Welfare, la Calabria avrà il suo Piano Sociale regionale per il triennio 2020-2022

La Calabria, dopo anni di vuoto, si appresta a dotarsi del Piano Sociale Regionale, grazie al via libera dalla Conferenza Unificata, composta dai rappresentati della Regione, dei Comuni e del Terzo settore calabresi.

L’accordo è maturato in coda al confronto portato avanti negli ultimi mesi su impulso dell’assessorato regionale al Welfare, guidato da Gianluca Gallo. A curare l’interlocuzione, in particolare, il settore Politiche sociali, diretto da Saveria Cristiano.

Si tratta di uno strumento che disegna, per il triennio 2020-2022, l’assetto organizzativo della governance territoriale del welfare, attraverso la predisposizione di progetti e azioni in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze e ai bisogni dei calabresi.

«Il Piano licenziato dalla conferenza – ha commentato l’assessore Gallo – è frutto di un lavoro condiviso, che va a colmare vuoti risalenti nel tempo e consegna ai Comuni, veri interpreti delle politiche sociali sul territorio, i necessari criteri di programmazione».

«Il Piano sociale regionale, fondamentale per la redazione dei Piani sociali di zona – è scritto nella nota – contiene una serie di indicazioni fondamentali per la redazione degli stessi: tra le altre, la pianificazione degli obiettivi di benessere sociale da perseguire; l’individuazione degli stati di bisogno e delle azioni prioritarie di intervento; la fissazione dei parametri per la valutazione delle condizioni di accesso alle prestazioni e delle modalità di erogazione di esse; la specificazione delle modalità di verifica dei risultati; la specificazione delle esigenze e degli ambiti di formazione; la definizione del fabbisogno delle strutture residenziali e semiresidenziali; la previsione delle modalità per il coinvolgimento degli utenti nel controllo della qualità dei servizi».

«Si tratta, insomma – aggiunge Gallo – di un passo essenziale per un cambiamento di prospettiva ormai indispensabile, dal momento che si sono consolidate realtà che vanno necessariamente trasformate per ottimizzare i costi, riqualificare la spesa, rispondere ai bisogni con soluzioni più funzionali e sostenibili, favorendo un maggior protagonismo dei Comuni, come degli operatori del settore e dei fruitori dei servizi erogati, così da raggiungere attraverso un impegno corale il perseguimento dell’interesse generale e del bene comune».

Prossimo passaggio, adesso, quello in terza commissione, prima, e in Consiglio regionale, poi, per la definitiva approvazione.

«Il giudizio positivo espresso all’unanimità dalla Conferenza unificata – ha concluso l’assessore Gallo – testimonia la bontà del lavoro svolto, mai influenzato da logiche di appartenenza. C’è in gioco il bene comune e sono convinto che il percorso di condivisione tracciato sarà portato a compimento, con analogo senso di responsabilità, ancor più in un momento difficile come quello attuale».

L’assessore Gallo: definito il Piano sociale regionale 2020-2022

Lo strumento che disegna l’assetto organizzativo della governance territoriale del welfare, il cosiddetto Piano sociale regionale, è stato definito, su impulso dell’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo, dagli Uffici competenti attraverso la predisposizione di progetti ed azioni in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze ed ai bisogni dei calabresi.

«Passo dopo passo – commenta l’Assessore Gallo – stiamo cercando di colmare il ritardo con le altre Regioni, cogliendo l’opportunità legata ai processi di trasformazione del sistema, messi in moto dall’emergenza sanitaria, che inducono tutti a percorsi di riforma delle politiche sociali. Perseguiremo la strada del cambiamento anche perché privilegiare il mantenimento dello status quo significherebbe decretare, per la nostra regione, l’implosione del sistema».

Per centrare l’obiettivo ambizioso della riforma complessiva del Welfare, ci si muoverà seguendo tre direttrici. «Anzitutto il fattore tempo», sottolinea Gallo: «Da qui a fine anno il nucleo essenziale della riforma dovrà approdare almeno in Giunta, prima di essere sottoposto al vaglio del Consiglio regionale ed aperto agli spunti che da esso verranno». Poi, l’innovazione sociale: «Un cambiamento di prospettiva e di mentalità sono indispensabili – sottolinea l’Assessore – dal momento che si sono consolidate realtà che vanno necessariamente trasformate per ottimizzare i costi, riqualificare la spesa, rispondere ai bisogni con soluzioni più funzionali e sostenibili, favorendo un maggior protagonismo dei Comuni». Quindi, certo non ultimo, il requisito della partecipazione, «così da raggiungere attraverso un impegno corale e l’apporto di tutti il perseguimento dell’interesse generale e del bene comune». In questa ottica, si è scelto di aprire da subito il confronto sul documento di programmazione regionale.

Nello specifico, i soggetti pubblici e privati, ma anche i singoli cittadini, potranno prendere visione del Piano ed interagire offrendo il proprio contributo, avvalendosi della piattaforma sis.welfarecalabria.it. (rcz)