Giancarlo Greco, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Unimpresa, si è detto disponibile ad assumere i precari della sanità che presto saranno per strada».
«Sarà una fine d’anno drammatica – ha spiegato –per i precari della sanità impegnati in Asp e ospedali, in particolare infermieri. Con una sacrosanta circolare, che richiama al rispetto della legge italiana, il commissario Occhiuto, il suo vice Esposito e la dg Fantozzi hanno messo un punto fermo: da oggi nessuno può essere prorogato e per le assunzioni, anche quelle a tempo determinato, bisognerà attingere dalle pubbliche graduatorie concorsuali dove è in lista gente che ha vinto una selezione studiando e superando delle prove».
«Pubbliche selezioni concorsuali nazionali – ha proseguito – a cui può far riferimento anche chi è stato costretto ad emigrare fuori regione per lavorare perché fin qui non è stato riconosciuto in Calabria un loro diritto. Un dramma, a pensarci bene. Ma Unimpresa è disponibile da subito a dare una mano, non lasceremo senza lavoro e senza speranza chi è stato illuso e ingannato».
«Martedì prossimo – ha informato – incontrerò l’ingegnere Fantozzi, direttore generale del dipartimento Salute. Abbiamo già dato la nostra disponibilità, come Unimpresa sezione sanità e ci auguriamo lo facciano anche le altre associazioni di categoria, a scendere subito in campo così da trovare una soluzione immediata al grave problema». «Siamo disponibili – ha detto – ad assumere a tempo indeterminato gli infermieri che non vedono più rinnovati i loro contratti presso Asp e ospedali, come da giusta circolare di Occhiuto. Non è giusto e non è possibile aggirare la legge e bypassare merito e pubblici concorsi».
«Non si può entrare a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione – ha evidenziato – senza aver vinto un regolare concorso, così come avviene per la magistratura, per le forze di polizia e per quasi tutti i settori. Anche perché gli elenchi con i vincitori dei concorsi ci sono da tempo e sono pubblici e non si capisce perché le singole aziende sanitarie non abbiano attinto da lì».
«Qualcuno, a suo tempo – ha continuato – ha colpevolmente illuso e ingannato questi precari. Prefigurando loro una scorciatoia per assunzioni a tempo indeterminato in Asp e ospedali che non è praticabile per legge senza un concorso».
«In qualche caso – ha concluso – da quanto ci risulta, anche facendo dimettere dei dipendenti assunti a tempo indeterminato presso strutture private convenzionate con importanti buste paga, anche 1.800 euro al mese. Verrebbe da chiedersi perché, “qualcuno” o più d’uno, ha illuso e ingannato e ora messo per strada questi precari ma forse altri uffici e altre istituzioni questa domanda se la saranno già posta…». (rcs)