La nona Commissione consiliare affronta questione Piazza del Popolo

La Nona Commissione di Controllo e Garanzia del Comune di Reggio, presieduta dal consigliere Massimo Ripepi, ha audito la dirigente del Settore Sviluppo Economico, Cultura e Turismo Loredana Pace in merito al Controllo atti amministrativi rapporti Comune e Demanio rispetto alla titolarità della superficie di Piazza del Popolo.

Proprio la dirigente ha reso nota, fornendo ai consiglieri la documentazione in suo possesso, la richiesta  avanzata da parte dell’Agenzia del Demanio di 170.000 euro – per il periodo 2014-2024 – in virtù di un decreto legislativo del 1944 che propone che ogni bene cessato dal partito nazionale fascista sia devoluto allo Stato; nella stessa missiva il Demanio ha chiesto informazioni sul mercato rionale.

«A novembre, pertanto, ho risposto all’Agenzia del Demanio – ha dichiarato – che l’utilizzo della piazza è quello di mercato rionale, con impegno della stessa da lunedì al sabato».

«Ho fatto presente che i numeri degli operatori autorizzati erano 4 –continua la dirigente – e siccome mi avevano chiesto anche, con riferimento agli eventi, quanti eventi erano stati fatti nel 2024, ho elencato gli eventi effettivamente realizzati che evidenziano comunque che erano eventi gratuiti. A dicembre l’Agenzia del Demanio ha presentato il conto, dicendo che l’amministrazione avrebbe dovuto versare su un modello F24 170.000 Euro, 170-108,83 Euro, dal 2014 al 2024; ha calcolato l’indennizzo e anche gli interessi».

Ha, pertanto, specificato che la nota dell’Agenzia del Demanio mancava di alcuni elementi importanti «perché quando si calcola un indennizzo si deve inserire la superficie, il costo a metro quadro ed altre indicazioni sulle modalità di calcolo».

D’altronde, al di là del riferimento normativo del 44 è stato comunicato che non c’è alcun riferimento a tutto quello che è successo dopo; perché verosimilmente, sempre secondo Loredana Pace, nel tempo ci deve essere stata una consegna del bene: così come si fa per il demanio marittimo per i lungomari, per le strade. Anche perchéa Piazza del Popolo l’Amministrazione garantisce la manutenzione, l’illuminazione e tanti altri servizi.

«Quindi – ha concluso la dirigente – questa situazione, al di là dell’utilizzo di Piazza del popolo, va attenzionata e approfondita con una riunione  con i vertici dell’Agenzia del Demanio; per comprendere futuri sviluppi».

Alla richiesta avanzata del presidente Massimo Ripepi, relativamente al vincolo della Sovrintendenza Archeologica, la dirigente ha risposto in merito che  relativamente alla Sovrintendenza c’è solo un passaggio nella lettera della prima nota dell’Agenzia del Demanio che la manda “per conoscenza” alla Sovrintendenza stessa alla quale si rivolge  chiedendo «al fine di garantire il decoro della piazza» di fornire indicazioni sull’uso del sito, valutando laddove ritenuto necessario la convocazione di una riunione.

Richiesta alla quale sembrerebbe non vi sia stata replica da parte della Sovrintendenza; con un condizionale d’obbligo perché essendo l’Amministrazione destinataria della nota, sarebbe dovuta eventualmente essere, anche se “per conoscenza”, anche destinataria di un’eventuale risposta. “Riunioni ufficiali -ha affermato la dirigente- dalla Sovrintendenza non ne sono state convocate”.

Il presidente Massimo Ripepi, dopo la visione della documentazione, ha chiesto ancora a Loredana Pace cosa intendesse fare l’Amministrazione rispetto a questa cifra da pagare, 170.000 euro per 10 anni, e quale fosse la linea del Comune per il pagamento della stessa.

Ribadendo la  necessità di un incontro con l’Agenzia del Demanio, la dirigente ha dichiarato che la posizione, emersa da confronti con altri settori, è che seppur beni del Demanio sono beni che sono stati consegnati all’Amministrazione; pertanto non bisogna ripagare alcun canone; anche perché l’Amministrazione si accolla tutti i costi di gestione e di manutenzione.

Il Comune, che da sempre gestisce l’area sostenendone i costi di manutenzione e illuminazione, sta quindi verificando la documentazione disponibile per capire come agire; al tempo stesso, si ritiene necessario un approfondimento sulle modalità di calcolo dell’indennizzo richiesto.

Il Comune procede, dunque, sulla linea del dialogo istituzionale con l’Agenzia del Demanio per trovare una soluzione che tenga conto della funzione pubblica svolta dalla piazza e della continuità della gestione comunale. L’obiettivo è garantire una gestione chiara e sostenibile dell’area, nel rispetto delle norme e degli interessi della collettività.

Gli interventi di alcuni consiglieri comunali hanno sollecitato un confronto con l’Agenzia del Demanio non solo su Piazza del popolo bensì su tutta la città; in modo tale da avere contezza e chiarezza sui beni in piena disponibilità dell’Amministrazione comunale.

In tal senso, il consigliere Giovanni Latella ha specificato che casi simili si sono presentati anche in altre aree cittadine come i fortini di Ecolandia, l’ex Polveriera a Ciccarello o il campo Coni a Modena ma sono stati risolti. In particolare, rispetto proprio all’area del campo Coni, ha informato la Commissione consiliare che in quel caso l’Agenzia del Demanio aveva chiesto ben 700 mila euro ma che la situazione è stata superata con l’impegno degli Uffici dei Settori interessati che hanno operato opportunamente in modo congiunto per l’auspicato risultato.

Il presidente Massimo Ripepi, a margine della conclusione del confronto con dirigente e consiglieri commissari, ha affermato «Continueremo ad approfondire gli atti perché il consigliere Latella ha dichiarato che la situazione si risolverà così come si è risolta quella del campo Coni dove il Demanio aveva chiesto 700 mila euro».

«Siccome io ho notizie diverse – ha detto – la prossima seduta di giovedì sarà dedicata a questa cosa del campo Coni per sapere se questa cosa è vera o non è vera perché è importante. Sarebbe un precedente in positivo e in negativo».

«Al contempo – ha aggiunto Ripepi – va detto che, al momento, il Comune rispetto a Piazza del popolo è inadempiente con il Demanio alla stregua degli ambulanti che lo sono nei confronti dell’Ente e che considera abusivi».

«Chi pagherà il conto dell’incompetenza? – ha chiesto Ripepi –. Mentre il sindaco Falcomatà e la sua Amministrazione tentano di distrarre i cittadini con proclami e accuse strumentali, la verità è che il Comune è il primo a non rispettare le regole. E ora resta da capire chi pagherà i 170 mila euro richiesti dal Demanio.

Ripepi, infine, parlando del clima di tensione creatosi a causa dell’inasprimento dei controlli degli ambulanti da parte di Paolo Brunetti, vice sindaco di Reggio, ha annunciato che lo convocherà alla prossima Commissione «per chiedergli come intende gestire la situazione e verificare quanto sta accadendo. È necessario un confronto immediato per evitare ulteriori tensioni sociali e trovare una soluzione equa per tutti». (rrm)

Piazza del Popolo, Zappia (Reggini Fuorisede): «Falcomatà cancella la storia e ignora i cittadini!»

Per Antonio Zappia, responsabile dei Reggini Fuorisede del Movimento Rivoluzione Rheggio 743 ac.C, «la chiusura del mercato di Piazza del Popolo è l’ennesima dimostrazione di come l’Amministrazione Falcomatà sia autoritaria e insensibile di fronte alle reali esigenze dei cittadini».

«Senza alcun confronto con i commercianti e i cittadini – ha spiegato – il sindaco e la sua Giunta hanno decretato la fine di uno dei luoghi simbolo della nostra città, un mercato che per oltre ottant’anni ha rappresentato un punto di riferimento economico e sociale per migliaia di reggini».

«Tra il 1993 e il 2001, il sindaco Italo Falcomatà, – ha continuato – padre dell’attuale primo cittadino, si trovò davanti allo stesso problema (di gran lunga più grave), ma lo affrontò con uno spirito completamente diverso: ascoltò la città, dialogò con gli ambulanti, trovò una soluzione condivisa per mantenere in vita il mercato».

«Oggi, invece, Giuseppe Falcomatà governa con l’imposizione, ignorando i cittadini e decretando la fine del mercato storico senza alcuna alternativa concreta – ha aggiunto  Zappia –. Questo atteggiamento autoritario si riflette in tutta la gestione amministrativa, dove il confronto è sostituito da diktat calati dall’alto, con conseguenze devastanti per il tessuto sociale ed economico della città».

«Come se non bastasse – ha continuato Zappia – Falcomatà ha avuto il coraggio di parlare di garbo istituzionale, lamentando il fatto che il Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi, lo abbia convocato più volte per Pe c anziché accordarsi ‘con cortesia’. Un concetto di garbo che evidentemente vale solo quando fa comodo a lui e alla sua Amministrazione».

«Dov’era il garbo istituzionale quando l’opposizione veniva bloccata da mille cavilli burocratici per ogni iniziativa? Dov’era il garbo istituzionale quando i cittadini di Arghillà venivano ignorati e privati dei loro diritti? – ha rimproverato Zappia –. La verità è che Falcomatà e la sua Giunta pretendono regole rigide per gli altri, ma non per sé stessi. Quando c’è da partecipare a eventi di visibilità o a inaugurazioni, il Sindaco è sempre in prima fila; quando invece si tratta di affrontare problemi seri, manda avanti i delegati».

«La fine del mercato di Piazza del Popolo non è un episodio isolato, ma solo l’ultima pagina di un’Amministrazione che lascerà dietro di sé una città in macerie. Ponte Calopinace, Parco Lineare Sud, Lido Comunale: una lunga lista di incompiute e promesse non mantenute – ha concluso Antonio Zappia –. Reggio Calabria merita di meglio. Noi continueremo a lottare per difendere i luoghi storici della nostra città, per tutelare i lavoratori onesti e per restituire ai reggini un’Amministrazione degna di questo nome». (rrc)

Piazza del Popolo, Versace: Adesso serve un’operazione verità

«È l’ultima commissione che convoco su piazza del Popolo, adesso serve fare un’operazione verità, perché tanti consiglieri si sono impegnati su questa tematica». È quanto ha dichiarato Carmelo Versace, presidente della Sesta Commissione, Sviluppo economico e attività produttive, turismo, nel corso della seduta dedicata al tema della centrale piazza reggina.

Il presidente ha dato lettura dei verbali delle sedute del 31 maggio, 19 settembre, 21 settembre, 26 settembre, 28 settembre, 12 ottobre, 5 dicembre del 2023; 23 maggio, 20 giugno (ben quattro volte in questa seduta si è parlato di spostamento o chiusura), 18 luglio e, infine, 3 settembre.
«Dal 31 maggio 2023 ad oggi – ha proseguito Versace – nei 18 verbali delle commissioni esaminati, in 11 verbali compare la menzione “piazza del popolo”. Le parole relative a “chiusura”, o “spostamento” del mercato di piazza del Popolo in altre aree, è stata pronunciata ben 14 volte. Ma in nessuna di queste occasioni c’è stato qualcuno della minoranza che ha manifestato di non essere d’accordo o che ha dichiarato di volersi opporre». Ma non solo, il presidente Versace incalza: «Dall’opposizione non è mai stata fatta, rispetto a queste affermazioni, una controproposta nell’unica commissione competente che è quella adibita».
«Mi sembra corretto dire che l’unica eccezione è la consigliera Angela Marcianò che ha riproposto in più occasioni il tema dell’abusivismo del mercato di piazza del Popolo – spiega Versace – e dell’illegalità all’interno dell’area».
Versace ha ricordato, poi, che a proposito «Le dichiarazioni importanti della polizia locale che mette a conoscenza di indagini di polizia giudiziaria e guardia di finanza sull’abusivismo presente, tanto che gli stessi dirigenti auditi non conoscevano attività investigativa. Su piazza del popolo la polizia locale non opera dal 2021, lo fa solo nell’area antistante, in quanto nella piazza sono presenti un gran numero di abusivi che sono le stesse parti offese del procedimento penale pendente nei confronti di alcuni esponenti del corpo locale. Onde evitare di dare spazio a illazioni su ritorsioni, la polizia locale ha ritenuto di porre in essere attività solo con il regime interforze di Focus ‘ndrangheta».
Versace ha evidenziato, infine, come siano stati tre i focus ‘ndrangheta messi a segno nella piazza e, come emerso dalle sedute, che il numero degli ambulanti autorizzati era di sei nel 2023, ridottisi a tre nel 2024.

Nel ribadire la necessità di fare chiarezza, il presidente Versace, al termine del suo intervento ha chiarito: «Non sono contento della chiusura o sospensione del mercato perché è negativo anche perdere un solo posto di lavoro; ma, rispetto all’illegalità, alla mancata trasparenza e alla mancanza totale di idee sul mercato, ritengo che la decisione di chiuderlo sia stata la più idonea». (rrc)

Mercato di Piazza del Popolo, audizione del sindaco Falcomatà in IX Commissione

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, è stato audito dalla IX Commissione Controllo e garanzia presieduta da Massimo Ripepi in merito alla sospensione del mercato in piazza del Popolo.

Alla seduta hanno partecipato anche l’assessora alle Attività produttive Marisa Lanucara, la segretaria generale dell’ente Antonia Criaco, la dirigente Loredana Pace e diversi operatori riuniti in Comitato.

Nel corso del dibattito il primo cittadino ha ribadito la decisione della Giunta comunale di sospendere le attività mercatali nell’area in questione fino al 30 giugno, dopodiché, come previsto dalle norme in materia, sarà il Consiglio comunale ad occuparsi della questione e a discutere della riorganizzazione dell’intero settore che l’Amministrazione comunale intende mettere in atto.

Il primo cittadino ha comunque chiarito che l’indirizzo politico della Giunta è quello di riqualificare piazza del Popolo – che è di proprietà del Demanio e su cui c’è un vincolo della Soprintendenza – destinandola a funzioni turistiche e di socialità, dunque ad attività diverse da quelle mercatali, aprendo tuttavia al confronto con gli operatori stessi rispetto alla possibilità di utilizzare per questo scopo, aree limitrofe attualmente disponibili o eventualmente ulteriori spazi nelle altre aree mercatali già presenti sul territorio cittadino.

L’assessora Lanucara ha richiamato gli incontri intercorsi – specificando che sono stati sei da gennaio fino ad oggi – con diversi dei commercianti che operavano nell’area, indicando soluzione a suo dire percorribili anche in tempi brevi attraverso l’eventuale regolarizzazione amministrativa degli aventi diritto, mentre gli operatori dal canto loro hanno ribadito la richiesta di essere messi nelle condizioni di lavorare e di vedere riconosciuta la loro dignità.

Diversi e articolati gli interventi dei componenti della IX Commissione: nel corso dei lavori hanno preso la parola i consiglieri Federico Milia, Giuseppe Sera, Demetrio Marino, Francesco Barreca, Carmelo Versace, Giuseppe De Biasi, Armando Neri e Saverio Pazzano.

In chiusura il presidente Ripepi si è fatto latore della proposta dell’opposizione invocando la riapertura del mercato a piazza del Popolo nelle ore mattutine, ripulendo poi l’area per destinarla ad attività ricreative ed eventualmente ad eventi nelle ore pomeridiane e serali.

«Dobbiamo mantenere la storicità del mercato, magari ampliandolo e organizzandolo sempre nella legalità – ha detto Ripepi – perché il mercato significa economia per la città, non solo per chi vende, ma soprattutto per i tantissimi cittadini e le famiglie che ne usufruiscono».

«La decisione che vorrete prendere – ha concluso rivolgendosi al sindaco – è importante, la nostra posizione è chiara, manifestate dunque la volontà precisa di quello che voi volete fare. Chiarite se il bando del 2018 è chiuso, se si può ripartire dalla proposta che abbiamo avanzato o se avete deciso di non fare più il mercato. Dobbiamo trovare una soluzione per i commercianti e le loro famiglie».

Il sindaco Falcomatà in conclusione ha ringraziato tutti gli intervenuti e ha dichiarato: «Il percorso che ha avviato l’Amministrazione, la scelta di indirizzo politico contenuta nella delibera di Giunta che non poteva che essere di sospensione, è di discutere della riorganizzazione dei mercati in Consiglio comunale e ritengo – ha aggiunto – che questo sia un tempo utile per affrontare la situazione degli operatori mercatali che avranno titolo a operare sul territorio e che hanno operato fino a qualche tempo fa su Piazza del Popolo».

«È del tutto evidente – ha detto Falcomatà – che l’Amministrazione vuole dialogare e confrontarsi con chi legittimamente rivendica un diritto, ma deve essere altrettanto chiaro che non dialoga con chi invece persevera nell’abusivismo e nell’illegalità. È giusto tutelare l’economia sana, ma non è nostro interlocutore chi non rispetta le regole non aiutando, così, coloro che invece vivono facendo sacrifici e rimanendo nonostante tutte le difficoltà imprenditori onesti».

«Siamo convinti – ha aggiunto – che ci siano le possibilità di riorganizzare le attività mercatali anche in zone limitrofe: vicino Piazza del Popolo ci sono aree oggi non utilizzate che possono essere funzionali a una riorganizzazione, guardando all’esempio di tante altre espressioni nella nostra città che testimoniano che si può fare se si fa in maniera corretta».

«Dopodiché è giusto – ha concluso il sindaco – che si apra una discussione democratica, un dibattito politico su quelle che sono le scelte dell’Amministrazione, su quelle che possono essere posizioni integrative, proposte e suggerimenti che vengono dalle varie parti in causa». (rrc)

REGGIO – La commissione “Controllo e Garanzia” si confronta sul mercato di Piazza del Popolo

Si è incentrata sulla questione della sospensione del mercato a Piazza del Popolo, la seduta dell’ottava Commissione consiliare “Controllo e Garanzia” del Comune di Reggio, presieduta da Massimo Ripepi.

Per approfondire la vicenda, sul piano politico-amministrativo, sono state convocate sia la dirigente del settore Sviluppo Economico e procedimenti Suap, Loredana Pace, che l’assessore con delega Marisa Lanucara.

Alla seduta erano presenti anche alcuni degli operatori commerciali del mercato cui è stata concessa l’opportunità di esprimere perplessità e proposte oltre che per chiarire il loro punto di vista sullo stato di “irregolarità” contestato a molti di loro dall’Amministrazione rispetto alle vigenti normative di settore.

La dirigente Loredana Pace è stata chiamata in causa per fare chiarezza su alcuni atti amministrativi e, in particolare, sul bando del 2018 cui hanno fatto appello e riferimento molti operatori; bando che ha prodotto una graduatoria degli aventi diritto per circa 41 posteggi totali, di cui 7 settore alimentare e 34 di altro settore; alcuni tra questi, in particolare, sono stati ammessi solo perché fu autorizzato un piano di rateizzazione.
Nel frattempo c’è stato non solo il cambio di tutti i quadri (sia tra le associazioni di categoria che quello del dirigente di Settore) ma anche l’avvicendamento di numerose figure dell’ufficio che ha generato non pochi problemi.

«Nei mesi seguenti – ha dichiarato Loredana Pace – nessuno ha sollecitato lo scorrimento di graduatoria; agli atti non abbiamo traccia di alcuna richiesta specifica. A maggio 2020, d’altronde, con il DL 34 si chiedeva che le pubbliche amministrazioni procedessero d’ufficio per verificare le posizioni degli operatori e la possibilità di rinnovare a questi la concessione per 12 anni. Una successiva interlocuzione con le associazioni di categoria fece emergere, da parte di alcune, l’esigenza dello scorrimento di graduatoria ma solo dopo la chiusura del processo di regolarizzazione di tutte le aree mercatali; perché da questa verifica sarebbe dipeso direttamente lo scorrimento, il numero e la posizione degli aventi diritto».

«In alcune commissioni – ha continuato la dirigente di settore – è stato affrontato il problema del perché fossero state revocate concessioni rinnovate, in autotutela, per 12 anni; fu specificato pertanto che questa norma andava contro quelle europee. Per evitare, dunque, il rischio di infrazione il governo, con l’ultimo Decreto Concorrenza, ha stabilito nuove linee guida; linee che avrebbe dovuto fornire entro marzo 2024 quando, nei fatti invece, non sono ancora arrivate. La graduatoria aveva durata di un anno e l’amministrazione avrebbe potuto riservarsi legittimamente, comunque, di non procedere allo scorrimento senza alcuna pretesa da parte degli operatori. Devo registrare che, nel frattempo, nessuno di loro ha mai sollecitato lo scorrimento in questione».
La Dirigente ha chiuso il suo intervento con una significativa “annotazione” rispetto all’opinione pubblica ed ai presenti in Commissione; in riferimento, nello specifico, all’eclatante protesta di un operatore a piazza del popolo: aspetto umano a parte, nel pieno della comprensione, la dirigente Pace ha voluto specificare che lo stesso (risultante escluso dalla graduatoria) aveva un debito di 21mila euro già soltanto in relazione all’occupazione del suolo e, da verifica ulteriore di questi giorni, non era in regola complessivamente per circa 40mila euro -sul piano tributario- nei confronti del Comune.

Al netto di questa puntuale disamina l’Amministrazione intende garantire piena disponibilità al confronto per individuare una soluzione di concerto con chi vuole regolarizzarsi ma stabilendo in modo chiaro che il tutto deve avvenire nel pieno rispetto delle norme e nell’ottica di un riordino complessivo delle aree mercatali.

Piazza del popolo, in particolare, non giustificava più in alcun modo le spese amministrative per la pulizia e la garanzia dell’igiene quotidiana perché il rapporto era assolutamente sproporzionato.

L’assessore Marisa Lanucara ha specificato che, da parte sua, c’è stata sempre totale disponibilità al confronto; conoscendo il problema, d’altronde, anche da prima del suo mandato politico nel ruolo ricoperto in una importante associazione di categoria.

«La scelta sul mercato di questa storica piazza – ha spiegato – è solo un punto di arrivo di un percorso amministrativo ben preciso e non certo frutto di una decisione personale del sindaco adottata improvvisamente dalla sera al mattino. Nel percorso condiviso, nelle numerose sedute di commissioni, anche dai consiglieri di minoranza sono arrivate indicazioni sempre a supporto dell’indirizzo di un contrasto al degrado, all’abusivismo ed all’illegalità».

Su espressa richiesta di un consigliere di minoranza ha specificato che, con una delibera di giunta di ieri 13 gennaio, si è deciso di sospendere il mercato fino alla fine di giugno 2025 per consentire in questi mesi quel processo necessario di regolarizzazione degli operatori che ne faranno richiesta ed, al contempo, di individuare in modo chiaro gli interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione della piazza stessa. Nondimeno, sul mercato di Botteghelle, verrà sperimentato da subito un modello di riorganizzazione mercatale da estendere (qualora si rivelasse virtuoso) anche agli altri mercati. In aggiunta, al fine di venire incontro alle esigenze imminenti degli attuali operatori di piazza del popolo – proprio presso il mercato di Botteghelle – sarà possibile adottare il sistema della “spunta”; consentendo, quindi, di utilizzare provvisoriamente dei posteggi vacanti.

Sia da parte del suo assessorato che del settore diretto dalla dirigente Loredana Pace è emerso, in ogni caso, che la regolarizzazione eventuale dei singoli operatori li metterà in condizione di esercitare la loro attività ma, nello specifico, in altre aree mercatali da individuare di concerto ai loro bisogni.

Per conto del centrodestra (oltre al presidente della commissione Massimo Ripepi) sono intervenuti Armando Neri, Federico Milia e Giuseppe De Biasi.

La loro posizione, chiara e condivisa, è che il mercato deve rimanere a piazza del popolo per preservarne la storicità e l’aspetto identitario; tutte le altre funzioni che la maggioranza e la giunta vorrebbero assegnare alla piazza sarebbero conciliabili con quella del mercato attraverso una differenziazione delle fasce orarie.

Il presidente Massimo Ripepi, esprimendo netto disappunto sulla scelta operata dall’amministrazione, considera la mancata concessione della licenza -alla luce del bando del 2018- sia una chiara espressione di immobilismo amministrativo; a dispetto di quanto dichiarato dalla dirigente Loredana Pace, sull’attesa delle nuove linee guida del Ministero, chiede come sia possibile che in altre città italiane non vi sia stata questa stessa difficoltà.

Per Ripepi, dunque, la questione è squisitamente di volontà politica e non meramente amministrativa. Sulla delibera adottata dalla giunta – rispetto alla sospensione del mercato di piazza del popolo e la sperimentazione in quello di Botteghelle – Ripepi ha dichiarato: «Con questa delibera hanno seppellito il mercato ma vogliono parlare con il morto».

«La maggioranza – ha aggiunto – non può vestirsi da paladina della legalità quando per 10 anni l’amministrazione Falcomatà non ha fatto nulla per regolarizzare il mercato; esattamente il contrario di quanto fatto dal padre Italo Falcomatà che, invece, ha lottato con grande coraggio portando il mercato ad avere una dimensione di grande legalità fintanto che è stato sindaco».

Per la maggioranza sono intervenuti i consiglieri Giuseppe Sera, Giovanni Latella, Franco Barreca e Filippo Quartuccio.
In particolare, nel difendere la scelta della sospensione del mercato (sia a livello amministrativo che politico), sono stati evidenziati gli aspetti fondamentali alla base di una decisione che giunge solo dopo un lungo ragionamento all’interno di un percorso partecipato nelle commissioni di competenza.

Il rischio di un danno erariale, ad esempio, per una spesa non più sostenibile (almeno 10 volte superiore a quella delle entrate per l’occupazione del suolo) già di per sé sarebbe stata ragione più che valida per porre fine allo scenario ultimo di piazza del popolo.

A questa si aggiungono le questioni di profondo degrado ambientale, di igiene e sicurezza nonché l’impossibilità di tutelare la salute dei cittadini per oggettivi riscontri sulla dubbia provenienza delle merci e l’assenza di tracciabilità delle stesse; aspetti rilevati più volte e finanche in questi ultimi giorni da operazioni mirate di polizia municipale ed interforze.
La restituzione di uno spazio così importante alla collettività -secondo i consiglieri di maggioranza- nasce quindi da un’analisi di importanti criticità protrattesi nel tempo; ormai, a questo punto, non più sanabili. La piazza era divenuta “ostaggio” di abusivi ed irregolari a danno della comunità intera e degli operatori in completa regola (nei fatti soltanto due).

Attraverso le parole del consigliere Latella, in particolare, è passato un messaggio chiaro di vicinanza ai lavoratori tutti ed a chi vuole operare onestamente; con un’apertura totale al dialogo ed al confronto. Concertazione che deve avvenire nel rispetto delle regole e del decoro seguendo esempi e percorsi già tracciati da questa amministrazione: in particolare i casi virtuosi come quelli di “campagna amica” (a piazza Carmine ed Orange) e quello del mercatino del collezionismo sotto la Stazione Lido.

Il presidente Massimo Ripepi ha chiuso i lavori riconvocando la commissione consiliare per martedi prossimo 21 gennaio con rinnovato invito al sindaco Giuseppe Falcomatà oggi assente per un comitato “ordine e sicurezza” in Prefettura; specificando che è il primo cittadino a dover rispondere di questa scelta politico-amministrativa in quanto, a suo avviso, la responsabilità è in capo alla sua figura ed al suo ruolo. (rrc)

REGGIO – Piazza del Popolo, Milia (FI): Arroganza dell’ Amministrazione Falcomatà oltre ogni limite

È stato duro l’intervento di Federico Milia, capogruppo di FI in Consiglio comunale al Comune di Reggio, a margine della seduta in commissione controllo e garanzia, in cui, proprio su richiesta formale del capogruppo, è stata audita ieri l’assessore Lanucara in merito alla nuova destinazione di Piazza del popolo.

«Nessuno ha detto che non bisogna ripristinare la legalità a Piazza del popolo – ha detto –, ma cancellare con un colpo di spugna il mercato storico della città, quando in tutto il Paese la direzione delle amministrazioni comunali è un’altra, cioè di valorizzare quelli che sono i mercati storici, basti guardare Catania o Milano, dove in uno quartieri più borghesi come il quartiere di Isola, il mercato viene potenziato».

«Con un colpo di spugna si decide di lasciare 80 e più operatori ambulanti in mezzo a una strada – ha aggiunto – la comunità senegalese, le comunità straniere che operano legalmente e che collaborano tutti i giorni con il quartiere».

«Senza prima ascoltare i commercianti – ha rilevato – si prendono decisioni drastiche, cancellando un pezzo di storia, cancellando anche un punto sociale per tutti gli abitanti, per tutti gli anziani delle case basse del quartiere».

«Una decisione vergognosa – ha concluso – a cui noi di Forza Italia ci opporremo, al fianco dei venditori ambulanti, perché siano tutelati, e per il bene della città, perché la tradizione e l’identità di un luogo storico come il mercato di Piazza del popolo non vengano distrutti». (rrc)

REGGIO – I Gruppi di Maggioranza: “Liberazione di Piazza del Popolo frutto di mesi di lavoro

I consiglieri di maggioranza di Palazzo San Giorgio hanno evidenziato come «della necessità di intervenire per ripristinare la legalità a Piazza del Popolo non ci siamo certo resi conto dalla sera alla mattina, anzi, gli opportuni provvedimenti adottati dall’Amministrazione comunale sono frutto di mesi di confronto e dialogo non solo con le organizzazioni di categoria, ma anche e soprattutto con tutti coloro che rappresentano il popolo in seno al Consiglio comunale».

«Infatti, almeno fino ai recenti, grotteschi, ma anche pericolosi tentativi di strumentalizzare alcune singole situazioni per additare il sindaco Falcomatà quale responsabile di tutti i mali della città – hanno proseguito – anche i consiglieri di opposizione che oggi provano a cavalcare il malcontento di pochi hanno sempre condiviso la linea dell’insostenibilità economica, sociale e ambientale di quella che era la realtà di Piazza del Popolo fino a pochi giorni fa, dicendo di condividere la volontà di contrastare l’illegalità, il degrado e l’abusivismo concretizzata ora dall’Amministrazione. Se lo ritengono, le registrazioni e i verbali delle tante sedute della Commissione Attività produttive incentrate sull’argomento possono confermarlo».

«La verità incontrovertibile – hanno aggiunto – è che si è agito per tutelare l’intera collettività, e non certo interessi particolari, ripristinando la normalità in un luogo che era diventato una sorta di zona franca a dispetto di tutti i cittadini onesti che vivono rispettando le regole del vivere civile. C’è poi un altro aspetto da chiarire con fermezza per capire quanto la situazione fosse diventata insostenibile per il Comune: per ripulire piazza del Popolo si spendeva una somma dieci volte superiore a quella incassata per l’occupazione del suolo pubblico».

«Non si poteva andare avanti – hanno detto ancora – così e la Giunta comunale ha fatto benissimo a intervenire prorogando, proprio in queste ore, la sospensione del mercato fino a giugno e avviando, in parallelo, un possibile percorso alternativo con la spunta, ovvero l’assegnazione provvisoria dei posteggi temporaneamente non occupati, in altre aree disponibili, nell’ottica, come già anticipato nei giorni scorsi, di una generale riorganizzazione del sistema mercatale nella nostra Città».

«Tra l’altro questa Amministrazione – hanno aggiunto la maggioranza – ha già dimostrato più volte, con atti e fatti concreti, di voler mettere a disposizione degli operatori commerciali, con mercatini tematici e prodotti a km 0, in condizioni dignitose, sicure e positive, alcune delle piazze che rappresentano il “salotto buono” della città».

«I provvedimenti adottati – ha spiegato la maggioranza – consentiranno in questi mesi di portare avanti il dialogo avviato da tempo con gli operatori, apertura opportunamente ribadita dall’assessora Marisa Lanucara in Commissione Controllo e Garanzia. Abbiamo sempre ascoltato e ascolteremo sempre tutti, non ci sono preclusioni. Ma dobbiamo affermare con forza che chi vuole dialogare con l’Amministrazione deve farlo nel pieno rispetto delle regole del vivere civile, del commercio onesto e delle normative che sono una garanzia per tutti, anzitutto per l’economia sana della città che è la stragrande maggioranza. Siamo sempre stati al fianco dei commercianti e dei lavoratori che si alzano ogni mattina per guadagnarsi onestamente il pane. Questi sono i fatti, il resto, compreso il tentativo di mistificazione sul bando del 2018 smontato punto per punto dalla dirigente proprio oggi nell’organismo consiliare, è becera strumentalizzazione per racimolare consensi sulla pelle dei cittadini onesti, dei lavoratori, dei più deboli e di chi ha il coraggio di esporsi per tutelarli».

«In ultimo – hanno concluso – rispediamo al mittente e sottolineiamo l’assoluta gravità qualsiasi atteggiamento irresponsabile e strumentale da parte della minoranza, che in nome di interessi di mera visibilità politica, tenta di soffiare sul vento della disperazione di qualche operatore abusivo o irregolare. Non è questo l’atteggiamento che ci aspettiamo da chi vorrebbe rappresentare le istituzioni. Quello che è avvenuto oggi nel corso della Commissione, ed anche a margine, è molto grave. Atteggiamenti di questo tipo non possono essere tollerati e vanno stigmatizzati con assoluta fermezza». (rrc)

Minasi (Lega): Piazza del Popolo a Reggio va protetta

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha risposto alle dichiarazioni dell’assessore alle Attività Produttive del Comune di Reggio, Marisa Lanucara, in merito alla chiusura del mercato di Piazza del Popolo.

L’assessore Nucara, infatti, ha affermato che “sarebbe utile raccogliere il mio parere” sulla decisione del Comune di “ripristinare la legalità”, sulla piazza e su “ciò che era diventato quello spazio”, «invitandomi, poi – ha spiegato la parlamentare – a intervenire presso i rappresentanti locali del partito, per far comprendere loro il senso di una “battaglia di civiltà, giustizia e legalità”».

«Ebbene, ho deciso di intervenire – ha aggiunto – ma per porre a lei una domanda diretta e precisa: in questi anni di Assessorato cos’hanno fatto, lei e l’Amministrazione, perché l’area di Piazza del Popolo non degenerasse in quella situazione di illegalità diffusa che adesso denunciano e a cui vorrebbero porre rimedio cancellando il mercato?».

«Ricordo quando l’assessore Lanucara era dirigente della Camera di Commercio – ha proseguito Minasi – e premeva sull’allora Amministrazione comunale perché si procedesse a una regolamentazione del mercato, nell’interesse degli ambulanti. Adesso che a decidere su quella regolamentazione è lei, cos’ha fatto in questi anni? Dov’è finita la passione che metteva allora a tutela dei commercianti? E, soprattutto, a chi spettava far rispettare la legalità sulla piazza, se non proprio al Comune, quindi anche a lei, e al corpo dei vigili urbani che da esso dipende?».

«Chiudere il mercato di Piazza del Popolo per trasformare la piazza in un parcheggio significa liberarsi di un problema imboccando la via più sbrigativa, ma – peggio ancora – significa sostituire un’ “agorà” – ha evidenziato – luogo tradizionalmente di incontro tra persone, vite, esperienze, in un anonimo non-luogo, peraltro a due passi dal centro cittadino. Esistono certamente altre soluzioni più efficaci e idonee per ricavare spazi in cui poter parcheggiare le auto, dislocati in aree più marginali. Ma queste soluzioni richiederebbero una diversa organizzazione anche del trasporto pubblico cittadino, che evidentemente questa Amministrazione non è stata in grado di pensare e attuare finora».

«Se, come dice il sindaco per giustificare questa decisione, addirittura “in questi anni” sono state fatte “verifiche approfondite” – ha continuato – e si è scoperto che i venditori regolari erano rimasti solo in tre, perché non si è intervenuti prima per regolarizzare gli altri e proporre nuove idee e iniziative attraverso cui rivitalizzare il vecchio mercato, cioè una realtà che ovunque è ritenuta luogo anche di aggregazione e coesione sociale, con funzioni socio-culturali, oltre che economiche?».

«In ogni Comune italiano – ha spiegato la parlamentare della Lega – i mercati svolgono queste funzioni e sono anzi spesso anche attrattori turistici. Che senso ha distruggere una piazza storica adibendola ad area di parcheggio, magari decidendo anche di modificarla architettonicamente, cancellando così, come già fatto in altri casi, le tracce del passato e anche la sua bellezza?».

«Quindi, per rispondere all’assessore Lanucara, – ha concluso – intervengo, sì, ma per sostenere la battaglia del consiglieri comunali della Lega, che non difendono l’abusivismo, come lei e altri accusano, ma la memoria di un luogo, la sua peculiarità e il lavoro di tante famiglie che, se l’Amministrazione avesse fin qui operato come doveva, avrebbero potuto ritrovare nella Piazza del Popolo una rinnovata fonte di reddito». (rp)

LA LETTERA / Giuseppe Falduto: Piazza del Popolo simbolo da valorizzare, non da cancellare

di GIUSEPPE FALDUTO – Egregio sindaco Giuseppe Falcomatà, Le scrivo non per entrare nel merito specifico delle sue decisioni amministrative, ma come imprenditore reggino profondamente preoccupato per le conseguenze delle scelte che stanno trasformando la nostra città.

Non è mio compito occuparmi di Piazza del Popolo, ma non posso rimanere indifferente di fronte a una visione che sembra contribuire alla desertificazione economica e produttiva di Reggio Calabria, privilegiando interventi temporanei e poco strutturali rispetto a progetti duraturi e capaci di valorizzare la nostra storia.

La chiusura del mercato storico di Piazza del Popolo, uno spazio che per decenni ha rappresentato il cuore pulsante dell’economia locale, viene giustificata con il calo dei venditori regolari e con presunti problemi di illegalità. Ma questi problemi non sono altro che il risultato di anni di incuria e mancanza di investimenti. Invece di abbandonare il mercato, perché non rilanciarlo, restituendogli la dignità e il ruolo che ha sempre avuto nel tessuto economico e sociale della città?
In passato, Piazza del Popolo era al centro di un progetto finanziato con il Decreto Reggio, che prevedeva la creazione di una piazza moderna e funzionale, capace di ospitare un mercato storico rivisitato e parcheggi adeguati. Quel progetto è stato abbandonato senza spiegazioni, e ora si punta a trasformare la piazza in un’area dedicata esclusivamente a eventi e parcheggi temporanei, alimentando una “movida reggina” sostenuta da fondi pubblici che dovrebbero invece essere destinati a opere di lungo termine.
Esistono alternative concrete, come il progetto del Centro Parcheggi Comunale sull’alveo del Calopinace, che permetterebbe di creare un’infrastruttura innovativa e funzionale senza scavare nel sottosuolo e senza paralizzare la città con cantieri infiniti. Una struttura prefabbricata, arricchita dal concetto di “Bosco Verticale”, non solo risolverebbe il problema dei parcheggi, ma valorizzerebbe un’area dimenticata e sottoutilizzata, con un impatto positivo per tutto il centro storico.
Queste scelte sono essenziali perché Reggio Calabria non può costruire il proprio futuro su interventi estemporanei e sull’effimera attrattività degli eventi culturali. La città ha bisogno di una visione più ampia, che sappia coniugare la sua storia con le esigenze economiche e sociali della popolazione. I fondi pubblici devono essere impiegati per progetti che lascino un’eredità tangibile, non per iniziative che durano il tempo di una stagione.
Signor Sindaco, le chiedo di fermarsi a riflettere: stiamo creando una città che può davvero offrire opportunità alle generazioni future? Stiamo pensando a chi vive quotidianamente le difficoltà di una città che non riesce a valorizzare le sue potenzialità? Prima di inseguire un modello di sviluppo elitario e superficiale, occorre pensare alle vere priorità: una mobilità sostenibile, il rilancio delle attività produttive locali e il recupero del nostro patrimonio storico.
La invito, dunque, a riconsiderare le decisioni prese su Piazza del Popolo e a riaprire un dialogo con i cittadini, con gli imprenditori e con tutti coloro che credono in un futuro migliore per Reggio Calabria. La nostra città merita scelte coraggiose e lungimiranti, che non si limitino a cancellare il passato, ma sappiano costruire sul suo valore.
Non confido in una sua risposta, ma almeno un confronto costruttivo con chi da quella piazza trova il proprio sostentamento mi sembra doveroso. (gf)
[Giuseppe Falduto è imprenditore]

Pontecorvo (Consulta Assetto Territorio): Comune adotti urgenti misure per restauro di Piazza del Popolo a RC

Il presidente della Consulta e coordinatore Unesco, Gerardo Pontecorvo, ha denunciato come è «inammissibile che un bene storico e culturale, tanto importante per la città come Piazza del Popolo si sia trasformato in un monumento di trascuratezza e immobilismo». Per questo ha chiesto che l’Amministrazione «adotti indispensabili e urgenti misure di restauro conservativo della Piazza che però non ne alterino minimamente l’identità come invece è accaduto per piazza De Nava.

Nei giorni scorsi, a Palazzo San Giorgio, si è riunita la III Commissione comunale per discutere dello stato di abbandono e degrado di Piazza del Popolo ha documentato fotograficamente l’inaccettabile condizione in cui versa la pazza.

Pontecorvo, intervenuto dopo Alberto Cafarelli, che ha illustrato ai consiglieri gli elementi architettonici e la storia di Piazza Italia, si è soffermato sulla recinzione i cui pilastrini sono semi distrutti e i tubi di raccordo sono mancanti o totalmente arrugginiti. Quindi, ha sottolineato le condizioni precarie del più bello e distintivo particolare architettonico costituito dai dieci pilastri rivestiti un tempo di candido travertino, evidenziando che mancano molte lastre e che le poche ancora al loro posto risultano sfregiate e nella migliore delle ipotesi sporcate dal tempo e da vernici spray… Preoccupazione ha espresso per quelli che forse un giorno erano stati dei gabinetti pubblici, e poi per il cedimento strutturale su via Monsignor De Lorenzo. Per quanto riguarda la pavimentazione si è detto convinto che l’attuale selciato d’asfalto rattoppato andrebbe sostituito con un lastricato adeguato.

Dopo l’intervento di Gerardo Pontecorvo, ha preso la parola Giuseppe Sera, presidente della Commissione che ha dichiarato di essere d’accordo su quanto esposto dai relatori, e di «interessare urgentemente l’Ufficio manutenzione del comune per avviare una prima fase di recupero della Piazza». Ha evidenziato pure che il restauro avrà bisogno di successivi step anche finanziari, e che il rifacimento del selciato sarà molto oneroso. Nella discussione è intervenuto il consigliere con delega al settore idrico Franco Barreca, che ha assicurato il suo impegno per il ripristino in breve tempo della fontanella su via 25 Luglio.

La Consulta adotterà altre iniziative per il recupero e la valorizzazione di Piazza del Popolo, seguirà gli sviluppi concreti che seguiranno alla riunione di Commissione, e informerà la cittadinanza dei provvedimenti eventualmente adottati dall’Amministrazione a seguito degli impegni presi dagli intervenuti. (rrc)