Si è affrontata la questione dell’insediamento industriale di Baker Hughes, nel corso della Conferenza dei capigruppo presieduta dal presidente del Consiglio comunale Rosellina Madeo, a cui hanno partecipato il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, i vertici di Baker Hughes, collegati per via telematica, le associazioni di categoria, le rappresentanze della maggioranza e della minoranza.
Quella di Baker Hughes, infatti, è gli investimenti più importanti presenti sul territorio e l’incontro ha, inoltre, chiarito le prospettive occupazionali al fine di coinvolgere circa 180 lavoratori, da fare assumere direttamente da Baker Hughes.
Il presidente del Consiglio, Rosellina Madeo, ha evidenziato il clima di grande cordialità e collaborazione manifestato nel corso dell’incontro con tutti i capigruppo e gli invitati impegnati a facilitare una discussione costruttiva. «Abbiamo seguito una linea condivisa. Tutti gli interventi sono stati allineati a quanto ci eravamo prefissati in sede di capigruppo», ha detto Madeo, che ha dichiarato che l’assenza di alcuni movimenti e associazioni, come il Movimento per “Giù le Mani dal Porto” o altri, non è stata dettata da una volontà di esclusione, ma da una scelta metodologica volta a concentrare la discussione sui protagonisti direttamente interessati dall’insediamento.
Per la Madeo sia Baker Hughes che l’Autorità Portuale hanno mostrato un atteggiamento collaborativo, rispondendo con puntualità alle domande tecniche poste durante la conferenza. Tuttavia, Madeo ha precisato che la politica non si è espressa in questa sede, rimandando le valutazioni a momenti successivi. «Dal punto di vista tecnico – ha concluso – mi ritengo soddisfatta del confronto, dal quale le posizioni emerse sono state quelle attese, senza sorprese».
Maggiore consapevolezza, acquisita nel corso della riunione, in merito alle procedure amministrative è stata apprezzata dal sindaco Flavio Stasi: «A seguito di questa conferenza, saremo tutti più consapevoli del progetto e delle procedure amministrative eseguite, e questo è positivo».
Tra i temi critici evidenziati dal primo cittadino la mancanza di apertura da parte delle aziende coinvolte riguardo a modifiche significative al progetto e il problema di un’adeguata pianificazione del porto che non permette di concedere un quarto o un terzo del porto o comunque di assicurare un futuro sviluppo.
Il sindaco Stasi ha altresì sottolineato come le proposte avanzate dal Comune siano rimaste inascoltate. Stasi ha toccato anche il tema del ricorso al Capo dello Stato: una mossa dettata, a suo dire, da presunte violazioni procedurali nella gestione del progetto. Stasi ha apprezzato l’utilizzo dei poteri straordinari della Zona Economica Speciale (Zes), che richiedevano però la convocazione di una conferenza dei servizi per permettere agli enti coinvolti di esprimere un parere sull’autorizzazione unica Zes.
«Il Comune avrebbe potuto esprimersi in quella sede, ma purtroppo ciò non è avvenuto», ha aggiunto.
Nel rivolgersi ai vertici della Baker Hughes, il sindaco Stasi ha spiegato come «le interlocuzioni con l’azienda ci siano sempre state e continueranno ad esserci», riconoscendo la serietà di Baker Hughes, pur ribadendo che il compromesso deve essere raggiunto tenendo conto delle esigenze di entrambe le parti. Il Sindaco ha precisato che lo spostamento di strutture marginali non può essere considerato un’apertura significativa, ma ha lasciato aperta la possibilità di discutere soluzioni più sostanziali, come lo spostamento di una parte della produzione.
Per la minoranza si è trattato di una «opportunità storica per il territorio con la pianificazione portuale»
Dal canto suo, Pasqualina Straface, capogruppo del Movimento del Territorio, ha espresso una posizione chiara e determinata riguardo al progetto Baker Hughes, sottolineando l’importanza di considerare questa iniziativa come un’opportunità storica per il territorio. Straface ha chiarito che la minoranza ha richiesto con forza la convocazione di un consiglio comunale, ritenendo che questi incontri debbano riflettere la volontà della comunità.
Secondo lei, l’insediamento proposto dalla Baker Hughes rappresenta un’occasione irripetibile per il territorio, non solo per le potenziali ricadute economiche, ma anche per i benefici occupazionali che potrebbe portare, soprattutto in un contesto di alta disoccupazione giovanile. Nonostante l’entusiasmo per le opportunità che il progetto potrebbe offrire, Straface ha, altresì, insistito sull’importanza di garantire che l’insediamento sia compatibile con le vocazioni del territorio, in particolare con le attività legate alla marineria di Schiavonea e al turismo. Ha quindi rassicurato che all’interno del piano industriale della Baker Hughes sono state fornite tutte le garanzie necessarie riguardo l’impatto ambientale, un aspetto che il Movimento del Territorio considera prioritario rispetto a qualsiasi altro fattore. Straface ha, inoltre, affrontato il tema della pianificazione delle aree portuali, facendo riferimento alle recenti riforme del 2021 che permettono di andare oltre le norme standard in casi eccezionali come quello del progetto Baker Hughes.
Ha, altresì, ricordato che l’ammiraglio Agostinelli ha presentato un documento di pianificazione strategica che potrebbe influenzare gli indirizzi futuri del porto, sottolineando la necessità di decidere quale tipo di sviluppo si vuole per il territorio. Una delle novità emerse durante la conferenza è stata la disponibilità espressa da Baker Hughes a considerare la possibilità di spostare alcune attività nella zona retroportuale, una mossa che, secondo Straface, potrebbe facilitare l’accoglienza dell’investimento. «Se questa disponibilità si concretizzerà, sarà possibile accogliere l’investimento con la garanzia delle organizzazioni sindacali, un aspetto cruciale per noi» ha concluso la capogruppo.
La convergenza al progetto dalle sigle sindacali
Secondo Giuseppe Guido, segretario generale della Cgil Sibaritide Pollino Tirreno, l’incontro è stato utile per chiarire alcuni dubbi dei consiglieri comunali. «Ho sentito un’azienda chiara sulle ricadute occupazionali, dirette e indirette, dell’impianto che intendono costruire» ha dichiarato Guido, sottolineando la disponibilità dell’azienda a spostare alcune parti dell’impianto non essenziali alla produzione nella zona retroportuale, un segnale di flessibilità che potrebbe risultare decisivo. Guido ha sottolineato come la responsabilità sia nelle mani della politica. La decisione finale spetta al Consiglio Comunale, che dovrà esprimersi sull’opportunità di accogliere questo investimento. «Mi aspetto che il Consiglio Comunale si riunisca presto, perché è lo spazio della politica che deve esprimersi», ha affermato Guido, che ha sottolineato come il sindacato sia fermo sulla necessità di sostenere l’investimento, considerandolo una «opportunità rilevante e unica per il territorio».
Giuseppe Lavia, Segretario Provinciale della Cisl, ha espresso un chiaro sostegno all’investimento definendolo un’opportunità importante per il territorio. Lavia ha sottolineato come l’investimento sia pienamente compatibile con le vocazioni locali, soprattutto dal punto di vista ambientale. «Non c’è da scegliere tra lavoro e ambiente» ha affermato, rimarcando che il progetto rappresenta non solo un punto di partenza, ma anche un’opportunità per l’ulteriore sviluppo di attività economiche nell’area. Paolo Cretella, Segretario Provinciale della Uil di Cosenza, ha ribadito la ferma posizione del sindacato a favore dell’investimento proposto da Baker Hughes. Cretella ha sottolineato che la Uil supporta l’iniziativa non solo per le potenziali ricadute occupazionali, ma anche per l’attenzione posta all’impatto ambientale e alla compatibilità con le altre vocazioni del porto, come la marineria e la futura banchina croceristica.
La Uil ha valutato con grande attenzione l’impatto ambientale del progetto, una priorità data l’esperienza negativa con precedenti imprenditori che hanno devastato il territorio. L’analisi del sindacato ha concluso che il progetto di Baker Hughes, che coinvolge principalmente attività di verniciatura e saldatura, non avrà un impatto ambientale significativo. Anche dal punto di vista paesaggistico le richieste del Comune sono state chiarite, dissipando ulteriori dubbi.
Dal canto suo, il Presidente dell’Autorità di Sistema portuale, Andrea Agostinelli, ha manifestato la sua disponibilità a discutere ulteriori investimenti per la marineria locale e per lo sviluppo della banchina crocieristica, due settori cruciali per il futuro del porto e della comunità. Queste aperture sono state viste come segnali positivi, soprattutto in un contesto in cui la trasparenza e la chiarezza sono fondamentali per prendere decisioni informate. (rcs)