È il libro Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi a vincere la sesta edizione del Premio Letterario “Mario La Cava”, promosso e organizzato Comune di Bovalino, in collaborazione con il Caffè Letterario La Cava.
L’evento si è concluso con la cerimonia di premiazione nell’Aula Magna dell’Istituto “Francesco La Cava”, a Bovalino.
In finale con Quel maledetto Vronskij di Claudio Piersanti (Rizzoli) e Diavoli di sabbia di Elvira Seminara (Einaudi), il romanzo di Griffi è stato il più votato dalla giuria composta da Renato Parascandolo, giornalista e già presidente di Rai Trade, Paola Radici Colace, già docente all’Università di Messina e autrice di numerosi e importanti saggi in ambito classico, Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione “Cesare Pavese”, co-fondatore dell’associazione culturale Twitteratura, autore di numerosi saggi su Pavese, Pasquale Blefari, assessore alla cultura del Comune di Bovalino, Domenico Calabria, presidente del Caffè letterario Mario La Cava.
Ferrovie del Messico, un vero e proprio caso letterario per l’innovazione del linguaggio e dell’intreccio narrativo, si è aggiudicato anche il Premio dei lettori del Caffè letterario.
Il premio speciale “La melagrana”, è andato a Massimo Onofri, professore ordinario di Letteratura contemporanea all’Università di Sassari, autore di numerose opere di saggistica, tra cui: Storia di Sciascia, La ragione in contumacia. La critica militante ai tempi del fondamentalismo, Fughe e rincorse. Ancora sul Novecento, Isolitudini. Atlante letterario delle isole e dei mari (in traduzione per la Spagna e per il Sud America). Altri suoi saggi sono stati pubblicati in Brasile, Polonia, Svezia e Stati Uniti. Nel 2008 gli è stato assegnato il “Premio Brancati”, nel 2011 il “Premio Fondazione De Sanctis”, nel 2019 il “Premio Nino Martoglio”. Dal 2016 è componente del Comitato scientifico della Fondazione Bufalino.
Si legge nella motivazione: «Figura di spicco nella costellazione degli scrittori e dei critici della letteratura italiana, profondo conoscitore delle correnti che hanno permeato il mondo culturale del secolo scorso, intellettuale di rara complessità (…) Versatile narratore, creatore di paesaggi letterari, relatore di storie sia mitologiche che reali, sia fantastiche che concrete, Massimo Onofri viaggia in una miriade di mondi paralleli descrivendo in modo suggestivo le vicende umane fissate sulla pietra e sedimentate dalla pietà del tempo. Attento allo studio dei comportamenti sociali, ricerca le cause del perdurare delle culture autoritarie e mafiose, analizza le modalità delle stratificazioni ideologiche e il dilagare dei conflitti che rallentano il progresso civile. Fine conoscitore dell’opera di Leonardo Sciascia, Massimo Onofri ha compreso la levatura morale e la dedizione spirituale dello scrittore siciliano che, come il calabrese Mario La Cava, ha dedicato vita artistica e lavoro letterario alla denuncia delle tante ingiustizie che impediscono lo sviluppo di un nuovo umanesimo».
Il Premio, nato nel 2017, ha visto premiate le opere: Due mogli di Maria Pia Ammirati (Mondadori), Addio fantasmi di Nadia Terranova (Einaudi), Borgo Sud di Donatella di Pietrantonio (Einaudi), La quercia di Bruegel di Alessandro Zaccuri (Aboca). Nella prima edizione del Premio, il riconoscimento è andato a Claudio Magris. Nella seconda, menzione speciale della giuria a Sonia Serazzi per Il cielo comincia dal basso (Rubbettino).
Il Premio dei lettori del Caffè letterario Mario La Cava è stato assegnato, nelle precedenti edizioni, a Ti rubo la vita di Cinzia Leone (Mondadori) e Il popolo di mezzo di Mimmo Gangemi (Piemme).
Vincitori delle passate edizioni del Premio “La melagrana”: Raffaele La Capria, Walter Pedullà, Piero Bevilacqua, Raffaele Nigro, Luigi Maria Lombardi Satriani. (rrc)