Il garante Agostino Siviglia: Inserire i detenuti e il personale come categorie prioritarie nel Piano vaccini

Il garante regionale dei Diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Agostino Siviglia, ha inviato una lettera alle autorità istituzionali e politiche competenti chiedendo di inserire «nel Piano vaccini regionale per la Calabria, fra le categorie prioritarie, le persone detenute nei 12 Istituti penitenziari calabresi nonché il personale ad altro titolo operante nelle carceri», in quanto categorie a rischio.

«Nel mentre – ha detto Siviglia – si registra positivamente l’inserimento nel calendario vaccini presentato dal presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, del personale di polizia penitenziaria. Inoltre, mi preme segnalare ancora una volta, la necessità e l’urgenza del più tempestivo intervento (in specie da parte dell’Asp di Catanzaro) in merito all’avvio dell’attività funzionale della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) di Girifalco (CZ)». 

«In effetti – ha aggiunto – risulta a questo Ufficio che si sono ormai conclusi i lavori di ristrutturazione della suddetta Rems (già, in data 31 dicembre 2020), dal che appare indispensabile, ora, perfezionare i successivi adempimenti necessari per garantirne la più tempestiva apertura, ed in particolare: bandire la procedura ad evidenza pubblica per l’acquisto degli arredi e delle attrezzature; perfezionare il procedimento di autorizzazione e/o accreditamento della Rems; definire la forma di gestione della struttura stessa (pubblica e/o a gestione privata).  Con riferimento alle questioni, si evidenzia la necessità di agire con urgenza e tempestività, considerato, per un verso, l’opportunità di vaccinare tutto il personale operante nei 12 Istituti penitenziari calabresi, oltre che la stessa popolazione detenuta, al fine di scongiurare una drammatica diffusione del contagio all’interno degli Istituti penitenziari calabresi. Per altro verso, la necessità e l’urgenza di intervenire tempestivamente, anche e soprattutto, per ciò che attiene agli adempimenti di rispettiva competenza, relativi all’indispensabile apertura della Rems di Girifalco (CZ)». 

«Per vero – ha continuato – va evidenziato che sono già più di 50 le persone in lista di attesa per l’ingresso in Rems, in quanto dichiarate giudizialmente incapaci di intendere e di volere. A ciò si aggiunga, e non marginalmente, che ogni persona per la quale non sia stata pronunciata una sentenza di condanna per ‘vizio di mente’ e, di conseguenza, applicata la misura di sicurezza temporanea, non può e non deve continuare ad essere ristretta in carcere (come purtroppo sta avvenendo anche in Calabria), sol perché non vi sono posti disponibili per allocarla lì dove prevede la legge: Rems e/o altre strutture sanitarie residenziali regionali.  Si tratta, in effetti, in questi casi, di vere e proprie ‘detenzioni illegali’. Orbene, considerato che i lavori di ristrutturazione della Rems sono stati oramai ultimati, come suddetto già alla data prevista del 31 dicembre 2020, è evidente che l’inazione di chi di competenza risulterebbe tanto grave quanto colpevole, in scienza e coscienza». 

«Per tali motivi – ha concluso – si segnala e si raccomanda di intervenire con la massima urgenza, in ossequio alle rispettive competenze ed al dettato costituzionale e normativo vigente»(rrc) 

 

Giuseppe Falcomatà sul piano vaccini: I sindaci pronti e in prima linea, alcune regioni troppo lente

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso di un confronto con i sindaci metropolitani e il commissario all’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, per discutere ed affrontare il Piano sulla distribuzione dei vaccini anti Coronavirus, ha sottolineato che non deve essere data «nessuna considerazione alla stravagante idea di seguire i criteri del Pil regionale per la distribuzione dei vaccini, né gestire la nuova fase badando ai tempi di vaccinazione fin qui seguiti dalle singole Regioni».

In videoconferenza, Falcomatà si è detto pronto ad affrontare il nuovo corso perché «noi sindaci non ci siamo mai tirati indietro di fronte alle responsabilità».

«Purtroppo – ha detto l’inquilino di Palazzo Alvaro – dai dati nazionali risulta come la Calabria sia l’ultima regione nello stato d’avanzamento delle vaccinazioni. La mia preoccupazione, dunque, è che questa lentezza si possa ripercuotere sui calabresi. Non vorremmo trovarci, infatti, nella spiacevole situazione di dover rincorrere l’emergenza nell’emergenza come in una sorta di regionalismo differenziato anche sulla distribuzione delle risorse vaccinali».

Sul ruolo che attiene ai sindaci nella campagna d’immunizzazione al virus, Giuseppe Falcomatà ha sottolineato, in linea coi colleghi sindaci, come «dall’inizio della pandemia ed a maggior ragione in questa nuova fase delicata, noi non abbiamo mai fatto passi indietro».

«Saremo sempre in prima linea – ha spiegato – ma non vorremmo avere delle interdipendenza troppo strette con le Regioni che in alcuni casi hanno dimostrato di essere fin troppo lente».

Dal canto suo, il commissario Arcuri ha spiegato che, «conclusa la prima fase di somministrazione agli operatori sanitari, socio sanitari ed a quelli delle Rsa, la distribuzione dei vaccini avverrà in rapporto alla popolazione residente delle singole regioni».

Sulle lentezze, poi, ha chiosato: «Stiamo rafforzando il personale dedicato con l’invio di medici ed infermieri. La speranza, e soprattutto l’impegno, è che le regioni, anche la Calabria, si allineino ad un andamento più omogeneo della campagna vaccinale. Auspico che questo possa accadere con il personale che stiamo inviando». (rrc)