PENSARE A UNA PORTUALITÀ TURISTICA
MATURA E BEN STRUTTURATA IN CALABRIA

di GIUSEPPE MARADEI – Caro presidente, in questa estate caratterizzata dalle feroci polemiche sul caro ombrellone e il caro ristorazione, con paragoni più o meno appropriati con l’Albania, vorrei portare alla tua attenzione una problematica che Italia del Meridione ritiene centrale per lo sviluppo del comparto turistico calabrese, un settore che garantisce fra i più alti valori aggiunti: la portualità turistica.

Come sai benissimo, la regione Calabria si è dotata di un piano della portualità dal 2011, confluito nel piano regionale dei trasporti, approvato nel 2016 e di una legge sulla disciplina dei Marina Resort del 2022. In questi importanti strumenti pianificatori e normativi sono fotografati i ritardi infrastrutturali e programmati gli investimenti utili a riequilibrare il deficit rispetto agli standard italiani e internazionali. La regione Calabria, nei suoi 750 km di costa, conta solamente 5449 posti barca (ovvero circa 7 posti barca per km di costa), tra l’altro circa un migliaio di questi sono attualmente inutilizzabili a causa della carenza di manutenzione delle infrastrutture portuali. Quasi tutte le regioni Italiane hanno una quantità di posti barca estremamente superiore: la pubblicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “Il Diporto Nautico” – anno 2020 (ultima disponibile) evidenzia che in Italia sono attivi in tutto 158452 posti barca che, considerando i circa 8300 km di costa, significano circa 20 posti barca per km di costa, poco meno di 3 volte superiore alla media Calabrese.

Nel 2017 la Regione Calabria ha stanziato circa 22 milioni di euro per sostenere l’adeguamento strutturale e funzionale dei porti esistenti e ha promosso una manifestazione di interesse per capire quante risorse fossero necessarie ai comuni inseriti nel piano della portualità per redigere i progetti di fattibilità tecnico-economici indispensabili per indire le procedure di Project financing sulla nuova portualità.

Alcuni degli interventi finanziati sono arrivati ad un livello di progettazione esecutiva, ovvero allo stato attuale è possibile procedere immediatamente alle gare d’appalto ma, per ragioni legate alla struttura dei finanziamenti e all’enorme incremento dei costi dei materiali e dell’energia occorsi fra il 2021 e il 2023, mancano le risorse per far partire i lavori.

Presidente, nell’autunno del 2022 ti eri impegnato a trovare rapidamente le risorse necessarie per finanziare almeno gli interventi di adeguamento strutturale e funzionale dei porti esistenti. Questi progetti sono già cantierabili e, quindi,  hanno ottenuto tutte le approvazioni necessarie (comprese le complicate autorizzazioni ambientali); l’appalto di queste opere sarebbe un’opportunità di spesa immediata e in una terra in cui fare spesa di qualità è importante tanto quanto respirare, appare incredibile come ancora non si siano riuscite a trovare queste risorse (poche decine di milioni di euro) per integrare i finanziamenti di questi interventi di fondamentale importanza per il nostro turismo, che tra l’altro avrebbero un impatto molto positivo su tutto il comparto diportistico.

Ogni anno ammiriamo gli yacht dei vari vip che sono attratti dalle indescrivibili bellezze calabresi e, in generale, del mediterraneo. Avere una efficiente rete di porti, unita alla crescente offerta aeroportuale, potrebbe garantire turismo di qualità per tanti mesi all’anno, non solo in qualche giorno di agosto, realizzando la tanto desiderata e agognata “destagionalizzazione dell’offerta turistica”. Indurre tante persone a frequentare la Calabria anche durante i mesi non estivi, per godere delle bellezze naturali, culturali, culinarie e dello splendido clima, oltre che favorire i paesi rivieraschi avrebbe un ritorno di immagine per tutta la regione: si pensi alla possibilità di far conoscere e apprezzare i borghi, i monti, gli impianti di risalita sciistici di Lorica, Camigliatello e Gambarie, i parchi nazionali e anche le nostre città.

Un’offerta di portualità turistica matura e ben strutturata consentirebbe alla Calabria di fare quel salto di qualità da anni auspicato e promesso, ma sempre rimandato.

Noi di Italia del Meridione ci chiediamo, caro presidente: la portualità turistica è ancora è una priorità regionale? In tal caso, hai ancora intenzione di finanziare gli appalti per gli interventi di adeguamento funzionale e strutturale dei porti esistenti, in cui esistono progetti già esecutivi? Hai intenzione di spingere sulla costruzione di nuovi porti, e, quindi, finanziare la progettazione dei nuovi interventi in modo che sia possibile espletare le gare di project financing e attrarre capitali privati al fine di ridurre il gap infrastrutturale con il resto dell’Italia e dei paesi mediterranei? (gm)