto in campo oncologico e che tale presidio costituisce struttura di riferimento non solo per i pazienti di  Catanzaro, ma anche per i pazienti dell’intero territorio regionale; che è essenziale nello svolgimento delle dette prestazioni sanitarie la disponibilità della Pet».

Nell’interrogazione viene evidenziato come fino ad agosto, il Ciaccio-De Lellis ha potuto disporre di una pet mobile presente nella struttura per  tre giorni a settimana. Ora l’assenza di tale strumento «ostacola – si legge nell’interrogazione – con  tutta evidenza lo svolgimento delle prestazioni sanitarie tipiche non potendo il  detto Presidio disporre di uno strumento diagnostico essenziale; che, al momento, per effetto di una convenzione esistente con l’Azienda Mater  Domini, vi è la disponibilità ad utilizzare la Pet dell’azienda Mater Domini in  modo, tuttavia, molto limitato e non soddisfacente».

Questo ha provocato una situazione in cui molti pazienti  «sono costretti a recarsi fuori dalla regione Calabria – ha denunciato – al fine di eseguire gli esami a cui è finalizzata la Pet; che tutto ciò lede il diritto alla salute dei pazienti che si rivolgono al Presidio  Ciaccio/De Lellis i quali, purtroppo, a causa dell’assenza della necessaria Pet non  possono beneficiare di tempestive e immediate cure sanitarie».

Per Mammoliti, quindi, «occorre con rapidità e tempestività, comprendere le ragioni per le  quali presso il Presidio Ospedaliero Pugliese/Ciaccio non sia più disponibile  l’essenziale Pet e adottare ogni necessario atto e provvedimento al fine di  permettere al detto Presidio di poter contare sull’essenziale Pet e di potere dare  immediate e tempestive risposte ai pazienti». (rrc)

GIRIFALCO (CZ) – Enzo Bruno (PD): Grave la soppressione del Pet

Enzo Bruno, componente dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico, ha dichiarato che «la soppressione della Postazione di emergenza-urgenza di Girifalco, con la sostituzione dell’ambulanza con un’automedica, rappresenterebbe un duro colpo all’assistenza territoriale per un comprensorio importante dell’area centrale della Calabria».

«Condividere la battaglia delle Amministrazioni di Girifalco, Amaroni, Borgia, Caraffa, Cortale, Squillace, Palermiti, San Floro e Vallefiorita – ha aggiunto – è un dovere civico che non può essere circoscritto agli interventi o alle audizioni. La politica deve intervenire in maniera fattiva su chi ha la competenza e il potere di modificare il processo burocratico-amministrativo che ha portato a questo declassamento: vale a dire il commissario ad acta per la sanità, Guido Longo».

«L’obiettivo – ha proseguito – del potenziamento dei servizi territoriali non passa dal depotenziamento e dalle soppressioni, dalle cancellazioni e dalle riduzioni: procedere per tagli con un profilo ragionieristico piuttosto significa svuotare, ancora una volta, il diritto alla salute e alla cura dei calabresi. Ma non basta sollecitare l’intervento dell’Asp su cui, come nel caso della soppressione della Pet di Soveria Mannelli, è potuta intervenire perché si è trattato di un errore materiale nella delibera. E in questo caso non possiamo che essere soddisfatti per il mantenimento dell’impegno assunto nella direzione del mantenimento di questo presidio fondamentale».

«Nel caso di Girifalco – ha detto ancora – e di altri presidi sanitari che garantiscono servizi soprattutto in aree interne penalizzate dall’isolamento, dovrebbe essere rivisto il quadro riorganizzativo inquadrato nella visione commissariale e messa nero su bianco da Longo nell’ennesimo decreto che tiene conto troppo dei numeri da far quadrare e poco della salute dei cittadini da tutelare».

«È questo il livello su cui la politica e i rappresentanti amministrativi devono agire – ha concluso Bruno – nella consapevolezza che se non si interviene sulle criticità gestionali del sistema sanitario, commissariato da troppi anni, sarà difficile immaginare una svolta nella qualità dei servizi a questi territori». (rcz)