Domani a Placanica il grande raduno di preghiera da Fratel Cosimo

di PINO NANOUn nuovo Grande Raduno di preghiera da Fratel Cosimo Fragomeni. Domani, sabato 7 settembre sono attese migliaia e migliaia di persone ai piedi dello “Scoglio Santo di Placanica” dove Fratel Cosimo Fragomeni ha costruito in questi anni non solo un grande Santuario moderno, ma dove in tutti questi anni grazie al suo carisma sono passati da questa montagna centinaia di migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo.

L’appuntamento lo dà ufficialmente, e con grande enfasi, il vescovo di Locri Gerace mons. Francesco Oliva, che considera Fratel Cosimo un apostolo di fede e un servo umilissimo della Chiesa di Francesco.

«Sabato come ogni anno – dice il vescovo – vivremo una giornata di preghiera con i giovani. Ed è proprio a voi giovani che intendo rivolgere un pensiero da amico e padre. Confido nella vostra attenzione e ricerca di una vita più bella e più piena. Quest’anno ho da consegnarvi una bella notizia: la Chiesa ha riconosciuto ufficialmente l’esperienza mariana dello Scoglio come una realtà spirituale, ricca di grazia e di tante meraviglie che il Signore ha voluto compiere attraverso Maria. Nell’intensa attività spirituale di preghiera e di ascolto in questo luogo benedetto, tanti fedeli, di ogni età e provenienza, hanno ricevuto abbondanti grazie e frutti di vita cristiana. Tanti motivi per dire a quanti conoscono già la realtà dello Scoglio o che desiderano conoscerla: venite in questo luogo benedetto, riservatevi qualche momento di pace interiore e di preghiera sotto lo sguardo di Maria! Il pellegrinaggio vi porterà a riscoprire la bellezza della fede, del perdono e della riconciliazione».

Mons. Francesco Oliva è uno di quei pastori della Chiesa contemporanea che non conosce stupide “mediazioni” o falsi “tatticismi”, è uno che quello che pensa te lo sbatte in faccia e non te lo manda mai a dire.

«Questo luogo – dice – vi parla anzitutto dell’esperienza spirituale di Fratel Cosimo, che l’incontro con Maria ha reso servo obbediente e fedele in ascolto di un’umanità in cerca di speranza. In questo luogo – come egli confessa – il Signore ha voluto aprire una finestra verso il cielo affidando a me il compito di ribadire la fede nel Dio della Bibbia, che è Dio creatore, Dio amore, Dio di misericordia, Dio giudice, Dio che guarisce».

Anche sul tema dell’apparizione della Madonna al “Padre Pio della Locride” mons. Oliva non conosce mediazioni, e dice: «Sulla grande pietra di calcare grigio (“lo scoglio”), fratel Cosimo ha incrociato il volto di Maria, come egli dice: “Mi sono sentito come sconvolto, profondamente turbato, assalito dal dubbio se era veramente la Madonna oppure no. Quando improvvisamente mi vidi abbagliato da una luce accecante…”».

Tutto ebbe origine l’11 maggio 1968, quando Cosimo Fragomeni «ha scoperto la benevolenza del Padre nel volto di Maria. Da allora ha consacrato la sua vita al servizio di ascolto delle umane fragilità e sofferenze, vivendo una fede semplice e vera. Ancora giovane alla ricerca della sua vocazione e soprattutto della volontà di Dio, rivolgendosi a Maria, le chiedeva: “Vergine Santa, ditemi cosa volete che io faccia?”».

Nel messaggio pastorale che mons. Francesco Oliva affida oggi al mondo dei media non fa che sottolineare le sue certezze: «Da allora in poi ha vissuto la sua vita interamente dedito agli altri, lasciandosi guidare dalla fede. Con la sua testimonianza di vita, ha dimostrato che “la fede non è la teoria delle belle parole. La fede viene dal cuore. Dio è relazione, si fa toccare, si fa sentire. Il Dio che non si tocca non è il Dio di Gesù». 

Ma, allora, diventa naturale chiedersi, Fratel Cosimo è l’uomo dei miracoli?

«Per fratel Cosimo  – sottolinea il vecchio vescovo di Locri-Gerace – “la fede guarisce, caccia il male dal cuore degli uomini, porta con sé la felicità, la piena realizzazione degli esseri umani”. È una fede possibile, che s’incarna nelle relazioni quotidiane e le trasforma. Una fede possibile che allo Scoglio continua ad essere mostrata a quanti cercano risposte alle loro domande ed ai loro bisogni essenziali, che hanno a che fare con il lavoro, l’amore, il perdono, la guarigione dalle dipendenze malvagie e dalle cattiverie».

Dio mio che forza questo vescovo! Non ce sono tanti in giro come lui. 

Sentite questa: «Maria – dice ancora mons. Oliva – ha aiutato fratel Cosimo a scoprire il senso della vita affidandogli una grande missione: “Ti chiedo il favore di trasformare questa valle; qui desidero un grande centro di spiritualità, dove le anime troveranno pace e ristoro. In questo luogo Dio vuole aprire una finestra verso il cielo; qui per la mia mediazione vuole manifestare la sua misericordia”. È il sogno di un’opera mariana, che muove in profondità i desideri del suo cuore».

Ma attenzione, mons. Oliva va ancora oltre.

«Allo Scoglio, la Vergine Immacolata chiede di tornare a Dio, di recitare il santo Rosario per la pace nel mondo, di essere uomini e donne operatori di pace, di partecipare attivamente al sogno di Dio, che è la realizzazione del suo regno. È il sogno di un mondo nuovo sostenuto dalla fede e dalla speranza, diretto verso la ricerca della pace e della felicità. Un sogno che chiede ad ogni giovane di andare oltre ogni scoglio, di non farsi trasportare dalla corrente e dal mare dei problemi, di non infrangersi sugli ostacoli quotidiani, di non lasciarsi sopraffare dalla sfiducia e dallo scoraggiamento».

E la parte finale del messaggio del vescovo di Locri al suo popolo cristiano è ancora di più che un semplice invito a partecipare.

«Ti raccomando: non mancare! Anche a te, giovane, è affidata questa missione. Lasciati affascinare anche tu da questo sogno. I tuoi malesseri e scoraggiamenti possono essere superati da un atto di fiducia in Dio ed in Maria, madre del suo Figlio. Venendo allo Scoglio lasciati conquistare da questo amore e guarda Maria che è la madre che ha grandi sogni su di te. Scopri e vivi questo sogno, in modo da essere felice. Non tirarti indietro! Non dimenticare che con la fede tutto è possibile. Fa strada a Dio, al quale “nulla è impossibile». (pn)

Grande successo a Placanica per l’evento natalizio

di ARISTIDE BAVA Grande successo per Revivamus Bethleem la bella manifestazione organizzata a Placanica durante il periodo natalizio. Secondo le stime degli organizzatori ha superato le 10.000 presenze esterne nell’arco delle tre principali serate che hanno caratterizzato l’evento. Niente male per un piccolo comune che supera di poco i 10.000 abitanti.

È stato, come recitava  il sottotitolo dell’evento “un viaggio nel tempo” ma anche un viaggio nelle emozioni e nei sentimenti, curato in ogni dettaglio anche con la ricerca del particolare che ha coinvolto l’intera comunità impegnata nel ricostruire un presepe vivente. Grandissimo impegno, e non solo della Pro Loco che ha curato la manifestazione, ma anche tanto  lavoro accomunato a grande dedizione e passione. Alla fine una soddisfazione immensa per il piccolo centro interno  del reggino.

Legittimo e doveroso per la Pro Loco Placanica e l’intero staff del Revivamus un ringraziamento collettivo per quanti hanno collaborato, a vario titolo, all’ottima riuscita dell’evento, a partire dalla Parrocchia locale, all’Amministrazione comunale, allo stesso Vescovo della Diocesi Locri-Gerace, Mons. Francesco Oliva, alle Forze dell’Ordine, alle varie Associazioni presenti sul territorio, all’Oratorio Anspi, a “Insieme per Vincere”, all’Associazione La Fenice, ma anche a tutti coloro che hanno dato la disponibilità dei locali che sono stati da supporto logistico all’interno del centro storico, compresi  gli immobili messi a disposizione per le ambientazioni, e a tutti coloro che hanno fornito il materiale utile per l’allestimento.

Particolarmente ricca è stata anche la parte  gastronomica, curata da molti volontari ma anche la realizzazione dei vestiti, finanche la disponibilità dei cavalli per l’arrivo dei Re Magi e poi tanti figuranti tutti, che, con umiltà e passione hanno fatto immergere il visitatore in una atmosfera decisamente suggestiva. Bravi anche tanti bambini  che sono stati esemplari e pazienti e le famiglie che hanno rappresentato al meglio la Natività. Tutta questa sinergia ha creato le condizioni per un vero grande successo che ha ripagato anche il parroco Don Gianluca, padre fondatore dell’evento e ormai fedele sostenitore della manifestazione che con questa seconda Edizione apre la strada  per la prosecuzione del “Revivamus Bethleem” anche per i prossimi anni.

D’altra parte l’intento della sua nascita era preciso: quello di valorizzare e promuovere le eccellenze locali, contribuendone alla crescita sociale e culturale oltre ad organizzare un Presepe Vivente,capace di coinvolgere l’intera cittadinanza. Il tutto per creare un evento da considerare come una sorta di viaggio nel tempo per ricreare un’ambientazione unica e suggestiva capace di riportare il visitatore  nel passato, per fargli rivivere emozioni e sentimenti legati alla Natività. E nel contempo fare sentire il cittadino  parte di quel particolare contesto, lontano dalle tecnologie del mondo moderno. Obiettivi tutti perfettamente riusciti. Veramente un autentico  boom per il piccolo centro con una sera conclusiva ricca di  entusiasmo per assistere  al passaggio della luminosa stella cometa, simbolo dell’annuncio della nascita di Gesù e dell’arrivo dei Re Magi. Placanica è sicuramente un paese da scoprire.

D’altra parte piaceva molto ai grandi viaggiatori ed artisti del passato, tra i quali è doveroso segnalare lo stesso Edward Lear, che  rimase affascinato dai suoi angoli  di suggestiva bellezza, incastonati  in una cornice naturale che regala al visitatore i colori più belli,  dall’azzurro intenso del mare, al verde delle montagne ed al caratteristico color argilla delle vecchie case, coi tetti coperti dalle caratteristiche tegole che si usavano nel tempo passato.

Il Comune di Placanica, peraltro, è stato il primo comune vincitore del premio ” Borghinfiore” , iniziativa nata , nella Locride, più di venti anni addietro, e indirizzata alla valorizzazione dei centri storici. Un piccolo borgo, quello di Placanica, ricco anche di interessanti “tesori” quali  la chiesa di San Basilio Magno, dove tra le tante opere spicca una tela di San Gennaro datata al 1600, un Tabernacolo di presumibile scuola Gaginesca, ed un Busto ligneo raffigurante Sant’Emidio patrono del Paese, ad Opera di V. Zaffino. 

Placanica è anche famosa per avere ospitato Tommaso Campanella nel Convento dei Frati Dominicani, annesso alla chiesa di S.Caterina, nel quale si tramanda che il famoso filosofo prese i voti. Adesso Placanica è stata esaltata proprio dalla manifestazione “Revivamus Bethleem” ed è stato  decisamente suggestivo percorrere le stradine del borgo vestite a festa con tanti cittadini che indossano i vecchi abiti  di un tempo con tante fiaccole ai lati delle viuzze dove si possono incontrare mercanti, centurioni, mercatini artigianali e suonatori di zampogna.

E poi un via vai di donne con il tradizionale cesto in testa e magari assistere alla produzione del pane come si faceva una volta. Un vero spettacolo nello spettacolo che ha ammaliato e coinvolto moltissima gente  e che certamente merita di essere collocato tra gli eventi di punta delle festività natalizie dell’intera Locride. (ab)

 

A Placanica ultimo giorno del Presepe Vivente

Domani sera si conclude la seconda edizione del Revivamus Bethleem – Un viaggio nel tempo, un progetto che nato lo scorso anno su proposta della Parrocchia e che ha poi visto la partecipazione dell’intera comunità locale con la direzione artistica della Pro Loco Placanica.

Il Revivamus Berhleem infatti è una sorta di viaggio nel tempo, il cui unico fine è quello di far immergere i visitatori in un’ambientazione unica e suggestiva che possa riportare indietro nel tempo, facendo  rivivere emozioni e sentimenti legati alla Natività. L’intento  è quello di dare vita  ad un suggestivo  “set cinematografico”, in cui passeggiare e sentirsi parte di esso, protagonista di un viaggio nel tempo.
 
Un evento che riesce a mettere assieme una intera comunità e che, grazie all’impegno costante di tutti,  ha ottenuto risultati importanti sia in termini di presenze che di riconoscimenti. Nelle prime due serate del 26 e 30 dicembre,  si sono registrate circa seimila presenze, un vero boom per il piccolo centro di Placanica che vanta circa mille abitanti. Tanti visitatori soddisfatti e grandi aspettative per l’imperdibile serata conclusiva prevista per la giornata del 5 gennaio con il passaggio di una luminosa stella cometa che annuncerà la nascita di Gesù e l’arrivo dei Re Magi. (rrc)
 
 

 

In Migliaia a Santa Domenica di Placanica per il raduno di Fratel Cosimo

di PINO NANO – «Un giorno la Madonna mi apparve e mi disse: ti chiedo il favore di trasformare questa valle; qui desidero un grande centro di spiritualità, dove le anime troveranno pace e ristoro. In questo luogo, Dio vuole aprire una finestra verso il cielo; qui, per la mia mediazione, vuole manifestare la Sua misericordia!».

Prima “Famiglia Cristiana”, poi il giornale dei vescovi, l’Avvenire, e per ultimo, la settimana scorsa, il giornale del Gruppo San Paolo “Maria con te”. Ormai anche la chiesa ufficiale ha preso atto della presenza e del ruolo carismatico di Fratel Cosimo Fragomeni, il “Padre Pio della Calabria”, lo chiamano così un po’ dovunque, l’uomo che «fa i miracoli in nome di Maria», una sorta di frate francescano che vive di poche cose, un eremita moderno, un uomo di fede, e certamente anche un testimone del nostro tempo. Non si spiegherebbe altrimenti al suo fianco la presenza di mons. Oliva uno dei sacerdoti e del vescovi più illuminati della Calabria.

Ieri Fratel Cosimo ha riunito insieme, ancora una volta sulla collina che lo ha visto nascere, migliaia e migliaia di fedeli giunti in Calabria da ogni parte d’Italia. Un raduno di preghiera infinito, immenso, come tutti i raduni a cui Fratel Cosimo ci ha ormai abituato da 55 anni a questa parte.

«Dicono che io faccia i miracoli, ma non è vero. Ai fedeli che vengono a trovarmi e a pregare con me chiedo loro di avere fede, li invito a rivolgersi alla Madonna per arrivare a Gesù, apro vie di speranza, garantisco le mie preghiere, prego con loro. È vero, le guarigioni qui sono tante, ma è solo una goccia nel mare. È la Chiesa tutta che deve tornare a credere nel Gesù totale, che guarisce e perdona, che mette in relazione, che rende felici riempiendo la vita di senso, rendendo capaci di portare amore come ha fatto lui».

Esperienze mistiche riportate fedelmente e dettagliatamente in una trentina di lettere, in alcune delle quali Cosimo Fragomeni racconta delle apparizioni della Vergine Immacolata, avvenute, dall’11 al 14 maggio 1968, all’imbrunire, mentre si accingeva a rientrare a casa dopo una giornata di duro lavoro nei campi su un enorme masso coperto da cespugli e rovi divenuto, da allora, “Lo Scoglio delle apparizioni”, meta incessante di pellegrinaggi.

Una esperienza straordinaria – raccontano i suoi biografi ufficiali- «che infiammò d’amore il cuore del giovane, all’ epoca diciottenne, che accogliendo nella fede le indicazioni che la Madonna gli affidò attraverso quattro messaggi rivolti all’ intera umanità, diede inizio alla straordinaria opera di evangelizzazione per la salvezza dei peccatori. Una epifania di grazia, che trasformò l’umile contadino in un testimone della carità cristiana, capace di parlare al cuore della gente».

Siamo sulle alture di Placanica, paese dell’entroterra jonico reggino, a 250 metri di altitudine sul mare, ad un’ora da Reggio Calabria lungo la famosa statale 106 ionica, uno dei posti più lontani dello stivale.

Fratel Cosimo parla lentamente, impastato di pazienza e di senso dell’accoglienza verso tutti, e non fa che ripetere il suo mantra: «La fede, quella vera, passa per i sentimenti, per la relazione d’amore, che sono cose che appartengono a tutti, non solo a chi è istruito. Il linguaggio colto serve in certi contesti «e spesso è necessario, ma è solo un contorno perché la fede non è la teoria delle belle parole. La fede viene dal cuore. Dio è relazione, si fa toccare, si fa sentire. Il Dio che non si tocca non è il Dio di Gesù. Troppe volte anche nelle nostre celebrazioni, negli incontri parrocchiali non consideriamo che il Dio dei Vangeli è un Dio in relazione, che mostra il suo volto, che ci accoglie e ci dà da mangiare. Con Gesù possiamo parlare e lui ci ascolta. Lui passa nella nostra vita come passava sulle strade della Palestina. Ci chiama, ci aspetta, ci sorride. Questo è il Dio che ci cambia, che ci fa uscire dall’individualismo. Non il Dio vuoto, distante, ideologico di tanti libri, di tante celebrazioni».

E quassù, nella miseria e nella solitudine più nera della borgata di “Santa Domenica”, che è nato, il 27 gennaio 1950, primogenito di due figli dei coniugi Ilario Fragomeni e Maria Mazzà, gente umile, impegnata a coltivare la terra, ma serena e fiduciosa nell’aiuto della Provvidenza.

Allora Santa Domenica di Placanica – racconta Giuseppe Cavallo che è da sempre il suo biografo ufficiale – era raggiungibile solo a piedi o a dorso di un asino, attraverso una mulattiera che si innervava nella vallata del “Precariti”, che taglia a metà l’intero territorio comunale, «una borgata “ferita” dall’esodo di massa che aveva strappato e portato via migliaia di giovani calabresi costretti ad abbandonare affetti e fazzoletti di terra, in cerca di lavoro e di dignità. La gente rimasta aveva reagito alla fatica di vivere con orgoglio e determinazione, necessaria alle provocazioni di una esistenza di stenti e con un forte radicamento alla fede che si traduceva in una diffusa solidarietà. E fu proprio in questa famiglia, dove regnava il vicendevole rispetto e la pace, che il piccolo Cosimo trovò le profonde radici cristiane che alimentarono nelle pieghe più intime della sua anima un precoce anelito alla santità e la vocazione alla pietà cristiana».

«La notorietà internazionale di questo luogo mariano – racconta padre Rocco Spagnolo, superiore dei Missionari dell’evangelizzazione e delle suore Missionarie del catechismo, storico confessore di fratel Cosimo – fa sì che vi accorrano anche migliaia di ammalati. È sempre presente il mondo della disabilità. Arrivano persone attraversate dalla sofferenza, afflitte da varie patologie, anche psichiche. Alcune sperano nella guarigione, altre, angosciate, chiedono conforto. Ci sono, insomma, tutte le molteplici miserie che affliggono l’umanità: i peccati, le malattie, gli errori, i dubbi, le ansie, le disgregazioni familiari, la povertà, la solitudine, l’emarginazione, la droga, l’alcol, l’illegalità… Fratel Cosimo parla cuore a cuore usando parole semplici e comprensibili. È il mistico degli ultimi: vede nei fratelli colpiti dalla malattia le membra di Cristo sofferente. Possiede il dono-carisma dell’ascolto. Prega per loro. Non spiega la sofferenza, ma ne addita il senso. Abbraccia amorevolmente quest’umanità sofferente rendendosi solidale. Condividendo con Cristo, per amore, fa propri i loro pesi e le loro malattie».

Alle spalle di tutto questo, si muove l’altra faccia della medaglia, un mondo che solo in pochi conoscono davvero, sono i tantissimi volontari che qui da tantissimi anni servono la causa di Fratel Cosimo come se fossero essi stessi figli spirituali dell’eremita. Arrivare fin quassù è sempre stato un tuffo nel mistero, ma anche una scoperta straordinaria di testimonianze di fede e di carità cristiana.

Placanica rende onore ai caduti

di COSIMO SFRAMELI –  Durante i festeggiamenti in onore di Maria SS Addolorata, Placanica, Città Metropolitana di Reggio Calabria, commemora i Caduti di tutte le guerre che donarono la vita alla Patria.    

Il paese, ai limiti geografici dell’Italia, in una sua serena dimensione quasi fuori dal tempo, fu investito delle conseguenze dei conflitti mondiali. Giovani uomini, poco più che ragazzini, furono chiamati a combattere lontano da casa. In tanti non si erano mai allontanati dalla propria terra o dalla Calabria, ma presto compresero cause, dimensioni e conseguenze delle guerre. Non serbarono odio, combatterono ed a emergere fu il valore, il coraggio, l’eroismo. 

La cerimonia, voluta e organizzata dall’Amministrazione comunale, sabato 18 settembre 2022, ha avuto inizio con un solenne e sobrio corteo composto da autorità e cittadini che, accompagnato da marce militari musicate dalla banda di Stilo – diretta dal maestro Marulla – si è snodato per le vie cittadine. Giunto in Piazza Tito Minniti, concluso l’Inno d’Italia e deposta la corona d’alloro al monumento ai caduti con le note della “Leggenda del Piave”, sono stati resi gli Onori ai Caduti con il toccante “silenzio d’ordinanza” suonato dal trombettiere della banda.  

È stata pregevole la presenza del sindaco avv. Antonio Condemi; S. Commissario P. S. e Capogruppo del Consiglio Comunale, Cav. Rocco Gagliardi; Comandante della Stazione Carabinieri di Placanica, Luogotenente Carlo Traina, assessore Franco Clemeno; Agente della Polizia Municipale Antonella Siciliano. Le Associazioni Combattentistiche e d’Arma: Presidente regionale “Nastro Verde” – Decorati Medaglia d’Oro Mauriziana – Capitano dei Carabinieri Cosimo Sframeli; Federazione “Volontari di guerra” Paracadutista Cosimo Paolo Pelle; ANMI Ferruzzano, Marinaio Vincenzo Curulli; Anmi Siderno, Marinaio Antonio Commisso; Federazione Arditi d’Italia, Massimiliano Sediolo; Luogotenente Alpino Riccardo Tallari. Riprese audiovisive e fotografiche a cura di Salvatore Piscioneri, Presidente Oratorio ANSPI “Insieme per Vincere” Placanica.          

Padre Gianluca Gerace ha officiato la S. Messa “al campo” in Piazza a cui ha partecipato la popolazione di Placanica. Il parroco, durante la toccante omelia, ha sottolineato l’olocausto della giovinezza offerto dai soldati placanichesi, nonché da tutti i caduti, alla Patria e alla famiglia per il bene supremo della pace, ribadendo l’inesistenza e l’infondatezza di guerre definite giuste. 

Invero, la pace risiede nel cuore di ognuno quando non si prova invidia per il fratello che siede accanto, allorché non si diffondono calunnie e non si calpestano coloro che non si comportano secondo schemi nostri, se non si confondono gli interessi privati con quelli della comunità, allorquando non si pretende di essere nella ragione e sorga quindi il dubbio che si possa sbagliare, mentre non si semina zizzania insinuando il dubbio con i classici “ho sentito” – “mi hanno detto” – spacciati per verità. La pace alberga dentro di noi, nelle nostre famiglie, nel vicinato, nella comunità. 

Ed è convinzione politica, nonché speranza, che la “cosa pubblica” è “cosa” di tutti e non “cosa” di nessuno, si rinunci, quindi, ai piccoli interessi a beneficio del supremo bene collettivo. La Calabria è terra baciata dalla bellezza ed è custode di civiltà e tradizioni antichissime.

I soldati che combatterono furono esposti a violenze inaudite, ma non vennero meno al giuramento di onore e fedeltà prestato sulla loro stessa vita, riuscendo a mitizzare il coraggio e l’eroismo, il culto del dovere e la religione della Patria. Prendo a prestito le parole di John Kennedy che così recitano: “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana”. A testimonianza dei sacrifici, le rinunce, il sangue versato di tutti i soldati che lottarono a difesa e per l’Unità d’Italia, Placanica ha riaffermato il ripudio per le guerre perché sia monito per le generazioni a venire. (cs)

Dal 21 luglio un bus da Caulonia per la Madonna dello Scoglio

Il Santuario “Nostra Signora dello Scoglio” dal 21 luglio diventa raggiungibile con i bus di linea. Un servizio autobus, infatti, collegherà il Santuario diocesano con Caulonia Marina. I fedeli che sempre più numerosi affluiscono nella valle di Santa Domenica di Placanica, potranno usufruire di questo servizio fondamentale per raggiungere una delle mete spirituali e di turismo religioso più frequentate della diocesi di Locri-Gerace.

Si tratta di un importante obiettivo raggiunto grazie all’impegno del vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, del presidente della Fondazione “Madonna dello Scoglio”, fratel Cosimo Fragomeni e grazie alla disponibilità dei vari Enti, regionali e locali, nelle rispettive competenze. La sinergia con cui tutti i soggetti interessati hanno operato ha trovato altrettanta disponibilità e accoglienza nell’Azienda Federico Autolinee S.p.A. che avrà cura di gestire le corse di questa nuova linea di traporto con autobus.

Il servizio sarà attivo dal 21 luglio prossimo e sarà effettuato, in una prima fase, nei giorni di mercoledì e sabato (due corse di andata e ritorno) e domenica (una corsa di andata e ritorno); i passeggeri, a Caulonia Marina, troveranno le coincidenze per le principali città calabresi. (rrc)