A Santo Strati il “Premio Calabria-America 2024”

di PINO NANO – Estate e libri appena freschi di stampa. Calabria – Italia, è l’ultimo libro del direttore di Calabria.Live, il giornalista calabrese Santo Strati, Premio Reghium Julii alla  Carriera, vincitore del Premio Letterario Nazionale Troccoli, ed ora anche “Premio alla Carriera Calabria-America”,“per la grande attenzione -dice Mimmo Morogallo fondatore del Premio- che il suo giornale dedica da sempre al mondo dell’emigrazione calabrese nel mondo”.

«A Santo Strati – si legge nella motivazione del Premio Calabriamerica (Il giornalista Pietro Melia è il presidente della Giuria) che gli è stato consegnato martedì 3 settembre a Taurianova – cronista di grande esperienza professionale, che in questo suo ultimo saggio racconta la Calabria contemporanea, che è fatta sì di mille problemi diversi, ma è ricca anche di mille risorse e di mille eccellenze diverse».

«Calabria-America” – aggiunge Mimmo Morogallo – va al giornalista Santo Strati per la grande intuizione che porta il suo nome e che si chiama “Calabra Live”, un giornale quotidiano on line che ogni giorno arriva a centinaia di migliaia di calabresi in ogni parte del mondo, raccontando una Calabria che non è sempre facile ritrovare sui grandi giornali stampati. È la Calabia del fare, la Calabria degli ingegni, la Calabria delle visioni, la Calabria delle passioni. Dentro Calabria Live c’è per intero la storia di questo cronista calabrese che la dirige e che ha attraversato per mestiere le fasi più delicate e complesse della Repubblica, raccontando per oltre 50 anni la storia di questo nostro paese».

Calabria-America” a Santo Strati per la fierezza e il senso della comunità con cui il suo giornale e i suoi libri raccontano le tensioni e le attese della gente del Sud.

Calabria-America” a Santo Strati per non essersi mai dimenticato dei nostri emigrati all’estero e per aver capito che solo un giornale come il suo li avrebbe riuniti idealmente insieme in un unico gruppo ideale e reale.

“Calabria-America” a Santo Strati – si legge nella motivazione finale del Premio – per la fierezza e il senso della comunità con cui il suo giornale e i suoi libri raccontano le tensioni e le attese della gente del Sud.“Calabria-America” a Santo Strati per non essersi mai dimenticato dei nostri emigrati all’estero e per aver capito che solo un giornale come il suo li avrebbe riuniti idealmente insieme in un unico gruppo ideale e reale».

“Calabria-Italia” è l’ultimo suo saggio.“Persone, eventi, luoghi, sogni, delusioni, speranze di una terra straordinaria”, tutto questo viene raccontato da Santo Strati con grande passione, con un trasporto personale fuori dal comune, con semplicità ma anche con tanta rabbia in corpo, con il timore forse di “sporcare” ulteriormente la storia bellissima di una terra come la Calabria e che in passato – dice lo stesso Santo Strati – è stata poco raccontata o forse male raccontata».

– Direttore, perché ha scelto questo titolo, “Calabria-Italia”?

«Vede, quando si presentavano davanti agli addetti dell’immigrazione di Ellis Island, che chiedevano la loro provenienza, i nostri emigrati calabresi di inizio secolo non comprendevano la domanda ma la intuivano e rispondevano semplicemente «Calabria, Italia». Lo affermavano con grande orgoglio, ma allo stesso tempo erano timorosi di vedersi marchiare da subito come derelitti che avrebbero pesato sulla collettività. Non conoscevano una parola di inglese e sbarcavano dopo una lunga traversata nell’Oceano durata settimane se non mesi. La “Merica”, il mondo nuovo, li accoglieva e il loro primo saluto esprimeva l’orgoglioso senso di appartenenza – italiani, ma soprattutto calabresi – che nessuno avrebbe mai potuto sottrarre loro. A distanza di oltre un secolo, quelle due parole – Calabria, Italia – messe insieme marcano beffardamente quell’immagine ideale che anni di divario, di questione meridionale ieri, di autonomia differenziata oggi, hanno cercato di smantellare».

Dentro questo suo ultimo saggio il direttore di Calabria.Live trasmette a chi lo legge la consapevolezza di poterla ancora raccontare, questa sua terra, nella maniera più giusta e più reale possibile, per renderla in questo modo ancora più misteriosa e magnetica di quanto già non lo sia.

«Corrado Alvaro – ricorda Santo Strati – scrisse che il popolo calabrese ha bisogno di “essere parlato”, ma io aggiungo – deve anche essere anche invitato a parlare: non può solamente ascoltare. Se le opinioni e il racconto di malefatte, ma anche le tante positività nascoste che ho cercato di mettere in evidenza, serviranno ad alimentare una dialettica di confronto, vorrà dire che chi ha letto queste pagine forse non si è annoiato e questo libro potrà essere un contributo al dialogo».

Da grande cronista, Strati si rimette in cucina a lavoro, e il risultato è un compendio di analisi e di riflessioni di una attualità così stringente ed efficace da spiegare benissimo il perché questa terra “non cresce e non decolla”, colpa di una classe dirigente spesso inadeguata, impreparata, incapace a comprenderne i cambiamenti, e soprattutto in malafede, perché una classe dirigente che insegue il vecchio principio che tutto “cambi perché nulla possa alla fine cambiare davvero” è una classe dirigente vecchia e inadeguata.

«Sicuramente qualcuno rimarrà indignato, ma dalla Calabria e dai calabresi serve uno scatto di comune orgoglio per lavorare insieme, creando – oltre che esigendo – le non più rinviabili occasioni di sviluppo. Lo dobbiamo tutti alle generazioni che verranno. Ed è a loro e ai calabresi, che come me, ci credono, che questo lavoro è dedicato».

Santo Strati del suo libro non concede nessuna lettura di comodo, anzi va giù duro come macigno.

«La Calabria che aveva formati i suoi giovani, li ha poi lasciati “scappare” senza offrir loro la pur minima opportunità di riscatto sociale. Partire e poter sognare un futuro (cosa poi regolarmente realizzata lontano dalla propria terra) o restare e buttare alle ortiche anni di studio e di sacrifici, per arrangiarsi in qualche anonimo call center o in modeste attività di commercio o servizi, con paghe indecenti, sfruttati per il loro bisogno di lavorare e sentirsi “utili”? E la fuga dei cervelli lo vediamo cosa ha prodotto: dovunque ci sono fior di professionisti di origine calabrese: medici, avvocati, ingegneri, manager. Un’altra Calabria, lontana fisicamente (ma non nel cuore) che palpita, produce ricchezza al Paese (e soprattutto al Nord) e guarda crescere i propri figli con l’accento lombardo o romano, senza trascurare di insegnare loro le parole essenziali del dialetto, da rinfrescare nelle vacanze al mare della Calabria o tra i boschi della Sila, dell’Aspromonte o del Pollino».

Una generazione nata e vissuta altrove, a Milano come a Londra, come a New York o in Australia, o in Canada ma saldamente legata alle proprie radici. La Calabria altrove. La Calabria della diaspora mai finita, mai conclusa. Depredata, dissanguata, dimenticata.

Dal suo osservatorio privilegiato di direttore responsabile e fondatore del quotidiano web-digitale Calabria.Live, da lui fondato nel 2017, Santo Strati, senza partigianerie e mai nascondendo il suo viscerale amore per la terra che gli ha dato i natali, trasmette in queste pagine la visione di una Calabria che crede fortemente nella sua rinascita, e punta ancora allo sviluppo.

Per il direttore di Calabria Live «questo libro, chiuso ad aprile 2023, contiene numerosi capitoli inediti e diversi estratti dei miei editoriali apparsi sul quotidiano Calabria.Live. L’idea iniziale era quella di raccogliere gli articoli più interessanti, o provocatori, per stimolare e sostenere crescita e sviluppo in Calabria. Poi, invece la tastiera, un tempo si sarebbe detto la penna, ha preso il sopravvento e sono venute ulteriori riflessioni, inedite, che mi auguro possano suggerire idee e dibattiti».

Con numerosi contributi inediti e il “ripescaggio” dunque di diversi editoriali, Santo Strati stimola al confronto e suscita nuove emozioni. Ma sono tante le provocazioni culturali che lo stesso giornalista lancia sul tavolo del dibattito politico di questi giorni.

«È la mia una nuova narrazione – dice – certamente positiva della Calabria moderna, ma senza indulgenze per colpevoli iniziative di chi rema contro crescita e sviluppo, con un contagioso e ottimistico sguardo al futuro». Questo, ovviamente – scrive ancora l’autore – non significa ignorare criticità e insostenibili situazioni che riguardano il territorio calabrese, anzi c’è una marcata e precisa accusa della mancanza di visione da parte degli amministratori locali».

Ma aggiunge anche: «Del resto, il governo centrale e la politica hanno il torto di trascurare da troppo tempo la Calabria, dimenticandosi dei giovani meridionali ai quali si sta rubando il futuro».

Calabria-Italia, basta leggere i titoli di coda del libro per capire meglio quanta Calabria moderna Santo Strati abbia raccontato in questo suo ultimo saggio: Partivano i bastimenti, L’orgoglio contagioso dei calabresi, Il lavoro che non c’è, La fede, Invidia e Gelosia, Una nuova narrazione della Calabria, Innamorarsi della Calabria, Il Ferragosto dei Bronzi, I Bronzi identità d’Italia, L’antica rivalità Reggio-Catanzaro, Il sogno di crescita e sviluppo, Visionari, Il voto regionale e l’opposizione, Il voto nazionale del 2022, Il valzer dei nominati, L’astensionismo involontario, Voto sano da lontano, Se mezza Calabria non vota , Giorgia e il Mezzogiorno, Il Sud risorsa non problema, Il voto e il Ponte, I No-Ponte , I benaltristi del Ponte, Il Ponte di Salvini, La normalità impossibile, La Regione dell’interim, Gli aeroporti calabresi, Minoranze linguistiche e cultura, La Consulta della Cultura,500 euro per dirigere un Museo, Una legge per tutelare il tramonto, Un sindaco per Reggio, Demolition People, Il Lido di Reggio, Il Bergamotto di Reggio Calabria, Tridico (Inps) e gli ultimi, Cutro e l’Italia di Mattarella.

Quindi le conclusioni dello stesso direttore di Calabria.Live, e soprattutto un Indice dei nomi completo, e che in questi casi non guasta mai. (pn)

Martedì a Taurianova il Premio “Calabria-America”

Martedì 3 settembre, a Taurianova, alle 21.30, negli spazi di Piazza Macrì, sarà consegnato il Premio Calabria-America, giunto alla 26esima edizione, ideato e promosso da Mimmo Morogallo

Il Premio, presieduto da Carmelo Carabetta, rappresenta, infatti, un riconoscimento al merito per le più significative espressioni professionali dei calabresi. Non è solo un evento culturale, ma un simbolo di unità grazie al quale la Calabria è riuscita a mantenere vivo un legame con i suoi emigrati, riconoscendo e celebrando il loro contributo sia nel contesto locale che internazionale.

La manifestazione, negli anni, infatti, è diventata un importante punto di riferimento per tutti quegli emigranti che non hanno mai reciso i legami con la Calabria, la loro terra d’origine, che si portano nel cuore e che onorano continuamente con il loro impegno ed il loro lavoro.

Il premio Calabria – America, quindi, intende rafforzare i legami tra i calabresi di ogni parte del mondo costretti ad allontanarsi dalle proprie radici, fornendo l’occasione di recuperarle e soprattutto concedendo nuove opportunità di sviluppo di crescita e di integrazione.

«Ci rivolgiamo, così – ha detto Morogallo – alla Calabria che vince le sfide umane e sociali, che premia la tenacia, la volontà, il talento che ha formato scienziati, medici, imprenditori, manager, e quante altre personalità si attivano per il benessere della comunità che le ha accolte e per il buon nome della nostra terra».

Per questo Morogallo ritiene «che il premio Calabria America annualmente debba essere ulteriormente realizzato in Calabria, ma anche negli altri comuni, per dare alla manifestazione quella ampiezza operativa, capace di inorgoglire i calabresi residenti fuori della Calabria».

Da qui, un appello alle istituzioni, affinché «sia sempre viva l’attenzione per i nostri connazionali residenti all’estero», ha concluso.

Durante la serata verranno premiate personalità che grazie al loro lavoro si sono particolarmente distinte in ambiti come l’imprenditoria, la cultura, la medicina, il giornalismo e lo spettacolo, omaggiando così le eccellenze calabresi sia in Italia che all’estero individuate per l’edizione 2024 dal comitato scientifico del Premio, guidato dal presidente di giuria Pietro Melia.

L’evento, inoltre, sarà arricchito da un incontro sul tema La Calabria che ha perso la voce. Relaziona Santo Strati, direttore di Calabria.Live assieme a Pietro Melia.

L’evento sarà presentato dal giornalista e condirettore artistico di Taurianova Capitale Italiana del Libro Piero Muscari. Saranno presenti il maestro Mimmo Morogallo, Presidente del Centro d’Arte e Cultura “Bruzio” di Gioia Tauro nonché ideatore e promotore del Premio, il sindaco di Taurianova Rocco Biasi e l’assessore alla Cultura Maria Fedele, e l’Amministrazione Comunale tutta.

A essere premiati: Nik Scali, di Sidney (Australia), industriale, Matteo Muià, di Toronto (Canada), specialista in Marketing, Maurizio Insardà, giornalista sportivo, Cettina Nicolosi, direttore d’orchestra e presidente del Conservatorio di Musica “Francesco Cilea”Nuccio Caffo, imprenditore, Luigi Bonavina, responsabile dell’Unità di Chirurgia generale Universitaria e del Centro Esofago presso l’IRCCS Policlinico San Donato (MI), e Santo Strati, giornalista e saggista e direttore di Calabria.Live.

«Siamo molto felici di poter ospitare un Premio che da quasi trent’anni celebra i tanti calabresi che con onestà, lealtà e impegno hanno lavorato duramente per emergere nei più svariati settori, dimostrando le loro straordinarie capacità non solo in Italia ma anche all’estero – ha commentato l’assessore Maria Fedele, anche direttore artistico di TCIL –. Grazie alla loro dedizione sono riusciti a contribuire concretamente allo sviluppo delle società in cui vivono, senza dimenticare le proprie radici e promuovendo in tutto il mondo la migliore immagine della Calabria». (rrc)