A Cerisano presentato il progetto “Italia nel Mondo” per rivitalizzare i piccoli Comuni

Rivitalizzare i piccoli Comuni attraverso l’ospitalità degli italo-discendenti. È questo l’obiettivo del progetto Italia nel Mondo, presentato nella Casa della Cultura di Cerisano, che è un’operazione di marketing che offre delle prospettive molto allettanti ai paesi coinvolti.

Si punta, con decisione, alla valorizzazione delle bellezze naturali, artistiche, culturali, enogastronomiche attraverso il progetto che si fonda sul cosiddetto turismo delle radici, ovvero far tornare gli italo-discendenti nei luoghi in cui sono nati e hanno vissuto i propri antenati. Argentina, Brasile, Cile, Canada, Stati Uniti, Australia, solo per citarne alcuni. Il bacino d’utenza è figlio di un secolo di emigrazione. Ne ha intuito le potenzialità il sindaco di Cleto, Armando Bossio, presente ieri sera per portare la testimonianza della sua esperienza, sebbene ancora ai primordi. E non si è lasciato sfuggire la grande opportunità, il primo cittadino di Cerisano, Lucio Di Gioia.

«Noi dobbiamo replicare, se possibile, questa bella iniziativa che hanno sperimentato a Cleto – ha dichiarato Di Gioia –. Siamo fiduciosi sull’entusiasmo della nostra popolazione e anche delle nostre aziende, perché sarà un progetto che necessita della partecipazione di tutti: dei cittadini, delle nostre associazioni, delle attività commerciali. Credo sia una bella opportunità di sviluppo, una grande occasione per l’economia del territorio. Dobbiamo lavorare, ragionare serenamente su come costruire bene questa opportunità».

Il turismo delle radici è un’attrattiva unica per chi, di origine italiana, magari non è mai stato nei luoghi natii dei nonni, dei genitori.

«C’è un turismo di ritorno, accompagnato anche da una necessità di questi ex concittadini che vivono oltre oceano – ha sottolineato il sindaco di Cerisano – che hanno voglia di ritornare e di connettersi con questi territori. Per noi questa occasione può rappresentare un motore di sviluppo locale, generando nuove opportunità occupazionali e valorizzando le risorse del territorio in modo sostenibile. Penso che anche Cerisano debba cogliere questa opportunità e possa cogliere questa sfida».

«Questo tipo di progetto non può funzionare se non viene condiviso dal basso con la comunità – il presidente di Esse Turismo Calabria e organizzatore, Michele Di Stefano –. Quindi il primo passaggio che noi facciamo, che abbiamo fatto a Cleto e che faremo quindi a Cerisano, è quello di spiegare in cosa consiste per capire se effettivamente la comunità ospitante è pronta o comunque si preparerà ad accogliere queste persone».

«Nel turismo delle radici, da un lato – ha aggiunto – abbiamo chi è attaccato alla propria storia familiare che vuole tornare nello specifico comune. Dall’altro, c’è questo senso dell’italianità, l’attaccamento, l’orgoglio di appartenenza all’Italia. E molte persone cercano soprattutto i piccoli comuni, i piccoli borghi in cui poter ritrovare anche quella dimensione umana che spesso ormai si è persa. E quindi c’è bisogno di senso d’accoglienza e di molta empatia nel modo di accogliere queste persone – ha concluso Di Stefano – perché sono come residenti temporanei».

Del funzionamento “pratico” ha parlato invece la responsabile marketing del progetto, Tiziana Nicotera: «Le proposte riguardano i soggiorni di un mese e non è facile avere in un piccolo comune, persone che decidono di trascorrere una vacanza. È tutto basato sulla cultura. Gli italiani nel mondo vogliono cultura, tradizioni, riscoperta di tutto quello che è l’identità territoriale».

«Quindi queste persone, ad esempio – ha proseguito – seguono corsi di lingua italiana e vivono tutta una serie di esperienze legate al tessuto del posto: quella enogastronomica, ad esempio, ma in generale tutto quello che è folclore, quindi la danza popolare come la tarantella, non assistere soltanto, ma proprio immedesimarsi nello stile di vita locale. Senza dimenticare che per far funzionare il progetto sono fondamentali i residenti che devono essere protagonisti in prima linea, ad esempio, farsi avanti se hanno delle case da affittare, oltre al B&B che già esiste, per capire anche su quale ricettività poter contare».

Il primo bilancio del sindaco di Cleto, Armando Bossio, poi, ha fornito la testimonianza concreta e le prospettive di “Italia nel Mondo”.

«È partito a marzo nel nostro borgo – ha spiegato Bossio – il primo progetto legato all’esperienza del turismo delle radici, coordinato da Esse Turismo Calabria e dal nostro Comune. Come amministrazione comunale stiamo puntando molto su questo filone che permette di valorizzare il territorio coniugando l’attenzione per le tradizioni. Circa 80, a oggi, sono gli ospiti che dal Sudamerica sono arrivati in Calabria per partecipare a questa prima fase sperimentale di “Italia nel Mondo”».

«Per favorire un migliore inserimento ed una più efficace partecipazione – ha proseguito – tra le attività previste è partito il corso d’italiano di base. Un ritorno tra i banchi di scuola che apre spiragli di ricordi da condividere. Per circa 30 giorni gli ospiti sono veri e propri cittadini del borgo, prendendo parte a un ricco calendario di laboratori, lezioni, eventi organizzati e pensati per loro, per immergersi nella cultura storica, popolare ed enogastronomica locale». (rcs)

In Calabria 8 milioni di euro per 245 Comuni delle aree interne

In Calabria, sono 245 i Comuni delle aree interne sotto i 5 mila abitanti beneficiari di 8 milioni di euro che il Governo ha stanziato per il sostegno alle attività produttive economiche, artigianali e commerciali dei territori.

Lo stabilisce il Dpcm  varato dal Governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 dicembre che ripartisce le risorse tra 3.101 Comuni. I 210 milioni – cui si aggiungeranno altri 90 milioni nel triennio 2021-2023 previsti dalla legge di bilancio in discussione alla Camera – sono spalmati sul triennio 2020-2022, ma i fondi del 2020 saranno da spendere subito.

«Un’altra buona notizia per le nostre piccole imprese ubicate nei piccoli centri della nostra regione; risorse importanti per sostenere il difficile momento economico, legato alla seconda ondata della pandemia, che le aziende artigiane e commerciali, micro e piccole dei nostri comuni calabresi, stanno attraversando» ha sostenuto Confartigianato Imprese Calabria che, attraverso le proprie organizzazioni territoriali, ha già inviato ai sindaci dei comuni calabresi una nota ufficiale «per sensibilizzarli sulla necessità di avviare rapidamente ogni atto amministrativo conseguente al fine di poter procedere in tempi brevi alla pubblicazione delle manifestazioni di interesse rivolte alle imprese e quindi all’erogazione dei contributi».

Dei 245 comuni: 23 rientrano nella provincia di Vibo Valentia (a cui sono destinati complessivamente 683 mila euro); 59 nella provincia di Reggio Calabria (a cui sono destinati complessivamente 1.900 mila euro); 17 Comuni nella provincia di Crotone (a cui sono destinati circa 800 mila euro); 56 Comuni nella provincia di Catanzaro (per 1.800 mila euro) ed infine 90 Comuni nella provincia di Cosenza (per quasi 3 milioni di euro).

Il Dpcm stabilisce la ripartizione, i termini e le modalità di accesso e rendicontazione dei contributi ai Comuni che possono usarli per la realizzazione di azioni a sostegno economico in favore delle micro e piccole imprese, anche con l’obiettivo di contenere l’impatto dell’epidemia Covid-19.

«Le risorse stanziate per l’annualità 2020 – ha sottolineato Confartigianato Imprese Calabria – devono essere rendicontate entro la prima metà del 2021. Tempi brevi che richiedono rapidità di azione da parte dei sindaci ai quali, per agevolarne il lavoro, abbiamo inviato una bozza di manifestazione di interesse da poter utilizzare».

Le iniziative a sostegno possono ricomprendere: l’erogazione di contributi a fondo perduto per spese di gestione (utenze, canoni di locazione, spese sostenute per l’adeguamento ai protocolli sicurezza COVId-19 ecc. ecc.); iniziative che agevolino la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività artigianali e commerciali, incluse le innovazioni tecnologiche indotte dalla digitalizzazione dei processi di marketing on line e di vendita a distanza (contributi in conto capitale).

«Un’altra forma di sostegno alle imprese dei comuni delle aree interne – si legge in una nota di Confartigianato – che si somma a quelli eventualmente già ricevuti a livello centrale e/o regionale. È fondamentale, però, il rispetto della tempistica non solo per non perdere le risorse del 2020, ma soprattutto per poter accedere a quelle previste per le successive annualità. Si tratta di una occasione che siamo certi non sarà sciupata».

Confartigianato Imprese Calabria invita, dunque, i Comuni a non perdere tempo e ai sindaci offre la più ampia collaborazione per rendere questa attività la più efficace possibile in favore delle imprese. (rcz)